NOTE
2
— Sicil, «Sicilia»; Gréc, «Grecia»; Capataicía,
«Cappadocia» (sostituita da Aladacia nella
versione in prosa).
— Nella terza redazione del
Lebor Gabála Érenn
(R3
[IV: 5]), il luogo d'origine di
Partholón è
detto essere Meiginn, cioè la greca Mygdonía,
regione subito a nord della Penisola Calcidica; lezione
peraltro ripresa da Seathrún Céitinn
(Foras feasa ar Éirinn
[I: , 2]).
In quanto alla Sicilia, essa sembra avere un riscontro nella seconda redazione del
Lebor Gabála
(R2
[IV: 5]), dove il problematico toponimo Micil
Gréc potrebbe derivare, secondo Stewart Macalister, da un'errata lettura
della parola ΣΙΚΕΛΙΑ «Sicilia»,
rinvenuta in qualche lista di toponimi greci, con
sígma Σ scambiata per M (Macalister
1940).
— Sebbene il poema fornisca di seguito tutte le tappe
del percorso di
Partholón come se appartengano a un
unico viaggio, rimane una strana cesura tra la prima
parte dell'itinerario, diretta ad est, dalla Sicilia
alla Grecia, durata un anno, e la seconda parte, diretta
ad ovest, dalla Grecia all'Irlanda, durata poco più di
due mesi. Come sappiamo, non bisogna chiedere una
precisione geografica ai bardi irlandesi (poco sotto la
Capataicía o Cappadocia viene posta a occidente
della Grecia), però qui il percorso è troppo
contraddittorio perché non si possa ipotizzare un altro
ordine di cause. Una possibile soluzione al problema può
venire da un racconto contenuto in due fragmenta
custoditi nella biblioteca del
Trinity College, a Dublin (mss. H.4.22 e
H.3.18). Qui
Partholón risiede inizialmente in
Gréc Becc, cioè la «piccola Grecia» o Mygdonía. Dopo
aver tentato di uccidere il re suo padre, viene cacciato
via, e rimane sette anni a meditare la vendetta in un
paese sconosciuto. Ma tosto torna in patria, uccide il
padre e la madre, e solo dopo il delitto parte
definitivamente per Ériu.
Mad ail a fis cid ara tainic Parrtalón as a
tír féin, ní. Parrtalón do marb <a> athair ⁊ a mathair .i. Sru mac Praimint meic
Athachta meic Máġoicc meic Iafet, ac iarraid riġi da derbrathair .i. Becsomus a
ainm-side; ⁊ fa sine é na Parrtalon. Ro indarb Srú Parrtalon ⁊ gur loit he, cur
ben a suil cle as ⁊ co roibe .. mbliadna for indarbad. Co tanic isin Bigin
Grec, lucht luinge, cur loisc tech for a athair ⁊ for a mathair, gur loisg iat a
ndis, ⁊ do rat rigi da brathair. Ocus tanic fein co hEirinn ar teichim na
finġaile sin. |
Se vuoi sapere perché
Partholón uscì dalla propria terra, è
facile.
Partholón uccise suo padre e sua
madre, ovvero Srú figlio di Prament figlio di Athacht figlio di Magóg figlio di
Iafet, cercando la regalità per suo fratello, chiamato Becsomus, che era il
maggiore. Srú cacciò
Partholón e lo ferì, e gli strappò
l'occhio sinistro: e [Partholón]
rimase sette anni in esilio. Poi egli venne in Gréc Becc, con l'equipaggio di un
luingín, e bruciò la casa sopra suo padre e sua madre, li bruciò insieme,
e diede la sovranità a suo fratello. In quanto a lui, venne in Ériu, sfuggendo
[alla punizione per] il parricidio. |
Ms. H.4.22 |
Questo primo esilio temporaneo di
Partholón, che in questo testo dura
sette anni, potrebbe essere la ragione narrativa per la sosta di un anno in
Grecia a cui accenna il poema. Il vero viaggio di
Partholón verso occidente, verso Ériu,
inizia soltanto in un secondo tempo.
— Gli itinerari degli eroi irlandesi non sono mai
coerenti dal punto di vista geografico, ma dopo essere ripartito dalla Grecia, Partholón
è detto arrivare in Capataicía, ovvero in
Cappadocia, dopo aver navigato verso occidente! Sembra
di capire che il toponimo Capataicía sostituisca
qui, per pura assonanza, la problematica Aladacia
presente in
Lebor Gabála Érenn
(R2
R3 [IV: 5]),
e che va forse identificata con la Dalmazia
(Macalister 1940).
