ETIMOLOGIA Aurgelmir, gigantonimo.
Di senso non chiaro: «argilla urlante» (?)
- Aur- | Dal sostantivo norreno aurr «argilla», parola indicante la terra
umida e fertile, impregnata d'acqua (cfr. anglosassone eār «humus»). Nella
Vǫluspá,
aurr è
la linfa sacra che distilla dal frassino Yggdrasill,
irrorando i nove mondi. Nell'Alvíssmál la medesima parola è invece
proposta come una delle denominazioni poetiche della terra [kalla
aur uppregin]. (Cleasby ~
Vigfússon 1874)
- Questa desinenza, tipica di alcuni nomi dei giganti (cfr.
Þrúðgelmir, Bergelmir), è foneticamente connessa al verbo gjalla «rumoreggiare,
urlare, strepitare, risuonare». Cfr. anglosassone giellan, inglese to
yell; danese gjalde, svedese gälla. Come sostantivo,
gjallr è lo strepito delle armi, il clangore degli scudi, il risuonare dei
corni. Ritroviamo la medesima desinenza anche in
Hvergelmir, la «caldaia ruggente» del mito cosmogonico, o nel
Gjallarhorn, il corno risonante posseduto da
Heimdallr.
Il nome di Aurgelmir può quindi essere tradotto come «argilla
urlante» o, in senso traslato «terra urlante», anche se non è facile
comprenderne il senso. |
LETTERATURA Del gigante
Aurgelmir tratta il
Vafþrúðnismál,
in due distinte occasioni. Nella prima ricorrenza, il nome è
citato da
Óðinn, il quale domanda da dove quel sapiente
gigante [inn fróði jǫtunn]
sarebbe giunto, prima di ogni altro. E la risposta di
Vafþrúðnir
è che si sarebbe
originato dalle gocce di veleno che schizzavano fuori dai
fiumi primordiali
Elivágar.
...Hvaðan Aurgelmir kom
með jǫtna sonom
fyrst, inn fróði jǫtunn? |
...Da dove
Aurgelmir venne
tra i figli dei giganti
in principio, il sapiente gigante? |
Ór Élivagom
stukkoo eitrdropar,
svá óx, unz varð ór jǫtunn;
[þar órar ættir
kómu allar saman,
því er þat æ allt til atalt.] |
Fuori dagli
Elivágar
schizzavano gocce di veleno,
e crebbero finché ne sortì un gigante.
[Di là le nostre stirpi
vennero tutte del pari originate,
sono per questo progenie perversa.] |
Ljóða Edda
>
Vafþrúðnismál
[30-31] |
Si noti che la strofa
[31] è difettiva nei due codici dell'Ljóða
Edda,
il Codex Regius e il Codex Arnamagnæanus,
mancando del tutto degli ultimi tre semiversi. A
restituire la strofa nella sua interezza è Snorri, che la
cita integralmente nella sua Edda (Gylfaginning
[5]).
Nella seconda ricorrenza, tratta dal medesimo poema, il
gigante Vafþrúðnir
fornisce una
genealogia discesa da Aurgelmir.
Ǫrófi vetra
áðr væri jǫrð skǫpuð,
þá var Bergelmir borinn,
Þrúðgelmir
var þess faðir,
en Aurgelmir afi. |
Innumerevoli inverni,
prima che fosse la terra creata,
allora venne
Bergelmir alla luce,
Þrúðgelmir
gli fu padre
e
Aurgelmir nonno. |
Ljóða Edda
>
Vafþrúðnismál
[29] |
Nella sua
Prose Edda,
Snorri identifica Aurgelmir con
Ymir, e quindi utilizza i dati forniti dal
Vafþrúðnismál
per costruire il suo discorso sul gigante
Ymir. Nel narrare la nascita del
gigante primordiale, egli scrive:
Ok þá er mœttisk
hrímin ok blær hitans, svá at
bráðnaði ok draup, ok af þeim
kvikudropum kviknaði með krapti þess
er til sendi hitann ok varð manns
líkandi ok var sá nefndr Ymir. En
hrímþussar kalla hann Aurgelmi, ok
eru þaðan komnar ættir hrímþussa. |
Quando la brina fu investita dal
vento caldo, si sciolse e
gocciolò e in quelle gocce,
grazie alla forza di colui che
aveva mandato il calore, nacque la vita ed essa assunse aspetto umano,
formando colui che fu chiamato Ymir, ma i giganti di brina lo chiamano
Aurgelmir ed è da lui che discende la stirpe dei giganti di brina. |
Snorri Sturluson:
Prose Edda >
L'Gylfaginning [5] |
Non sappiamo se l'identificazione tra Aurgelmir ed
Ymir sia o meno un'interpretazione di Snorri, né
conosciamo il rapporto che sussisteva tra i due personaggi nella tradizione
precedente alla
Prose Edda. È possibile che i due
personaggi appartenessero a tradizioni di poco diverse e
fossero in certa misura interscambiabili. Il
Vafþrúðnismál non ci dice se anche
riguardo Aurgelmir esistesse un mito affine a quello
del sacrificio di Ymir, ma
l'etimologia del suo nome, «argilla urlante» o, in senso
traslato, «terra urlante», fa pensare che anche Aurgelmir,
come Ymir, fosse stato una sorta di
macroantropo primordiale, dal cui corpo smembrato gli dèi
avrebbero creato l'universo. Non sappiamo se sia stato così.
Certo è che l'identificazione tra i due permise a Snorri di
attingere alla tradizione su Aurgelmir, fornita nel
Vafþrúðnismál,
per costruire il suo impianto narrativo su
Ymir.
Infine, Aurgelmir è citato nelle
þulur tra i nomi dei giganti [jǫtna heiti],
dove viene distinto da Ymir. |