LE ORIGINI D'EUROPA -Genealogia dei popoli di Ériu
LE
ORIGINI
D'EUROPA
-
Genealogia dei popoli di Ériu
Nulla è
rimasto
delle antiche teogonie ed antropogonie dei Celti d'Irlanda. Se non i nomi di
alcuni mitici capostipiti che, nella rilettura biblica delle antiche
genealogie tradizionali, finirono per venire innestati sulla discendenza di
Iafeth figlio di Noè.
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1 - LA DIVISIONE
DEL MONDO
el diluvio universale annegò l'intero seme di Adamo, eccetto
coloro che erano sull'arca. Noè e sua moglie Coba; i tre suoi
tre figli, Sem, Cam e Iafeth, e le loro tre mogli, Olla, Oliva e Olivana. Per questa ragione Noè è
detto essere il secondo Adamo: perché da lui discendono tutti
gli uomini della Terra.
Noè
divise il mondo in tre parti: a Sem assegnò
l'Asia, a Cam l'Africa ed Iafeth l'Europa, e ognuno si
trasferì nella parte che gli era stata assegnata. Ben presto
la loro
discendenza riempì ciascuna delle tre divisioni della
terra.
La discendenza di Sem
occupò tutta l'Asia, dal fiume Eufrate fino alle regioni
orientali della terra. Quella di Cam si diffuse in tutta
l'Africa e nella fascia meridionale dell'Asia. Quella
di Iafeth occupò tutta l'Europa, dal fiume Don fino all'oceano,
compresa l'isola di Britannia nel nord e la Spagna nel sud, e
inoltre le isole del Mediterraneo; e ancora occupò tutta la fascia
settentrionale dell'Asia, la Scizia, l'Asia Minore e
l'Armenia, fino ai lontani contrafforti
del Tauro. Come dice il poeta:
Sem s'insediò nella
piacevole Asia,
Cam con i suoi figli in Africa;
il nobile Iafeth e la sua
discendenza,
furono loro a insediarsi in Europa.
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«Sem
s'insediò nella piacevole Asia»
[ANTOLOGIA] |
Ciascuno
dei tre figli di Noè morì nella porzione della porzione della
terra che gli era stata assegnata. Sem morì sulla vetta del
monte Radrap, a causa del calore del sole; Iafeth morì sulla
vetta del monte dell'Armenia, Cam morì sulla cima del monte
Rafan.
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2 -
DISCENDENZA DI NOÈ
am figlio di Noè ebbe quattro figli: Chus,
Mesraim, Phut e
Chanaan. Da loro e dai loro discendenti sarebbero discese trenta nazioni.
Sem figlio di Noè ebbe cinque figli: Elam, Assur, Arpacsad,
Lud e Aram. Da loro e dai loro discendenti sarebbero discese
ventisette nazioni (alcuni dicono trenta, ma non è corretto).
Il popolo ebraico appartiene alla stirpe di Sem.
Iafeth ebbe sette figli:
Gomer, Magog, Madai, Iavan, Thubal, Mosoch e Thiras. Da loro e
dai loro discendenti sarebbero discesequindici nazioni.
In
tutto fanno settantadue nazioni, le quali si
sarebbero divise ai piedi della Torre di Nemrod, allorché Dio
diede a ciascuna la propria lingua. Come dice il poeta:
Trenta razze, detto chiaro e puro,
nacquero da Cam figlio di Noè:
ventisette discesero da Sem,
quindici da Iafeth. |
«Padre
di tutti, Signore del cielo» [41] [ANTOLOGIA] |
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3 - I FIGLI DI IAFETH
li
antiquari forniscono diversi computi del numero dei figli di
Iafeth e
citano differenti liste dei loro nomi. Gli eruditi irlandesi
affermano che Iafeth avesse quindici figli e che
Gomer,
Magog,
Danaus,
Græcus
e
Hispanus
fossero cinque di essi.
Probabilmente essi equivocano sul fatto che quindici furono i
popoli discesi da Iafeth, i quali non corrispondono
necessariamente al numero dei figli. In tali questioni
conviene tuttavia rifarsi all'alto magistero della
Bibbia,
secondo i quali i figli di Iafeth erano sette, e precisamente Gomer, Madai, Iavan, Thubal, Mosoch, Thiras e
Magog.
Gomer
ebbe tre figli: Aschenez, Rifath e Thogorma. E Iavan ne ebbe quattro:
Elisa, Tharsis, Cetthim e Dodanim. Questo è quanto affermano le
Scritture.
Da
Gomer
discendono
i Galati,
i quali non sono altro che i Galli di Grecia, donde sono anche
detti «Gallogreci».
Da Aschenez figlio di Gomer
discendono
i Sarmati, da
Rifath i Paflagoni, da Thogorma i Frigi e - sembra - i
Troiani.
Da Madai
discendono
i Medi, otto re dei quali
assunsero la regalità del mondo.
Da
Iavan, che le antiche cronache irlandesi chiamano
Grécus,
discendono gli Ioni e gli Eoli,
i quali ebbero la Grecia, la Piccola Grecia e la Magna Grecia.
Pure il mar Ionio prese nome da lui. A Iavan viene fatta risalire la
schiatta di Alessandro figlio
di Filippo, re dei Macedoni. Da suo figlio Elisa discendono gli Etoli, antenati dei
Siculi. Da Tharsis discendono gli abitanti della Cilicia ed ha
preso nome la città di Tarso. Da Cetthim discende la
popolazione cipriota di Citii ed ha preso nome la loro
capitale, Citium. Da Dodanim,
discendono gli abitanti delle
isole: di Rodi, Scarpanto, Citera e di tutte le isole del mar
Egeo, di Creta, della Sicilia e delle isole del mar
Mediterraneo.
Le cronache irlandesi nominano un altro figlio di
Grécus, Thessalus,
il quale fondò la città di Tessalonica e diede nome alla
Tessaglia.
Da Thubal, che le antiche
cronache irlandesi chiamano
Espáinus, discendono gli Iberi, i Celtiberi e gli Italici. Da Eperrus, del seme di Thubal,
discendono gli Epiroti, A questa stirpe apparteneva Ianus, il primo sovrano del
Lazio, colui che diede nome al mese di gennaio.
Da Mosoch discendono gli
abitanti della Cappadocia. Da Thiras i Traci.
Da
Magog
discendono gli Sciti,
altri dicono i Goti.
Le fonti irlandesi
citano a volte - erroneamente - un ottavo figlio di Iafeth, Maisechda, intorno al quale però non forniscono informazioni.
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4 - DISCENDENZA DI MAGOG: GLI
INVASORI DI ÉRIU
li eruditi indicano in Aithecht figlio di Magog figlio di Iafeth
l'antenato dei vari popoli che invasero l'isola di Ériu dopo
il Diluvio: i Partoloniani, i
Nemediani, i
Fir
Bolg ed i
Túatha Dé Danann.
Infatti,
Partholón
era figlio di
Sera
figlio di
Srú
figlio di
Esrú
figlio di
Braiment
figlio di
Aithecht
figlio di Magog.
Nemed era figlio di
Agnoman figlio di
Pámp figlio di
Tat figlio di
Sera figlio di
Srú, etc.. E da
Nemed discendevano le tre tribù dei
Fir
Bolg (i
Galeóin, i
Fir
Bolg ed i
Fir Domnann) ed i
Túatha Dé Danann.
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5 - DISCENDENZA DI GOMER: I GAELI
iguardo
alla discendenza del popolo dei Gaeli o Scoti,
i quali per ultimi invasero Ériu strappandola ai
Túatha Dé Danann,
non vi è uniformità di vedute. Alcuni affermano discendano da Gomer figlio
di Iafeth, anche se l'esatta genealogia è oggetto di
controversie. Nonostante le Scritture affermino che Gomer avesse tre figli, Aschenez, Rifath e
Thogorma, le fonti irlandesi riferiscono di due suoi figli
chiamati Emoth ed
Ibáth. Questo
Ibáth viene identificato con Rifath,
il quale è anche chiamato
Rifath Scot in
quanto fu lui l'antenato degli Scoti o Gaeli (altri dicono che
Rifath Scot fosse
un quarto figlio di Gomer, distinto da Rifath, ma questo non
sembra probabile).
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Emoth
fu il progenitore del popolo che abitava l'estremo
settentrione del mondo.
-
Ibáth
ebbe due figli:
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6 - ALANUS: IL PRIMO
EUROPEO
iciassette anni prima della divisione delle lingue, venne in
Europa il primo uomo della stirpe di Iafeth. Egli era
Alanus
figlio di
Dothe
figlio di
Bodb
figlio di
Ibáth
figlio di Gomer
figlio di Iafeth figlio di Noè.
Alanus ebbe tre figli:
Airmen,
Negúa e
Isacón.
Gothus fu l'antenato dei
Goti,
Gebidus dei Gepidi,
Valagothus
dei Viligoti o Goti d'Italia,
Burgundus dei Burgundi e
Longobardus dei Longobardi.
Saxus fu
l'antenato dei Sassoni,
Boguarus dei Bavaresi,
Vandalus dei
Vandali.
Romanus fu l'antenato dei Romani,
Francus dei
Franchi,
Britus dei Britanni e
Albanus delle genti di Alba [la
Scozia]. In seguito
Albanus guidò
i suoi fratelli attraverso la Manica e giunse in Italia: da
lui discesero gli Albani del Lazio. |
7 -
ALTRE TRADIZIONI GENEALOGICHE
ome abbiamo visto,
tutti i popoli che invasero Ériu dopo il Diluvio appartenevano
alla discendenza di Iafeth.
I più autorevoli tra gli
eruditi irlandesi affermano che i
Partoloniani, i
Nemediani, i
Fir
Bolg ed i
Túatha Dé Danann discendessero da
Aithecht
figlio di Magog figlio di Iafeth e che i Gaeli discendessero da
Gáedel
Glas figlio di
Nél figlio di Féinius Farsaid figlio di
Báth
figlio di
Ibáth (Rifath
Scot) figlio di Gomer figlio di
Iafeth.
