1 - LA VENUTA DI LÚG DAL TÍR
TAIRNGIRI
l tempo di re
Núada Aircetlám, i
Fomóire esigevano un pesante
tributo: un'imposta sulla madia, una sulla macina, una sulla cotta dei mattoni e una tassa calcolata nella misura di un'oncia d'oro per naso di ogni individuo
delle
Túatha Dé Danann, da pagarsi
sulla collina di Uisnech Míde, che allora si
chiamava «colle di Balor», a ovest di
Temáir. I
Fomóire estorcevano il loro tributo
ogni anno e all'uomo che non pagava mozzavano il naso.
Il giorno in cui doveva essere pagato
l'oneroso tributo, re
Núada indisse l'assemblea delle
Túatha Dé Danann sul
colle di Balor. Erano riuniti da poco tempo quando videro
un'armata dispiegarsi a oriente e giungere attraverso la piana. Il giovane
guerriero che procedeva in testa sembrava avere grande autorità su ogni altro. Simile al sole al
tramonto era lo splendore del suo viso e tanto luminoso che non lo si poteva
nemmeno fissare.
Era
Lúg Lámfada, che giungeva dal
Tír
Tairngiri, la «terra della promessa», alla testa delle sue schiere. Con lui venivano i figli di
Manannán mac Lir, suoi fratelli
di latte.
Lúg
cavalcava la Aonbarr, la cavalla
di
Manannán, veloce quanto il vento
nudo e freddo di primavera: sotto i suoi zoccoli il mare era come la terra, e il
suo potere era tale che chi la montava non veniva mai sbalzato di sella e ucciso.
Lúg aveva poi indosso l'armatura di
Manannán, e in testa l'elmo
Cennbarr, che aveva una pietra preziosa incastonata dietro e due
pietre davanti:
sotto l'elmo, il volto riluceva come il sole in un giorno
d'estate. Aveva pure al fianco sinistro la
Fregartach, la spada di
Manannán: nessuno di quelli che
ne erano stati feriti era mai riuscito a sopravvivere e coloro che la vedevano
sguainata in battaglia non conservavano neppure la forza di una partoriente.
|
2 - INIZIA LA
RISCOSSA
a schiera guidata da
Lúg raggiunse l'assemblea delle
Túatha Dé Danann. Il nuovo arrivato e re
Núada si erano appena scambiati il saluto quando
videro avvicinarsi un drappello di uomini d'aspetto rozzo e ostile:
erano i nove volte nove messaggeri dei
Fomóire che venivano a
riscuotere il tributo annuale. Ecco i
nomi dei quattro più tetri e crudeli:
Éine,
Ethfaith,
Coron e
Compar. Al loro arrivo,
il re e tutti gli uomini delle
Túatha Dé Danann si alzarono
in piedi. La tirannia di quegli esattori era tale che, per timore, nessuno delle
Túatha Dé osava esercitare
l'autorità, nemmeno per punire il figlio o il figlio adottivo.
Lúg domandò
a Núada: — Perché vi siete alzati
in piedi dinanzi a questa schiera incivile e non lo avete fatto per noi?
— Siamo costretti a comportarci così — rispose il re di
Ériu. — Se rimanesse seduto in loro presenza anche un bambino
di un solo mese, essi lo considererebbero motivo sufficiente per ucciderlo.
— Parola mia, mi è venuta voglia di
uccidere loro! — disse Lúg.
— Il tuo gesto si volgerebbe a nostro danno — avvertì il
re di Ériu. — Non ne ricaveremmo che morte e distruzione.
— È da troppo tempo
che voi subite tali soprusi! — ribatté Lúg.
Guidò il suo drappello contro gli esattori
fomóire e li massacrò. Uccise otto
volte nove uomini; i nove uomini rimanenti li lasciò in vita sotto la protezione
del re di Ériu.
