MITI

CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
LA PRIMA BATTAGLIA
DI MAG TUIRED
SCONFITTA DEI FIR BOLG
A Mag Tuired, nella «Pianura dei pilastri», le Túatha Dé Danann combattono la loro prima grande battaglia. È uno scontro fratricida, poiché i Fir Bolg sono anch'essi di discendenza nemediana, e per questo tanto più doloroso.
1 - ALLA VIGILIA DELLA BATTAGLIA

lla vigilia della battaglia, Eochaid mac Eirc, Re Supremo dei Fir Bolg, chiamò il suo poeta Fáthach e gli disse: — Va' verso occidente, e chiedi alle Túatha Dé Danann come dobbiamo combattere le nostre battaglie. Sarà questione di un giorno o di molti giorni?

Fáthach fu accolto da Núada mac Echtaich, re delle Túatha Dé Danann, e dai suoi consiglieri: Eochaid Ollathair detto il Dagda Mór, ed Eochaid Bress figlio di Elatha.

— Quel che noi proponiamo — risposero questi — è un combattimento al giorno, ma dovranno affrontarsi esattamente lo stesso numero di guerrieri da una parte e dall'altra. Che si vada avanti fino a che tutti voi o noi non saremo stati uccisi.

Eochaid accettò quella condizione a malincuore, perché i Fir Bolg avevano la superiorità numerica. Ma a quel tempo era costume che toccasse allo sfidante la scelta delle armi e le modalità del combattimento ed egli dovette conformarsi alla decisione delle Túatha Dé Danann.

Allora Eochaid mandò a cercare Fintan, lo stratega dei Fir Bolg, che più di tutti era saggio in questioni di guerra. Su consiglio di questi, i Fir Bolg innalzarono un grande ráth che più tardi fu chiamato «Recinto delle mute», per via dei branchi di cani che mangiarono i corpi dei caduti in combattimento, o anche «Recinto delle pozze di sangue», per via del sangue vermiglio in cui giacevano i feriti. Lì vicino i Fir Bolg scavarono un «pozzo delle guarigioni», nel quale i guaritori misero delle particolari erbe medicamentose. Chiunque vi fosse stato immerso avrebbe avuto le sue ferite miracolosamente risanate.

Anche le Túatha Dé Danann costruirono un ráth, che fu chiamato «Recinto degli assalti», e là scavarono il loro «pozzo delle guarigioni».

Quando questi lavori furono completi, le armi approntate e le strategie stabilite, i Fir Bolg andarono a chiedere alle Túatha Dé Danann se fossero pronte per la battaglia.

— Sta a voi decidere come combatteremo domani — dissero alle Túatha Dé Danann.
— Ci schiereremo al centro della pianura di Mag Nía con quattro fíanna ciascuno — risposero le Túatha Dé Danann.

2 - MAG TUIRED: LA PIANURA DEI PILASTRI

uando giunse il giorno della grande battaglia, l'estate era iniziata da sei settimane. Gli eserciti si alzarono all'alba e il sole del primo mattino scintillò sulle lame delle spade e delle lance. In schiere compatte, gli eserciti avanzarono attraverso Mag Nía.

E mentre le schiere avanzavano, Fáthach, il poeta dei Fir Bolg, rizzò in mezzo alla pianura un pilastro di pietra, in memoria di quel giorno, e dalla cima di quel pilastro prese a fare il resoconto dell'evento: lodò il valore dei guerrieri, ricordando le passate vittorie, e li esortò a nuove gloriose gesta nell'imminente conflitto.

Ma quando le schiere risplendenti furono passate accanto a lui, Fáthach rimase immobile sul suo pilastro a guardare lontano. Da lì, pieno di angoscia, il poeta pianse con grande tristezza, e gridò:

— Con quale gloria, con quale portamento le schiere avanzano! La loro potenza si raccoglie nella pianura di Mag Nía. Ma le schiere delle Túatha Dé Danann avanzano contro le spade finemente lavorate dei miei fratelli. La Badb Chatha, assetata di sangue, li ringrazierà per i cadaveri sparsi dove ora gli eserciti avanzano fieri. Domani, coloro che sopravviveranno piangeranno le teste dei loro compagni, fratelli, figli e padri, che i nemici avranno spiccato come preda di guerra.

E aggiunse tristemente: — E tanti e tanti anni dopo che questa battaglia sarà stata persa o vinta, pilastri di pietra rimarranno a commemorare la vittoria dei campioni e la morte degli eroi. Dove ora cresce l'erba, si leveranno centinaia di pilastri, e Mag Nía sarà conosciuta come la «Pianura dei pilastri» [Mag Tuired].

Il pilastro che Fathach innalzò fu il primo di questo tipo che venne eretto in una pianura, ed ebbe nome Cairthi Fáthaig. In quel luogo ebbe inizio la prima battaglia di Mag Tuired.

Fáthach, il poeta dei Fir Bolg
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

L'estate era iniziata da sei settimane: vuole dire che era trascorso un mese e mezzo da Beltain. Era dunque la metà di giugno: il solstizio d'estate.

3 - IL PRIMO GIORNO DI BATTAGLIA

'esercito dei Fir Bolg e quello delle Túatha Dé Danann si scontrarono al centro della pianura di Mag Tuired. Il Dagda Mór guidava le schiere danann, il giovane campione Cirb mac Buain conduceva l'esercito dei Fir Bolg.

Tutto il giorno durò la battaglia, in un gran frastuono di morte. Le cinghie degli scudi saltarono via, le spade si staccarono dalle else, i chiodi schizzarono dalle punte delle lance. Il primo a cadere in quella battaglia fu Edleo mac Allda, il primo delle Túatha Dé a morire sul suolo di Ériu. Chi lo uccise fu Nercon úa Semeoin. Ma di lì a poco molti altri eroi lo seguirono nella morte. Il Dagda Mór avanzava da occidente, attraverso le schiere dei Fir Bolg, facendosi intorno il deserto. Dall'altra parte, il giovane Cirb combatteva con ugual prodezza e anche intorno a lui si faceva il deserto.