Gli antiquari riportano
però altre tradizioni. Alcuni sostengono che
anche i Gaeli discendessero da Magog e riportano diverse
genealogie in cui la stirpe di
Báth
e quella di
Aithecht
appaiono strettamente intrecciate. Taluni affermano, ad
esempio, che Aithecht fosse figlio di
Báth
figlio di Magog. Altri che
Partholón
e
Nemed
discendessero
da Gáedel
Glas figlio di
Nél figlio di Féinius Farsaid figlio di
Báth figlio di Magog.
Alcuni antiquari
registrano una tradizione secondo la quale Magog aveva cinque figli:
Báth,
Ibáth, Barachán,
Emoth,
Aithecht. Secondo costoro,
Báth
fu il padre di
Féinius Farsaid, antenato degli Sciti;
Ibáth
fu
il padre di
Alanus, antenato dei popoli d'Europa; Barachán
fu il padre di Tai, che fu padre di Bai, che fu
il padre di
Etheór, che fu padre
di
Gáedel,
il quale però è incerto se vada identificato con
Gáedel
Glas antenato dei Gaeli;
Emoth
fu il
progenitore del popolo del nord del mondo;
ed
Aithecht
fu l'antenato dei popoli che giunsero in Ériu prima dei Gaeli.
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Fonti
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I -
LE GENEALOGIE CELTO-BIBLICHE
Un'analisi puntuale delle genealogie «celto-bibliche»
del
Libro delle
invasioni d'Irlanda,
è
resa difficoltosa dal fatto che nelle varie redazioni del
testo compaiono diverse discendenze tra loro contraddittorie.
In particolare, la terza redazione riporta molte linee
genealogiche tra loro incompatibili, riferite di seguito l'una all'altra,
una chiara conseguenza del fatto che il testo si formò dalla
convergenza di differenti documenti e tradizioni. I tardi redattori - quasi come i moderni antropologi -
preferirono riportare tutte le versioni piuttosto che operare una scelta tra
di esse. Li mosse un evidente amore per la
tradizione, che erano restii a censurare anche quando i
dati non erano coerenti tra loro, oltre naturalmente alla
coscienza del fatto che era impossibile scegliere una versione
«corretta» tra le molte presentate dai documenti antichi.
È
ragionevole
presumere che le tradizioni celtiche precristiane facessero risalire le varie tribù irlandesi a un
certo numero di mitici capostipiti. Con l'introduzione in
Irlanda della cultura classico-cristiana, si sentì il bisogno
- in un periodo imprecisato tra il 500 e il 900 - di accordare
questa tradizione con quella biblica. La ragione della
scelta fu forse quella di conservare la sapienza irlandese rendendola
coerente con l'alto magistero delle Scritture. Il
tentativo di innestare le genealogie tradizionali irlandesi su quelle bibliche
deformò irrimediabilmente l'antica mitologia celtica, ma allo
stesso tempo contribuì a salvarla, tramandola fino a noi in
una forma in cui possiamo cercare di indovinare il mito originale lavorando per sottrazione del materiale
biblico e classico.
Difficile
dire se questo avvenne in ambiente monastico,
oppure se furono i grandi bardi che fiorirono negli ultimi
secoli prima del 1000 ad operare l'adattamento, nel tentativo di rendere «accettabile» la tradizione di cui
erano depositari accordandola con il dato biblico. Il
Libro delle
invasioni
si presenta, già nella prima redazione a noi pervenuta, come
un insieme di materiale eterogeneo, in cui i poemi bardici vengono citati dai redattori
come loro fonte primaria. Lo sviluppo delle successive
redazioni - com'è facile stabilire mettendole a confronto -
mostra che i loro autori continuarono ad integrare del materiale, commentandolo con glosse successive, cercando
di renderlo coerente con le Scritture e di interpretarlo tramite
le opere dei padri della chiesa.
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II
- UN PUNTO DI PARTENZA: IL «CATALOGO DELLE NAZIONI»
Ma
cerchiamo di capire come si siano formate le varie genealogie
celto-bibliche che troviamo nel
Libro delle
invasioni. Il tronco
a cui i redattori cristiani dovevano
ricondurre le genealogie tradizionali irlandesi non poteva che essere
il famoso Catalogo delle Nazioni della
Genesi, il documento etnografico più antico e
completo della letteratura mondiale. Più esattamente i
redattori irlandesi guardarono a quella
parte che si riferiva alla discendenza di Iafeth. Riportiamo il
testo nella vulgata latina:
Filii Iafeth Gomer Magog et Madai Iavan et Thubal et Mosoch
et Thiras. Porro filii Gomer Aschenez et Rifath et Thogorma. Filii autem Iavan
Elisa et Tharsis Cetthim et Dodanim. Ab his divisæ
sunt insulæ gentium in regionibus suis
unusquisque secundum linguam et familias in nationibus suis. |
I figli di Iafeth sono: Gomer,
Magog, Madai, Iavan, Thubal, Mosoch e Thiras. I figli di Gomer sono: Aschenez,
Rifath e Thogorma. I figli di Iavan sono: Elisa, Tharsis, Cetthim e Dodanim. Da
questi uscirono quelli che si divisero le isole delle genti, nelle diverse
regioni, ciascuno secondo la sua lingua, secondo la sua famiglia, nella
sua nazione. |
Genesi [X:
2-5] |
|
La
maggior parte di questi nomi sono evidentemente gli antenati eponimi
dei popoli europei, così come erano conosciuti nel Medio
Oriente nella prima metà del Primo Millennio avanti Cristo. L'analisi
etimologica non è sempre agevole. Senza entrare nei dettagli,
l'opinione accettata dalla maggior parte degli studiosi è
all'incirca seguente
(Ginzberg 1909, Graves & Pataï 1963,
Asimov 1981):
Gomer [Gōmẹr]
viene generalmente identificato con i Cimmeri (accadico
Gimirrai), stanziati nelle steppe a nord del Mar Nero.
Magog [Māgôg] rappresenta probabilmente
la «terra di Gog» (il re Gige delle fonti greche), cioè i
Lidi dell'Anatolia. Madai [Māday] sono i Medi.
Iavan [Yāwān] corrisponde agli Ioni, i quali intorno al
1000 a.C. occupavano le isole dell'Egeo e la cosiddetta costa
ionica dell'Asia Minore: essi erano la popolazione ellenica più
vicina agli Ebrei ed è naturale che il loro nome fosse
applicato ai Greci in generale. Thubal [Tubāl]
e Mosoch [Mẹšẹk] rappresentano forse i
Tibareni ed i Moschi, due popolazioni di possibile lingua caucasica, stanziate nel sud-est dell'Anatolia. Thiras [Tîrās]
è da identificare con uno dei popoli del mare, i Tereš/Turša,
stanziati sulle coste dell'Asia Minore; sembra si tratti di
coloro che i Greci chiamavano Tyrsenoí e i cui
discendenti, secondo Erodoto, si trasferirono poi nel Tirreno, dando origine al
popolo degli Etruschi.
I figli
di Gomer sembra vadano riferiti ai popoli delle steppe. Questo
è senz'altro vero per Aschenez [Aškenaz], il
quale va forse messo in correlazione con l'etnonimo Ašguza
delle iscrizioni accadiche; sembra che tale nome si riferisca
agli Sciti o ai Sarmati, che abitavano a nord del Mar Nero.
Riguardo a Rifath [Rîpat] ed a Thogorma [Tōgarmāh]
non si può dire molto.
I figli
di Iavan sono coloro che «si divisero le isole delle genti».
Elisa [Ĕlîšāh] è da avvicinare ad Alašiya, nome
accadico di Cipro (a sua volta possibile deformazione del greco Hellás).
Tharsis [Taršîš] riguarda probabilmente i
Cilici, la cui capitale era Tarso, sulla costa meridionale
dell'Anatolia. Chettim [Kittîm] è forse
da identificare con gli Hittiti dell'Anatolia. Dodanim [Dōdānîm], corretto in
*Rodanim, è considerato l'antenato degli abitanti di
Rodi e per estensione delle isole del Mar Egeo; d'altro
canto, potrebbe anche riguardare la Dardania, la regione
nord-occidentale dell'Anatolia dove, prima del 1200 a.C.,
sorgeva la città di Troia.
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III
- LA
NASCITA DELLE NAZIONI NELL'INTERPRETAZIONE MEDIEVALE
Stabilire
di quali popoli i vari figli e nipoti di Iafeth furono esattamente i
progenitori è un argomento sul quale, dall'antichità ad
oggi, sono stati versati i proverbiali fiumi
d'inchiostro. Gli studiosi del Medioevo, privi dei moderni
mezzi filologici, interpretarono le voci della discendenza
giapetica rifacendosi alle opinioni dei padri della chiesa, i
quali seguivano evidentemente le interpretazioni tradizionali
dell'esegesi biblica.
Isidoro di Siviglia dedicò a questo problema un
lungo capitolo delle sue Etimologie,
fornendo una serie di interessanti interpretazioni del
Catalogo delle Nazioni.
Item tribus filiorum Iafeth. Filii igitur
Iaphet septem nominantur: Gomer, ex quo Galatæ,
id est Galli. Magog, a quo arbitrantur Scythas et Gothos traxisse originem.
Madai, a quo Medos existere putant. Iavan, a quo Iones, qui et Græci.
Vnde et mare Ionium. Thubal, a quo Iberi, qui et Hispani; licet quidam ex eo et
Italos suspicentur. Mosoch, ex quo Cappadoces. Vnde et urbs apud eos usque hodie
Mazaca dicitur. Thiras, ex quo Thraces; quorum non satis inmutatum vocabulum
est, quasi Tiraces. |
Lo
stesso dicasi delle tribù dei discendenti di Iafeth. Si conoscono i nomi di
sette figli di quest'ultimo. Gomer, da cui discesero i Galati, cioè i Galli.