— Vi ucciderei, — disse
Lúg, — se non preferissi che foste
voi stessi a riportare la notizia ai vostri capi. Se inviassi i miei messaggeri,
essi potrebbero subite qualche affronto.
|
3 - L'ATTACCO DEI
FOMÓIRE
messaggeri superstiti giunsero nel Lochlann,
il paese dei
Fomóire, e narrarono ai loro
capi quanto era accaduto: di come un uomo dal nobile aspetto fosse giunto in
Ériu e in quale maniera avesse ucciso tutti gli esattori a eccezione di loro
stessi.
— E la ragione per cui ci ha risparmiato, — conclusero, — è che vi
recassimo la notizia.
— Sapete chi possa essere costui? — chiese
Balor, signore dei
Fomóire.
— Lo so io! — intervenne sua moglie
Ceithlenn. — È il figlio di nostra figlia, ed è per noi un segno
e una predizione che, con il suo arrivo, non avremo più alcun potere in
Ériu.
Allora i nobili delle
tribù dei
Fomóire si riunirono in assemblea:
Eb e
Senchab nipoti di
Nét,
Sotal Salmor,
Lúath Leborcham e
Tinne Mór Trísgatal,
Loisginn Lomglúinech,
Lúath Linech, il druido
Lobas,
Líathbar mac Lobais, con i nove poeti, filosofi, indovini ed eruditi fomóire; lo stesso
Balor, i dodici
suoi figli dalle bianche labbra e
Ceithlenn moglie di Balor.
Poi Bress
figlio di Balor disse: — Andrò in
Ériu alla testa di sette imponenti squadroni fomóire.
Preparatemi le navi: imbarcate i viveri e le provviste. Darò battaglia a
Lúg e vi riporterò la sua testa
mozzata!
— È la cosa più
giusta da fare! — assentirono tutti.
— Fate preparare le
mie navi — disse
Bress.
— E che vengano caricate di cibo e provviste.
Equipaggiarono le navi in gran fretta e le
stivarono di viveri e bevande in abbondanza. Lúath Linech e
Lúath Leborcham, che di
tutti erano i più veloci [lúath],
furono mandati a radunare un esercito per conto di
Bress. E quando tutti i guerrieri
fomóire si trovarono riuniti in un
posto, gli uomini approntarono le armature e le armi di valore. Poi
Bress e l'esercito ai suoi ordini s'imbarcarono alla volta di
Ériu. E mentre le navi salpavano, dal porto
Balor
gridò: — Date battaglia a
Lúg Ildánach e tagliategli la testa! Poi
incatenate quell'isola che chiamano Ériu alla poppa delle vostri navi. Fate in
modo che l'acqua profonda ne prenda il posto. Trascinatela a nord di Lochlann, e
che mai nessuno delle
Túatha Dé Danann la segua fin quassù!
Fecero
uscire dal porto le navi e i rapidi vascelli carichi di pece,
d'incenso e di mirra. Issarono le vele, infersero un unico e violento
colpo di remi e le navi balzarono sull'immensa e liquida
distesa degli oceani, al di sopra dei rilievi umidi e alti del mare più
profondo, e non rallentarono la corsa finché non approdarono
nel porto di Ess Dara, nel Connacht.
Una parte dell'esercito
fomóir penetrò nel Connacht occidentale e prese a devastarlo. A quel
tempo re locale della provincia era Bodb Derg figlio del
Dagda
Mór.
|
4 - IL RIFIUTO DI NÚADA
uando la notizia giunse a Temáir,
Lúg si trovava in compagnia di
Núada Aircetlám,
re di Ériu.
Seppero così che le tribù dei
Fomóire erano sbarcate a Ess Dara,
là dove
Dara Derg,
druida dei
Fomóire, era caduto per mano dello
stesso
Lúg. Come ebbe appreso la notizia, alla
congiunzione del giorno con la notte,
Lúg preparò la
Aonbarr, il destriero di
Manannán mac Lir; poi andò a
riferire a Núada
di come i
Fomóire, giunti a Ess Dara, depredassero il
territorio di Bodb Derg.
