LINGUE

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
GRAMMATICA NORRENA
PASSIVO E MEDIO-PASSIVO
INDICE
§ 13.1 - Verbi con il pronome enclitico

Nelle forme più recenti del norreno classico – così come, per semplicità, negli esempi dati in questa grammatica – il verbo segue sempre il pronome personale.

Nelle forme più antiche della lingua, però, il pronome viene posto in forma enclitica al verbo, costituendo delle forme composte verbo + pronome, alle quali si univa non di rado la negazione -a(t), pure enclitica.

Facciamo qualche esempio.

  • Col pronome ek «io» possono trovarsi forme di queste genere: emk (< em ek) «io sono»; sekka (< sé ek -a) «io non vedo»; þoriga (< þori ek/eg -a) «io non oso»; þikkat (< þig ek -at) «io non accolgo». In certi casi il pronome viene addirittura ripetuto: mákak «io non posso», máttegak «io non potei».
  • Col pronome þú «tu»: estu «tu sei», kenntu «tu comprendi», skaltu «tu devi», viltu «tu vuoi», heyrþú «ascolta!» [imperativo], gaftattu (< gaft -at þú) «tu non desti», gratattu «non piangere», attu (< at þú) «che tu», þóttu (< þót þú) «sebbene tu». In tutti questi casi la vocale di þú diviene breve.

Anche il DS mér e l'AS mik molto spesso (e specie in poesia) si trovano ridotti rispettivamente a -m e -k. Esempio: létom «mi lasciarono», rkomk «mi cacciarono». Talvolta essi vengono uniti a forme verbali di terza persona plurale (3P), anche quando il soggetto deve essere logicamente i terza singolare (3S). Esempi: gfomk «mi diede» (anziché gaf mér), vn erom «c'è speranza per me» (anziché vn er mér).

§ 13.2 - Il pronome riflessivo e il medio-passivo

Anche il pronome riflessivo sik «sé» può presentare una forma enclitica rispetto al verbo, e in questo caso il verbo assume significato riflessivo.

La coniugazione del norreno comprende infatti due diatesi: attiva e medio-passiva. Quest'ultima corrisponde al nostro riflessivo, anche se in certi casi può assumere anche le funzioni di passivo. Forse un tempo il norreno comprendeva anche una diatesi totalmente passiva: ne è rimasto un relitto nell'isolato heiti «io sono chiamato». La diatesi medio-passiva si forma appunto facendo seguire alla forma del verbo attivo il pronome riflessivo «sé» nella forma dell'accusativo singolare sik (§ 6.2).

Per effetto dell'accento iniziale, sik si ridusse poi a -sk. Così dal verbo forte lúka «chiudere» si ha un lúkask «chiudersi»; dal verbo debole kalla «chiamare» si ha kallask «chiamarsi».

All'inizio la desinenza -sk diventava -zk soltanto quando si opponeva a una dentale -t o -ð. In seguito, però, l'uso di -zk fu generalizzato a tutte le forme (e questa è la ragione per cui i verbi che terminano in -t o -ð non hanno la forma in -sk). Infine, verso il 1300, la desinenza -zk perse anche la consonante finale e si contrasse in una semplice -z. Così, «chiudersi» assume, nel corso dell'evoluzione della lingua, le forme lúkask > lúkazk > lúkaz; e «chiamarsi» produce kallask > kallazk > kallaz.