A sera, una gran quantità di eroi giacevano stesi sul terreno. I Túatha Dé Danann furono respinti e si ritirarono. I Fir Bolg non li inseguirono, ma tornarono al loro ráth. Ogni guerriero portava al re una pietra e una testa, con cui innalzarono un grande tumulo. Re Eochaid apostrofò i suoi vittoriosi guerrieri: — Che questo monumento segni la nostra vittoria per sempre! Che tutti gli uomini guardino questo monumento e ricordino per sempre i nomi di chi combatté in questa battaglia, i nomi dei Fir Bolg, degli eroi che si batterono e vinsero!

Quella notte, i druidi e i guaritori di entrambe le parti portarono erbe curative da spargere nell'acqua dei «pozzi della guarigione». L'acqua di questi pozzi era densa e verde, e i feriti che vi venivano immersi ne uscivano risanati.

I cadaveri vennero seppelliti, e sopra di essi vennero innalzati tumuli e pilastri.

La prima battaglia di Mag Tuired
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
MUSEO: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

4 - UNO CONTRO TRE

l mattino successivo, prima che iniziasse il secondo giorno di combattimenti, re Eochaid uscì dal ráth senza alcuna scorta e giunse a un pozzo per compiere le sue abluzioni mattutine. Mentre si trovava là, alzò il capo e distinse sulla cima di una vicina altura tre guerrieri delle Túatha Dé Danann, i quali lo avevano scorto a sua volta e ora scendevano, decisi a togliergli la vita. Il re cercò di trattare, ma i tre guerrieri nemici non vollero dargli quartiere.

D'un tratto comparve un giovane dei Fir Bolg, che impegnò i tre guerrieri danann in uno strenuo combattimento, uccidendoli tutti. Il giovane morì tuttavia subito dopo per le ferite riportate. I Fir Bolg, sopraggiunti alla ricerca del loro sovrano, seppellirono l'eroe che lo aveva così coraggiosamente difeso e, portando ciascuno una pietra in mano, eressero un carn monumentale. Da allora, l'altura dove ebbe luogo il combattimento venne chiamata «Collina dei tre» [Tulach an trír], mentre il tumulo eretto in memoria del coraggioso guerriero ebbe nome «Tumulo dell'unico uomo» [Carn an éinfhir].

5 - IL SECONDO GIORNO DI BATTAGLIA

urono degli eserciti nuovamente forti e ben temprati quelli che più tardi tornarono ad affrontarsi, giungendo da occidente e da oriente nel bel mezzo della piana di Mag Tuired. Le Túatha Dé Danann erano guidate da un nuovo gruppo di condottieri, tra cui Ogma, Mídir, Bodb Derg e Dían Cécht il guaritore. I Fir Bolg da Mella, Esc, Ferb e Febar figli di Slánga Finn figlio di re Eochaid.

Lo scontro fu terribile, feroce. Le spade si spezzavano sulle ossa frantumate, le grida dei guerrieri si mescolavano alle urla di dolore. Nonostante il valore delle Túatha Dé Danann, l'esito della battaglia girò ancora una volta a favore dei Fir Bolg. Tra questi si batteva Slánga, figlio di re Eochaid, il quale si aprì un varco attraverso le schiere danann, spaccando gli scudi e spiccando le teste. Un capo danann, Nemed mac Badrai, tentò di opporglisi, ma cadde ucciso. Sulla sua tomba sarebbe stata poi contrassegnata da un pilastro chiamato «Pietra di Nemed» [Lía Nemid]. Dopodiché Slánga inseguì i due figli di Calchu e i loro compagni, che erano sfuggiti all'ala sinistra dell'esercito danann verso il margine di Loch Mesca, uccidendoli sul limitare del lago. Diciassette pietre vennero deposte al suolo per commemorare la loro morte.

Sembrava che i Fir Bolg dovessero avere la meglio anche in questo secondo giorno di battaglia, ma poi Bress figlio di Elatha, il campione delle Túatha Dé Danann, guidò la sua fían attraverso le schiere nemiche e nessun uomo rimaneva in piedi dinanzi alla sua furia. Così, quando cadde la notte, i Fir Bolg vennero respinti attraverso il campo di battaglia, anche se ciascuno di loro portava ancora una testa e una pietra per re Eochaid.

— Siete voi gli sconfitti, oggi? — chiese il re.
— Sì — disse Cirb. — Ma i vincitori non potranno trarne alcun vantaggio.

6 - IL TERZO GIORNO DI BATTAGLIA

Combattimento tra Cirb e il Dagda
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

l terzo giorno, mentre si avviavano alla battaglia, i guerrieri delle Túatha Dé Danann si guardarono l'un con l'altro dicendo: — Chi sarà a guidarci?

— Sarò io — disse il Dagda Mór. — Perché in me voi avete una vera divinità.

E procedette con i suoi figli e fratelli verso le schiere dei Fir Bolg. Questi avanzavano dalla direzione opposta e li guidava Sreng mac Sengainn.

Di nuovo riprese la battaglia. Molti scontri corpo a corpo infuriarono tra i più rinomati guerrieri di entrambi gli schieramenti. Gli elmi vennero infranti, gli scudi cerchiati di metallo furono ammaccati, le lunghe lance vennero scheggiate e le spade bordate di verde bronzo vennero intinte nel sangue.

Il Dagda faceva a pezzi gli uomini da questa parte, mentre Cirb faceva lo stesso dall'altra, e ognuno dei due sentiva i colpi che l'altro menava nel combattimento. Infine i due eroi si incontrarono, e cominciarono a colpirsi vibrando furiosi fendenti con le loro forti spade. E quando fu il tramonto, Cirb cadde.

Poi i Fir Bolg furono ricacciati verso il loro ráth, e quella notte furono i guerrieri delle Túatha Dé Danann a tornare nel loro accampamento, ciascuno con una pietra e una testa, e tra queste v'era anche la testa di Cirb. Questa fu seppellita dietro il rath e su di essa venne posto un tumulo chiamato «Tumulo della testa di Cirb» [Carn cinn Cirb].

In quella triste notte, Fintan il saggio giunse da Corco Duibe, nel Múmu, per unirsi ai Fir Bolg. I suoi tredici figli, tredici lugubri guerrieri, giunsero dal Re Supremo Eochaid e formarono un corpo di guardia. Tutti erano già stati provati in battaglia, e ciascuno era stato ferito più volte. Perciò essi erano i soldati più affidabili del mondo.

