Emil Doepler der
Jüngere |
WALHALL |
DIE GÖTTERWELT |
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Óðinn in trono
Davvero maestoso, quest'Óðinn assiso sul
suo trono, come compare sulla copertina del libro
Walhall. Lo affiancano i corvi Huginn e
Muninn e i lupi Geri e
Freki. Con la lunga barba e il buffo elmo alato,
tuttavia, sembra più il personaggio di un'opera wagneriana che l'antico dio dei
Germani... |
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Odin, ✍ 1905. |
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Ymir
Sembra trarre origine dal cielo, questa immensa figura, il cui volto ha il
grigiore delle nuvole. La chioma e la barba si confondo con i nembi
temporaleschi, tra i quali brilla uno sfondo giallo, come di sole al tramonto.
L'Ymir di Doepler ha un'aria sapiente, e
sembra ritratto sul punto di spiegare qualcosa, il dito sollevato come un
vecchio professore durante una lezione. Ma possiamo chiederci: a chi sta
parlando, Ymir? E cos'ha da dire? |
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Ymir, ✍ 1905. |
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Óðinn sospeso all'albero
È il sole che tramonta sulle acque, o è una luna rossa, che sorge dietro i rami
contorti dell'albero del mondo,
Yggdrasill? La cosa non sembra
interessare Óðinn, giovane e
biondo, che penzola dal ramo, il petto trafitto da una lancia, come un Cristo
pagano alla ricerca di quella conoscenza che è oltre la vita e la morte... |
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Odin am Weltbaum hägend, ✍ 1905. |
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Guerra contro i Vanir
Óðinn solleva la lancia, pronto a
scagliarla contro i Vanir, in
ossequio a un'immagine riferita nella
Vǫluspá.
Il disegno, che nella parte inferiore si piega verso sinistra per dare spazio al
testo, è bordato da motivi serpentini tipici dell'arte vichinga. Per vederlo nei
dettagli, basta ingrandirlo... |
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Der Wanenkrieg, ✍ 1905. |
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Óðinn domanda a Mímir
Ha qualcosa di spettacolare questa testa di
Mímir, davvero enorme, come si conviene alla testa di un gigante. Sta
sospesa sulle acque della sorgente e scruta
Óðinn con occhi gialli e dolenti. Un'immagine surreale e inquietante, ma a
noi ricorda un po' il mago di Oz... |
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Odin Mimir befragend, ✍ 1905. |
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La caccia selvaggia
Óðinn cavalca nel cielo, alla testa
dell'orda di spettri. I due corvi lo seguono nel suo volo. Non è una notte di
tempesta, ma il cielo livide riflette i propri colori nel lago sottostante, e la
selvaggia cavalcata si perde in lontananza, in un vago grigiore. |
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Die wilde Jagd, ✍ 1905. |
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Valkyrjur
Una delle immagini più care all'iconografia tedesca. Le valchirie che cavalcano
in cielo recando al Valhǫll le anime
dei guerrieri caduti in battaglia. Hanno biondi capelli ed elmi alati, i corpi
fasciati da armature d'oro. Par di sentire una musica di Wagner in sottofondo... |
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Walkyrien, ✍ 1905. |
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La Valhǫll
E una volta condotti nella Valhǫll,
per i guerrieri è tutto un allegro banchettare, serviti dalle splendide
Valkyrjur. Il fuoco che arde nella
fossa centrale tinge di rosso e oro le splendide colonne dagli intagli
serpentini. Soltanto
Óðinn se ne sta serio e attento, con
l'elmo alato in capo, ad esaminare la schiera di eroi che ha raccolto nelle
battaglie del mondo. Non gli è ignoto il destino che li attende. |