— Vorrei che mi aiutassi a intraprendere la
battaglia contro di loro — disse
Lúg al re.
— Non ti darò il mio aiuto — rispose
Núada. — Non vendicherò un'azione che non è stata diretta
contro di me.
Non contento di quella risposta,
Lúg
montò a cavallo e si allontanò da Temáir, galoppando
verso ovest, incontro a gli
eserciti invasori.
|
5 - INCONTRO
DI LÚG CON SUO PADRE
úg
non si era molto allontanato da Temáir quando vide sopraggiungere tre guerrieri ben equipaggiati. Si
trattava dei tre figli di
Cáinte:
Cú,
Ceithen e
suo padre Cían.
— Perché ti alzi così di buon mattino? — gli
chiesero costoro dopo averlo salutato.
— Ho un motivo importante — rispose
Lúg. — Gli stranieri sono venuti in Ériu e hanno spogliato Bodb Derg figlio del
Dagda. Che aiuto mi darete?
— Avrai da ognuno di noi la protezione di
cento guerrieri.
— È un buon aiuto — disse
Lúg. — Però vorrei ben altro: che facciate
del tutto per radunare gli uomini dei síde da qualsiasi luogo si trovino.
Allora i tre figli di Cáinte si separarono per fare quanto era stato chiesto loro e
Lúg riprese la sua strada. Non sapeva che
aveva visto suo padre per l'ultima volta.
|
6 - «STAMANI IL SOLE SORGE DA OVEST...»
opo essersi congedato da suo padre,
Lúg continuò a cavalcare in direzione
ovest, in direzione delle colline di Garech e Ilgarech, guadò il Sínnan ad Áth
Luain; traversò Bernas na hÉdargana; procedette poi per Mag Luirg e per Corr
Slíab na Seagsa; superata la punta di Sén Slíab, giunse a Mag Mór an Óenaig, la
«Grande pianura dell'assemblea», dove i
Fomóire avevano innalzato un
campo.
Allora si levò Bress e commentò: — Mi
sembra strano che stamani il sole sorga da ovest e non da est come gli altri
giorni.
— Sarebbe meglio che fosse così! — replicarono i druidi. — Quel bagliore è
lo splendore del volto di
Lúg Lámfada!
Lúg si avvicinò ai
Fomóire e rivolse loro un saluto.
— Per quale motivo ci saluti? — gli chiesero.
— Un motivo grave per voi, in quanto, se per metà sono della vostra stirpe,
l'altra mia metà appartiene alle
Túatha Dé Danann. Perciò
restituitemi il bestiame saccheggiato agli uomini di Ériu!
Una voce dall'esercito nemico gli rispose: — Possa tu non godere di un
mattino fortunato, se porterai via da qui una sola vacca, sterile o da latte che
sia!
Allora
Lúg lanciò un incantamento sul bestiame
razziato e ogni vacca da latte ritornò indietro alla casa a cui apparteneva.
Lasciò loro solo le vacche sterili, di modo i
Fomóire che non abbandonassero il
territorio prima di essere stati sconfitti dai guerrieri dei síde.
Il percorso di
Lúg segue grosso modo una linea che
attraversa l'Irlanda da est a ovest. Gairech e Ilgairech sono due colline che si
trovano nei pressi di Mullingar, nella contea di West Meath. Non è lontano il
guado di Áth Luaine sul fiume Sínnan. Bearna na
hÉadargana [«passo della separazione»] è l'odierna Roscommon. Magh
Luirg [«pianura dei
seguaci»] si trova anch'essa nella Contea di Roscommon.
Corr Sliabh na Seghsa
[«montagne della sorgente del
poeta»] sono i monti Carlow. Sembra però di capire
che
Lúg abbia fatto un lungo giro
raggiungendo Mag Mór an Óenaig dalla parte opposta,
altrimenti non si spiega come Bress
abbia potuto vederlo arrivare da
ovest. |
|
7 - LO SCONTRO DI MAG MÓR AN ÓENAIG
úg si accampò non lontano
dal campo fomoriano e attese per tre
giorni, finché non giunsero in suo aiuto gli uomini dei síde e gli si sedettero attorno. Infine si presentò
Bodb Derg
accompagnato da ventinove centinaia di uomini, e chiese:
— Quale motivo ritarda la battaglia?