7 - IL QUARTO GIORNO DI BATTAGLIA

Núada e Sreng
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

a lotta del quarto giorno fu uno sconquasso fiammeggiante, sgargiante di colori e di sangue. La calca del combattimento era opprimente e furiosa, e si spostava avanti e indietro con alterne vicende. I druidi stavano in cima ai pilastri, a lanciare incantesimi, mentre i poeti prendevano atto delle gesta più grandi e le trasformavano in ballate.

A quella battaglia parteciparono i re di entrambi gli schieramenti: Núada mac Echtaich da una parte ed Eochaid mac Eirc dall'altra. Il primo era circondato da un corpo di guerrieri sciti, il secondo dai tredici figli di Fintan. Li seguivano i loro figli: Lugaid figlio di Núada e Slánga figlio di Eochaid. Al loro fianco stavano campioni: Bress mac Elathan con Núada e Sreng mac Sengainn con Eochaid. Erano tutti dei grandi guerrieri, e ai loro piedi c'erano morte e sangue.

Tutto questo vide Fáthach dalla sua colonna, mentre guardava a oriente e occidente.

— Per certo i Fir Bolg perderanno molti fratelli — gridò. — Molte saranno le teste che rotoleranno e i corpi decapitati sulla pianura. Non crederò più alla loro forza, fintanto che rimarrò nella tempestosa Ériu! Io sono Fáthach il poeta e sono preda di un grande dolore. Ora che i Fir Bolg stanno cedendo, mi arrendo al veloce avanzare del disastro!

Furie, mostri e streghe che annunciavano sventure gridavano forte, e le loro voci riecheggiavano tra le rocce e sulle cascate e nelle cavità della terra. Era come il rantolo dell'ultimo giorno della vita, quando tutti gli uomini se ne andranno da questo mondo. Alcuni eroi ancora percorrevano il campo di battaglia, menando colpi furiosi. Alla loro vista gli eserciti si fermavano e ondeggiavano, e poi schizzavano via come acqua bollente da una pentola.

Núada
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

8 - IL BRACCIO MOZZATO DEL RE

el furore dello scontro, avvenne che Sreng mac Sengainn e i suoi compagni si lanciarono contro i soldati sciti che proteggevano Núada e, dopo averli sbaragliati, lo stesso Sreng impegnò in combattimento il re delle Túatha Dé Danann. Sreng colpì Núada con una pioggia di fendenti della sua spada. Núada si difendeva con il suo scudo e rispondeva con la sua lama. Trenta colpi vennero dati e ricevuti, fino a che Sreng, con un gran fendente della spada, spaccò l'orlo dello scudo di Núada. La lama cadde sul braccio destro del re e glielo recise alla spalla. Il braccio di Núada cadde nella polvere, ma presto il Dagda arrivò a coprire il re.

I capi delle Túatha Dé Danann presero il re e lo portarono via dal campo, mentre il sangue che sgorgava dalla ferita inondava le loro schiene inarcate sotto il peso.

9 - IL MASSACRO

opo che re Núada fu ferito, Bress caricò i Fir Bolg con gran furia ma venne abbattuto per mano dello stesso re Eochaid. Nonostante alcuni dicano che egli venne ucciso, questo non può essere vero, perché in seguito Bress succedette a Núada come re delle Túatha Dé Danann.

In ogni caso, il Dagda, Ogma, Allda e Delmag si lanciarono su re Eochaid, ma vennero temporaneamente respinti da Mella, Esc, Ferb e Febar, i quattro figli di Slánga Finn, i quali caddero tutti nello scontro, e il luogo dove vennero sepolti è chiamato «Sepolcri dei figli di Slánga» [Leaca mac Sláinge].

Sull'altro lato, i quattro figli di Gann caricarono le linee delle Túatha Dé Danann, ma vennero uccisi da Goibniu il fabbro, Luchta il carpentiere e Dían Cécht il guaritore. Il loro monumento fu chiamato «Tumulo dei figli di Gann» [Dum mac Gainn].

Allora i tre figli di Orddán, il druido dei Fir Bolg, tentarono di rompere lo schieramento delle Túatha Dé Danann, ma furono uccisi da Cían, Cú e Cethenn, i tre Clanna Cáinte, e il posto dove vennero seppelliti è chiamato «Tumulo del druido» [Dum na nDruad].

Poco dopo, le schiere dei Túatha Dé Danann avanzarono, guidate da Brian, Iuchar e Iucharba, i tre Clanna Tuirell, e caricarono i Fir Bolg. Sostennero il loro assalto Carpre figlio di Den e i figli di Buan, i quali furono uccisi. Il luogo dove vennero sotterrati ebbe nome «Tombe dei figli di Buan» [Leachta Mac Buain], mentre la tomba di Carpre si trova poco lontano.

10 - MORTE DI RE EOCHAID MAC EIRC

Morte di Eochaid mac Eirc
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

l Re Supremo di Ériu, Eochaid mac Eirc, combatteva al centro dello schieramento compiendo prodigi di valore, quando fu colto d'un tratto da una sete terribile.

Allora chiamò suo figlio Slánga Finn e il campione Sreng, e ordinò loro di tenere a bada i nemici mentre lui andava in cerca di una fonte per spegnere la sua arsura. I due campioni si posero a difesa del re, mentre Eochaid si allontanava con una scorta di cento soldati.

Subito, Lugaid figlio di Núada si lanciò contro Sreng e Slánga, nel tentativo di arrivare al re. Nel corso di quel combattimento morirono sia Lugaid che Slánga, i figli dei due re. Sul luogo dove l'eroe danann venne seppellito fu in seguito eretto un pilastro chiamato «Pietra di Lugaid» [Lía Lugaide].

Intanto i druidi delle Túatha Dé Danann, accorgendosi che re Eochaid era tormentato da una sete bruciante, con i loro incantesimi prosciugarono tutte le sorgenti, i fiumi e i laghi dei dintorni. In tal modo, Eochaid, alla disperata ricerca di una fonte, arrivò fino alla spiaggia di Trácht Éthaile, e qui la sua schiera fu sorpresa da un distaccamento di tre volte cinquanta guerrieri danann, guidato dai fratelli Cisarb, Lúam e Lúachra, i figli di Nemed mac Badrai.