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Walhall, ✍ 1905. |
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Frigg, Gná, Fulla
Frigg, con l'iconografia di una
Iuno romana, affiancata dalle sue ancelle. Gná
è pronta a galoppare sul suo cavallo Hófvarpnir,
Fulla (che avrebbe dovuto portare i
capelli sciolti, secondo Snorri) custodisce lo scrigno di frassino della regina
di Ásgarðr. |
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Gna, Fulla, Frigg, ✍ 1905. |
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Freyr
Rappresentato come una sorta di dio della luce, con le braccia nude, ornate di
armille, e i piedi scalzi,
Freyr
avanza in groppa a un destriero color delle nuvole. Una immagine che risente
delle interpretazioni naturalistiche del mito in voga ai primi del Novecento. |
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Freyr, ✍ 1905. |
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Freyr e Gerðr
È chiaramente
Freyr, come si evince dal confronto con l'immagine precedente – e non
Skírnir come sarebbe stato più
filologicamente appropriato – colui che giunge presso
Gerðr. Sotto i suoi piedi, le fiamme che proteggono l'abitazione della
fanciulla; in mano, la spada che cederà per amore di lei. |
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Freyr und Gerd, ✍ 1905. |
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Freyja
Le braccia nude e i cotonosi capelli al vento, la bella
Freyja tiene il frustino sollevato per colpire i due snelli gattoni
tigrati che trainano il suo carro. Intorno, un cielo di cobalto, fasciato da
morbide nuvole. È forse alla ricerca del suo sposo assente, il misterioso
Óðr? |
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Freyja, ✍ 1905. |
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Baldr e Forseti
Baldr e suo figlio Forseti
rappresentati in un viluppo di motivi ornamentali di colore verde.
Forseti è impegnato a difendere, nel suo
tribunale, un prigioniero con le mani legate dietro la schiena. L'immagine è
impostata in modo da lasciare al centro, in bianco, lo spazio per il testo. |
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Baldr und Forseti, ✍ 1905. |
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Bragi e Iðunn
Come la precedente, anche questa immagine è impostata per raccogliere, al
centro, il testo del libro. Bragi e
Iðunn sono pacificamente rappresentati secondo i dettagli forniti da Snorri. |
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Bragi und Idun, ✍ 1905. |
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Ullr, Skaði e Njǫrðr
Immagina che dà risalto alle divinità cacciatrici. Da un lato un bel ritratto di Ullr,
immerso in una luce violetta, sui suoi sci e con l'arco in mano. Dall'altra
Skaði, con la lancia in mano e la faretra
in spalla. Sotto compare suo marito
Njǫrðr, con un piede in acqua. Il disegno, tuttavia, sembra non dare
importanza a quest'ultimo, che appare voltato dalla parte opposta e il cui nome
non compare nelle diciture. |
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Ull und Skadi, ✍ 1905. |
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I figli di Loki
Ed ecco, tutti insieme, i tre tremendi figli che
Loki ha generato e che saranno i più
acerrimi nemici degli dèi. Jǫrmungandr,
il serpente, le cui spire si attorcono attraverso il disegno.
Fenrir, il lupo. E la fanciulla,
Hel, che è destinata a diventare signora dei
morti. La donna sullo sfondo è forse
Angrboða, la madre di una prole tanto terribile. |
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Lokis Gezücht, ✍ 1905. |
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Incatenamento del lupo Fenrir
È tutto macchiato di sangue, sul davanti, l'abito di Týr.