Magog, da cui si crede abbiano avuto origine gli Sciti ed i Goti. Madai, dal
quale si ritiene siano discesi i Medi. Iavan, da cui discesero gli Ioni,
chiamati anche Greci, donde anche il nome del mar Ionio. Thubal, da cui
discesero gli Iberi, chiamati anche Ispani, sebbene alcuni sospettino che da lui
siano discesi anche gli Italici. Mosoch, da cui discesero i Cappadoci, donde
anche il nome Mazaca, dato sino ad oggi alla loro capitale. Thiras, da cui
discesero i Traci, con nome appena immutato, quasi fosse Tiraces. |
Filii Gomer, nepotes Iaphet. Aschanaz, a quo Sarmatae, quos
Græci Rheginos vocant. Riphath, a quo
Paphlagones. Gotorna, a quo sunt Phryges. |
I figli di Gomer, nipoti di Iafeth.
Aschenez, da cui discesero i Sarmati, che i Greci chiamano Regini. Rifath, da
cui discesero i Paflagoni. Thogarma, da cui ebbero origine i Frigi |
Filii Iavan. Elisa, a quibus Graeci
Elisæi, qui vocantur
Æolides. Vnde et lingua quinta Græce
Αιολίς appellatur. Tharsis, a quo Cilices, ut Iosephus arbitratur. Vnde et
metropolis civitas eorum Tharsus dicitur. Cethim, a quo Citii, id est Cyprii, a
quibus hodieque urbs Citium nominatur. Dodanim, a quo Rhodii. |
I figli di Iavan. Elisa, da cui i
discesero i greci Elisei, chiamati Eoli, donde la quinta lingua greca è chiamata
eolica. Tharsis, da cui secondo Giuseppe [Flavio] discesero i Cilici, donde la
loro capitale è detta Tarso. Cetthim, da cui discesero i Citiei, ossia i
Ciprioti, dai quali deriva il nome della città di Cizio, tuttora in uso. Dodanim,
da cui discesero i Rodii. |
Hæc
sunt gentes de stirpe Iaphet, quæ a
Tauro monte ad aquilonem mediam
partem Asiæ et omnem Europam usque
ad Oceanum Brittanicum possident,
nomina et locis et gentibus
reliquentes. |
Questi sono i popoli
della stirpe di Iafeth: essi occupano la parte centrale dell'Asia, dal monte
Tauro siano al nord, dove soffia l'aquilone, nonché tutta l'Europa sino
all'Oceano Britannico, dando a luoghi e genti nomi nuovi. |
Isidoro
di Siviglia:
Etimologie [IX:
II: 26-37] |
|
Un elenco
simile lo fornisce Nennio nella
Storia dei Britanni (IX secolo):
Iafeth vero habuit
septem filios. primus Gomer, a quo Galli; secundus Magog, a quo Scythas et
Gothos; tertius Madai, a quo Medos; quartus Iuvan, a quo Graeci; quintus Tubal,
a quo Hiberei et Hispani et Itali; sextus Mosoch, a quo Cappadoces; septimus
Tiras, a quo Traces. hi sunt filii Iafeth filii Noe filii Lamech. |
Iafeth ebbe infatti sette figli:
il primo era Gomer, da cui discendono i Galli, il secondo Magog, da cui gli
Sciti e i Goti, il terzo Madai, dal quale discendono i Medi, il quarto era Iavan,
da cui discesero i Greci, il quinto Thubal, da cui discesero Irlandesi, Ispanici
e Italici, il sesto era Mosoch, da cui nacquero i Cappadoci; il settimo era
Thiras, da cui discendono i Traci. Questi sono i figli di Iafeth figlio di Noè
figlio di Lamech. |
Nennio: Storia dei
Britanni [18]
Traduzione di Emanuela Somalvico, con
qualche variazione |
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L'uno e
l'altro elenco dipendono infine (come d'altronde esplicita lo
stesso Isidoro) dall'ebreo Giuseppe Flavio (37/38-100), il
controverso scrittore filoromano del I secolo, che così
esordisce la sua imponente storia del popolo ebraico:
Iaphtha men oun tou
Nōchou paidos ēsan hepta huioi. katoikousi de houtoi apo Taurou kai Amanou tōn
orōn arxamenoi kai proēlthon epi men tēs Asias achri potamou Tanaidos, epi de
tēs Eurōpēs heōs Gadeirōn gēn hēn etuchon katalambanontes, kai mēdenos prokatōikēkotos
ta ethnē tois hautōn ekaloun onomasin. |
Iafeth, figlio di Noè, ebbe
sette figli. Costoro iniziarono ad abitare le montagne del Tauro e dell'Amano,
avanzarono nell'Asia verso il fiume Tanai e in Europa fino a Gadeira occupando
il territorio sul quale andavano; e siccome nessuno li aveva preceduti diedero
alle regioni i propri nomi. |
Tous gar nun huph'
Hellēnōn Galatas kaloumenous, Gomareis de legomenous, Gomaros ektise. Magōgēs de
tous ap' autou Magōgas onomasthentas ōikisen, Skuthas de hup' autōn
prosagoreuomenous. Tōn de Iaphtha paidōn Iauanou kai Madou apo men toutou
Madaioi ginontai ethnos, hoi pros Hellēnōn Mēdoi keklēntai, apo de Iauanou Iōnia
kai pantes Hellēnes gegonasi. katoikizei de kai Theobēlous Theobēlos, hoitines
en tois nun Ibēres kalountai. Kai Meschēnoi de hupo Meschou ktisthentes
Kappadokes men arti keklēntai, tēs de archaias autōn prosēgorias sēmeion
deiknutai: polis gar esti par' autois eti kai nun Mazaka, dēlousa tois sunienai
dunamenois houtōs pote prosagoreuthen pan to ethnos. Theirēs de Theiras men
ekalesen hōn ērxen, Hellēnes de Thraikas autous metōnomasan. |
Quelli che oggi dai Greci sono
chiamati Galati, un tempo erano detti Gomariti essendo stati fondati da Gomer.
Magog fondò i Magogiani e li chiamò col suo nome, sono costoro che i Greci
chiamarono Sciti. ai due figli di Iafeth, Iavan e Mado, ebbero inizio, da Mado,
la stirpe dei Madei, che dai Greci sono detti Medi, e dall'altro, Iavan, ebbero
origine la Ionia e tutti i Greci. Thubal fondò i Teobeliani che oggi si chiamano
Iberi. I Mescheniani fondati da Mesco, oggi si chiamano Cappadoci, ma rimane
ancora una chiara traccia della loro antica designazione: hanno, infatti, ancora
una città di nome Mazaca che, secondo gli esperti, era il nome di tutta la loro
stirpe. Thiras chiamò i suoi sudditi Teiriani, che i Greci in seguito mutarono
in Traci. |
Kai tosauta men ethnē
hupo tōn Iaphethou paidōn katoikeitai: Gomarou de triōn huiōn genomenōn Aschanaxēs
men Aschanaxous ōikisen, hoi nun Rhēgines hupo tōn Hellēnōn kalountai, Rhiphathēs
de Rhiphathaious tous Paphlagonas legomenous, Thugramēs de Thugramaious, hoi
doxan Hellēsi Phruges ōnomasthēsan. |
Tante furono le nazioni fondate
dai figli di Iafeth. Gomer ebbe tre figli:
Aschenez, uno di essi, fondò gli
Aschenaxiani, che ora i Greci chiamano Regini; l'altro, Rifath diede origine ai
Rifatei, che sono gli attuali Paflagoni; Thogarma, il terzo, diede origine ai
Tugramei, che i Greci pensarono bene di chiamare Frigi. |
Iauanou de tou
Iaphthou triōn kai autou paidōn genomenōn Halisas men Halisaious ekalesen hōn
ērchen, Aioleis de nun eisi, Tharsos de Tharseis: houtōs gar ekaleito to palaion
hē Kilikia. sēmeion de: Tarsos gar par' autois tōn poleōn hē axiologōtatē
kaleitai mētropolis ousa to tau pros tēn klēsin anti tou thēta metabalontōn.
|
Anche da Iava, figlio di Iafeth,
sono nati tre figli: Elisa diede il proprio nome ai suoi sudditi, gli Elisei,
che ora sono gli Eoli. Tharsis, il secondo, diede nome ai Tarsi, regione che una
volta si chiamava Cilicia, e se ne ha una traccia nel fatto che la sua città
principale e capitale è detta Tarso: la
thēta
fu mutata in ti. |
Chethimos de
Chethima tēn nēson esche, Kupros hautē nun kaleitai, kai ap' autēs nēsoi te
pasai kai ta pleiō tōn para thalattan Chethē hupo Hebraiōn onomazetai: martus de
mou tōi logōi mia tōn en Kuprōi poleōn ischusasa tēn prosēgorian phulaxai:
Kition gar hupo tōn exellēnisantōn autēn kaleitai mēd' houtōs diaphugousa tou
Chethimou to onoma. Iaphtha men dē paides te kai huiōnoi tosauta eschon ethnē. |
Cetthim occupò l'isola di
Chetima, l'attuale Cipro: di qui il motivo per cui gli Ebrei chiamarono Chette
quasi tutte le isole e la maggioranza delle località marittime. Di quanto dico
mi è testimone una delle città di Cipro che serbò fedelmente la denominazione,
poiché anche nella forma ellenizzata, Cizio, non è molto lontana da Cetimo.
