ETIMOLOGIA Il nome di Simarĭglŭ pone diversi
problemi, a cominciare dal fatto che non sappiamo nemmeno se debba essere inteso
come un unico nome o due. La cronaca nestoriana
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ lo cita
al genitivo, come nome unico, fornito nei vari manoscritti in diverse lezioni:
Simarĭgla, Semarĭgla (genitivi, da cui i nominativi
in -ŭ). Nello
Slovo Christoljubca, il nome viene diviso in due genitivi:
Sima
e Rĭgla (Erĭgla),
i quali implicano i nominativi Simŭ
e Rĭglŭ.
È evidente che l'interpretazione etimologica sarà radicalmente diversa a
seconda se si consideri il nomen unico o doppio.
Simarĭglŭ:
un nomen
Sul nomen Simarĭglŭ, quale dio unico, sono state
avanzate, nel corso degli anni, varie e contrastanti interpretazioni. Secondo la
teoria giudicata più attendibile, il nomen andrebbe collegato all'avestico Saəna-mərəġo dell'epica iranica (Avestā:
Yasnā
[10: 10]), ovvero il meraviglioso Sīmorġ
della letteratura mistica neo-persiana (cfr. il Mantiq
aṭ-Ṭayr
di Farīd ud-Dīn ‛Aṭṭār). Il quale sarebbe
passato in Russia attraverso la mediazione dei popoli iranici delle steppe (Sciti,
Sarmati, Alani). Tracce di questo passaggio sarebbero rinvenibili sia sul piano
linguistico (cfr. ossetico marġ
«uccello», da un avestico mərəġo),
sia sul piano iconografico, nell'immagine dei grifoni alati nell'arte scitica.
Altri studiosi hanno proposto di confrontare il nome di Simarĭglŭ
col lettone saims
«gigante» (cfr. Saimi devos). Altri ancora hanno
ipotizzato un antigrafo *Semĭgolvŭ o Sedmor(o)golvŭ «sette teste»,
con riferimento alla policefalia di alcune divinità degli
Slavi del Baltico, sul tipo di Triglav.
(Ivanov ~ Toporov 1992 | Michajlov 1995)
Simŭ e Rĭglŭ:
due nomina
L'interpretazione separata dei due nomina Simŭ e Rĭglŭ,
considerati due dèi, non ha dato risultati di grande rilievo. Secondo l'ipotesi
di Brückner, che ha goduto di molti consensi nella prima metà del Novecento, Simŭ andrebbe collegato allo slavo
sěmija «insieme dei servi, familia», mentre
Rĭglŭ deriverebbe
da un paleoslavo
*rŭgjŭ «segale» (cfr. antico russo rŭžĭ, russo
rož', lituano rugiaĩ «segale», polacco rzysko «campo di
segale»), uno dei
cereali più diffusi nell'Europa settentrionale
(Brückner 1923 | Pisani 1949). Si tratterebbe così
di due divinità agricole, legate alla classe contadina e ai lavori nei campi.
L'ipotesi è stata tuttavia criticata sul piano linguistico, in quanto le trasformazioni fonetiche ipotizzate da Brückner sono
considerate inaccettabili per le lingue slave (Vitčak 1994).
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LETTURA La nostra prima fonte su
Simarĭglŭ è il
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ,
o «Cronaca degli anni passati». Simarĭglŭ è una delle sei divinità
antico-russe contemplate del «Canone di Volodimirŭ», il cui idolo sorgeva sulla
collina di Boričevŭ in Kievŭ:
И нача княжити Володимеръ въ
Киевѣ
единъ, и постави кумиры на холму внѣ
двора теремнаго: Перуна древяна, а главу его
сребрену, а усъ златъ, и Хърса, Дажьбога, и
Стрибога и Симарьгла, и Мокошь. |
I nača knjažiti Volodimerŭ vŭ Kievě edinŭ, i postavi
kumiry na cholmu vně dvora teremnago: Peruna drevjana, a glavu ego srebrenu, a
usŭ zlatŭ, i Chŭrsa, Dažĭboga, i Striboga i Simarĭgla, i Mokošĭ. |
E cominciò
a regnare Volodimirŭ
in Kievŭ, da solo, ed eresse simulacri sulla
collina che si trovava dietro il terem:
di
Perunŭ
in legno, con la testa d'argento e i baffi
d'oro, e di
Chŭrsŭ, di
Dažĭbogŭ, e di
Stribogŭ,
e di
Simarĭglŭ,
e di
Mokošĭ. |
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980] |
La seconda fonte è un testo ecclesiastico, lo
Slovo Christoljubca, il
«Sermone del Christoljubec», in cui il
dio viene citato due volte, ma non come un singolo personaggio, bensì sdoppiato in
una coppia di divinità: Simŭ e Rĭglŭ.