— Vi attendevamo — rispose
Lúg.
Allora
Lúg
si mise la corazza di
Manannán, si calcò in testa
l'elmo Cennbarr, il cui riverbero conferiva al suo viso la radiosità del
sole; prese uno scudo blu scuro che portava il marchio dello scarabeo,
cinse al fianco sinistro la spada protettrice, bella e tagliente; pure si armò con due lance
dai grossi fusti, le cui
punte erano state immerse nel sangue di serpi velenosi. Attorno a lui
si disposero i comandanti degli uomini di Ériu, ciascuno al
suo posto; rizzarono sulla testa fasci di lance e fecero tutt'attorno
solidissime barriere di scudi. Poi, avvicinatisi a Mag Mór an
Óenaig, chiesero la battaglia ai
Fomóire.
Allora le schiere si scagliarono l'una contro
l'altra lance micidiali e sibilanti. E dopo che le ebbero spezzate, i guerrieri
trassero le spade scalante dai foderi bordati di scuro e cominciarono a colpirsi
con ardore. Foreste di fiamme si
levavano sopra le teste dei contendenti, originati dai fendenti dei
guerrieri e dal veleno delle loro armi.
Lúg scorse la linea di
battaglia in cui si trovava Bress e fattosi sotto con violenza,
colpì i campioni all'intorno finché non ebbe abbattuto
cento guerrieri della sua scorta. Fu allora che Bress chiese a
Lúg di risparmiarlo.
— Se mi concederai la vita, ti porterò
tutte le tribù
dei
Fomóire per combattere una
battaglia risolutiva a Mag Tuired. Ti darò il
sole e la luna, il mare e la terra a garanzia che verrò a
guerreggiare, a condizione che la stirpe dei
Fomóire sia
ancora con me.
Con queste assicurazioni,
Lúg gli fece
salva la vita. Poi fu la volta dei druidi di chiedere grazia. Così Bress e i druidi
ritornarono nel Lochlann per preparare la battaglia finale.
|
Fonti
|
|
I -
LA TRADIZIONE DELL'AIDED CHLOINNE TUIRILL: PUNTI DI CONTATTO E DI
DIVERGENZA CON IL CATH MAIGE TUIRED.
L'Aided
chloinne Tuirill, il «Tragico
destino dei figli di Tuirill», è un racconto antico che ci è pervenuto in
versioni molto tarde. I circa dieci manoscritti che lo tramandano sono stati
tutti compilati tra il XVIII e la prima metà del XIX secolo. La versione più
nota, su cui è basata la famosa traduzione inglese di Eoghan Ó
Comhraí (Eugene O'Curry, 1764-1862), è quella
presente nella raccolta ottocentesca Trí
truaighe na sgéalaigheachta, i «Tre tormenti della narrazione»
(nel
Ms. Egerton
142,
oggi custodito al British Museum), in cui sono raggruppati insieme tre racconti
appartenenti al genere delle «storie meste» [aided/oidheadh], nella quale l'Aided
chloinne Tuirill è contenuto insieme ad
altri due famosi racconti di argomento
analogo: l'Aided chloinne
Uislenn, il «Tragico destino dei figli di Uisliu», e l'Aided chloinne
Lir, il «Tragico destino dei figli di Lér».
Che il racconto affondi tuttavia le sue radici nell'antichità è testimoniato
da un testo dell'XI secolo, l'Imthechta Tuirill ocus a Mac, le
«Peregrinazioni di Tuirell e dei suoi figli»,
che propone una versione piuttosto diversa della medesima vicenda.
