SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Iðunn
IÐUNN
Ásynja. Custodisce in uno scrigno le mele che mantengono giovani gli dèi. È la sposa di Bragi.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • Una delle ásynjur, sposa di Bragi, dio della poesia.
  • Custodisce in uno scrigno di frassino le mele che permettono agli dèi di ritornare giovani.
  • Viene rapita dal gigante Þjazi, in aspetto d'aquila, con il sostegno di Loki. Quest'ultimo, in seguito, la libera.
  • Interviene a mettere pace tra Bragi e Loki.
  • Loki l'accusa di essere desiderosa di uomini ed essere stata l'amante dell'assassino di suo fratello.
  • Controverse tradizioni vogliono sia di stirpe elfica e figlia di Ívaldi.
  • In un'occasione, Skírnir reca a Gerðr uno scrigno con undici mele d'oro, sicuramente i frutti custoditi da Iðunn.
RELAZIONI
Padre:
Sposo:
Fratello:
Ívaldi (?)
Bragi
Almeno uno, di cui non viene fatto il nome
ATTRIBUTI
Le mele dell'immortalità
Uno scrigno di frassino contenente le mele
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI E MSS.

Norreno Iðunn) Iþvn
Iþvnn
Iðvnn
[T]
[R | U]
[Rs | W]
Haustlǫng

ETIMOLOGIA

Iðunn, teonimo.

Il nome di Iðunn è ancora privo di un'etimologia convincente. Jacob Grimm, nel suo studio, associava il nome della graziosa dea, pur sulla base della sola assonanza, con le Idisi antico-germaniche (Grimm 1835). Il parallelo in realtà non ci illumina molto.

Autori più recenti hanno proposto di far derivare il nome da un *Ið-ung, dove:

  1. Ið- | Particella che indica movimento continuo e inarrestabile (cfr. verbo iða «andare avanti e indietro, non stare mai fermo, agitarsi», considerato alla base del nome del gigante Iði). Si noti che Þjóðólfr di Hvíni chiama la dea «in eterno movimento»).
     
  2. -ung | Femminile dell'aggettivo ungr «giovane».

Il nome, stando a questa interpretazione, avrebbe dunque il senso di «[colei che] torna sempre giovane» (Lindow 2001). Si tratta di un'etimologia piuttosto incerta.

Il nome Iðunn sarebbe forse riconoscibile nel toponimo danese di Enø (< Jþaeno) (Isnardi 1991).

LETTERATURA 

Bragi e Iðunn
Il mito del rapimento
Fonti veteroeddiche e poetiche

 


Bragi e Iðunn

È Snorri a presentare Bragi e Iðunn in un breve capitolo della sua Edda.

Bragi heitir einn, hann er ágætr at speki ok mest at málsnild ok orðfimi [...]. Kona hans er Iðunn, hon varðveitir í eski sínu epli þau er goðin skulu á bíta þá er þau eldask, ok verða þá allir ungir, ok svá mun vera allt til ragnarøkrs. Bragi si chiama un dio, famoso per la sua saggezza, ma soprattutto per la sua eloquenza e abilità con le parole [...]. Sua moglie è Iðunn, che conserva nel suo scrigno di frassino le mele che gli dèi devono mangiare quando diventano vecchi per poter tornare tutti giovani e così sarà sempre, fino al Ragnarøkkr.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [26]

«Una grande cosa, io penso, gli dèi hanno affidato alla custodia e alla buona fede di Iðunn» commenta a questo punto Gangleri. Gli risponde Hár: «Una volta si corse un grave rischio. Te ne potrò raccontare in seguito...».

 


Il mito del rapimento

Hár si riferisce al racconto del rapimento di Iðunn da parte del gigante Þjazi, ma non sarà lui a raccontarlo, bensì Bragi ad Ægir nella seconda parte dell'Edda, lo Skáldskaparmál. È il mito principale collegato a Iðunn, e viene tramandato, oltre che da Snorri, anche da Þjóðólfr ór Hvíni nel suo poema Haustlǫng, «lungo come un autunno».