  • Coniugazione di lúkask «chiudersi».
INFINITO presente
lúkask
lúkazk
lúkaz
«chiudersi»
IMPERATIVO
lúksk
lúkzk
lúkz
«chiuditi!»
PARTICIPIO
presente passato
lúkandisk «chiudentesi» lokizk
lokiz
«chiusosi»
  INDICATIVO
presente passato
1S ek lúkomk
ek lúkomz
«io mi chiudo» ek lukomk
ek lukomz
«io mi chiusi»
2S þú lýksk
þú lýkzk
þú lýkz
«tu ti chiudi» þú lauksk
þú laukzk
þú laukz
«tu ti chiudesti»
3S hann lýksk
hann lýkzk
hann lýkz
«egli si chiude» hann lauksk
hann laukzk
hann laukz
«egli si chiuse»
1P vér lúkomsk
vér lúkomk
vér lúkomz
«noi ci chiudiamo» vér lukomsk
vér lukomk
vér lukomz
«noi ci chiudemmo»
2P þér lúkisk
þér lúkizk
þér lúkiz
«voi vi chiudete» þér lukozk
þér lukoz
«voi foste»
3P þeir lúkisk
þeir lúkizk
þeir lúkiz
«essi si chiudono» þeir lukosk
þeir lukozk
þeir lukoz
«essi si chiusero»
  OTTATIVO
presente passato
1S ek lúkomk
ek lúkomz
«che io mi chiuda» ek lykomk
ek lykomz
«che io mi chiudessi»
2S þú lúkisk
þú lúkizk
þú lúkiz
«che tu ti chiuda» þú lykisk
þú lykizk
þú lykiz
«che tu ti chiudessi»
3S hann lúkisk
hann lúkizk
hann lúkiz
«che egli si chiuda» hann lykisk
hann lykizk
hann lykiz
«che egli si chiudesse»
1P vér lúkimsk
vér lúkimk
vér lúkimz
«che noi ci chiudiamo» vér lykomsk
vér lykomk
vér lykomz
«che noi ci chiudessimo»
2P þér lúkizk
þér lúkiz
«che voi vi chiudiate» þér lykizk
þér lykiz
che voi vi chiudeste»
3P þeir lúkisk
þeir lúkizk
þeir lúkiz
«che essi si chiudano» þeir lykisk
þeir lykizk
þeir lykiz
«che essi si chiudessero»
  • Coniugazione di kallask «chiamarsi».
INFINITO presente
kallask
kallazk
kallaz
«chiamarsi»
IMPERATIVO
kallask
kallazk
kallaz
«chiàmati!»
PARTICIPIO
presente passato
kallandisk «chiamantesi» kallazk [n]
kallaz [n]
«chiamatosi»
  INDICATIVO
presente passato
1S ek kǫllomk
ek kǫllomz
«io mi chiamo» ek kǫlloðomk
ek kǫlloðomz
«io mi chiamai»
2S þú kallask
þú kallazk
þú kallaz
«tu ti chiami» þú kallaðisk
þú kallaðizk
þú kallaðiz
«tu ti chiamasti»
3S hann kallask
hann kallazk
hann kallaz
«egli si chiama» hann kallaðisk
hann kallaðizk
hann kallaðiz
«egli si chiamò»
1P vér kǫllomsk
vér kǫllomk
vér kǫllomz
«noi vogliamo» vér kǫlloðomsk
vér kǫlloðomk
vér kǫlloðomz
«noi ci chiamammo»
2P þér kallizk
þér kalliz
«voi vi chiamate» þér kǫlloðozk
þér kǫlloðoz
«voi vi chiamaste»
3P þeir kallask
þeir kallazk
þeir kallaz
«essi si chiamano» þeir kǫlloðosk
þeir kǫlloðozk
þeir kǫlloðoz
«essi si chiamarono»
  OTTATIVO
presente passato
1S ek kǫllomk
ek kǫllomz
«che io mi chiami» ek kǫlloðomk
ek kǫlloðomz
«che io mi chiamassi»
2S þú kallisk
þú kallizk
þú kalliz
«che tu ti chiami» þú kallaðisk
þú kallaðizk
þú kallaðiz
«che tu ti chiamassi»
3S hann kallisk
hann kallizk
hann kalliz
«che egli si chiami» hann kallaðisk
hann kallaðizk
hann kallaðiz
«che egli si chiamasse»
1P vér kallimsk
vér kallimk
vér kallimz
«che noi cio chiamiamo» vér kallaðimsk
vér kallaðimk
vér kallaðimz
«che noi ci chiamassimo»
2P þér kallizk
þér kalliz
«che voi vi chiamiate» þér kallaðizk
þér kallaðiz
«che voi vi chiamaste»
3P þeir kallisk
þeir kallizk
þeir kalliz
«che essi si chiamino» þeir kallaðisk
þeir kallaðizk
þeir kallaðiz
«che essi si chiamassero»

Ad ogni buon conto si tenga presente che il norreno ha la tendenza a esprimere l'idea dell'impersonalità e dell'indeterminatezza con il plurale. Ad esempio, nella locuzione menn sér «si vede» il soggetto indeterminato è rappresentato dal plurale di maðr «uomo», mentre il verbo è al singolare.

§ 12.3 - Il passivo perifrastico.

Oltre al passivo formato con il pronome riflessivo sik, il norreno ha una forma di passivo perifrastico composta dal verbo ausiliare vesa/vera «essere» (o più raramente verða «divenire»), seguito dal participio passato del verbo dell'azione.

  Passivo perifrastico
Ind.Pr. 1S ek em kallaðr
ek verð kallaðr
«io sono chiamato»
«io vengo chiamato»
Ott.Pr. 1S ek sjá kallaðr
ek verða kallaðr
«che io sia chiamato»
«che io venga chiamato»
Ind.Tr. 1S ek hafða verit kallaðr
ek hafða orðit kallaðr
«io ero stato chiamato»
Ind.Fut. 1S ek mon vesa kallaðr
ek mon verða kallaðr
«io sarò chiamato»
Sezione: Rubriche - Galiana.
Rubrica: Lingue - Turris Babel.
Area: Germanica - Brynhilldr.
Compilato da: Oliviero Canetti.

Creazione pagina: 22.06.2009
Ultima modifica: 18.02.2017

 
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