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Sæhrímnir |
Sęhrimni[r]
Sæhrimni[r]
Sæ[r]imni[r]
Serunni[r]
Serimní[r]
Serimner
Sæhrimnir
Sęmnir
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Elldhrímní[r]
Elldrimnir
Eldhrimnir |
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Prose Edda |
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ETIMOLOGIA Sæhrímnir, terionimo.
Andhrímnir, antroponimo.
Eldhrímnir, cremonimo.
Sæhrímnir è la «[bestia]
marina fuligginosa».
Andhrímnir il «[colui che è] esposto alla fuliggine». Eldhrímnir
il «fuligginoso [a causa del] fuoco».
- Sæ- | Radice del sostantivo
maschile sær «mare». Dal protogermanico *saiwiz (cfr.
tedesco See; olandese zee; frisone see; anglosassone
sǽ > medio inglese see, inglese sea).
And- | Prefisso, col significato di «davanti, di fronte, contro».
(Cfr.
tedesco ant- ent- empf-; anglosassone and- > inglese an-
(in answer). Cfr. greco anti-, latino ante-).
Eld- | Radice del sostantivo maschile eldr «fuoco». Tale
sostantivo è conservato soltanto nelle lingue scandinave (cfr. norreno
eldr > danese e norvegese ild, svedese eld). Al contrario,
in tutte le altre lingue germaniche, la parola per «fuoco» deriva da una
radice protogermanica *fuwer, *fwīr (cfr. tedesco Feuer; olandese
vuur; frisone occidentale fjoer; anglosassone fýr >
inglese fire; frisone occidentale fjoer). La radice deriva da
un indoeuropeo *PEHUR «fuoco».
- -hrímnir | La seconda parte, comune ai tre nomi, è il sostantivo
neutro hrím. Questo ha in norreno due significati, tra loro quasi
opposti. (α) Hrím significa innanzitutto «brina», con stretti
riferimenti ai «giganti di brina» [hrímþursi].
Tra l'altro, Hrímnir è anche nome di un
gigante. (β) Hrím
significa però anche «fuliggine», ragion per cui hrímnir è inteso come
«fuligginoso, sporco di fuliggine». Quest'ultimo significato viene
generalmente considerato il più adatto a interpretare i tre nomi.
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LETTERATURA Una bizzarra, isolata strofa del
Grímnismál ci rivela cosa mangiassero
gli Einherjar, ovverosia
carne. La notizia è fornita in perfetto stile mitologico:
Andhrímnir
lætri í Eldhrímne
Sæhrímne soðinn,
fleska bezt;
en þat fáir vito
við hvat einherjar alaz. |
Andhrímnir
fa in Eldhrímnir
Sæhrímnir bollire,
la carne migliore.
E questo in pochi lo sanno,
di che cosa gli
Einherjar si
nutrano. |
Ljóða Edda
>
Grímnismál [15] |
Questo passo, piuttosto ambiguo, è composto da tre
nomi legati tra loro in una frase piuttosto avara d'informazioni. Ciò che ci
informa, è che: Sæhrímnir è l'oggetto che bolle; Eldhrímnir il
luogo in cui bolle e Andhrímnir il soggetto che fa bollire. I tre nomi
rimano tra loro, ma l'etimologia non fornisce molte informazioni sulla loro
natura. Per nostra fortuna, Snorri cita questo passo dandoci una curiosa
spiegazione:
En aldri er svá mikill mannfjǫlði í
Valhǫll at eigi má þeim endask
flesk galtar þess er Sæhrímnir
heitir. Hann er soðinn hvern dag
ok heill at aptni. En þessi
spurning er nú spyrr þú, þykki mér
líkara at fáir muni svá vísir vera
at hér kunni satt af at segja.
Andhrímnir heitir steikarinn, en
Eldhrímnir ketillinn. |
Mai però la moltitudine di
Valhǫll sarà grande abbastanza
da finire la carne di quel
cinghiale che si chiama Sæhrímnir.
Esso viene cotto ogni giorno, ma
alla sera è di nuovo intero.
Riguardo a ciò che ora domandi,
credo proprio che pochi siano
abbastanza sapienti da rispondere
correttamente. Andhrímnir si chiama
il cuoco ed Eldhrímnir il
calderone. |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Gylfaginning [38] |
È solo grazie a Snorri, dunque, se sappiamo che Sæhrímnir è un porco o
cinghiale [galti]. Che Andhrímnir fosse un cuoco [steikar],
lo si poteva forse capire dal contesto. Che Eldhrímnir fosse un calderone
[ketill], non ne saremmo mai stati certi.
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FONTI
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BIBLIOGRAFIA
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