TOPOGRAFIA La domanda che sorge spontanea è
dove vada localizzato l'albero
Léraðr. All'interno della
Valhǫll o accanto al grande
edificio dorato? E dove si trovano esattamente la capra
Heiðrún e il cervo
Eikþyrnir?
Il
Grímnismál
[25-26] afferma che i due animali siano «sulla sala
di
Herjafǫðr» [á hǫllo
Herjafǫðrs]. In norreno, il locativo può venire espresso dalle proposizioni
á «su» e í «in». In particolare, la proposizione á (cfr. inglese on) denota il trovarsi
su uno spazio superficiale (es. á golfi «sul pavimento», á sjá ok á
landi «sul mare e sulla terra», á þingi
«all'assemblea»), spazio che può essere anche un grande paese (á
Íslandi «in Islanda», á Englandi «in Inghilterra») o un luogo meno
definito (á himni «in cielo», á jǫrðu «sulla terra»).
Vi è dunque un certo grado di ambiguità sull'interpretazione del testo, ma la
maggior parte dei traduttori ha inteso le due strofe di
Grímnismál
[25-26] nel senso che capra e cervo si trovino sopra il tetto della
Valhǫll, da dove arrivano a
brucare le foglie del Léraðr. L'albero evidentemente non cresce
all'interno del salone, ma all'esterno, e ne copre la sommità con le sue fronde.
Questa interpretazione è avvalorata dal fatto che Snorri, un po' più
esplicitamente, scrive che la capra
Heiðrún si trova «in alto sulla
Valhǫll» [uppi á Valhǫll],
rinforzando con uppi il significato di á.
In quanto al cervo,
egli scrive semplicemente á
Valhǫll. |
BOTANICA Ci si può chiedere che tipo d'albero
sia il Læraðr. In genere gli interpreti tendono a identificarlo con il
frassino Yggdrasill, anche considerato che sembra
stendersi sopra la
Valhǫll e che le gocce che
cadono dalle corna del cervo finiscono nella sorgente di
Hvergelmir. Abbiamo chiaramente a che fare con una connotazione
cosmologica: l'associazione tra il Læraðr e
Yggdrasill sembra dunque fondata. Ma d'altro canto, il
Grímnismál sembra distinguere
chiaramente i due alberi. Cita due volte il Læraðr in relazione alla
Valhǫll nelle strofe
[25-26] e il frassino Yggdrasill per ben
sei volte nel complesso di strofe [29-35], dove si
tratta della fauna che dimora sul grande albero. Sarebbe interessante capire
quale specie d'albero sia il Læraðr.
Il
Grímnismál non fornisce una sua descrizione, limitandosi ad affermare che
la capra e il cervo ne «brucano le fronde» [bítr af limom]. Snorri è più preciso, parlando di
«foglie» [barr]. Ora, barr sono letteralmente gli aghi del pino o
dell'abete. Il Læraðr
è dunque una conifera? Si direbbe di sì, ma purtroppo Snorri non è un botanico
molto affidabile: nato nelle brulle e spoglie terre d'Islanda, aveva poca
confidenza con gli alberi. In un passo dell'Edda, egli
definisce barr le foglie del frassino (Gylfaginning [16b]),
che non è una conifera. L'errore di Snorri,
tuttavia, non esclude che il Læraðr
potesse anche essere frassino.
Un'altra possibilità potrebbe essere rappresentata dalla pianticella di
vischio [mistilteinn] che, sempre secondo Snorri, cresceva ad ovest di
Valhǫll e che servì per
produrre l'arma che Loki utilizzò per provocare la
morte di Baldr (Gylfaginning [49]).
Talee identificazione pone però diversi
problemi, non ultimo il fatto che il vischio [Viscum album] non è un
albero, ma un arbusto parassita che cresce sugli alberi.
Secondo la
Vǫluspá,
però, la pianticella destinata a uccidere a Baldr
sarebbe cresciuta «alta sui campi». Il suo ignoto autore sembra evidentemente
ignorare che le bacche del vischio non germogliano sul terreno:
Stóð of vaxinn
vǫllum hæri
mær ok mjǫk fagr
mistilteinn. |
Ritto cresceva
alto sui campi
esile e molto bello
un ramoscello di vischio. |
Ljóða Edda
>
Vǫluspá
[31] |
Lo stesso Snorri, definisce la stessa pianta un
«virgulto d'albero» [viðarteinungr]:
Vex viðarteinungr einn fyrir vestan
Valhǫll, sá er mistilteinn kallaðr. Sá þótti mér ungr at krefja eiðsins. |
A ovest di
Valhǫll cresce, solo, un
virgulto d'albero che si chiama vischio. Mi parve troppo giovane per pretenderne
un giuramento |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Gylfaginning [49] |
È evidente che gli autori islandesi non hanno che un'idea vaga di cosa sia il
vischio, che veniva evidentemente immaginato come un alberello.
Il fatto che questo arbusto spuntasse a «ovest di
Valhǫll» [fyrir vestan
Valhǫll] potrebbe avvalorare l'idea di una sua identificazione con l'albero
Læraðr, il quale sembra crescere accanto al salone, tanto da ricoprirlo con i
suoi rami. Certamente, vi è una bella differenza tra una pianticella giovane ed
esile come il vischio di
Vǫluspá
[31] e l'imponente albero Læraðr. Tale ipotesi, per quanto
fragile, potrebbe però spiegare la possibile interpretazione del dendronimo Læraðr
come «progetto di tradimento». |