ETIMOLOGIA Il termine
ægir significa «mare, oceano», e viene utilizzato in poesia con una certa
frequenza (ad esempio, «la terra dal mare» [jǫrð ór ægi]
(Vǫluspá [59c])). In questo senso, il termine viene definito da
Snorri una denominazione poetica [heiti] del mare: «come si chiama il
mare? si chiama ægir» [hver eru sævar heiti? heitir marr ægir]
(Skáldskaparmál [100]). La parola appare sporadicamente anche in prosa
(ad esempio, «il sole scende nel mare» [sól gengr í ægi]).
Il termine ægir «mare, oceano» è anche presente in un alcune parole
composte, come ad esempio ægi-sandr «sabbia del mare», a indicare la
sabbia fine delle spiagge marine. Meno comprensibile un composto come
ægis-hjálmr «elmo di terrore», che sembra rimandare a un tipo di incantesimo
dove si teneva qualcuno in proprio potere. Tra i toponimi costruiti sul termine
ægir ricordiamo Ægi-síða «costa marina», località storica nel nord
dell'Islanda, o Ægis-dyrr «porte del mare» l'odierno fiume Eider (danese
Ejderen) che scorre nello Schleswig-Holstein e sfocia nel Mare del Nord, tra
Germania e Danimarca.
Il termine appartiene al mondo germanico, trovandone traccia
nell'anglosassone eagor «mare», e sopravvive nell'inglese dialettale
eager, dove indica le «onde del mare». Il termine sembra tuttavia risalire a
un antico lessico mitologico, e non è improbabile che il nome comune ægir
sia derivato dal nome proprio Ægir, un po' allo stesso modo in cui la
parola «oceano» sia legata a quella del titano Ōkeanós,
personificazione delle acque cosmico-abissali. Gli studiosi hanno anche cercato
di far risalire il nome Ægir a una radice indoeuropea, mettendolo in
correlazione proprio col nome di Ōkeanós, ma si
tratta di un'ipotesi molto fragile.
Il nome proprio Ægir è a sua volta alla base di kenningar
poetiche, quali Ægis-dætr «figlie di Ægir» a indicare le onde del
mare, o Ægis-bróðir «fratello di Ægir» a indicare il vento, il
fuoco o il mare (i tre figli del gigante Fornjótr).
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