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CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
LEBOR GABÁLA ÉRENN
POEMA
XL
«hI quindecim, is derb lim»
«Il quindicesimo, ne sono certo»
LEBOR GABÁLA ÉRENN
Lebor Gabála Érenn. Saggio
1. Dalla creazione del mondo...
2. Origine dei Gaeli
3. Muintir Cessrach
► 4. Muintir Parthóloin
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POEMA XL - Saggio
POEMA XL - Testo
Note
Bibliografia
LEBOR GABÁLA ÉRENN
XXXI
«hI quindecim, is derb lim»
«Il quindicesimo, ne sono certo»

Il poema  del Lebor Gabála Érenn è una composizione di argomento mitologico che si risolve nell'elencazione dei nomi dei compagni di Partholón: i suoi figli, le sue figlie, i mariti delle figlie, e poi i nomi dei suoi campioni, druidi, aratori, e addirittura i nomi dei buoi o delle parti dell'aratro. Sono anche riportati i nomi di alcuni degli eroi culturali legati all'occupazione dei Muintir Partholóin: il primo a offrire ospitalità, a mettere un calderone sul fuoco, a distillare la birra, etc. La redazione R3 del Lebor Gabála Érenn attribuisce la composizione, sebbene non è chiaro con quale autorità, al bardo Eochaid úa Fláinn (Eochaid úa Flannucáin, ±936-1004).

Secondo Macalister, il poema doveva fermarsi originariamente alla quartina 11 (Macalister 1940): il ms. F (Lebor Ḟear Maí), il solo testimone della redazione R1 che riporti la composizione – essa è infatti assente nel ms. L (Lebor Laignech) –, non possiede appunto le quartine 12-17; inoltre dispone la 4 dopo la 6. Tra i codici della redazione R2, il ms. D riporta le quartine 12-17 su un foglio appositamente aggiunto al codice: le prime cinque sul recto, le altre due sul verso, insieme ad alcune glosse pressoché illeggibili. Il ms. V pone le quartine in questo ordine: 1-7, 12-14, 8-10, 15-17, 11, disposizione appropriata, in quanto pone la lista dei guerrieri di Nemed in fondo alla composizione. Il ms. E riporta le quartine in un altro ordine ancora: 1-7, 15-17, 12-14, 8-11.

Míchél Ó Cléirigh, nella sua versione RK, riporta soltanto una selezione delle quartine (2-3, 5-10, 12, 14-15), mescolandole però con quartine provenienti dai successivi poemi XXXII e XXXIII, aggiungendovi una serie di glosse di scarso interesse.

Il metro è il debide scáilte.

In: Lebor Gabála Érenn R1 [IV: 10]. F, 6 δ 
In: Lebor Gabála Érenn R2 [IV: 14]. V 4 α  | D 7 γ  | E 3 γ  | R 77 β  (*)
In: Lebor Gabála Érenn R3 [IV: 35]. B 14 α  | M 274 γ  

(*) in R: solo primo verso

LEBOR GABÁLA ÉRENN
LX
«hI quindecim, is derb lim»
«Il quindicesimo, ne sono certo»
     
1 hI quindecim, is derb lim,
do riacht Nemed tír nÉrenn;
hi Cétáin, ba cóemiu dé,
rogab an Inber Scéne.
Il quindicesimo, ne sono certo,
Nemed raggiunse la terra di Ériu:
di mercoledì, ancora più puro,
sbarcò in Inber Scéne.
       

NOTE

1 — Riportiamo il testo della composizione nell'ordine stabilito dal ms. V, il quale pone le quartine in quest'ordine: 1-7, 12-14, 8-10, 15-17, 11.

12 — In una sezione prosastica presente nella redazione R3, ms. M, Bacorp è il guaritore e Ladru il filí (Lebor Gabála Érenn R3 [IV: 34]).

14 — Nella sezione prosastica del ms. M, i due mercanti sono chiamati, rispettivamente, Iban ed Eban.

16 — Vomere e coltro sono due delle parti che compongono l'aratro. Nella sezione prosastica del ms. M, il coltro ha nome Fead.

17 — Quartina piuttosto enigmatica e difficile da tradurre. Si riferisce presumibilmente a Topa e al tradimento compiuto insieme a Delgnat. Macalister traduce: «Broken was the name of the man, it was perfect, / who first wrought hidden shamefulness: / it was destroyed with a scattering that was not evil / Partholon thought this to be good», evidenziando un contrasto tra l'evil e il good degli ultimi due versi. Le difficoltà vertono tuttavia sul verso c: «bronnaḋ re sílaḋ nach sáith», dove, per ottenere la data traduzione, Macalister deve emendare sáith «sufficienza, sazietà» con saich «male» (lezione del ms. V), e interpretare nach come particella negativa (ma nach potrebbe anche essere il pronome indefinito «qualche, qualsiasi, ognuno»). L'interpretazione di Macalister ha il vantaggio di avere senso compiuto: «[il nome] fu distrutto in una dispersione non malvagia», sebbene non sia ancora chiaro cosa sia accaduto. In irlandese, il sostantivo sílad indica il «seminare, spargere, disperdere», ma anche il «propagare, generare».

11 — La quartina con i nomi dei guerrieri di Nemed sembra introdotta impropriamente nel testo di questo poema, dedicato a Partholón. Nessuna sorpresa se i mss. V ed E dispongono questa quartina alla fine del componimento, soluzione adottata anche nella nostra edizione. Míchél Ó Cléirigh, nella versione RK, la espunge.

Bibliografia

  • CATALDI Melita, Antiche storie e fiabe irlandesi. Torino 1985.
  • COMYN David ~ DINEEN Patrick S. [traduzione]: CÉITINN Seathrún (KEATING Geoffrey), The History of Ireland. London 1902-1908.
  • MACALISTER R.A. Stewart [trad.], Lebor Gabála Érenn. The Book of the Taking of Ireland, Part III. Irish Texts Society, Vol. XXXIX. Londra 1940 [1993].
  • MacCULLOCH John A., The Religion of Ancient Celts. Edimburgh 1911. → ID., La religione degli antichi Celti. Vicenza 1998.
BIBLIOGRAFIA
  Lebor Gabála Érenn - Poema XXXIX
«TÚÁN MAC CAIRILL FU UDITO»
    Lebor Gabála Érenn - Poema XLI
«***»
 
Biblioteca - Guglielmo da Baskerville.
Area Celtica - Óengus Óc.
Traduzione e note della Redazione Bifröst.
Creazione pagina: 22.01.2014
Ultima modifica: 28.10.2015
 
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