Il coraggioso áss si stringe il moncherino con la sinistra, e il suo
sguardo esprime, più che dolore, un muto sbigottimento. Al suo fianco, gli altri
dèi ridono; finalmente incatenato, il lupo
Fenrir lancia un ululo lamentoso. |
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Fesselung des Fenris Wolfs, ✍ 1905. |
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Óðinn presso Gunnlǫð
Siamo nella caverna dove Gunnlǫð – davvero splendida – custodisce il mjǫðr
della poesia, e sta per concederne tre sorsi a Bǫlverkr – in realtà
Óðinn – per ringraziarlo di altrettante
notti d'amore. Le tinte dorate qui si sciolgono in un tiepido color platino, e
tutta la scena sfuma in una leziosa evanescenza grazie ai sapienti sfondi
grigio-azzurri. |
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Oden bei Gunlod, ✍ 1905. |
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Óðinn presso Geirrøðr
Decisamente, in questa nuova illustrazione,
Óðinn si trova in una situazione assai peggiore che non nella scena precedente. Re
Geirrøðr lo sta torturando tra due fuochi
divampanti per sapere chi sia, e tra poco conoscerà tutti i segreti del cielo e
della terra. Ma per poco... |
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Odin bei Geirrod, ✍ 1905. |
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Þórr
Non è che che gli renda giustizia, questo ritratto, al possente
Þórr. Il dio del tuono appare un po'
incongruo, nel suo vestitino rosa, il mantello fucsia che gli batte sulle
spalle. Il carro, poi, è talmente piccolo che il dio sembra piuttosto impegnato
a reggersi in equilibrio su una specie di skateboard. I due caproni
corrono, belando... ma sembrano piuttosto delle buffe caprette. |
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Thor, ✍ 1905. |
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Þórr e Skrýmir
Guantato e col martello in pugno, Þórr
striscia fuori dal guanto per vedere chi stia russando tanto forte. È
Skrýmir, ovviamente, al quale tra poco
darà una solenne – quanto inutile – martellata in capo. La scena, dipinta in colori freddi e pacati, è ironica e buffissima. |
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Thor bei Skrymir, ✍ 1905. |
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Þórr guada il fiume Vimur
Resistendo alla torbida corrente, puntellato alla verga
Gríðarvǫlr, Þórr
avanza attraverso il fiume Vimur. Il suo compagno (Loki,
se seguiamo il testo di Snorri) gli sta aggrappato alla cintura. Davanti a lui
un'ombra: è la gigantessa Gjálp. |
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Thor bei Skrymir, ✍ 1905. |
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Þórr e Hymir
È davvero mostruoso, il serpente Jǫrmungandr,
mentre emerge dagli abissi, preso all'amo da Þórr.
Il dio dalla barba rossa tiene con una mano il timone: con l'altra tiene ben
stretta la fune con cui ha pescato il temibile miðgarðsormr. Ma
Hymir, spaventato, accorre con il coltello a
tagliare la lenza... |
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Thor bei Hymir, ✍ 1905. |
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Þórr e Hrungnir
La cote spezzata ancora sospesa a mezz'aria, il martello contro la fronte del
gigante. Il duello tra Þórr e
Hrungnir fotografato nell'attimo fatale. I due
contendenti colti in una posizione dinamica: il dio con il braccio ancora
allungato nel lancio, il gigante sorpreso un attimo prima di morire. Doepler
risolve due dei principali scontri di Þórr
nella forma di una allungata, inusitata cornice a «L» rovesciata. Ingrandendo
l'immagine compaiono gli altri particolari. |
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Thor den Hrungnir bekämpfend, ✍ 1905. |
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Þórr e Þrymr
Immagine speculare alla precedente, costruita a cornice per raccogliere il testo
(ci consiglia di ingrandirla per apprezzarla), rappresenta la scena dello
svelamento. Þórr si toglie l'abito da
sposa e si rivela a Þrymr, un attimo prima di far
piazza pulita. Lo sguardo sorpreso e stupito dei giganti è da antologia.
L'avvoltoio sulla spalliera di Þrymr rappresenta
forse la fine che attende il bieco, credulo jǫtunn. |
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Thor bei dem Riesen Thrym als braut verkleidet, ✍ 1905. |
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Le Nornir e il frassino
Le tre Nornir appaiono qui sedute, immerse
in una sorta di crepuscolo rosato, sotto le fronde di
Yggdrasill. L'immagine del frassino continua, come un motivo
decorativo, nella parte inferiore del disegno, dove compaiono anche lo
scoiattolo
Ratatoskr e il serpente
Níðhǫggr (ingrandire per un
quadro completo). |
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Die Nornen und die Weltesche, ✍ 1905. |
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Rán e Ægir
Virati sul verde, Ægir, signore del mare
e, visibile sotto la superficie schiumosa, Rán
con la sua rete. Osservano un dreki giungere tra le onde: dovrà
naufragare? |
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Ran und Aegir, ✍ 1905. |
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