ETIMOLOGIA Eikþyrnir. Terionimo.
Un'interpretazione potrebbe portare a qualcosa
come «animale spinoso».
- eik- | Radice del sostantivo maschile eikr, indicante un
animale da tiro, riferito indifferentemente a cavalli, asini, buoi, etc. Anche i
caproni che trainano il carro di Þórr
sono detti eikir. Cfr. danese øg,
svedese ök.
- -þyrnir | È variante del sostantivo maschile þorn «spina». Cfr. antico alto tedesco dorn
> tedesco Dorn; anglosassone
þorn >
inglese thorn; norreno þorn > danese torn, norvegese
torn; nel
gotico di Ulfila la parola compare nella forma þaurnus.
|
LETTERATURA Il cervo Eikþyrnir fa la sua
comparsa nel
Grímnismál, nella piccola sezione
[21-26] in cui si tratta delle cose e degli animali
che si trovano nel salone di
Valhöll. Il poema gli dedica
questa
strofa:
Eikþyrnir heitir hjörtr,
er stendr á höllo
Herjaföðrs
ok bítr af Læraðs limom;
en af hans hornom
drýpr i Hvergelmi,
þaðan eigo vötn öll vega. |
Eikþyrnir
si chiama il cervo
che si erge sulla sala di
Herjaföðr
e bruca le fronde del
Læraðr.
Dalle sue corna
cadono gocce in
Hvergelmir,
da cui prendono le acque ogni via. |
Edda poetica
>
Grímnismál
[26] |
Le tre strofe successive,
[27-29], elencano infatti i fiumi cosmici, evidentemente originatisi
dalla sorgente di
Hvergelmir, a sua volta alimentata dalle gocce che cadono dalle corna di
Eikþyrnir.
Snorri, pur senza citare espressamente la strofa del
Grímnismál,
ne riprende gli elementi e cita buona parte dei nomi dei fiumi presenti nel
poema:
Enn er meira mark at
of hjörtinn Eirþyrni, er stendr á
Valhöll ok bítr af limum þess trés,
en af hornum hans verðr svá mikill
dropi at niðr kemr í Hvergelmi, en
þaðan af falla ár þær er svá heita:
Síð, Víð, Sekin, Ekin, Svöl, Gunnþró,
Fjörm, Fimbulþul, Gipul, Göpul,
Gömul, Geirvimul, þessar falla um
ásabygðir. Þessar eru enn nefndar:
Þyn, Vin, Þöll, Böll, Gráð, Gunnþráin,
Nýt, Nöt, Nönn, Hrönn, Vína, Veg,
Svinn, Þjóðnuma. |
Ancora più notevole è il cervo Eikþyrnir: anche lui si trova
in
Valhöll e bruca i rami
dell'albero [Léraðr]. Dalle sue corna
stillano tantissime gocce che
cadono in
Hvergelmir e da qui nascono i
fiumi che così si chiamano:
Síð,
Víð,
Sekin,
Ekin,
Svöl,
Gunnþrá,
Fjörm,
Fimbulþul,
Gipul,
Göpul,
Gömul,
Geirvimul. Questi ultimi
scorrono attorno alla dimora degli
Æsir. Si annoverano ancora
questi:
Þyn,
Vin,
Þöll,
Höll,
Gráð,
Gunnþráin,
Nýt,
Nöt,
Nönn,
Hrönn,
Vína,
Vegsvinn,
Þjóðnuma. |
Snorri
Sturluson: Edda in prosa >
Gylfaginning [39] |
Il nome di Eikþyrnir compare infine nell'elenco dei «nomi di cervi» [hjartar heiti] delle
þulur. |