Questi furono i paesi posseduti dai figli e nipoti di Iafeth |
Giuseppe
Flavio:
Antichità giudaiche [I:
vi: 1 (122-128)]
Traduzione di Luigi Moraldi, con
qualche variazione |
|
Queste
interpretazioni del Catalogo delle Nazioni furono la base da
cui gli antiquari irlandesi partirono per tracciare i loro
alberi genealogi celto-biblici. Bisognava innanzitutto
stabilire a quale dei vari figli e nipoti di Iafeth si
dovessero ricondurre i mitici antenati dei Gaeli e degli altri
popoli d'Irlanda. Esaminando i testi di Isidoro e
di Nennio, i quali a loro volta citavano Giuseppe Flavio, la scelta più logica si riduceva a tre possibili
candidati:
- Gomer,
tradizionale antenato dei celti Galati, chiamati nelle fonti
antiche anche Gallogreci;
-
Magog,
tradizionale antenato degli Sciti (secondo le tradizioni
irlandesi tutti i popoli che invasero Ériu erano
originari dalla Scizia, compresi gli stessi Gaeli); a volte
Magog è detto antenato dei Goti, anch'essi storicamente
stanziati a nord del Mar Nero, ma si tratta di una confusione
dovuta alla quasi omonimia con i Gaeli;
-
Thubal,
antenato degli Iberi secondo Giuseppe, degli Iberi e degli Itali
secondo Isidoro. Ad essi il britannico Nennio
aggiungeva anche gli Irlandesi, in quanto la tradizione
celtica insulare presumeva che gli antenati dei Gaeli fossero
giunti in Irlanda partendo appunto dalla Spagna. | |
Come vedremo, le tradizioni genealogiche irlandesi finiranno
per ricondurre le genealogie degli invasori di Ériu - in
particolare quella dei Gaeli - proprio a Gomer ed a Magog.
IV -
L'INCONTRO TRA LE DUE TRADIZIONI
La rielaborazione cristiana del materiale genealogico
irlandese partì presumibilmente da uno o più tentativi di
ricondurre i mitici capostipiti dei popoli e delle tribù
d'Irlanda ai figli e nipoti di Iafeth riportati dalla
tradizione biblica. I primi commentatori irlandesi mostrano
una notevole confusione già nel definire quanti fossero i figli di Iafeth, e questo nonostante che la
Genesi citi complessivamente sette figli e sette
nipoti.
La prima redazione del
Libro delle
invasioni
afferma che i figli di Iafeth siano quindici (evidentemente equiparando il
numero di figli col numero di nazioni che sarebbero da loro discese) e fornisce una lista di quattro nomi, di cui soltanto l'ultimo appartiene al
testo biblico:
Dannai,
Grécus,
Espáinus e,
appunto, Gomer.
Una
glossa ci informa che Gomer figlio di Iafeth aveva due figli,
Emoth e
Ibáth
(mentre nella Bibbia i
figli di Gomer sono tre: Aschenez, Rifath e Thogorma).
Emoth sarebbe stato
l'antenato stato del «popolo settentrionale del mondo» [fine thúascirt in domain], mentre
di
Ibáth
viene detto che aveva
a sua volta due figli,
Bodb e
Báth.
Come verrà specificato in seguito,
Bodb
è
padre di
Dothe e costui padre di Alanus,
il primo uomo della stirpe di Iafeth a giungere in Europa.
Báth
è invece padre
di Féinius Farsaid,
antenato
eponimo dei Gaeli. Poco dopo, il testo aggiunge Magog ai quattro figli
di Iafeth già citati e afferma fosse padre di
Aithecht, l'antenato degli invasori
pregaelici d'Irlanda
(Libro
delle invasioni d'Irlanda
R1
[I: 12-17]) [ANTOLOGIA].
A cóic
déc imorro oc Iafeth, im Dannai, im Grégus, im Hispáinius, in Goimarus.
|
Iafeth ne
ebbe quindici, inclusi Dannai,
Grécus,
Espáinus,
Gomer. |
Libro delle
invasioni
R1
[I: 12] |
Goimerus mac Iafeth, dá mac laiss,
Emoth 7 Ibath. Emoth, is úadh fine thúascirt in domain. Ibath, dúa mac leis, .i.
Bodb 7 Baath. Bodb, diar bo mac Dohe. |
Gomer
figlio di Iafeth ebbe due figli,
Emoth e
Ibáth.
Emoth, da lui discese il
popolo settentrionale del mondo. Ibáth ebbe
due figli: Bodb e Báth.
Bodb, che ebbe un figlio,
Dothe.
|
Libro delle
invasioni
R1
[I: 14] |
Magog mac Iafiath, is dia
chlaind-sin na túatha táncatar Érinn ría nGáedelaib: .i. Parthalón mac Sera meic
Srú meic Esrú meic Bimbind meic Aaithechta meic Magoth meic Iafeth; 7 Nemedh mac
Aghnumaind meic mPaimp meic Tait meic Sera meic Sriú; 7 clanna Nemid, .i.
Gaileóin, 7 Fir Domnan, 7 Fir Bolg, 7 Túatha Dé Danann. |
Magog figlio di
Iafeth,
della sua stirpe sono i popoli che vennero in Irlanda prima dei Gaeli: vale a dire
Partholón figlio di
Sera figlio di
Srú figlio di
Esrú figlio di
Braiment figlio di
Aithecht
figlio di Magog figlio
di Iafeth; e
Nemed figlio di
Agnoman figlio di
Pámp figlio di
Tat figlio di
Sera figlio di
Srú; e la progenie di
Nemed, cioè i
Galeóin, i
Fir Domnann, i
Fir
Bolg ed i Túatha Dé Danann.
|
Libro delle
invasioni
R1
[I: 17] |
|
Tra le
varie soluzioni escogitate dagli
antiquari irlandesi, è questa quella attestata nel
documento più antico, la redazione
R1 del
Libro delle
invasioni
(contenuta il
Libro di Leinster). La riportiamo nella
Tav. II, segnando i nomi biblici
in azzurro, quelli aggiunti dai redattori irlandesi in rosso:
I nomi di
Ibáth,
Báth e
Aithecht rappresentano con
ogni probabilità i punti dove venne eseguita la cucitura
tra la tradizione biblica e quella irlandese. È proprio in corrispondenza di questi nomi che le successive
redazioni del
Libro delle
invasioni
entrano in disaccordo. La
soluzione escogitata dagli autori irlandesi della prima
redazione fu appunto quella
di far discendere
Aithecht, antenato degli invasori
pregaelici
d'Irlanda, da Magog; e
Báth
figlio di
Ibáth, antenato dei Gaeli, da
Gomer.
|
V
-
GLI
ASSESTAMENTI SUCCESSIVI
Le
successive redazioni del
Libro delle
invasioni
cercano di ammorbidire le asperità dell'albero genealogico
biblico-celtico, riconducendo le incoerenze nel solco della tradizione
scritturale. L'autore della terza redazione del testo
attinge a piene mani dai padri della chiesa, soprattutto da
Isidoro di Siviglia, il cui passo sopra riportato viene
tradotto in irlandese quasi parola per parola
(Libro delle
invasioni
(R3
[I: 23-35]).
La lunga citazione consente al redattore di identificare alcuni dei figli di Iafeth citati nelle precedenti redazioni del testo
(R1
[I: 12]) con quelli effettivamente citati dalla
Bibbia. Scopriamo così che
Espáinus, antenato degli Iberi
e degli Itali, corrisponde
al biblico Thubal, antenato
degli Iberi e degli Ispani.
Grécus, antenato dei Greci, è da identificare con Iavan,
eroe eponimo degli Ioni, anche se un secondo
Grécus ricompare per errore nella
discendenza dello stesso Iavan. Rimane fuori
Dannai,
il quale è forse da identificare con Dodanim.
La terza
redazione del
Libro delle
invasioni
riconduce il numero dei figli di Iafeth dai quindici
della prima redazione ai sette citati dalla
Bibbia, pur con
l'erronea aggiunta di un ottavo:
Iafeth dono mac Náe 7 Oliuana a bean, ro thechtsad ocht maccu, .i.
Gomer, Magóg, Maigia, Iabal [no Eónae][.i. an scindser], Tubal, Masoch, Tirus,
Maisegda. |
Iafeth figlio di Noè e
sua moglie Olivana ebbero otto figli, Gomer, Magog, Madai, Iavan [o Eónae][il
maggiore], Tubal, Mosoch, Thiras, Maisechta. |
Libro delle
invasioni
R3 [I: 23][ANTOLOGIA] |
|
L'ottavo nome, Maisechta,
è un refuso. Si tratta della città cappadociana di Mazaca , citata da Isidoro di Siviglia
ed erroneamente
scambiata per un ulteriore figlio di Iafeth. Tanto che più
tardi il redattore irlandese scopre di non poter fornire
notizie su questo «ottavo figlio» di Iafeth e annota nel testo: «Maisechta
manca»
[Maissegda dibaid-sein] (R3
[I: 35]) [ANTOLOGIA].
Un passo
successivo del testo presenta un ulteriore assestamento:
Ibáth
(padre di
Báth, antenato dei Gaeli)
viene identificato con
Rifath Scot, uno dei mitici antenati
dei Gaeli, colui che, secondo una tradizione, avrebbe
portato via la lingua scotica dalla confusione della Torre di
Babele. Poiché tra i discendenti di Gomer vi era già un Rifath,
è logico presumere che proprio costui sia
Rifath Scot,
cioè
Ibáth.
Per qualche ragione, però, quest'identificazione non convince
tutti gli esegeti (forse perché Isidoro di
Siviglia aveva già fatto discendere da Rifath il popolo dei
Paflagoni). L'autore della terza redazione del
Libro delle
invasioni
preferisce distinguere
Rifath Scot dal biblico Rifath,
arrivando addirittura ad affermare, in contrasto con la
Genesi, che furono quattro
(non tre) i figli di Gomer:
Ceitri meic la Goimer, .i.