Nella versione di Snorri, il gigante Þjazi, trasformato in aquila, trascina Loki nel cielo e lo obbliga a consegnargli la dea Iðunn, insieme al suo scrigno di mele d'oro. Loki acconsente, e conduce Iðunn fuori dalle mura dell'Ásgarðr. A questo punto compare Þjazi, in forma d'aquila, e la rapisce.

En at ákveðinni stundu teygir Loki Iðunni út um Ásgarð í skóg nǫkkvorn, ok segir at hann hefir fundit epli þau er henni munu gripir í þykkja, ok bað at hon skal hafa með sér sín epli ok bera saman ok hin. Þá kemr þar Þjazi jǫtunn í arnarham ok tekr Iðunni ok flýgr braut með ok í Þrymheim til bús síns. Al tempo stabilito, comunque, Loki attirò Iðunn fuori da Ásgarðr presso una certa foresta e le disse di aver trovato delle mele che a lei sarebbero parse preziose e le chiese anche di portare con sé le sue mele e di paragonarle con le altre. Giunse allora il gigante Þjazi in forma d'aquila, prese Iðunn e volò rapido nella sua casa a Þrymheimr.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [3]

Nella versione di Þjóðólfr, invece, non si parla mai di mele d'oro. Piuttosto, se diamo valore letterale alle costanti ellissi che caratterizzano il testo, sembra essere la stessa Iðunn in grado di ringiovanire gli dèi. Molto enigmatica la descrizione del luogo dove Loki conduce la dea, che non è semplicemente la «certa foresta» [skóg nǫkkvorn] a cui accenna Snorri. Molto bella la scena in cui i giganti accolgono con gioia e tripudio l'arrivo della dea dal meridione.

Sér bað sagna hrœri
sorgœran mey fœra,
þás ellilyf ása,
áttrunnr Hymis, kunni...
Pretese, dal contastorie
fuori di sé dal dolore, il parente
di Hymir, che gli desse la ragazza
capace di guarire gli Æsir dalla vecchiaia...
Brunnakrs of kom bekkjar
Brísings goða dísi
girðiþjófr í garða
grjót-Níðaðar síðan.
Guidò allora la dísa degli dèi
oltre i ruscelli di Brunnakr, il ladro
del collare di Brísingr, al podere
del Níðaðr delle rocce.
Urðut brattra barða
byggvendr at þat hryggvir;
þá vas Ið með jǫtnum
unnr nýkomin sunnan;
Non fu certo un momento di tristezza
per gli abitanti delle rupi ripide
l'arrivo, dalle vie del mezzogiorno,
di Iðunn nel paese dei giganti...
Þjóðólfr ór Hvíni: Haustlǫng [9]

Lo Jǫtunheimr è caratterizzato come un mondo di ghiaccio, situato a est o a nord. L'arrivo di Iðunn dal sud, cioè dalla direzione da cui proviene il calore del sole, sembra dare l'effetto l'effetto di un raggio di luce. La dea è una ventata di giovinezza e calore in un mondo gelido e aspro, che sembra d'un tratto assetato di tepore e bellezza.

In Ásgarðr, però, l'improvvisa assenza di Iðunn produce un effetto speculare. E si rende subito evidente, seppure in negativo, quale sia il ruolo di Iðunn nella teologia scandinava. Non appena ella sparisce, infatti, tutti gli dèi invecchiano improvvisamente e rapidamente.

Gættusk allar áttir
Ingvifreys at þingi
(vǫ́ru heldr) ok hárar
(hamljót regin) gamlar.
Invecchiate di colpo,
le famiglie di Yngvi-Freyr incanutite
si riunirono in assemblea:
malconci assai, i Potenti.
Þjóðólfr ór Hvíni: Haustlǫng [10]

Anche Snorri scrive:

En æsir urðu illa við hvarf Iðunnar, ok gerðust þeir brátt hárir ok gamlir. Þá áttu þeir æsir þing, ok spyrr hverr annan, hvat síðast vissi til Iðunnar... Per gli Æsir fu grave la perdita di Iðunn, poiché incanutirono e divennero vecchi. Si riunirono dunque nel þing e si chiesero l'un l'altro quali fossero le ultime nuove su Iðunn...
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [3]