Le due schiere si affrontarono in un combattimento, nel quale i tre fratelli assalirono re Eochaid e lo colpirono con tutte le loro armi, tanto che la schiuma del mare divenne rossa del sangue del Re Supremo. Così morì Eochaid mac Eirc, ultimo re dei Fir Bolg. I suoi guerrieri lo seppellirono lì dove cadde e innalzarono un enorme cumulo di pietre sulla sua tomba, che prese il nome di «Tumulo di Eochaid» [Carn Echdach].

I suoi tre giovani assalitori morirono anch'essi per le ferite riportate e furono seppelliti poco lontano, lungo la sponda del lago, e il loro monumento funebre si chiamò «Sepolcro dei figli di Nemed» [Leaca mac Nemid].

11 - IL RACCONTO DEL DAGDA MÓR

Il Dagda lascia il segno
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Book of Conquests]►

uando la nera ombra della notte coprì il furore e le atrocità del quarto giorno di battaglia, il re Núada parlò dal punto dove era stato adagiato.

— Dimmi, Eochaid Ollathair, come è andata la battaglia?

— Ti dirò, nobile Núada — rispose il Dagda. — Riferirò i disastri e le atrocità. I nostri guerrieri sono caduti davanti alla violenza dei Fir Bolg. Le nostre perdite sono così alte che possiamo a stento contarle. Il nostro campione Bress mac Elathain ha fatto una gloriosa strage tra i nemici, uccidendone tre volte cinquanta. Ma poi è intervenuto Sreng mac Sengainn e ti ha impegnato in un feroce combattimento. Pareva che tu potessi resistergli, impetuoso Núada, ma Sreng ha superato le tue difese e ti ha reciso il braccio destro! A quella vista noi siamo rimasti scoraggiati, e molti sono morti, uomini buoni, guerrieri coperti di ferite rosse di sangue. Tra questi sono caduti tuo padre Echtach, la valorosa Érnmass, Fíachra, Étargal e Tuirill Bíccreo figlio di Ogma.

«Eochaid, Re Supremo di Ériu, ha compiuto anch'egli grandi gesta contro di noi. Ma poi il re è stato colto da una gran sete e per saziarla è andato ad aggirarsi sulla spiaggia di Trácht Éthaile. I tre figli di Nemed mac Badra lo hanno sorpreso sulle sabbie silenziose e l'hanno ucciso. Lugaid, tuo figlio, è morto, e anche Sláine, figlio di Eochaid, è morto.

«Dopo questi fatti, è stato Sreng a dominare la lotta. Al calar della notte i guerrieri continuavano a correre avanti e indietro per il campo di battaglia. Barcollavano, feriti, eppure nessuno si voltava e fuggiva. Molto stanchi eravamo da entrambe le parti, e così smettemmo di ucciderci e ci mettemmo da una parte a fare una pausa e a pensare.

12 - IL LAMENTO DI SRENG

uella notte anche i Fir Bolg erano tristi, feriti e pieni di amari risentimenti.

In centomila erano caduti, e in centomila giacevano nella piana di Mag Tuired. Coloro che erano sopravvissuti seppellivano gli amici e i parenti. Furono predisposti tumuli per gli uomini più coraggiosi, pietre per i guerrieri, semplici tombe per i soldati, colline per gli eroi. L'intera piana di Mag Tuired si riempì di pilastri, come Fáthach aveva profetizzato.

Dopo ciò, i Fir Bolg si riunirono in consiglio. Di dodici fíanna non erano rimasti che trecento guerrieri. La decisione da prendere era se dovessero abbandonare Ériu o dare ancora battaglia. I trecento decisero di combattere con le Túatha Dé Danann fino alla fine, ma Sreng mac Sengainn si oppose:

— La resistenza significa distruzione e morte!
È stata una battaglia meravigliosa e terribile
e noi abbiamo combattuto con coraggio e risolutezza.
C'è stato il clangore delle dure spade,
lo scontro delle lance dei nobili guerrieri,
le borchie degli scudi sono andate in pezzi.
Ma ora piene di dolore e di sangue sono le pianure di Ériu,
e il disastro ci è venuto incontro nei boschi.
Troppi valorosi guerrieri sono caduti.

E concluse: — Offriamo una pacifica soluzione ai nostri nemici, prima di soffrire altri dolori e affanni!

Ma i guerrieri dei Fir Bolg non vollero dare ascolto alle sagge parole di Sreng e votarono per la battaglia. I trecento tornarono ad afferrare gli scudi e le spade e le lance, e si prepararono a un ultimo scontro.

13 - DUELLO TRA SRENG E NÚADA

l giorno successivo, il quinto giorno di battaglia, gli eserciti decimati dei Fir Bolg compirono un'ultima incursione attraverso la piana di Mag Tuired. Fu una carica studiata e feroce. Le loro spade erano fitte come setole e si aprivano la strada in una vampata di furia, vincendo ogni resistenza. Si lanciarono ferocemente contro il ráth delle Túatha Dé Danann e ne sfondarono le porte. I Fir Bolg sciamarono all'interno del campo nemico e i guerrieri danann vennero colti impreparati dinanzi alla loro furia.

Fu così che Sreng mac Sengainn, che aveva compiuto l'attacco finale contro la sua volontà, sfidò re Núada mac Echtaich a terminare il combattimento che essi avevano intrapreso il giorno precedente.

Núada, seppure debole e sofferente per la mutilazione del suo braccio, andò incontro a Sreng con passo fermo e fiero, e gli disse:

— Se tu vuoi combattere con me, dovrai legarti il braccio destro a un fianco, perché come vedi io ho perso il mio.

— Se tu hai perso il tuo braccio — ribatté Sreng — non c'è obbligo di combattere di nuovo, perché il nostro primo combattimento fu ad armi pari. Vi fu un solo scontro tra di noi e si è concluso.

Con questo magnanimo gesto, Sreng risparmiò a Núada la morte e la sconfitta. La prima battaglia di Mag Tuired si era così conclusa.