(Botheroyd ~ Botheroyd 1992)
L'Aided
chloinne Tuirill
non soltanto può essere agevolmente inquadrato nel Ciclo delle
Invasioni, ma si svolge parallelamente agli eventi narrati nel Cath
Maige Tuired, la «[Seconda] battaglia di Mag Tuired», di
cui svolge in dettaglio alcuni avvenimenti che là erano soltanto accennati. Questo sistema di costruire leggende
incluse dentro altre leggende sembra essere una caratteristica della letteratura
mitologica irlandese, se solo pensiamo che il
Cath Maige Tuired
a sua volta specificava degli eventi che avevano
luogo all'interno del
Lebor Gabála Érenn,
il «Libro delle invasioni di Ériu».
Ogni
vicenda mitica di una certa ampiezza diventa insomma un contenitore per vicende minori. Queste «storie collaterali» venivano chiamate remscéla; i bardi irlandesi
le imbastivano attorno al filo principale delle narrazioni importanti, spiegando
le ragioni di certi fatti, raccontando la nascita e la morte dei vari
personaggi, aggiungendo infiniti episodi minori ai grandi cicli epici.
Naturalmente, confrontando l'antico
Cath Maige Tuired
con l'assai più recente
Aided chloinne Tuirill,
notiamo diverse incongruenze. Ma non molte, se consideriamo che, tra
l'epoca di composizione dei due testi trascorrono almeno settecento anni. Anzi, un'attenta comparazione
non può fare a meno di evidenziare che, attraverso tutto questo lasso di tempo, la tradizione venne trasmessa
con incredibile fedeltà. Le fonti a cui attinsero i monaci che
composero il primo testo, non sembrano essere meno «affidabili» di quelle a cui,
settecento anni dopo, affidarono alla scrittura il racconto dei
Clanna Tuirell.
L'argomento dell'Aided
chloinne Tuirill è l'uccisione di
Cían
e dei suoi fratelli da parte dei tre figli di
Tuirell Bícreo e la conseguente
vendetta del figlio di
Cían,
Lúg.
La narrazione riprende – per ragioni situative – elementi già narrati nel
Cath Maige Tuired,
a cominciare dal motivo della guarigione
del braccio di Núada, che
permise al re di riassumere la regalità dopo la mutilazione (¹).
Gli altri motivi comuni delle due narrazioni riguardano essenzialmente il
confronto tra
Lúg e i
Fomóire, più la promessa da parte
di Bress (che in questo testo viene detto
figlio di Balor, del tutto dimenticando
Elatha mac Delbáeth)
di una battaglia finale destinata a svolgersi a Mag
Tuired.
|
II - LÚG ENTRA DI NUOVO IN SCENA
Nell'Aided
chloinne Tuirill,
Lúg fa un'entrata in scena spettacolare,
mentre le
Túatha Dé Danann sono riunite in assemblea. Arriva
cavalcando, lucente come il sole, alla testa di un'armata fatata.
Questa scena sembra essere una differente versione
dell'arrivo di
Lúg a Temáir già narrato, con piglio
più dimesso, nel
Cath Maige Tuired (¹). Lo
sottolineiamo in quanto alcuni testi romanzati interpretano l'entrata in scena
descritta nell'Aided
chloinne Tuirill
come un secondo arrivo di
Lúg presso le
Túatha Dé Danann.
In altre parole come una vicenda aggiuntiva che non aveva trovato
posto nella narrazione principale. È il caso, per esempio, di Lady
Augusta Gregory, che nella sua rielaborazione letteraria dei miti irlandesi, nel
primo volume di Gods and Fighting Men (1904), interpola l'intera
narrazione dell'Aided
chloinne Tuirill nel bel mezzo della
narrazione del
Cath Maige Tuired,
cercando di far combaciare i tronconi con varie spiegazioni. Questo
espediente va bene per gli scopi che si prefiggeva Lady Gregory: rendere
coerenti le diverse fonti al fine di accostarle in una narrazione organica. Cosa
auspicabile in un romanzo, ma di scarso valore filologico.
Ma leggendo attentamente l'Aided
chloinne Tuirill
sembra di capire che, nelle intenzioni del testo,
Lúg giunga qui per la
prima volta presso le
Túatha Dé Danann.