A questo punto, Loki confessa la sua responsabilità e gli dèi lo minacciano di morte, costringendolo a recuperare «la ragazza meravigliosa che alimenta la gioia negli dèi». In veste di falco, egli vaga per Jǫtunheimr, finché arriva alla dimora di Þjazi. Quel giorno il gigante è in mare, e Iðunn è da sola in Þrymheimr. Loki la trasforma in una noce, la afferra tra gli artigli e riprende la via per l'Ásgarðr. Þjazi si lancia all'inseguimento ma gli dèi riescono ad abbatterlo presso le mura della loro cittadella. Iðunn è salva e, con lei, gli Æsir ritrovano la giovinezza.

 


Fonti veteroeddiche e poetiche

La letteratura scandinava non offre altri dettagli per interpretare la figura di Iðunn. Solo il Lokasenna riporta un breve dialogo in cui Iðunn interviene per mettere pace tra suo marito Bragi e Loki, e quest'ultimo le risponde accusandola di avere avuto una relazione con l'assassino del proprio fratello.

Iðunn kvad:

Disse Iðunn:

«Bið ek, Bragi,
barna sifjar duga
ok allra óskmaga,
at þú Loka
kveðir-a lastastǫfum
Ægis hǫllu í».
«Ti prego, Bragi,
di pensare ai figli veri
e a quelli adottivi
e contro Loki
di non parlare con ingiurie
nella corte di Ægir».

Loki kvad:

Disse Loki:

«Þegi þú, Iðunn,
þik kveð ek allra kvenna
vergjarnasta vera,
síztu arma þína
lagðir ítrþvegna
um þinn bróðurbana».

«Sta' zitta, tu, Iðunn!
Dico fra tutte
la più vogliosa d'uomini sei:
fra le tue braccia,
ben lavate, hai stretto
l'uccisore di tuo fratello».

Skaði kvad:

Disse Iðunn:

«Loka ek kveðk-a
lastastǫfum
Ægis hǫllu í;
Braga ek kyrri
bjórreifan,
vilk-at ek at it vreiðir vegizk».
«Contro Loki io
non parlo con ingiurie
nella corte di Ægir.
Bragi anzi acquieto,
eccitato dalla birra;
non voglio che, presi d'ira, veniate alle armi».
Ljóða Edda > Lokasenna [16-18]

Non sappiamo chi siano i figli di Bragi e se Iðunn sia la loro madre. Né sappiamo chi sia stato il fratello di Iðunn e da chi sia stato ucciso. Nemmeno sappiamo se e quanto sia gratuita l'accusa di Loki: a sentir lui, tutte le ásynjur avrebbero goduto di un'entusiastica vita sentimentale, e Iðunn, se prestiamo fede al livoroso Loki, sarebbe stata proprio la più «vogliosa d'uomini» [vergjarnasta vera]. Probabilmente Loki esagera, ma rimane il dubbio sull'indentità dell'«uccisore del fratello» [bróðurbani] della dea. Forse si tratta di Bragi, forse di Loki stesso...

Si può infine citare una strofa del Hrafnagaldur Óðins, l'«incantesimo dei corvi di Óðinn», un poema in stile eddico, piuttosto problematico e di dubbia autenticità, che pure fornisce qualche ragguaglio sulle origini di Iðunn, sempre che sia possibile fidarsi di tali notizie. Da quanto qui scritto, Iðunn risulterebbe discendere da stirpe elfica ed essere figlia di Ívaldi.