14 - DESTINO DEI FIR BOLG
La fortezza di Dún Óengusa, la Fortezza di Óengus, costruita a picco sulla scogliera, sull'isola di Inishmore [Inis Mór].
Dún Óengusa

Sulla costa occidentale d'Irlanda o sulle isole Aran (ovvero Inishmore [Inís Mór], Inishmann [Inís Meáin], e Inisheer [Inís Oírr]), là dove i Fir Bolg si rifugiarono, è possibile trovare molti siti forticati [dún] di incerta datazione. Le leggende ne attribuiscono la costruzione proprio a tre capi dei Fir Bolg: Óengus, Éoganacht e Ochla. La forticazione di Dún Óengusa, a Inishmore, qui rappresentata, è uno dei monumenti più suggestivi dell'Europa preistorica. È costruita vicino al bordo di una scogliera che cade a strapiombo sull'oceano Atlantico per un'altezza di 61 metri. È molto difficile stabilire per essa una precisa datazione, ma si pensa sia stata costruita tra il I e il IV secolo.

e Túatha Dé Danann si riunirono in consiglio e fu deciso di stipulare un patto di pace e di amicizia tra i due popoli.

— Che Sreng e i suoi trecento uomini scelgano tra le cinque province di Ériu quella in cui vogliano abitare — dissero Núada e Bress. — Interrompiamo questa carneficina.

Sreng scelse il Connacht, e i superstiti dei Fir Bolg andarono a stabilirsi laggiù. Nella loro discendenza si sarebbero distinti molti eroi, tra i quali Fer Díad che si scontrò con Cú Chulainn, ed Erc mac Cairpre che gli procurò la morte.

Altri dicono che i Fir Bolg sopravvissuti alla battaglia lasciarono Ériu agli invasori e si rifugiarono presso i Fomóire, stabilendosi nelle isole di Ara e Ile, e a Mana e Rachra, dove i loro capi Óengus, Éoganacht e Ochla costruirono delle imponenti fortificazioni, alcune delle quali si possono ammirare ancora oggi.

Dei quattro toponimi citati nel testo, Ara e Ile indicano le isole scozzesi di Aran e Islay, Mana è ovviamente l'isola di Man e Rachra è l'isoletta di Rathlin, posta presso la costa settentrionale dell'Irlanda.

15 - I NUOVI RE SUPREMI DI ÉRIU

u così che le Túatha Dé Danann presero possesso di Ériu e si apprestarono a stabilirvi il loro regno. Essi andarono sulla «Collina grigia» [Líath Druim], nel Míde, il luogo che un giorno sarebbe stato Temáir, la fortezza da cui i Re Supremi dei Fir Bolg avevano regnato fino a quel giorno sulla verde isola. Le Túatha Dé Danann vi giunsero per insediarvi un loro sovrano.

Re Eochaid mac Eirc era morto, ma la sua sposa, Tailtiu figlia di Mag Mór re di Spagna, viveva ancora. Le Túatha Dé Danann la accolsero tra loro e le diedero un nuovo marito, Eochaid Garb figlio di Duach Dall figlio di Bress.

Ma non fu tuttavia Núada mac Echtaich a insediarsi in Temáir. Egli aveva perduto il braccio destro in combattimento e, secondo le leggi danann, un sovrano doveva essere perfettamente intatto nel corpo e nelle membra. Così fu deposto e fu Eochaid Bress a succedergli.

Bress fu il primo Re Supremo di Ériu di schiatta danann.

In realtà Bress fu Re Supremo per soli sette anni, poi, dicono alcuni, morì per aver bevuto mentre era ancora accaldato, durante una caccia a Sliab Gam. Ma altri narrano di lui una storia ancora più appassionante, che adesso vedremo.

Fonti

1-15 Cath Maige Tuired
Lebor Gabála Érenn

Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirinn [II: 9-12]
Míchél Ó Cléirigh [Michael O'Grady]: Annála Ríoghdhachta Éireann
Cfr. Lady Augusta Gregory: Gods and Fighting Men
Cfr. Sir William R. Wilde: Loch Corrib, its Shores and Islands, with notices of Loch Mask

I — LE DUE BATTAGLIE DI MAG TUIRED

Sono due, innanzitutto, le mitiche battaglie combattute dalle Túatha Dé Danann nella «Pianura dei pilastri» [antico irlandese Mag Tuired, irlandese classico Magh Tuireadh, anglo-irlandese Moytura]. La prima delle due battaglie è quella di cui abbiamo appena trattato, combattuta dalle Túatha Dé Danann, appena sbarcati in Irlanda, contro i Fir Bolg, i quali dovettero cedere la regalità ai nuovi venuti. La seconda battaglia, di cui parleremo in seguito, fu invece combattuta dai Túatha Dé Danann, ormai stabiliti in Irlanda, contro i Fomóire delle isole circostanti, i quali cercavano di costringerli a una condizione di sudditanza, imponendo loro pesanti tributi.

Il primo punto da notare è che tra le due battaglie vi sono molte differenze, come impostazione e come tradizione. A una prima occhiata appare evidente che la battaglia tra Túatha Dé Danann e Fir Bolg abbia tratti essenzialmente realistici, al confronto della battaglia combattuta contro i Fomóire, che appartiene totalmente al mito (¹). Gli interpreti dell'Ottocento hanno ovviamente inteso la prima battaglia come un ricordo di fatti veramente avvenuti, cercando di identificare i contendenti con questa o quella stirpe di invasori. In genere si consideravano i Fir Bolg come una qualche popolazione pre-gaelica, poi affrontata e abbattuta dagli invasori indoeuropei. Si sviluppò così una scuola storicistica che, seppur in parte motivata per quanto riguardava la prima battaglia, cercò di attribuire valore storico anche alla seconda battaglia.

La storie delle due battaglie non sono conosciute con la stessa precisione e profondità di dettagli. Soltanto la seconda battaglia, infatti, contro i Fomóire, è documentata nei testi più antichi. Il più noto e dettagliato è naturalmente il Cath Maige Tuired, i cui elementi principali possono essere fatti risalire al IX secolo. Questo testo si limita ad accennare rapidamente agli esiti della battaglia dei Túatha Dé Danann contro i Fir Bolg per poi concentrarsi diffusamente su quella contro i Fomóire. La battaglia di Mag Tuired a cui il testo fa riferimento il titolo è dunque la seconda e non la prima.

Alla fine, consultando i testi antichi, tutto quello che veniamo a sapere sulla prima battaglia di Mag Tuired è che vi morì Eochaid mac Eirc, re dei Fir Bolg, e che Núada, re delle Túatha Dé Danann, ebbe il braccio mozzato da Sreng mac Sengainn. Si aggiungono i nomi di alcuni dei caduti e infine il dettaglio che Tailtiu, la vedova del re dei Fir Bolg, divenne infine la moglie di Eochaid Garb.