Ripad Scot o taid Scuit; 7 dob eisein Ibath mac Goimeir, senathar Feiniusa
Fharrsaid [.i. Feinius Farrsaid mac Baaith meic Ibaith meic Goimeir meic Iafeth]. |
Gomer ebbe quattro figli,
Rifath Scot da cui
discendono gli Scoti; questi fu
Ibáth figlio di Gomer, nonno di
Féinius Farsaid [Féinius Farsaid figlio di Báth
figlio di
Ibáth
figlio di Gomer figlio di
Iafeth]. |
Libro delle
invasioni
R3 [I: 27][ANTOLOGIA] |
|
L'infelice soluzione non impedisce però di pensare che il
personaggio di Rifath
Scot (di cui tratteremo parlando delle origini dei Gaeli) sia proprio sorto come adattamento irlandese del biblico Rifath,
e non c'è ragione perché in una fase anteriore
dell'elaborazione celto-biblica non fosse stato proprio quest'ultimo
l'antenato dei Gaeli. Macalister ritiene
che l'equazione
Ibáth
=
Rifath
sia soltanto una
paraetimologia, ma è fuor di dubbio che nei testi genealogici i due
personaggi appaiano spesso come interscambiabili
(Macalister 1932).
La
Tav. III rappresenta l'adattamento finale della
genealogia irlandese del Libro delle
invasioni
(Tav. II) con quella biblica (Tav. I).
|
VI
- TUTTI FIGLI DI MAGOG: UNA GENEALOGIA ALTERNATIVA
L'autore
della terza redazione del
Libro delle
invasioni,
trattando della discendenza di Gomer aveva fatto del tutto per
far coincidere le genealogie fornite dalle precedenti
redazioni del testo con quelle bibliche. Ma quando, subito dopo,
passa alla discendenza di Magog,
egli fornisce
una genealogia completamente differente, incoerente con
l'altra, in cui si dice che
Báth,
Ibáth, Barachán,
Emoth
ed
Aithecht
erano i cinque figli di Magog
(R3
[I: 36-39]).
Magóg,
is uada ataid fir na Sceithia 7 n Gaith, .i. Gaidil. Cuig meic lá Magóg, .i.
Baath, 7 Ibath, 7 Barachan, 7 Emoth, 7 Aithechta. Baath dono, mac dó-sein
Feinius Farrsaid, athair na Sceithegda. Feinius Farrsaid dono, mac Baaith, meic
Magóg meic Iafeth. Adberaid araile imorro is |
Magog, suoi discendenti sono gli uomini di Scizia
ed i Goti, vale a dire i Gaeli. Magog aveva cinque figli, Báth,
Ibáth, Barachan,
Emoth,
Aithecht. Per quanto riguarda
Báth,
suo figlio fu
Féinius Farsaid, padre degli Sciti. Per quanto riguarda
Féinius Farsaid, egli fu figlio di
Báth figlio di Magog figlio di Iafeth. |
Libro delle
invasioni
R3 [I: 36][ANTOLOGIA] |
Emoth mac Magóc, is úad fine
thuaiscert an domuin. Barachán, a quo Gaeidel, mac Eitheoir meic Bai meic
Tai meic Baracháin meic Magoch. Aitheachtaig mac Magóch, is dia chloind-sein na
thuatha thangadar an Erinn ria nGaidelaib... |
Emoth figlio di Magog, da lui il popolo nel nord del
mondo. Barachán, a quo
Gáedel
figlio di Etheór figlio di Bai figlio di Tai figlio di Barachán figlio di
Magog.
Aithecht
figlio di
Magog, della sua
progenie sono i popoli che giunsero in Ériu prima dei Gaeli... |
Libro delle
invasioni
R3 [I: 39][ANTOLOGIA] |
|
Questa tradizione non solo è in
contraddizione con le redazioni precedenti del
Libro delle
invasioni,
i quali traevano il loro magistero su un poema genealogico
attribuito a Fintan mac Bóchra
e regolarmente citato nel poema IV,
«Magog figlio di Iafet», ma anche con quanto
il redattore stesso aveva riportato poco sopra, e cioè che Féinius Farsaid era figlio di
Báth
figlio di
Ibáth
(Rifath
Scot)
figlio di Gomer
(R3
[I: 27])
[ANTOLOGIA].
In questa
genealogia alternativa
invece accade che: (1)
Báth
non
è figlio di
Ibáth
ma suo fratello; (2) sono entrambi fratelli
di Aithecht; (3) discendono tutti da Magog. Gáedel figlio di
Etheór
figlio di
Bai figlio di Tai figlio di Barachán, citato in questa
genealogia alternativa
(R3
[I: 39]),
non è probabilmente da identificare con il
Gáedel Glas
antenato dei Gaeli.
Sembra
che questa genealogia lasci un po'
perplesso lo stesso redattore, tanto che subito dopo questi si vede costretto ad
aggiungere: «altri
dicono che
Féinius Farsaid
fu figlio di
Báth
figlio di
Ibáth figlio di Gomer figlio di Iafeth»
[Feinius
Farrsaid mac Baaith meic Ibáith meic Goimer mec Iafeth] (R3
[I: 36]).
Che il
redattore citi questo passo discordante è segno che vi
fossero, ai suoi tempi, opinioni diverse di quali fossero gli
antenati dei popoli irlandesi, sicuramente il risultato del
fatto che fu compiuto più d'un tentativo per mandare d'accordo
le genealogie celtiche con quelle bibliche. Se la prima
redazione del
Libro delle
invasioni
sosteneva che i Gaeli
discendessero da Gomer e che (secondo il poema IV,
«Magog figlio di Iafet» [ANTOLOGIA]) gli invasori pregaelici discendessero da Magog,
circolavano evidentemente altre composizioni in cui gli uni e gli
altri venivano ricondotti al solo Magog. Ad esempio anche il
Sex Ætates Mundi,
il breve testo genealogico che apre la raccolta del
Libro della mucca bruna,
cita un «Féinius figlio di
Báth
figlio di Magog figlio di
Iafeth» [Fenius mac Baath meic Magog meic Iafeth],
riconducendo dunque i Gaeli alla stirpe di Magog.
È evidente che vi erano diverse opinioni sul punto
dove la genealogia celtica si innestava in quella biblica: queste opere genealogiche erano il risultato di
un lavoro di cucitura tra tradizioni diverse,
di cui si scorgono qua e là i rammendi.
Ancora
Seathrún Céitinn (Geoffrey Keating), nel XVII secolo, fa
discendere i Gaeli dalla stirpe di
Magog, e fornisce al proposito un albero genealogico che è in pratica una
variante di quello presente nel
Libro delle
invasioni (R3
[I: 36]).
Egli così scrive:
Ionnus, iomorro, go dtiocfadh linn bunadhas cinidh Scoit
do lorgaireacht go préimh, eadhon, go Jafeth: an dias mac is oirrdhearca do bhí
ag Iafeth, mar atá, Gomer agus Magóg. Cuiridh Maoise i san deachmhadh caibidil
do Ghenesis, mar a ndéin craobhsgaoileadh ar shliocht Jafeth, eadhon, go
rabhadar trí mic ag Gomer, mar atá, Ascenez, Riphat agus Togorma: gidheadh, ní
ainmnigheann go cinnte clann Mhagóg do réir a n-anmann. Thairis sin, do bhrígh
gurab ar sheanchadhaibh cinidh Scoit atá d'fhiachaibh craobhsgaoileadh cinnte na
n-uasal do ghein ó Mhagóg do leanmhain, agus go háirithe sleachta Féiniusa
Farsaidh, cuirfeam síos ann so craobhsgaoileadh sleachta Mhagóg, do réir an
Leabhair Gabhála d'á ngairthear Cin Droma Sneachta, agus sul táinig
Pádraic i n-Éirinn do bhí an t-úghdar soin ann. Is eadh adeir, go rabhadar triar
mac ag Magóg, mar atá, Báath, Iobáth agus Fáthachta. Ó Bháath táinig Féinius
Farsaidh, sinnsear sleachta Ghaedhil: ó Iobáth tángadar Amazones, Bactriani agus
Parti: ó Fháthachta táinig Partholón [do chéad ghabh Éirinn iar ndílinn], agus
Neimheadh mac Agnomain, agus, d'á réir sin, Fir Bolg agus Tuatha Dé Danann [amhail
adubhramar thuas i sna gabhálaib.] |
Al fine di poter risalire le
origini degli Scoti fino alle radici, cioè a Iafeth, [prendiamo in
considerazione] i due più illustri figli di Iafeth, ovvero Gomer e Magog. Mosè,
nel decimo capitolo della Genesi, dove registra la dispersione della stirpe di Iafeth, afferma che Gomer aveva tre figli, chiamati Aschenez, Rifath e Thogorma;
egli però non menziona i nomi dei figli di Magog. Nonostante ciò, poiché gli antiquari della nazione
degli Scoti hanno accertato le genealogie
delle stirpi discese da Magog, in particolare la stirpe di
Féinius
Farsaid, non ci resta che prendere in
considerazione i resoconti genealogici della stirpe di Magog secondo il libro
delle invasioni intitolato Libro di Droma Snechta,
[considerato] di grande autorità ancora prima che Patrizio venisse in Irlanda.
Qui viene detto che Magog aveva tre figli, chiamati
Báth,
Ibáth
ed Aithecht. Da
Báth
discese
Féinius Farsaid,
antenato della stirpe di Gáedal; da
Ibáth
discesero le Amazzoni, i Battriani e i Parti; da
Aithecht
discesero
Partholón [che fu
il primo a invadere Ériu dopo il diluvio] e
Nemed figlio di
Agnoman
e, di conseguenza, i
Fir
Bolg ed i Túatha Dé Danann,
[come abbiamo detto altrove nel racconto delle invasioni]. |
Sethrún
Céitinn (Geoffrey Keating):
Fondamenti della
conoscenza d'Irlanda
[I: 13] |
|
Céitinn afferma di aver tratto questa tradizione dal perduto
Libro di Droma Snechta,
che risalirebbe a un'epoca addirittura precedente all'arrivo
di Patrizio in Irlanda (V secolo). Non sappiamo di quanto sia
esagerata tale affermazione
(è assai difficile che l'inserimento delle genealogie
tradizionali irlandesi su quelle bibliche sia avvenuto prima
dell'introduzione del Cristianesimo in Irlanda), ma è comunque
certo che le tradizioni riferite siano piuttosto antiche e
che la versione secondo la quale
Báth,
Ibáth
ed Aithecht
fossero figli di Magog, e che quindi a Magog vadano fatti
risalire sia i Gaeli che gli invasori pre-gaelici d'Irlanda,
appartiene con ogni probabilità allo strato più antico della
rielaborazione genealogica celto-biblica.
|
VII -
ULTERIORI
CONTRADDIZIONI
Che i
redattori irlandesi, nel tentativo di conciliare la tradizione
biblica con quella celtica, siano andati incontro a enormi
difficoltà, appare ancora più evidente se andiamo a
confrontare tra loro i molti alberi genealogici che compaiono
nel
Libro delle
invasioni.