...non potendo sopportare i cristiani che vivono nella
doppia fede e credono in
Perunŭ, in
Chŭrsŭ, in
Simŭ, in
Rĭglŭ, in
Mokošĭ, nelle
vile... |
...Quelli che pregano il fuoco sotto l'essiccatoio, le
vile,
Mokošĭ,
Simŭ,
Rĭglŭ,
Perunŭ,
Volosŭ dio del bestiame,
Chŭrsŭ,
Rodŭ,
le
rožanizy e tutti i loro dèi
maledetti... |
Slova i poučenija
>
Slovo Christoljubca |
Dobbiamo dunque parlare di un dio
Simarĭglŭ o di una coppia di
dèi
Simŭ e Rĭglŭ? Non si
tratta di una contraddizione da poco: tutte le teorie e le interpretazioni sul
personaggio
si basano sul fatto che questi venga inteso come una singola divinità o
come una
coppia di dèi.
Il
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ sembra molto preciso
nell'affermare che il gran principe Volodimirŭ innalzò gli idoli «di
Perunŭ,
e di
Chŭrsŭ, di
Dažĭbogŭ, e
di
Stribogŭ,
e di
Simarĭglŭ, e di
Mokošĭ»
[Peruna, i Chŭrsa, Dažĭboga, i Striboga, i Simarĭgla, i Mokošĭ].
Tutti i nomi degli dèi sono individuati con precisione e separati tra loro da una congiunzione «e»
[i].
Se il nomen Simarĭglŭ
fosse da intendere come giustapposizione di due teonimi, lo troveremmo spezzato dalla congiunzione. Così non è, e sembra evidente che, per l'autore del
Se pověsti,
Simarĭglŭ
sia un unico nomen e non una coppia di nomi.
Lo
Slovo Christoljubca
afferma dapprima che gli Slavi credevano
«in
Perunŭ, in
Chŭrsŭ, in
Simŭ, in
Rĭglŭ»
[vŭ Peryna i vŭ Chŭrsa, i vŭ Sima, i vŭ (E)rĭgla],
e poi addita coloro che pregano «...le
vile,
Mokošĭ,
Simŭ, Rĭglŭ,
Perunŭ,
Volosŭ dio del
bestiame,
Chŭrsŭ,
Rodŭ, le
rožanicy e tutti i loro dèi maledetti...».
Sono più o meno gli stessi nomi che vengono citati dal
Se pověsti, prima svolti nel medesimo ordine, poi in un
ordine pressappoco inverso. La maggiore contraddizione tra i due testi è proprio
nella scissione di Simarĭglŭ in due nomi distinti:
Simŭ e Rĭglŭ.
Vi sono dunque due possibilità. La prima è che il teonimo antico russo Simarĭglŭ
vada visto come
giustapposizione dei nomi di due distinte divinità, Simŭ e Rĭglŭ.
In tal caso bisogna concludere che l'autore del
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ abbia fuso due nomi
originariamente separati. Da questo punto di vista, si può sostenere che lo
Slovo Christoljubca
sia una fonte
più attendibile, in quanto si tratta di un sermone religioso, mentre è fuor di
dubbio che l'autore del
Se pověsti avesse un interesse
esclusivamente storico e poca inclinazione alle faccende teologiche.
La seconda possibilità è che il nome corretto sia Simarĭglŭ,
come scritto nel
Se pověsti, e sarebbe stato l'autore
dello
Slovo Christoljubca a
scinderlo in due nomina, forse per errore, o forse per vis polemica.
Senza altre fonti, la questione rimane purtroppo irrisolvibile. Due sole fonti,
con tre occorrenze, non bastano per stabilire se due nomi, posti nel medesimo
ordine, formino una coppia indissociabile.
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