3
— (b-c) La Gothia
è il nome che i Franchi avevano dato alla Septimania, la
regione costiera posta tra la foce del Rodano e i
Pirenei (corrispondente alla Settimania, fascia costiera
tra la foce del Rodano ed i Pirenei, che tra il V e l'VIII
secolo fu abitata dai Visigoti (più o meno l'attuale
regione francese di Languedoc-Roussillon).
L'accusativo latino suggerisce che il poema sia
stato versificato a partire da un originale in latino. —
(d) Espáin,
«Spagna».
4 —
(a) Inis Fáil,
«isola del destino», nome poetico di Ériu. —
(c) Il «decimo»
potrebbe indicare qui sia il decimo giorno della luna,
secondo lo stile delle indicazioni calendariali
solitamente offerte nel
Lebor Gabála Érenn, sia il decimo giorno di viaggio da Espáin,
visto che questa parte del percorso, contrariamente agli
altri, è privo di una sua durata.
5
— (c-d) Il
matrimonio tra Aífe, figlia di
Partholón, e questo Fintán non è
altrimenti attestato né nella versione in prosa del
Lebor
Gabála Érenn, sia negli altri poemi
conosciuti. Il nome di Fintán non compare mai nella
lista dei generi ufficiali di
Partholón. Questa è probabilmente
traccia di una contaminazione tra la storia di
Partholón e quella di
Cessair.
6
— (c) Nell'antica
Irlanda un gilla era, tecnicamente, un giovane
che raggiungeva l'età di portare armi. Il termine viene
usato con molte accezioni. In termini generici, gilla
può essere un qualunque ragazzo, un giovane. Il termine
è però spesso usato per indicare un discepolo, oppure un
servo o un coppiere, l'aiutante di un artigiano o di un
fabbro. Sul campo di battaglia un gilla poteva
essere un messaggero, un attendente preposto ai cavalli,
uno scudiero incaricato di portare armi o lancia al
signore. Generalmente i libri divulgativi ritengono che
Topa sia una servo, per
quanto la traduzione non sia precisa. Pesa forse la sua
identicazione con Íth,
suggerita in
Lebor
Gabála Érenn
R3
[IV: 11], il quale è invece definito
un
amus,
«servo, attendente, mercenario, salariato». In mancanza di una definizione migliore,
lasciamo qui gilla.
7 —
(b) Ingnad anaichnig,
letteralmente «meraviglia da non udire». Espressione
presente anche in
XXII
[4b].
11-12
— Le quartine 11 e
12 seguono in questo ordine
nei manoscritti delle redazioni R1 ed R3;
l'ordine è invertito in quelli della redazione R2.
13
— Questa quartina sembra una versione alternativa della
12. — (c)
Ól ngúala nglé, letteralmente «bevvero carbone
scintillante»: da gúal, «carbone». Il significato
di questa espressione è stato discusso dagli
specialisti, senza alcun esito. Un'espressione
idiomatica nell'irlandese arcaico o il lapsus di
un copista? Stewart Macalister traduce «they drank a
bright coal-drink», senza però risolvere il
nonsense (Macalister
1938).
15
— Quartina presente soltanto nei manoscritti della
redazione R3 (B
ed M). I
manoscritti R2 e la redazione RK di Míchél Ó Cléirigh
la sostituiscono con la quartina
15a.
15a
— Versione alternativa della quartina
15, con un goffo tentativo
di spiegare in chiave «demoniaca» la capacità di
Partholón di percepire il sapore
delle bocche di
Delgnat e Topa sull'orlo della coppa.
Questa versione si trova nei manoscritti R2 e
nella redazione RK di Míchél Ó Cléirigh.
16
— Le quartine 16 e
18, che seguono logicamente
l'una all'altra, sono peculiari del manoscritto della
redazione R2, il quale non conosce la quartina
17.
17
— Questa quartina è citata da Seathrún Céitinn in
questi termini:
Buailis an rí coin na mná,
Dia ḃois, níor ḃo béd go mba;
[Marḃ an cú fri séidbéd seang,]
Ba hé sin céid éd Éireann. |
Il re colpì il cane della donna
con le sue mani, non è triste ciò che accadde?