La terza redazione ne fornisce parecchi, di cui è arduo trovarne
due uguali. Se gli invasori pregaelici vengono fatti risalire
a Magog, l'ascendenza dei Gaeli oscilla tra Gomer e Magog. La
stirpe di Aithecht e quella di
Báth
paiono a volte intrecciate
in maniera irrisolvibile.
Ad
esempio, è pacifico che i quattro invasori pregaelici si
riconnettano alla stirpe di
Partholón, la cui discendenza, secondo la prima
redazione, è la seguente: «Partholón figlio di
Sera figlio di
Srú figlio di
Esrú figlio di
Braiment figlio di
Aithecht
figlio di Magog figlio
di Iafeth» [Parthalón mac Sera meic
Srú meic Esrú meic Bimbind meic Aaithechta meic Magoth meic Iafeth]
(R1 [I: 17]) [ANTOLOGIA]. Il
personaggio qui chiamato
Bimbind è evidentemente una
variazione ortografica di
Braiment. (Cfr. supra Tav.
II)
Nella redazione
Míniugudh troviamo un passo che computa: «Partholón figlio di
Sera figlio di
Srú figlio di
Esrú figlio di
Braiment figlio di
Aithecht
figlio
di
Báth
figlio di Magog figlio di Iafeth» [Parthalón mac Sera meic Srú
meic Esru meic Briamin mec Fathecht meic Baaidh meic Magoch meic Iafeth]
(Rμ [I: 11]) [ANTOLOGIA].
Qui
Aithecht (scritto
Fathecht nel testo,
ma la consonante iniziale non si pronuncia per via della lenizione), diviene figlio di
Báth, che
sappiamo essere l'antenato dei Gaeli, il quale viene a sua
volta ricondotto alla discendenza di Magog (cfr. infra
Tav. VI).
La
confusione tra le due genealogie è spinta ancora più avanti in
un passo della terza redazione, dove la genealogia di
Partholón
viene così esposta: «Partholón figlio di
Sera figlio di
Srú figlio di
Esrú figlio di
Gáedel Glas figlio di
Nél figlio di
Féinius Farsaid figlio di
Báth
figlio di Magog figlio di Iafeth»
[Parrthalón mac Sera meic
Srú meic Easrú meic Gáeidil Glais meic Niúil meic Féiniusa Farrsaig meic
Bathatha meic Magog]
(R3 [I: 51]) [ANTOLOGIA].
(Cfr. infra Tav. V). Qui non solo
Aithecht è stato
sostituito con Báth
(attestato nella variante
Bathath), ma anche
Braiment
figlio di
Aithecht è stato eliminato e sostituito con
un'intera sezione tratta dalla discendenza dei Gaeli, da
Gáedel Glas a
Báth.
Srú ed
Esrú, rispettivamente nipote e e figlio di
Gáedel Glas, vengono poi di fatto identificati con i loro
omonimi
Srú ed
Esrú, rispettivamente padre e nonno di
Partholón.
Ma
facciamo un confronto ancora più serrato di alcune delle
genealogie presentate dalle varie fonti. Riprendiamo la
genealogia «principale» dei popoli d'Irlanda, presentata nella prima redazione del
Libro delle
invasioni (cfr. supra Tav.
II), e confrontiamolo con le due genealogie alternative
che abbiamo appena esposto (cfr. supra Tavv.
V e VI))
Genealogia «principale»
Tav.
II |
|
Variante 2 - Tav. V |
|
Variante 3 - Tav. VI |
|
|
|
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|
|
|
|
|
|
Esaminiamo dapprima le due linee della genealogia tratta dalla Tav.
II.
La prima linea si diparte dal capostipite
Aithecht
(qui figlio di Magog) per generare gli invasori pregaelici d'Irlanda
(Partoloniani,
Nemediani,
Fir
Bolg e Túatha Dé Danann); la seconda si diparte da Báth
figlio di
Ibáth
(qui figlio di Gomer) per
portare ai Gaeli. Se si esamina la Tav. II si vedrà che la linea pregaelica
e quella gaelica hanno in comune due nomi strettamente
congiunti: Srú ed
Esrú. È evidente che i redattori del testo hanno
considerato
Esrú
e
Srú
della linea pregaelica degli omonimi di
Esrú
e
Srú
della linea gaelica, ma distinti da essi.
Esaminiamo ora la seconda variante, che compare nella terza
redazione
Libro delle
invasioni
(R3 [I: 51])
(Tav. V). La linea si diparte da Báth
figlio di
Ibáth (qui figlio di Magog), riproduce fedelmente
l'intera linea degli antenati dei Gaeli (Ibáth → Báth →
Féinius Farsaid
→ Nél
→ Gáedel Glas), arriva ad
Esrú
e
Srú,
e quindi produce a sorpresa gli invasori
pregaelici! Si
può naturalmente pensare alla confusione di un redattore, il
quale, inciampando su
Esrú
e
Srú, abbia cucito
insieme le due linee della genealogia «canonica» di Tav. II
creando la genealogia alternativa
di
Tav. V.
Insomma,
Esrú
e
Srú avrebbero fatto da traît-d'union tra le
due linee.
In
realtà è probabile che sia avvenuto esattamente il
contrario: che vi fosse in origine un'unica linea e che questa
sia stata divisa in due linee distinte allorché i redattori, nel corso dei vari
adattamenti eseguiti per adattare le genealogie
tradizionali al Catalogo delle Nazioni della
Genesi, separarono
la linea gaelica da quella pregaelica, riconducendole a due
progenitori diversi.
|
VIII -
UN
TENTATIVO DI RICOSTRUZIONE
È
naturalmente impossibile seguire a ritroso il ragionamento
dei redattori medievali e ritornare alle genealogie
originarie, prima che esse venissero alterate per essere
adattate al mito biblico. Ma possiamo
imbastire qualche ipotesi.
È ragionevole pensare che nel mito celtico originale tutti i
popoli invasori d'Irlanda venissero fatti discendere da un
unico capostipite, se non altro perché è questo il modello di
tutti i
miti di origine. Si può pensare, per confronto, al
Mannus
sorto dalla terra citato da Tacito (Germania), all'Ymir scandinavo, o al
Gāyōmart iranico, e naturalmente ai miti sui loro discendenti
e di come diedero origine alla varie razze, nazioni e classi
sociali dell'umanità. Non sapremo mai chi fosse il mitico progenitore delle
genti celtiche e non conosceremo la forma originale del mito
che lo riguardava. Tutto questo è perduto per sempre. Ci
rimane soltanto una serie di nomi, di cui i più importanti
sembrano essere
Aithecht,
Báth
ed
Ibáth.
I nomi di
Ibáth
e
Báth
appaiono
sempre strettamente congiunti: sono generalmente padre e
figlio (Tav. II), oppure fratelli (Tav. IV). Nella genealogia
«principale»
Aithecht viene posto su una linea diversa da quella
di
Ibáth
e
Báth, ma questo sembra essere un assestamento
posteriore. Come abbiamo visto, una variante pone
Aithecht
come fratello di
Ibáth
e
Báth (Tav. IV), un'altra
vuole che
Aithecht sia figlio di Báth
(Tav. VI). È in ogni caso
arduo stabilire quale fosse
il rapporto originale tra questi personaggi. Tutto quello che
possiamo ipotizzare è che i Celti di Irlanda consideravano
Ibáth
e
Báth ed
Aithecht come gli antenati più
lontani delle tribù celtiche, dei popoli
europei, o forse addirittura di tutta l'umanità, nell'ipotesi
che si stia esaminando il residuo di un antico mito antropogonico. Báth
(attestato anche nella variante Báthath) potrebbe
essere tutt'uno con l'enigmatico
Bith «mondo», padre di
Cesair, personaggio
che sicuramente appartiene ai perduti miti cosmogonici dei
Celti insulari.
Stando
alle versioni a noi pervenute,
Aithecht fu l'antenato degli invasori
pregaelici d'Irlanda e
Gáedel Glas l'antenato dei Gaeli. Si
può supporre, mettendo insieme i suggerimenti di
alcuni alberi genealogici alternativi, che in origine sia
Aithecht che
Gáedel Glas fossero entrambi considerati
discendenti di
Ibáth
e/o Báth.
Dopo
l'introduzione del cristianesimo in Irlanda, allorché bardi ed
eruditi cominciarono a rivedere le tradizioni mitologiche
celtiche alla luce delle Sacre Scritture, la genealogia
tradizionale irlandese venne trapiantata su quella biblica. Si
cercò tra i figli di Iafeth a chi si potesse far risalire la
discendenza dei popoli irlandesi e la scelta cadde
evidentemente su Magog, il quale era considerato l'antenato
degli Sciti e/o dei Goti (questi ultimi confusi con
i Gaeli). Accadde così che il mito
antropogonico celtico venne eliminato in favore del racconto
di creazione biblico, e i mitici progenitori
Ibáth
e
Báth
vennero fatti risalire alla progenie di Magog.
In
seguito, la linea che da
Aithecht portava agli invasori
pregaelici d'Irlanda venne sciolta da quella principale, e lo
stesso
Aithecht venne fatto discendere direttamente da Magog,
quale fratello di
Ibáth
e Báth.