Il racconto particolareggiato della prima battaglia di Mag Tuired si trova soltanto, a quel che ne sappiamo, in alcuni racconti posteriori, di incerta attribuzione, raccolti dai folkloristi tra l'Ottocento e gli inizi del Novecento. Tra questi spicca il lavoro archeologico, condotto sul posto, di sir William Wilde (Wilde 1867). Il nostro riassunto infatti, per una volta, è stato costruito su fonti poco affidabili.

II — SIR WILLIAM WILDE SULLE TRACCE DELLA GRANDE BATTAGLIA

Sir William R. Wilde, padre del celeberrimo Oscar, pubblicò nel 1867 un libro intitolato Loch Corrib, its Shores and Islands, with notices of Loch Mask, «Il Loch Coirib, sue spiagge e isole, con accenni al Loch Measca», una sorta di guida turistica nel quale trattava, con l'amore del residente e la passione dell'antiquario, dei piccoli centri, delle antichità e dei luoghi caratteristici della zona tra i laghi Coirib e Measca, a cavallo tra le contee di Galway e Mayo. Wilde era nato a Cong, un villaggio posto nella lingua di terra tra i due laghi, proprio nel luogo che si voleva fosse stato il teatro della prima battaglia di Mag Tuired. In un capitolo del suo libro, Wilde sottolinea le incredibili corrispondenze tra i particolari della leggendaria battaglia, quali li aveva letti in un antico manoscritto, e i moltissimi monumenti megalitici che si trovano sparsi nelle campagne circostanti

Sia attingendo alla tradizione locale, sia ricostruendo in situ i vari momenti della battaglia, Wilde mostra quanto il mito irlandese sia intimamente correlato al paesaggio. Le Túatha Dé Danann provenivano da ovest, essendo sbarcate a Corco Belgatan, dove poi avevano bruciato le loro navi. I Fir Bolg, che sopraggiungevano da Temáir, ne incontrarono le avanguardie proprio all'uscita di quella lingua di terra che si stende tra il Loch Coirib a sud, e il Loch Measca a nord. L'incontro tra i due popoli sarebbe avvenuto, secondo Wilde, nella zona che fu conseguentemente chiamata Conmaicne Cúile Toladh, in un punto non lontano dal'odierno villaggio di Cross. La sanguinosa partita a hurling tra i giovani dei due schieramenti si sarebbe svolta in una vallata a sud-est di Nymphsfield, proprio sotto Cathair Dubh, piana che ancora ai tempi di Wilde veniva adoperata come campo di hurling dai giovani del posto. Il tumulo eretto sopra i giocatori caduti nell'incontro veniva identificato da Wilde con un carn che si erge non lontano, alto quindici metri e di centoventi in circonferenza, «un monumento storico valido quanto quello che commemora il luogo sulla spiaggia dell'Attica dove gli Ateniesi caddero sotto le lunghe lance dei Persiani sui campi di Maratona» (Wilde 1867). Al limite settentrionale della vallata si ergono le tormentate rovine del Caisleán na Coille, un castello risalente al XIV secolo, che pare venisse visto cosparso di fiammelle nelle calde notti d'estate, quando le fate, dopo aver giocato una partita di hurling, vi tenevano i loro banchetti.

Le fortezze dei due schieramenti si guardavano l'un l'altra attraverso il territorio immediatamente a nord del Loch Coirib: secondo Wilde, rimanevano sicuramente resti di entrambe, anche se riteneva impossibile identificarli con certezza tra i molti monumenti megalitici sparsi in tutta la zona. In ogni caso egli riteneva di poter tracciare le linee dei campi con «meravigliosa accuratezza». Secondo Wilde, il campo dei Fir Bolg disegnava una curva lungo il bordo del lago a est di Cong, a partire dai resti di un cathair, un antico fortino che si ergeva fino a poco tempo prima a Lios Luachra, fino a Cuckoo Hill, la «Collina del Cuculo» [in gaelico Cnoc Ard na gCuach], all'estremità nord-occidentale del lago. Su questa collina si ergeva – afferma Wilde – il pilastro sul quale Fáthach, il poeta dei Fir Bolg, aveva cantato la gloria dei guerrieri e ne aveva lamentato il crudele destino.

Il ráth delle Túatha Dé Danann si sarebbe steso invece più a nord, in una linea che, partendo dall'estremità occidentale del campo di hurley, arrivava all'incrocio delle strade che conducevano al Loch Measca e attraversava quindi la zona di Craobhach, località dove si ergono molti resti di cairn. L'estremità del campo era forse contrassegnata dalla Pietra Lunga di Cong [Cloch Fhada Cunga], che Wilde identificava col Cairthi Adleo, la pietra che commemorava Edleo mac Alda, il primo dei guerrieri danann caduto sul suolo di Ériu. Wilde ricordava che un tempo questa pietra si ergeva sulla vecchia strada a est di quel villaggio; al tempo in cui egli scriveva, tuttavia, ne rimaneva soltanto una porzione di circa due metri inclusa in un muro.

Esaminando le linee dei due eserciti, Wilde riteneva che il tumulo di Baile Mac Giobuin fosse da identificare con il carn che i guerrieri dei Fir Bolg avevano eretto con le pietre recate a re Eochaid mac Eirc alla fine del primo giorno di battaglia, insieme alle teste dei nemici uccisi. Questo tumulo, che si ergeva presso la strada da Cong a Cross, misurava diciotto metri di altezza per quasi centoventi metri di circonferenza.

Il canale di Cong

Il fiume che collega il Loch Measca con il Loch Coirib. Vi si sarebbe recato re Eochaid mac Eirc a fare le abluzioni mattutine.