[Uccise il cane, un magro tesoro;]
fu questa la prima gelosia in Ériu. |
Seathrún Céitinn:
Foras feasa ar Éirinn
[I: , 2] |
― (a)
Si noti
Partholón nel nostro poema è definito
«uomo» [fer], ma in Céitinn è «re» [rí],
con una certa incoerenza, in quanto l'istituzione regale
fu introdotta in Irlanda all'epoca dei
Fir Bolg. (b)
all'inciso nocar be tarba «nessun guadagno»
corrisponde in Céitinn un diverso inciso: níor ḃo béd go mba
«non è triste ciò che accadde?». ― (c)
Il terzo verso nella quartina citata da Céitinn è stato
ricostruito a partire dalla lezione del poema XXXII.
19 —
La quartina 19 è una
variante della 18 presente
in R1 ed R3. I mss.
D ed E
interpolano la quartina 17
dopo la 19; i mss. R2
interpolano invece la 19
dopo la 22. — (c)
L'espressione áen re n-áen ha come significato
letterale «uno primo di uno» («one before one»,
traduce Macalister (Macalister
1938)); ré tuttavia significare anche «contro» o
«davanti». Traduciamo «uno con uno».
20-22 — Seatrhún Céitinn
riprende e parafrasa il discorso di
Delgnat in
questi termini:
“A Ṗarṫolóin,” ar
sí, “an saoilir gurab ḟéidir bean agus mil do ḃeiṫ i gcóṁġar d'á ċéile, leaṁnaċt
agus leanḃ, biaḋ agus fial, feoil agus cat, arm nó oirnéis agus saor, nó fear
agus bean i n-uaigneas, gan cumasg ar a ċéile ḋóiḃ”; agus ráiḋis an rann: |
“Ah,
Partholón,” disse [Delgnat],
“pensi davvero che sia possibile mettere vicini una donna e un vaso di miele,
del latte appena munto e un bambino, del cibo e un affamato, della carne fresca
e un gatto, armi e attrezzi e un artigiano, o un uomo e una donna in privato
senza che nulla avvenga tra loro?” E riprese il detto: |
Mil la mnaoi, leaṁnaċt la mac,
Biaḋ la fial, carna la cat,
Saor istiġ agus faoḃar,
Aon la haon is ró-ḃaoġal. |
Il miele e una donna, latte fresco e un bambino,
del cibo e un affamato, carne fresca e un gatto,
un artigiano in una casa e attrezzi per costruire,
«uno con uno», grosso rischio! |
Seathrún Céitinn:
Foras feasa ar Éirinn
[I: , 2] |
Una diversa tradizione di questo discorso è anche presente in alcuni complessi
brani in retoiricc citati in
Lebor Gabála Érenn
R3 [IV: 42].
24
— Quartina presente solo nei mss. della redazione R2. —
Dell'uccisione di Topa da parte di
Partholón si parla solo in questa
fonte.
Anche il toponimo Caraid na Finġaile non viene
citato altrove ed è difficile indovinarne la natura:
cora in irlandese può essere una palizzata o un muro
di pietra, ma anche un piccolo sbarramento effettuato
lungo la corrente di un fiume per catturare i pesci.
Macalister pensa che sia quest'ultimo il significato
della parola, forse proprio perché
Partholón si è stabilito su una
piccola isola, ed è qui appunto che è avvenuto il
tradimento di
Delgnat e Topa. Il termine fingal indica
invece l'assassinio di un parente, un congiunto, o un
membro della propria tribù. Viene di solito tradotto con
«fratricida» o «patricida» sebbene abbia un significato
più ampio. In questo contesto, il termine potrebbe
indicare che tra
Partholón e Topa sussistesse un
legame di parentela. Da qui la nostra traduzione di
Caraid na Finġaile come «recinto degli assassini dei
congiunti».
25
— Le quartine 25 e
26 seguono in questo ordine
nei manoscritti della redazioni R3; l'ordine è
invertito in quelli delle redazioni R1 ed R2.
— (d) Come sappiamo
dal
Lebor
Gabála, Saimér era il nome del cagnolino
ucciso da
Partholón: da qui il nome dell'isola,
Inis Saimera.
27—
Anche questa quartina non è chiara: sembra di capire che
Partholón sia morto nel corso della
battaglia di Mag nÍtha, cosa che non risulta dal
Lebor
Gabála, dove furono le ferite provocate
in battaglia a ucciderlo, ma molti anni dopo.
|