LETTERATURA Di Nóatún, residenza di
Njǫrðr, tratta innanzitutto il
Grímnismál, dov'è detto essere
l'undicesimo dei dodici – in realtà tredici – regni celesti che compongono il mondo degli
Æsir:
Nóatún ero en ellipto,
en þar Njǫrðr hefir
sér um gǫrva sali,
manna þengill
enn meins vani
hátimbroðonm hǫrgi ræðr. |
Nóatún è l'undicesima
là dove
Njǫrðr ha
per sé innalzato una corte.
Degli uomini sovrano
il vanr immacolato
su imponenti templi regna. |
Ljóða Edda
>
Grímnismál
[16] |
Il testo non fornisce molti dettagli su Nóatún.
Njǫrðr stesso vi avrebbe innalzato una
sua corte [salr]. È evidentemente un luogo sacro, dato che vi sono templi
imponenti, presieduti dal dio. Per sapere qualcosa in più, dobbiamo rifarci al
solito Snorri e alla sua
Prose Edda.
Nel presentare
Njǫrðr, Snorri scrive:
Hinn þriði áss er sá er kallaðr er
Njǫrðr, hann býr á himni þar sem
heitir Nóatún. Hann ræðr fyrir
gǫngu vinds ok stillir sjá ok eld.
Á hann skal heita til sæfara ok
til veiða. Hann er svá auðigr ok
fésæll at hann má gefa þeim auð
landa eða lausafjár er á hann
heita til þess. |
Il terzo áss è chiamato Njǫrðr.
Egli abita in cielo, nel luogo chiamato Nóatún. Governa il corso dei venti e
placa il mare e il fuoco. È lui che si deve invocare per navigare e per
cacciare. Egli è così opulento e prosperoso che può ampiamente donare a loro
terre e armenti ed è lui che si deve invocare per queste cose. |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Gylfaginning [23] |
Il fatto che Nóatún, la «fortezza delle navi», si trovi in cielo, non
le vieta – con la tipica polisemia delle immagini mitiche – di trovarsi anche
presso il mare, considerato che Njǫrðr
governa le onde, il vento e la navigazione. Infatti, c'informa Snorri, allorché Njǫrðr
e Skaði si sposarono
(Skáldskaparmál [3]),
decisero di andare ad abitare per nove giorni a
Þrymheimr, nella fortezza montana che
ella aveva ereditato dal padre Þjazi, e per nove
giorni a Nóatún. Tuttavia, Njǫrðr,
amante del mare, mal sopportava i monti e odiava l'ululato dei lupi, mentre
Skaði, creature delle montagne, così si lamentava del
suo soggiorno a Nóatún:
Sofa ek ne máttak
sævar beðjum á
fugls jarmi fyrir.
Sá mik vekr
er af víði kømr
morgun hverjan már. |
Dormire non posso
su guanciali di mare
per lo stridor d'uccelli;
sveglia mi tiene
chi da lungi vola,
il gabbiano, ogni mattino. |
Ljóða Edda [fragmenta]
> II [2] =
Gylfaginning {34} |
Fu così che i due si separarono e tornarono
ciascuno nella propria dimora. E Snorri aggiunge, senza accorgersi di una
piccola contraddizione cronologica:
Il toponimo è Nóatún infine citato come nome della residenza che
Óðinn avrebbe concesso a
Njǫrðr
allorché gli Æsir si stabilirono in Svezia, nel
resoconto storicistico dell'Ynglinga saga:
Óðinn tók sér bústað við Lǫginn, þar sem
nú eru kallaðar fornu Sigtúnir, ok gerði þar mikit hof ok blót eptir siðvenju
Ásanna. Hann eignaðist þar lǫnd svá vítt sem hann lét heita Sigtúnir. Hann gaf
bústaði hofgoðunum: Njǫrðr bjó í Nóatúnum, en Freyr at Uppsǫlum, Heimdallr at
Himinbjǫrgum, Þórr á Þrúðvangi, Baldr á Breiðabliki; ǫllum fékk hann þeim góða
bólstaði. |
Óðinn stabilì la
residenza presso [il lago] Lǫgrinn, nella località ora detta antica Sigtúnir, vi
eresse un gran tempio e sacrificò all'uso degli Æsir.
S'appropriò di un territorio molto vasto che chiamò Sigtúnir e diede dimora ai
sacerdoti del tempio: Njǫrðr abitò a
Nóatún, Freyr a
Uppsalir, Heimdallr a
Himinbjǫrg,
Þórr a Þrúðvangr,
Baldr a Breiðablik:
a tutti elargì ottime dimore. |
Snorri
Sturluson: Ynglinga saga [5] |
Nonostante questa scena si svolga in Svezia e citi località veramente
esistenti (come Sigtuna o Uppsala) accanto ad altre del tutto mitologiche (Nóatún,
Himinbjǫrg, Þrúðvangr,
Breiðablik), queste ultime vengono
semplicemente poste da Snorri in uno scenario geografico reale, ma senza
alcun tentativo di identificazione con luoghi effettivi. |