Il luogo in cui re Eochaid era sceso a fare le proprie abluzioni, la mattina del secondo giorno di battaglia, allorché era stato aggredito da tre guerrieri danann, veniva identificato da Wilde in una depressione di calcare, chiamata Min-uisge, nella quale le acque del Loch Measca scorrono verso il Loch Coirib. A detta di Wilde, questo punto corrisponderebbe perfettamente alla descrizione fornita dal racconto; una volta sceso verso l'acqua, il re avrebbe visto i nemici sopraggiungere dall'alto. Su una collinetta immediatamente a sud-est vi era un cerchio di rocce verticali, al centro del quale si trovavano i resti di un tumulo, conosciuto come Carn Mín-uisge. Con il permesso del proprietario, Wilde fece eseguire uno scavo al centro del tumulo, avvertendo in anticipo gli operai che vi avrebbero sicuramente trovato una camera; e in questa, se non fosse risultata già svuotata, i resti del giovane dei Fir Bolg che aveva dato la vita difendendo il suo re. Poiché buona parte della cima del tumulo era già stata rimossa alcuni anni prima per ricavarne del materiale di costruzione, gli operai arrivarono quasi subito a una larga lastra di pietra, disposta orizzontalmente; sotto di essa ce n'era un'altra, di dimensioni un po' più grandi. Questa copriva un piccolo spazio quadrato, profonda settanta centimetri e larga novanta, le cui pareti erano formate da piccole pietre. All'interno, Wilde rinvenne una splendida urna che conteneva ceneri di ossa umane. Come scrisse nel suo libro, «Qui, nessun dubbio, fu bruciato il corpo del leale giovane dei Fir Bolg, e le sue ceneri raccolte e conservate in quest'urna. Forse la prova più convincente dell'autenticità che qualsiasi antica storia irlandese o, di qualsiasi altro popolo, possa essere fornita» (Wilde 1867).

In quel secondo giorno di battaglia i due figli di Calchu con quindici dei loro compagni si erano staccati dalle schiere danann e si erano portati sul limitare del Loch Measca, dove erano stati uccisi da Slánga figlio di Eochaid. Secondo la tradizione diciassette pietre erano state poste al suolo per commemorare la loro morte. Questo luogo venne identificato da Wilde nei resti di un fortino situato in un punto elevato sul margine di Inis Eoghain (Inishowen), un isolotto del Loch Measca, che in estate diventava però una penisola ed era possibile arrivarvi a piedi dalla riva. Da questo punto era possibile godere di una vista meravigliosa su tutto il territorio circostante. Tredici lastroni di pietra, alcuni dei quali lunghi un metro e ottanta, erano allineati lungo il bordo del ráth.

Particolare attenzione, Wilde la rivolse agli eventi del quarto e ultimo giorno di battaglia, allorché, affranto da una terribile arsura, tagliato fuori dalla forra di Min-uisge e non essendovi nei dintorni alcuna sorgente per placare la sua sete, re Eochaid aveva lasciato il comando a Sreng e si era diretto in direzione nord-ovest, verso Loch Measca. Si arrivava così, seguendo la linea del combattimento, alla parrocchia di Kilmolara, intorno alla quale era sorto il villaggio chiamato The Neale (in irlandese an Éill). Era stato qui, secondo Wilde, che i figli dei due re, Lugaid figlio di Núada e Slánga figlio di Eochaid, si erano affrontati in combattimento e si ucciserouccisi l'un l'altro. Lia Lugaide, la tomba in cui era stato seppellito l'eroe danann, sarebbe stata da identificare, secondo Wilde, con la cosiddetta Pietra Lunga di Neale, una sorta di cippo alto un metro e quaranta che si trovava al bivio della strada che correva a sud del villaggio (nella tradizione riferita da Wilde, in realtà, Lugaid viene identificato con Lúg Lámfada, e la pietra è tuttora chiamata Lia Lugha). Poco lontano sorgeva Neale House, all'epoca residenza del barone Kilmain, la cui proprietà comprendeva parecchi interessanti monumenti, tra cui un tumulo che, secondo Wilde, sarebbe stato eretto sui resti del carn funerario di Slánga. Poco lontano si trovavano le famose immagini scolpite popolarmente conosciute come «gli dèi di Neale», che tuttavia non sarebbero state riferibili ai tempi della battaglia di Mag Tuired.

Giunto sul tratto di spiaggia di Trácht Éthaile, re Eochaid era stato affrontato dai tre figli di Nemed mac Badrai. Difendendosi, il re aveva ucciso i suoi tre giovani assalitori, ma era aduto anch'esso per le ferite riportate e il suo sangue, vuole la leggenda, aveva arrossato le acque del Loch Measca. All'estremità occidentale della spiaggia, secondo Wilde, si poteva ancora vedere il monumento dei suoi uccisori, chiamato Leaca Mac Nemhidh «Sepolcro dei figli di Nemed». In quanto al tumulo eretto per commemorare il destino di Eochaid, ultimo re dei Fir Bolg, era probabilmente quello che ancora ai tempi di Wilde si chiamava Carn Echach e che si ergeva sulla strada tra Cong e Ballinrobe: aveva un diametro di quarantacinque metri e dalla sua cima si godeva un magnifico panorama del lago dove il re aveva trovato la morte.

Sir William Wilde riteneva che i fatti della prima battaglia di Mag Tuired fossero realmente avvenuti e, nella sua indagine, ritiene che nei Fir Bolg si debbano vedere i Belgi e nei Túatha Dé Danann forse i Danesi (Wilde 1867 | Squire 1912). La lettura del suo libro è piacevole e illuminante, in quanto riesce a fondere mirabilmente il paesaggio intorno a Cong con la tradizione leggendaria. Egli scriveva, polemicamente: «Tale è la nuda narrazione trasmessa a noi dai bardi, dai poeti erranti e da quelli al seguito dei capi, che la recitavano alle festività e nelle assemblee pubbliche, e in tal modo – così com'è possibile che le storie di Troia venissero cantate ancor prima della nascita di Omero – trasmettendola fino ai giorni delle lettere, quando la tradizione su messa per iscritta e l'annalista la consegnò ai tempi nostri. Ma è stato proprio così? Può essere che persino fatti di natura tanto minuta, accaduti tanto indietro nella notte della storia, possano supportare la nostra investigazione topografica, mentre molte delle nostre storie classiche sono state messe in dubbio e in certi casi smentite?» (Wilde 1867).

Carn Echach

Considerato da William Wilde come il tumulo funerario di Eochaid mac Eirc, ultimo re dei Fir Bolg, Carn Echach, che si erge presso il Loch Measca, è uno dei più importanti cairn dell'Irlanda preistorica.