Egli è anzi stupito della sudditanza a cui i
Fomóire hanno costretto le
Túatha Dé e dei tributi che hanno loro imposto. Chiede spiegazioni al
re, si indigna di apprendere dei suprusi a cui la gente di suo padre è
sottoposta, ed è lui stesso che istiga le
Túatha Dé Danann a riconquistare la
propria libertà.
Ma c'è ancora un altro
dettaglio interessante. Il testo dell'Aided
chloinne Tuirill
afferma che
Lúg arriva dal
Tír Tairngiri, la «Terra della promessa», il
regno soprannaturale di Manannán mac Lir, e
aggiunge che al suo fianco si trovavano gli stessi figli
di Manannán, suoi «fratelli di
latte». Questa tradizione non deriva dal
Cath Maige Tuired,
nel quale si dice invece che i genitori adottivi di
Lúg furono
Tailtiu e suo
marito Eochaid Garb. Si tratta
invece di una tradizione attestata nella memoria popolare: l'abbiamo trovata
nelle versioni fiabesche sulla nascita di
Lúg,
raccolte dalla viva voce del popolo da John O'Donovan e William Larminie. (²)
Nell'Aided
chloinne Tuirill
compare anche Bress, qui
sbrigativamente detto figlio di Balor.
Bress sembra far parte delle schiere
fomóire, senza che si accenni a un suo passato presso le
Túatha Dé Danann. È dunque zio di
Lúg, ma la parentela
non viene mai sottolineata. La scena dell'attacco dei
Fomóire all'Irlanda sembra essere
un duplicato di quello narrato nel
Cath Maige Tuired,
che viene respinto allo stesso modo. D'altronde la battaglia di Mag
Mór an Óenaig, la «grande pianura dell'assemblea», luogo forse da identificare
– se non fosse per la diversa collocazione geografica – con Óenaig Tailten, viene
esplicitamente intesa
come una battaglia preparatoria alla battaglia finale che si terrà a Mag
Tuired.
L'Aided
chloinne Tuirill
prelude naturalmente al famoso scontro di cui si narra nel
Cath Maige Tuired.
Il testo più recente mostra chiaramente l'intenzione di incastrarsi nell'alveo
della tradizione più antica, segno che i narratori irlandesi, sia quelli dell'alto
Medioevo, sia quelli del Settecento, sapevano perfettamente quel che dicevano.
Ma
questo è soltanto la narrazione situativa. Il cuore della vicenda dell'Aided
chloinne Tuirill è una storia di assassinio,
di vendetta ed espiazione, che
vedremo meglio nella prossima pagina.
|
Bibliografia
-
AGRATI Gabriella ~ MAGINI Maria Letizia: Saghe e racconti
dell'antica Irlanda, vol. I. Mondadori, Milano 1993.
-
BOTHEROYD Sylvia ~ BOTHEROYD Paul:
Lexikon der Keltischen Mythologie. Eugen
Diederichs Verlag, Monaco 1992, 1996. → ID.
Mitologia Celtica: Lessico
su miti, dèi ed eroi. Keltia, Aosta 2000.
-
GREGORY Lady Augusta:
Gods and fighting men: The Gods. 1910 → ID.
Dèi e guerrieri:
Gli dèi. Studio Tesi, Pordenone 1986.
-
Ó
COMHRAÍ Eoghan [O'CURRY Eugene]:
The Trí Thruaighe na Scéalaigheachta of Erinn III.
The Fate of the Children of Tuireann. In «The Atlantis», IV.
Londra 1863.
-
ROLLESTON T.W.:
Myths and Legends of the Celtic
Race. 1911. → ID.
I miti celtici.
Milano 1994.
-
SQUIRE Charles:
Mythology of Celtic
People. 1912. → ID.
Miti e leggende dell'antico
popolo celtico. Mondadori, Milano, 1999.
|
BIBLIOGRAFIA ► |
|