I poemi I, II, III
del
Lebor Gabála Érenn,
secondo la classificazione di R.A. Macalister, sono delle
strofe isolate che si ritiene facessero parte, in origine,
di composizioni di più ampio respiro.
Il poema II,
«Sem rogab i n-Aisia n-ait»,
«Sem s'insediò nella gradevole Asia», e il poema
III,
«Tricha mac mín, monar nglé»,
«Trenta splendidi figli, fatto evidente»,
rassomigliano alle quartine 40
e 41 del poema V,
«Athair cáich, Coimsid Nime», «Padre di tutti, Signore del
cielo». Essi
sono presenti nelle redazioni R1
ed
R3
del
Lebor
Gabála Érenn,
oltre che nella redazione
Rμ
(Míniugud).
In quest'ultima due poemi corrono l'uno di seguito
all'altro, senza interruzione, suggerendo che potrebbero essere due
quartine contigue di una medesima composizione
(forse una variante non attestata del poema V, o una
composizione simile), essendo la loro
separazione, negli altri
manoscritti, il risultato di un
scelta dello scriba che ha inserito
un testo tra l'una e l'altra.
Il
metro di entrambe le composizioni è il debite imrind.
In:
Lebor Gabála Érenn
R1 [I: 11];
R3 [I: 8];
Rμ
[I: 8].
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