ETIMOLOGIA Svaðilfǿri, terionimo.
All'incirca «[colui che] avanza su un terreno infido».
- Svaðil- | Da un aggettivo debole svaði
«pericoloso, scivoloso», da cui il sostantivo svaðill «luogo poco sicuro»
(fara svaðil fyrir «avventurarsi su un terreno infido», per es. sul
ghiaccio).
- -fǿri | La seconda parte del nome, che i vari manoscritti
restituiscono nelle forme -fari/-fǫri/-fǿri, presenta le stesse
difficoltà già viste per il nome di
Mundilfǿri, al quale rimandiamo per un discorso
più articolato. Il suffisso è da connettere al verbo fara
«navigare, viaggiare», oppure a un aggettivo fǿri «capace, efficace,
abile», a sua volta connesso al verbo fǿra, una forma causativa
formatasi appunto da fara e che ha assunto il significato di
«muovere, portare, offrire» (Cleasby ~ Vigfússon
1874).
NB. La grafia Svaðilfœri,
spesso fornita nella letteratura moderna, altro non è che una diversa
traslitterazione della grafia qui fornita Svaðilfǿri. Nelle
normalizzazioni moderne, la lettera
œ è spesso utilizzata come versione «lunga» della lettera ø
[ø] in luogo di
un più coerente ǿ [ø:]. |
LETTERATURA Del cavallo Svaðilfǿri
narra Snorri nella
Gylfaginning. Un gigante delle montagne si presenta
presso gli
Æsir nell'aspetto di un artigiano e si offre di innalzare, nel giro di un
solo inverno, le mura dell'Ásgarðr.
In cambio del suo lavoro, egli pretende la dea Freyja
e, per di più, il sole e la luna. Gli
Æsir chiedono però che il gigante esegua da solo il lavoro, senza l'aiuto di
alcuno.
Ok
er þeir sǫgðu honum þessa kosti,
þá beiddisk hann at þeir skyldu
lofa at hann hefði lið af hesti
sínum er Svaðilfǿri heitir. En því
réð Loki er þat var til lagt við
hann. |
Quando gli proposero queste condizioni, [l'artigiano] chiese allora il permesso di poter
essere aiutato dal suo cavallo, che si chiamava Svaðilfǿri, e siccome
Loki acconsentì, gli fu concesso.
|
Snorri Sturluson:
Prose Edda > Gylfaginning [42] |
Si noti che del gigante non si fa il nome, ma del cavallo sì... Ora, Svaðilfǿri
è in grado di trascinare un'enorme quantità di pietre e, soprattutto per merito
suo, la fortificazione cresce quasi a vista d'occhio. Ben presto, è evidente
che, contrariamente a tutte le aspettative, l'artigiano potrebbe terminare il
lavoro nel tempo previsto. Gli dèi si adirano con
Loki, il quale deve far sì che il gigante non rispetti i
termini del contratto. Così si trasforma in una giumenta e...
Ok it sama kveld er smiðrinn ók út
eptir grjótinu með hestinn
Svaðilfǿra, þá hljóp ór skóginum
nǫkkvorum merr at hestinum ok
hrein við. En er hestrinn kendi
hvat hrossi þetta var, þá ǿddisk
hann ok sleit sundr reipin ok
hljóp til merarinnar, en hon undan
til skógar ok smiðrinn eptir ok
vill taka hestinn. En þessi hross
hlaupa alla nótt ok dvelsk smíðin
þá nótt. Ok eptir um daginn varð
ekki svá smíðat sem fyrr hafði
orðit. |
Quella sera stessa, mentre l'artigiano trasportava delle pietre con Svaðilfǿri,
uscì fuori da un bosco una giumenta che corse verso il cavallo nitrendo. Quando
lo stallone riconobbe che era una cavalla, s'imbizzarrì, strappò le redini e
corse dalla giumenta e scappò con essa dentro al bosco, e l'artigiano dietro per
riprendersi il cavallo. I due cavalli però corsero tutta la notte e l'artigiano
trascorse là la notte e il giorno dopo il lavoro non fu fatto com'era stato
fatto prima. |
Snorri Sturluson:
Prose Edda > Gylfaginning [42] |
Così il gigante non riesce a terminare la costruzione in tempo e, invece
di prendersi la dea Freyja, e il sole e la luna, viene
ucciso da Þórr. In quanto a
Loki...
En Loki hafði þá ferð haft til
Svaðilfǿra at nǫkkvoru síðar bar
hann fyl. Þat var grátt ok hafði
átta fǿtr, ok er sá hestr beztr
með goðum ok mǫnnum. |
Nel frattempo Loki aveva giaciuto con
Svaðilfǿri e in seguito diede alla luce un puledro. Esso era grigio, aveva otto
zampe ed è il miglior cavallo fra gli dèi e gli uomini. |
Snorri Sturluson:
Prose Edda > Gylfaginning [42] |
Si tratta ovviamente di
Sleipnir, il demoniaco destriero di Óðinn.
Oltre che nella
Gylfaginning, Svaðilfǿri è citato soltanto in un
verso dell'Hyndluljóð,
dove tuttavia non si aggiunge nulla a quanto già
sappiamo:
Ól úlf Loki
vid Angurbodu,
en Sleipni gat
vid Svaðilfara;
eitt þótti skass
allra feiknast,
það var bródur frá
Býleistri komit. |
Il lupo generò Loki
con Angrboða
e
Sleipnir partorì
con Svaðilfǿri.
Il peggior mostro
parve quello
che dal fratello
venne di Býleistr. |
Ljóða Edda
> Hyndluljóð [39] |
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