III — LA PRIMA BATTAGLIA DI MAG TUIRED: SCARSA PLAUSIBILITÀ STORICA, DUBBIA AUTENTICITÀ MITICA

Ci si può legittimamente chiedere, in effetti, che rapporto vi sia tra i monumenti megalitici di Cong e i fatti narrati dalla tradizione sulla battaglia tra Fir Bolg e Túatha Dé Danann. Sarebbe affascinante poter affermare che proprio la gran quantità di pietre, tumuli e cerchi preistorici sparsi nella zona abbia contribuito a fissare il ricordo di eventi tanto antichi nella tradizione popolare, permettendo che venisse tramandata fino a noi. Il guaio è che non vi è alcuna indicazione che sia così; i megaliti risalgono probabilmente al neolitico o all'età del bronzo e non c'è alcuna indicazione che chi li innalzò, lo fece per commemorare particolari gli eventi di una battaglia o per contrassegnare i luoghi di sepoltura degli eroi. La soluzione più semplice, naturalmente, è che la gran quantità di pietre, tumuli e cerchi preistorici sparsi nella zona – di cui una buona parte sembrano siano stati smantellati nel corso del tempo dagli abitanti dei villaggi circostanti per farne muri e altre costruzioni – abbiano appunto giustificato il nome di Mag Tuired «Pianura dei pilastri», suggerendo al tempo stesso l'idea che proprio in quella pianura sarebbe stata combattuta la mitica battaglia.

Il documento più antico e autorevole su questi fatti, Cath Maige Tuired, tratta della battaglia che le Túatha Dé Danann combatterono contro i Fomóire, limitandosi a citare en passant una battaglia precedente combattuta contro i Fir Bolg. Il luogo della battaglia in entrambi i casi è chiamato Mag Tuired ma ci si riferisce a una pianura presso il Loch Arboch (Lough Arrow), nella contea di Sligo. Soltanto nei testi più tardi, come in Céitinn, si distingue tra una battaglia di Mag Tuired Sud [Cath Mhoighe Tuireadh theas]e una battaglia di Mag Tuired Nord [Cath Mhoighe Tuireadh thuaidh] (Foras feasa ar Éirinn [II: 10]), di cui la prima viene ora ambientata presso Cong, nella contea di Mayo. Secondo O'Rahilly la prima battaglia sarebbe stata spostata a sud, nella zona di Cong solo intorno al XIII o XIV secolo, quando qualcuno cominciò a trovare improbabile che ambedue le battaglie fossero state combattute nella stessa località (O'Rahilly 1946).

Ci si può dunque chiedere su quali basi sir William Wilde abbia potuto «costruire» il suo impianto archeologico-topografico. Inutile dire che – a quel che sappiamo – non vi è traccia del manoscritto che egli pretende di aver consultato. Alcuni sostengono che egli abbia costruito a tavolino un bel racconto, di cui buona parte risulterebbe una sua pura invenzione. In tal caso, tolto quel poco che ha un riscontro nelle fonti antiche, ci si può chiedere quanto di ciò che rimane sia un'invenzione letteraria di Wilde e quanto derivi invece da tradizioni popolari. Purtroppo le varie vicende della prima battaglia di Mag Tuired sono penetrate talmente a fondo nel folklore irlandese, e riferite a volte da testi autorevoli, che ci è francamente difficile arrivare a fondo su tutti i dettagli della prima battaglia e comprendere quali derivano da tradizioni autentiche e quali siano le invenzioni di un eccentrico gentiluomo irlandese.

Bibliografia

  • AGRATI Gabriella ~ MAGINI Maria Letizia: Saghe e racconti dell'antica Irlanda, vol. I. Mondadori, Milano 1993.
  • BOTHEROYD Sylvia ~ BOTHEROYD Paul: Lexikon der Keltischen Mythologie. Eugen Diederichs Verlag, Monaco 1992, 1996. → ID. Mitologia Celtica: Lessico su miti, dèi ed eroi. Keltia, Aosta 2000.
  • CATALDI Melita: Antiche storie e fiabe irlandesi. Torino 1985.
  • CÉITINN Seathrún [KEATING Geoffrey]: Foras Feasa ar Éirinn, vol. 1. Dublino 1982.
  • DAVIDSON, H.R. Ellis. Myths and Symbols in Pagan Europe. Syracuse University Press, Syracuse 1988.
  • DE VRIES Jan: Keltische Religion. In: SCHRÖDER Matthias: «Die Religionen der Menschheit». Kohlhammer, Stoccarda 1961. → ID. I Celti: Etnia, religiosità, visione del mondo. Jaca Book, Milano 1981.
  • ELLIS Peter Berresford: The Chronicles of the Celts: New Tellings of their Myths and Legends. Robinson Publishing Ltd, Londra 1999. → ID. Il misterioso mondo dei Celti: Storia, miti e leggende di un magico popolo. Newton & Compton, Roma 1999.
  • GRAY Elizabeth [traduzione]. Cath Maige Tuired. The Second Battle of Mag Tuired. Irish Texts Society, 1982.
  • GREGORY Lady Augusta: Gods and fighting men: The Gods. 1910 → ID. Dèi e guerrieri: Gli dèi. Studio Tesi, Pordenone 1986.
  • GREEN Miranda Jane: Dictionary of Celtic Myth and Legend. Londra 1992. → ID. Dizionario di mitologia celtica. 1999.
  • MacALISTER R.A.S. [cura]: Lebor Gabála Érenn. Irish Texts Society. Dublino 1941, 1956.
  • MacCULLOCH John A.: The Religion of Ancient Celts. Edimburgo 1911. → ID. La religione degli antichi Celti. Vicenza 1998.
  • RHŶS Sir John: Studies in Early Irish History. Londra 1905.
  • ROLLESTON T.W.: Myths and Legends of the Celtic Race. 1911. → ID. I miti celtici. Milano 1994.
  • SQUIRE Charles: Mythology of Celtic People. 1912. → ID. Miti e leggende dell'antico popolo celtico. Mondadori, Milano, 1999.
BIBLIOGRAFIA
Intersezione Aree: Holger Danske
Sezione Miti: Asteríōn
Area Celtica: Óengus Óc
Ricerche e testi di Dario Giansanti e Oliviero Canetti.
Ha collaborato: Mara Ricci.
Creazione pagina: 01.03.2004
Ultima modifica: 25.08.2014
 
POSTA
© BIFRÖST
Tutti i diritti riservati