GRAMMATICA
NORRENA |
PREPOSIZIONI,
CONGIUNZIONI,
INTERIEZIONI |
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INDICE |
§ 8.1 - Le
preposizioni Molti complementi, in norreno, specie di luogo,
sono retti da preposizioni che reggono vari casi.
- Reggono il dativo: af «da,
fuori», frá «da»,
gegn «contro»,
hjá «presso», ór
«fuori da».
- Reggono il dativo (se indicano lo stato) o l'accusativo (se indicano
il moto): at «presso»,
á «in»,
eptir «dopo», fyrir
«davanti» «prima», í «in»,
mið «con»,
undir «sotto», við «con»,
yfir «sopra».
- Reggono il genitivo: meðal «in
mezzo», milli «in mezzo»,
til «verso»
Si tenga presente che nei manoscritti le preposizioni
á e í
sono unite al sostantivo che reggono: álandi
< á landi «in paese», íríki < í
ríki «nel regno», ámilli
< á milli «in mezzo». |
§ 8.2 - Le congiunzioni
- Le congiunzioni copulative sono: ok
«e», né «né»,
enda «anche».
- Le congiunzioni avversative sono: en
«ma», heldr «però, piuttosto».
- Le congiunzioni disgiuntive sono: eða/eðr
«o», ella/ellagar
«oppure».
- Congiunzione privativa è nema «a
meno che» (lett. «prendere»).
- Congiunzione comparativa è en/an
«che».
- Congiunzione modale è sem
«come».
- Congiunzione causali sono: alls
«poiché», þuí
«perché», þuí
at «per il fatto che».
- Le concessive sono rappresentate da
þó «sebbene» e
þótt
«sebbene».
- La principale congiunzione consecutiva è
svá at > svát «cosicché».
- Particella interrogativa è hvart
«se».
- Congiunzioni temporali sono:
þegar er «non appena»,
síðan er «dopo che»,
meðan er «mentre».
- Congiunzione rafforzativa è of
«proprio», che trova impiego nei testi poetici e giuridici più arcaici e
non ha un significato preciso. Di solito in traduzione si tralascia. Per
esempio: hann of sá «egli proprio
vide».
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§ 8.3 - Le interiezioni. Le
interiezioni più comuni sono: já/jú
«sì», nei/ekki
«no», vei «guai!»,
aví «ahimé!»,
hæ «orsù!»
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§ 8.4 - Particelle negative.
Il norreno dispone di particelle negative soprattutto enclitiche, quali
-a/-at
«non». La particella -gi/-ge
«non» diventa -ki/-ke
quando è unita a una parola che termina per -s
o per -t (cfr.
vetki «nulla»).
Nella tarda prosa trovano impiego sempre più ampio le negazioni
ekki/ekke
«non» ed eigi «non». In luogo di
quest'ultimo si ha anche la scrittura ei.
E per ultima la negazione proclitica ne
«non» usata soprattutto in poesia, e rimasta in aggettivi distributivi
composti del tipo nakkvarr «qualcuno»
o neinn «nessuno» (§§ 6.7-6.8).
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Sezione: Rubriche
-
Galiana.
Rubrica: Lingue
- Turris Babel.
Area:
Germanica
- Brynhilldr. |
Compilato da:
Oliviero Canetti. |
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Creazione pagina: 22.06.2009
Ultima modifica:
18.02.2017
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