Dvelur í dǫlum
dís forvitin
Yggdrasils frá
aski hnigin
álfa ættar
Iðunni hétu
Ívalds eldri
yngsta barna.
Risiede nelle valli
la dísa curiosa
discesa dal frassino
Yggdrasill.
Di stirpe elfica,
chiamata Iðunn,
la più giovane dei figli
maggiori di Ívaldi.
Ljóða Edda > Hrafnagaldur Óðins [6]

A conclusione delle presenze letterarie di Iðunn, riportiamo la breve postilla poetica fornita da Snorri:

Hvernig skal kenna Iðunni? Kalla hana konu Braga ok gætandi eplanna, en eplin ellilyf Ásanna; hon er ok ránfengr Þjaza jǫtuns, svá sem fyrr er sagt at hann tók hana braut frá Ásum. Quali sono le kenningar per Iðunn? La si può chiamare «moglie di Bragi», «custode delle mele», e le mele posso essere chiamate «elisir degli Æsir». Ella è anche chiamata bottino del gigante Þjazi. È stato infatti narrato di come questi l'avesse sottratta agli Æsir.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [30]
FONTI PRINCIPALI

Ljóða Edda > Lokasenna [16-18]
Ljóða Edda
> Hrafnagaldur Óðins [6]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [26]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [1 | 3-4 | 30]
Þjóðólfr ór Hvíni: Haustlǫng [9-13]
Þulur > Ásynja heiti [1]

BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
IMMAGINI
Iðunn e Bragi
Gustav Thormod Legis
(1831)
Iðunn e Bragi
Nils Blommér
(1846)
[MUSEO]
Iðunn
Constantin Hansen
(±1850)
Iðunn
Herman Wilhelm Bissen
(1858)
Iðunn
Herman Wilhelm Bissen
(1858)
Iðunn
Karl Emil Dǫpler der Ältere
(1858)
[MUSEO]
Heimdallr chiede che Iðunn torni dagli inferi
Karl Emil Dǫpler der Ältere
(1858)
[MUSEO]
Iðunn e gli Æsir
Louis Huard
(1871) 
Iðunn
Lorenz Frølich
(1875?) 
Hrafnagaldur Óðins. Iðunn, Bragi, Heimdallr e Loki
Lorenz Frølich
(1875) 
Hrafnagaldur Óðins. Iðunn, Bragi, Heimdallr e Loki
Lorenz Frølich
(1875) 
Iðunn e Loki
Lorenz Frølich
(1875) 
Liberazione di Iðunn
Lorenz Frølich
(1875) 
Liberazione di Iðunn
(particolare)

Lorenz Frølich
(1875) 
Iðunn e Bragi
Lorenz Frølich
(1875) 
Iðunn
R. Doyle Penrose
(±1890)
Iðunn e Bragi
Carl Larsson
Fredrik Sanders (cura)
(1893) 
Iðunn e Bragi
Autore sconosciuto
(ca. 1900)
Rapimento di Iðunn
W. Rice
(1901) 
Rapimento di Iðunn
Elmer Boyd Smith
(1902)
Iðunn
A.V.
(1907)
Iðunn e Loki
Maria Klugh
(1909)
Iðunn
Bernard Evans Ward
(1909)
Iðunn e Loki
John Bauer
(1911)
Iðunn [Freyja]
Illustrazione di Arthur Rackham
(1911)
Rapimento di Iðunn [Freyja]
Illustrazione di Arthur Rackham
(1911)
Rapimento di Iðunn [Freyja]
Illustrazione di Arthur Rackham
(1911)
Iðunn
Autore sconosciuto
(1913)
Iðunn
Rona F. Hart
(1914)
Iðunn e Loki
Rona F. Hart
(1914)
Loki e Iðunn
Frederick Richardson
(1918)
Þjazi rapisce Iðunn
Harry George Theaker
(1920)
Loki e Iðunn
Sheffer
(1920)
Hrafnagaldur Óðins. Iðunn
Franz Stassen
(1920)
Þjazi rapisce Iðunn
Giovanni Caselli
(1978)
 
Salvataggio di Iðunn
Donna J. Neary
(1985)
Iðunn
Autore non identificato
Iðunn
Autore non identificato
Iðunn
Autore non identificato
 
PAGINE
Æsir e Vanir - Le due stirpi divine
Bragi e Iðunn - La poesia e l'eterna giovinezza
Il rapimento di Iðunn - I giganti e l'immortalità
Creazione pagina: 01.03.2010
Ultima modifica: 29.06.2013
 
POSTA
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