Più tardi, la linea che da
Ibáth/Báth
ortava a
Gáedel Glas e quindi ai Gaeli, venne spostata, per
ragioni sconosciute, dalla discendenza di Magog a quella Gomer.
La separazione delle linee lasciò la
duplicazione di alcune sezioni che poi risultarono ripetute
nelle varie linee. Può essere la ragione per cui nelle
genealogie
Esrú
e
Srú
compaiono due volte, sia nella linea
pregaelica che in quella gaelica
(cfr. supra Tav. II).
Com'è
avvenuta questa duplicazione? Difficile dirlo. Possiamo notare
che la vicenda mitica della lotta di Éber Scot figlio di
Srú
contro i suoi parenti per il trono di Scizia, alla quale seguì
l'esilio che avrebbe portato i suoi discendenti in Irlanda [MITO],
è analoga a quanto si riferisce riguardo a
Partholón
figlio di
Sera
figlio di
Srú, il quale aveva ucciso suo padre, il
re di Scizia, ed era partito in esilio, finendo con lo
sbarcare in Irlanda [MITO]. È possibile che il mito di
Partholón sia una versione alternativa di quello dei
Éber Scot.
Se
esaminiamo l'albero genealogico dei
Túatha Dé Danann
(gli ultimi invasori pregaelici d'Irlanda), noteremo che tra
i loro progenitori è di nuovo annoverato un
Báth figlio di Ibáth,
di stirpe nemediana. I redattori
li ritennero ovviamente degli omonimi degli
antichi
Báth ed
Ibáth che si trovavano
all'origine
della linea gaelica. Questa duplicazione è facilmente
spiegabile, se solo ricordiamo che i
Túatha Dé Danann furono gli dèi celtici, che i redattori
irlandesi evemerizzarono ed inserirono nel ciclo delle
invasioni, facendoli arrivare in Irlanda prima dei Gaeli. Si ha
ragione di presumere che, nella genealogia originale,
gli dèi celtici discendessero direttamente da Báth
ed
Ibáth (si può
pensare, per confronto, al mito germanico degli dèi che
discendono da Borr
figlio di Búri
figlio del gigante
primigenio Ymir).
Quando i redattori provvidero a dare una nuova disposizione al
materiale, spostarono i
Túatha Dé Danann in coda alle
invasioni pregaeliche, innestarono i loro antenati sulla
discendenza di Nemed e non si preoccuparono
del fatto che, così facendo, avevano duplicato Báth
ed
Ibáth.
Forse è questa la ragione per cui alcune varianti non
contemplano i
Túatha Dé Danann tra gli invasori pregaelici.
È il caso della genealogia della redazione
Míniugudh che, dopo aver ricapitolato la stirpe
di
Partholón
e di
Nemed (fatti discendere da «Aithecht figlio
di Báth»), scrive: «e
la discendenza di
Nemed, i
Galeóin, i
Fir
Bolg ed i
Fir Domnann»
[7 clanna Nemhid, .i. Gaileóin 7 Fir Bolgc 7 Fir Domnann],
senza menzionare i
Túatha Dé Danann.
(Rμ
[I: 11])
(cfr. supra Tav. VI). Nel
racconto delle invasioni d'Irlanda citato da Nennio, che
appartiene a un'epoca più antica ancora dei racconti
irlandesi, si fa cenno all'invasione di
Partholón [Partholomus]
ed
a quella di Nemed
[Nimeth], si citano i «Fir
Bolg»
[Builc autem cum sui] e i Gaeli
(Storia dei Britanni [13-15]), ma non si fa
alcun accenno ai
Túatha Dé Danann.
Il ciclo
dei
Túatha Dé Danann
fu dunque incorporato per ultimo nel ciclo delle invasioni e
la ragione è evidente: i
Túatha Dé Danann
erano gli dèi celtici: le loro imprese e le loro
gesta appartenevano al livello delle teogonie e
delle teomachie. Soltanto in seguito essi vennero storicizzati
e collocati nel ciclo delle invasioni. Poiché i Túatha Dé Danann
erano stati gli dèi dei Gaeli, vennero fatti arrivare in
Irlanda prima dei Gaeli stessi.
Per
quanto i redattori irlandesi si sforzarono di collocare i loro
antenati
Báth ed Ibáth
tra i discendenti di Nemed,
ovvero a un punto già molto avanzato della genealogia dei popoli
d'Irlanda [GENEALOGIA],
questi erano quegli stessi Báth
ed
Ibáth
che comparivano quali remoti capostipiti delle stirpi
d'Irlanda. La loro collocazione originale li poneva
probabilmente al centro di qualche perduto mito antropogonico,
se non addirittura cosmogonico.
|
IX
-
ALANUS ED I SUOI FIGLI: I PRIMI EUROPEI
Come
abbiamo visto le genealogie del
Libro delle
invasioni
sono delle strutture composite, in cui la materia tradizionale
irlandese è stata opportunamente innestata sulle genealogie
bibliche esposte nel «Catalogo delle Nazioni». Vi sono però
molti altri elementi di diversa origine, uno dei quali è l' interpolazione riguardante
Alanus [Alainius, Elinus],
il primo uomo a giungere in Europa. Nella
prima redazione del
Libro delle
invasioni,
Alanus è detto discendente di Gomer (Alanus figlio di
Dothe
figlio di
Bodb
figlio di
Ibáth
figlio di Gomer figlio di
Iafeth).
Elinus mac Doi, trí meic leis .i. Armen, Negua, Isacon. Armen
ón, cóic meic leis, Gotus, Cibidus, Uiligotus, Burgantus, 7 Longbardus. Negua,
trí meic leis, .i. Saxsus, Boarus, Uandalus. hIsicon imorro, in tres mac Eline,
ceitre meic lais, Romanus, Francus, Britus, Albus. |
Alanus figlio di
Dothe
ebbe tre figli,
Airmen,
Negúa,
Isacón. In quanto ad
Airmen, ebbe cinque figli:
Gothus,
Gebidus,
Valagothus,
Burgundus,
Longobardus.
Negúa ebbe tre figli:
Saxus,
Boguarus,
Vandalus.
Isacón, perdipiù, uno dei tre
figli di Alanus, ebbe quattro figli:
Romanus,
Francus,
Britus,
Albanus. |
Is é in tAlbanus dogab Albin ar tús cona chlaind, 7 is úadh
ainmigter Albo: cor indarb a brátair tar Muir nIcht, conad úad Albanaig Leatha
hOidia. |
Questi è quell'Albanus
che per primo giunse in Alba con i suoi figli, ed è da lui che ebbe nome Alba:
poi guidò suo fratello attraverso la Manica e da lui discendono gli Albani del
Lazio, in Italia. |
Libro delle
invasioni
R1 [I: 15-16] |
|
Di
Alanus
e dei suoi tre figli, dai quali sarebbero discesi i
capostipiti dei principali popoli europei, si parlerà con
maggior dovizia di particolari nella terza redazione del
Libro delle
invasioni.
Quest'ultimo brano sembra però provenire da una fonte diversa,
innanzitutto perché
Alanus viene
fatto discendere da Magog e non da Gomer (Alanus
figlio di
Ibáth
figlio di Magog figlio di Iafeth),
poi
perché il novero dei suoi discendenti presenta qualche piccolo
spostamento dall'uno all'altro dei tre figli di
Alanus.
Riportiamo il brano apportando qualche piccola variazione
nell'ordine dei paragrafi:
Ibath dono, an mac aili do
Magóg, mac dosaidi Alainius. Tri meic aigi-sidi, .i. Airmein, Negua, Isicón.
|
Per quanto riguarda
Ibáth, uno dei due figli di Magog, suo figlio fu
Alanus. Questi ebbe tre
figli,
Airmen,
Negúa,
Isacón. |
Secht mbliadna decc ré scailead na
mberlad tanig an ced fer do shil Iáfeth is an Eóraip, .i. Alainius mac Ibaith
meic Magog meic Iafeth meic Náe. [...]. 7 is amlaid thanig a tri meic laiss, .i. Airmein, Neagua, Issicon. |
Diciassette anni prima della divisione delle
lingue, venne in Europa il primo uomo del seme di Iafeth:
Alanus
figlio di
Ibáth figlio di Magog figlio di Iafeth figlio di Noè.
[...]. Ed i suoi tre figli andarono con lui, cioè
Airmen,
Negúa,
Isacón. |
Coic meic ag Armón
[sic],
.i. Gotus, Uiligotus, Cebitus, Brugandus, Longbardus. Negúa dono, ceitre meic
lais, .i. Uandalus, Saxus, Bogardus, Longbardus. Isicon imorro, an tresmac
Elainius, ceitri meic lais, .i. Frangcus, Romanus, Albanus [...] 7 Britus, o raiter Indsi Bretan. |
Cinque figli ebbe
Airmen:
Gothus,
Valagothus,
Gebidus,
Burgundus,
Longobardus.
Negúa
ebbe cinque figli:
Vandalus,
Saxus,
Boguarus,
Longobardus.
Isacón, il terzo figlio di
Alanus, ebbe quattro figli:
Francus,
Romanus,
Albanus
[...] e
Britus,
da cui hanno preso nome le isole di Britannia.. |
Libro delle
invasioni
R3 [I: 37-38] |
|
I figli dei tre figli di
Alanus
sono gli
eponimi capostipiti di alcune popolazioni europee,
perlopiù germaniche. Fanno eccezione i Romani e due popolazioni celtiche: i
Britanni e gli Albani (abitanti di Alba, cioè della Scozia).
Riassumiamo dalla prima redazione:
La tradizione su
Alanus
ed i
suoi figli era ben nota in Irlanda. La ritroviamo nel
Sex Ætates Mundi, dove
Alanus è detto
- come nella terza redazione -
figlio di
Ibáth
figlio di Magog:
Ibad dano in mac aile do Magog
mac doside Elonius |^ Alanius. Tri
meic aiciside .i. Armon Negua
Hisicón. Coic meic ic Armón .i.
