Il
poema del
Lebor
Gabála Érenn è una composizione
di argomento mitologico che si risolve nell'elencazione
dei nomi dei compagni di
Partholón: i suoi figli, le sue
figlie, i mariti delle figlie, e poi i nomi dei suoi
campioni, druidi, aratori, e addirittura i nomi dei buoi
o delle parti dell'aratro. Sono anche riportati i nomi
di alcuni degli eroi culturali legati all'occupazione
dei
Muintir Partholóin: il primo a offrire
ospitalità, a mettere un calderone sul fuoco, a
distillare la birra, etc. La redazione R3 del
Lebor Gabála Érenn
attribuisce la composizione, sebbene non è chiaro con
quale autorità, al bardo Eochaid úa Fláinn (Eochaid úa Flannucáin,
±936-1004). Secondo Macalister, il poema doveva
fermarsi originariamente alla quartina
11 (Macalister
1940): il ms. F (Lebor Ḟear
Maí), il solo testimone della redazione R1
che riporti la composizione – essa è infatti assente nel
ms. L (Lebor Laignech)
–, non possiede appunto le quartine
12-17; inoltre dispone la
4 dopo la
6. Tra i codici della
redazione R2, il ms. D
riporta le quartine 12-17
su un foglio appositamente aggiunto al codice: le prime
cinque sul recto, le altre due sul verso,
insieme ad alcune glosse pressoché illeggibili. Il ms.
V pone le quartine in
questo ordine: 1-7,
12-14,
8-10,
15-17, 11,
disposizione appropriata, in quanto pone la lista dei
guerrieri di Nemed
in fondo alla composizione. Il ms.
E riporta le quartine in un altro ordine
ancora: 1-7,
15-17,
12-14,
8-11. Míchél Ó Cléirigh,
nella sua versione RK, riporta soltanto una
selezione delle quartine (2-3,
5-10,
12, 14-15),
mescolandole però con quartine provenienti dai
successivi poemi XXXII e
XXXIII, aggiungendovi una serie di
glosse di scarso interesse. Il metro è il
debide scáilte. In:
Lebor Gabála Érenn
R1
[IV: 10].
F, 6
δ
In:
Lebor Gabála Érenn
R2
[IV: 14].
V 4 α | D 7 γ
| E 3 γ | R 77 β (*)
In:
Lebor Gabála Érenn
R3
[IV: 35].
B 14 α | M 274 γ
(*) in
R: solo primo verso |