Gothus. Uolegothus. Cebidus,
Burgandus. Longubardus. Negua dano
.iii. meic les .i. Uandalus.
Saxus. Bogardus. Hisicón dano .iiii.
meic aice .i. Francus. Romanus
Albanus o ta Albannai i nAsia
Britus ó rater Inis Bretan. |
Ibáth
figlio di Magog ebbe il figlio
Elonius o
Alanus.
I suoi tre figli:
Airmen,
Negúa,
Isacón. Cinque figli ebbe
Airmen:
Gothus,
Valagothus,
Gebidus,
Burgundus,
Longobardus.
Tre figli ebbe
Negúa:
Vandalus,
Saxus,
Bogardus. Quattro figli ebbe
Isacón:
Francus,
Romanus,
Albanus, da cui l'Albania in Asia,
Britus, da cui l'isola di
Britannia. |
Sex Ætates Mundi [r7-r12] |
|
Ma
questa curiosa genealogia non era peculiare dell'Irlanda, ma a
quanto pare era abbastanza nota nell'Alto Medioevo. Nennio
stesso ne fa cenno nella sua Storia
dei Britanni, e questa volta riconduce la
genealogia di
Alanus
né a Gomer né a Magog, ma ad un altro
ancora dei figli di Iafeth, Iavan:
Primus homo venit ad Europam de
genere Iafeth Alanus cum tribus
filiis suis, quorum nomina sunt
Hessitio, Armenon, Negue. Hessitio
autem habuit filios quattuor: hi
sunt Francus, Romanus, Britto,
Albanus. Armenon autem habuit
quinque filios: Gothus, Valagothus,
Gebidus, Burgundus, Longobardus.
Negue autem habuit tres filios:
Vandalus, Saxo, Boguarus. ab
Hisitione autem ortae sunt quattuor
gentes Franci, Latini, Albani et
Britti. ab Armenone autem quinque:
Gothi, Valagothi, Gebidi, Burgundi,
Longobardi. a Neguio vero quattuor
Boguarii, Vandali, Saxones et
Turingi. istae autem gentes
subdivisae sunt per totam Europam.
Alanus autem, ut aiunt, filius fuit
Fetebir, filii Ougomun, filii Thoi,
filii Boib, filii Simeon, filii
Mair, filii Ethach, filii Aurthach,
filii Echthet, filii Oth, filii
Abir, filii Ra, filii Ezra, filii
Izrau, filii Baath, filii Iobaath,
filii Iovan, filii Iafeth, filii
Noe, filii Lamech, filii Matusalae,
filii Enoch, filii Iareth, filii
Malalehel, filii Cainan, filii
Enos, filii Seth, filii Adam, filii
dei vivi. hanc peritiam inveni ex
traditione veterum. |
Il
primo uomo della stirpe di Iafeth
che venne in Europa fu
Alanus, con
i suoi tre figli, i cui nomi sono
Hessitio,
Armenon e
Negue.
Hessitio
a sua volta ebbe quattro figli:
questi sono
Francus,
Romanus,
Britus
e
Albanus.
Armenon ebbe
invece cinque figli:
Gothus,
Valagothus,
Gebidus,
Burgundus,
Longobardus.
Negue ebbe tre figli:
Vandalus,
Saxus,
Bogardus. Dalla
stirpe di
Hessitio nacquero quattro
popoli: i Franchi, i Latini, gli
Albani e i Britti; da
Armenon
cinque: i Goti, i Valagoti, i
Gepidi, i Burgundi, i Longobardi.
Da
Negue quattro: i Bavaresi, i
Sassoni, i Vandali e i Turingi.
Queste popolazioni si dispersero
per tutta l'Europa. Dicono che
Alanus
fosse figlio di Fetebir,
figlio di Ougomun, figlio di Thoi,
figlio di Boib, figlio di Simeon,
figlio di Mair, figlio di Ethach
figlio di Aurtach figlio di Echthet
figlio di Oth figlio di Abir figlio
di Ra figlio di Ezra figlio di
Izrau figlio di Baath figlio di
Iobaath figlio di Iavan figlio di
Iafeth figlio di Noè figlio di Lamec
filgio di Matusalemme figlio di
Enoc figlio di Iaret figlio di
Malaleel figlio di Cainan figlio di
Enos figlio di Set figlio di Adamo
figlio del Dio vivente. Questo appresi
dalla tradizione degli antichi. |
Nennio: Storia dei
Britanni [17]
Traduzione di Emanuela Somalvico, con
qualche variazione |
|
Ci
si può divertire a confrontare somiglianze e differenze con i
popoli delle liste irlandesi, ed anche a confrontare molti
nomi della genealogia di
Alanus
- qui parecchio lunga - con le
genealogie irlandesi fornite in questa pagina: si ritroveranno
parecchi nomi in comune (come Báth
[Baath] ed
Ibáth
[Iobaath]),
tanto che alcuni studiosi hanno ritenuto che Nennio possa aver
tratto il suo materiale proprio da una fonte irlandese. Gli ultimi nomi della genealogia sono
ovviamente i patriarchi antidiluviani della
Bibbia.
Ci
si può a questo punto chiedere quanto sia antica la tradizione
su questo «primo europeo»
Alanus.
La prima citazione del personaggio la troviamo nella
Tavola etnologica franca, una sorta di «Catalogo
delle Nazioni» teutonico, che, sulla base dei nomi inclusi ed
esclusi dal testo, è stata fatta risalire all'anno 520
(Müllenhoff 1862). I tre fratelli si
chiamano qui Erminius, Ingvo,
Istio, i quali corrispondono ovviamente agli irlandesi
Airmen,
Negúa, Isacón. In due
manoscritti della
Tavola il padre dei tre
fratelli è detto Alanus/Alaneus e viene addirittura
definito il «primo re di Roma».
Più esattamente, nella
Tavola etnologica
alla discendenza di Erminius
vengono assegnati i Goti, i Valagoti, i
Vandali, i Gepidi, i Sassoni. A Ingvo
sono assegnati i Burgundi, i Turingi, i Longobardi ed i Bavaresi
[Baioarii], qui citati per la prima volta in assoluto. A
Istio sono ricondotti i
Romani (evidentemente i Romani di Gallia), i Franchi, i
Bretoni e gli Alemanni, i quattro popoli che al
tempo in cui la
Tavola
venne
compilata si trovavano sotto la dominazione di Clodoveo, re
dei Franchi. Diventa a questo punto chiaro che, nel
tramandarsi tale tradizioni, i redattori britannici e
irlandesi dovettero travisare il senso dei nomi degli ultimi
due popoli: i Bretoni divennero dunque i Britanni, gli
Alemanni gli Albani (Scozzesi). Questo non significa tuttavia
che il collegamento tra Albanus
e Alba [la Scozia] sia un'interpretazione posteriore, in
quanto è concepibile che il teutonico Alemanus - così
nella
Tavola etnologica
- sia
stato identificato con un preesistente eroe eponimo degli
Albani. Naturalmente risulta più forzata l'attribuzione della
fondazione di Alba Longa in Italia allo stesso Albanus,
probabilmente originata dalla somiglianza tra nomi etnici.
ma c'è un
altro punto da considerare. L'autore della
Tavola etnologica franca,
nel creare i nomi dei tre fratelli (Erminius, Ingvo,
Istio)
ha senz'altro presso le mosse dal famoso passo di Tacito in cui
vengono illustrate le origini mitiche delle genti germaniche:
Celebrant
carminibus antiquis,
quod unum apud illos
memoriæ et
annalium genus est,
Tuistonem deum terra
editum. Ei filium
Mannum, originem
gentis conditoremque,
Manno tris filios
assignant, e quorum
nominibus proximi
Oceano
Ingæuones,
medii Herminones,
ceteri
Istæuones uocentur. |
In antichi poemi,
unica loro forma di
trasmissione storica, [i
Germani] cantano il dio
Tvisto
nato dalla terra. A lui
assegnano come figlio
Mannus,
progenitore e fondatore
della razza germanica e
a
Mannus
attribuiscono tre figli,
dal nome dei quali
derivano proprio gli
Ingevoni, i più
vicini all'oceano, gli
Erminoni, stanziati in
mezzo, e gli Istevoni,
cioè tutti gli
altri. |
Cornelio Tacito:
La Germania
[2]
Traduzione di Mario Stefanoni |
|
Ci
si può chiedere se i nomi dei tre mitici capostipiti
della
Tavola etnologica franca siano stati
inventati a posteriori sulla falsariga dei tre etnonimi citati da Tacito,
o se non risalgano essi stessi a qualche antico mito germanico.
Secondo
l'analisi di Jacob Grimm,
Alanus altri non sarebbe che
un'errata grafia del Mannus
tacitiano. I nomi dei mitici antenati eponimi delle tre grandi
tribù germaniche - gli
Herminones, gli
Ingævones e gli
Istævones - possono a
loro volta essere rispettivamente ricostruiti in
*Herminus
~
*Ingævus
~
*Istævus
(*Irmin-
~ *Ingæv- ~ *Istæv-/Iscio-). Di questi nomi il
primo può
essere ricondotto un ipotetico dio celeste dei Germani
continentali, identificabile con
Týr od Óðinn
(cfr. la colonna Irminsūl adorata dai Sassoni nella
foresta di Teutoburgo), il secondo al nomen antico-nordico
Yngvi (epiteto di
Freyr), il terzo, secondo Jacob Grimm, ad
Askr,
primo uomo della mitologia nordica
(Grimm 1835). I tre nomi avrebbero prodotto sia
Armenon,
Negue
e
Hessitio
citati da Nennio, sia
Airmen, Negúa
e
Isacón
del
Libro delle
invasioni.
|
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CELTICA COMPLETA]
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Creazione pagina:
01.05.2006
Ultima modifica:
18.11.2006
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