SCHEDARIO

SLAVI
Russi

MITI SLAVI
Chŭrsŭ
CHŬRSŬ
Dio russo dai tratti quanto mai incerti. Correva la notte da est a ovest, mentre il principe stregone Vseslavŭ Brjačislavovičŭ di Polockŭ gli tagliava la strada in forma di lupo.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
CORRISPONDENZE
Corrispondenze filologiche: alano Xorз (?), vogulo Kvores (?)
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Antico russo Хърсъ
Chŭrsŭ
Хърсъ
Хръсъ
Хoрсъ
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ
Slovo o pŭlku Igorevě
Choždenie bogorodicy po mukam
Russo Хорс
Chors
   

ETIMOLOGIA

Il nome del dio è fornito in diverse lezioni. È Chŭrsŭ [Хърсъ] nel Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ, ma Chorsŭ [Хoрсъ] nei testi ecclesiastici e nel Choždenie bogorodicy po mukam. Nello Slovo o pŭlku Igorevě il nome appare nella lezione Chrŭsŭ [Хръсъ].

Gli studiosi tendono a ricercare l'etimologia del nomen nel mondo iranico. Al riguardo, sono state avanzate possibili relazioni con termini quali l'antico persiano xvarənāh «splendore regale» e avestico xvarəš «fulgido». Entrambe queste parole, indubbiamente derivate da xvarə «sole», si muovono però in un campo etimologico dove s'incrociano i significati di «maestoso, regale, sovrano». Da questo punto di vista, il nome  potrebbe essere molto vicino a un termine iranico i cui esiti sono: l'avestico hvarə хšаētəm, il medio persiano xvaršēt, il persiano xuršīd «sole splendente».

La stessa etimologia potrebbe anche essere alla base di dio un Xorз, attestato presso gli Alani (cfr. ossetico xorз «buono») (Vyncke 1970). Un'altra interpretazione, non incompatibile con la lettura iranica, ci conduce presso il popolo uralico dei Voguli, dove Kvores è il dio del cielo. Secondo Pisani non sarebbe impossibile stabilire una connessione tra Kvores e Chŭrsŭ, nome che in origine avrebbe suonato *Chvoros (Pisani 1949).

LETTURA

Il dio antico-russo Chŭrsŭ è citato in più di una fonte, ma senza molti dettagli. Lo troviamo innanzitutto tra le sei divinità del «Canone di Volodimirŭ», i cui idoli, cioè, erano stati innalzati dal gran principe Volodimirŭ sulla collina di Boričevŭ in Kievŭ, come riportato nel Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ, o «Cronaca degli anni passati»:

И нача княжити Володимеръ въ Киевѣ единъ, и постави кумиры на холму внѣ двора теремнаго: Перуна древяна, а главу его сребрену, а усъ златъ, и Хърса, Дажьбога, и Стрибога и Симарьгла, и Мокошь. I nača knjažiti Volodimerŭ vŭ Kievě edinŭ, i postavi kumiry na cholmu vně dvora teremnago: Peruna drevjana, a glavu ego srebrenu, a usŭ zlatŭ, i Chŭrsa, Dažĭboga, i Striboga i Simarĭgla, i Mokošĭ. E cominciò a regnare Volodimirŭ in Kievŭ, da solo, ed eresse simulacri sulla collina che si trovava dietro il terem: di Perunŭ in legno, con la testa d'argento e i baffi d'oro, e di Chŭrsŭ, di Dažĭbogŭ, e di Stribogŭ, e di Simarĭglŭ, e di Mokošĭ.
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980]

Un passo molto suggestivo nello Slovo o pŭlku Igorevě, o «Cantare delle gesta di Igor'», narra del principe-stregone Vseslavŭ Brjačislavovičŭ di Polockŭ, il quale, trasformato in lupo, tagliava la strada al dio Chrŭsŭ.

Всеславъ князь людемъ судяше, княземъ грады рядяше, а самъ въ ночь влъкомъ рыскаше: изъ Кыева дорискаше до куръ Тмутороканя, великому Хръсови влъкомъ путь прерыскаше. Vseslavŭ knjazĭ ljudemŭ sudjaše, knjazemŭ grady rjadjaše, a samŭ vŭ nočĭ vlŭkomŭ ryskaše: izŭ Kyeva doriskaše do kurŭ Tmutorokanja, velikomu Chrŭsovi vlŭkomŭ putĭ preryskaše. Il principe Vseslavŭ amministrava la giustizia, e governava i principi delle città, nella notte però galoppava come lupo, prima del canto del gallo correva da Kievŭ fino a Tmutorokanĭ e tagliava la strada al grande Chrŭsŭ.
Slovo o pŭlku Igorevě [88]

Chŭrsŭ è poi citato in alcune omelie [slova i poučenija], dove si condanna il popolo che, nonostante l'introduzione del Cristianesimo, ancora indugia nella bicredenza e rivolge preghiere e piccoli sacrifici agli dèi e agli spiriti del livello inferiore.

Ad esempio, nello Slovo Christoljubca, il «Sermone del Christoljubec», leggiamo:

...non potendo sopportare i cristiani che vivono nella doppia fede e credono in Perunŭ, in Chŭrsŭ, in Simŭ, in Rĭglŭ, in Mokošĭ, nelle vile...
...Quelli che pregano il fuoco sotto l'essiccatoio, le vile, Mokošĭ, Simŭ, Rĭglŭ, Perunŭ, Volosŭ dio del bestiame, Chŭrsŭ, Rodŭ, le rožanizy e tutti i loro dèi maledetti...
Slova i poučenija > Slovo Christoljubca

E nello Slovo sv. Grigorija ob idolach, il «Sermone di San Gregorio sugli idoli», si trova:

A tali dèi compie sacrifici anche il popolo slavo: alle vile, a Mokošĭ, a Diva, a Perunŭ, a Chŭrsŭ, a Rodŭ e alle rožanizy, agli upyri, alle beregyni, a Pereplutĭ e girando, bevono per lui nei corni.
Ma adesso nei sobborghi pregano il maledetto dio Perunŭ e Chŭrsŭ e Mokošĭ e le vile e questo lo fanno di nascosto...
Slova i poučenija > Slovo sv. Grigorija ob idolach

Troviamo poi Chŭrsŭ citato poi nella Choždenie bogorodicy po mukam, la «Discesa della Vergine all'Inferno» un apocrifo russo del XII secolo, in cui la Vergine Maria, testimone dei tormenti infernali, intercede presso Dio per ottenere un periodo annuale di sospensione delle pene per i dannati.

Это те, кто не веровали в отца и сына и святого духа, забыли бога и веровали в то, что сотворил нам бог для трудов наших, прозвав это богами: солнце и месяц, землю и воду, и зверей и гадов; все это те люди сделали из камней, — Траяна, Хорса, Велеса, Перуна в богов превратили, и были одержимы злым бесом, и веровали, и до сих пор во мраке злом находятся, потому здесь так мучаются Ėto te, kto ne verovali v otca i syna i svjatogo ducha, zabyli boga i verovali v to, čto sotvoril nam bog dlja trudov našich, prozvav ėto bogami: solnce i mesjac, zemlju i vodu, i zverej i gadov; vse ėto te ljudi sdelali iz kamnej, — Trajana, Chorsa, Velesa, Peruna v bogov prevratili, i byli oderžimy zlym besom, i verovali, i do sich por vo mrake zlom nachodjatsja, potomu zdesĭ tak mučajutsja. Questi sono coloro che non credono nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, hanno dimenticato Dio e non credono in ciò che Dio a creato per noi, ed essi hanno chiamato dèi il sole e la luna, la terra e l'acqua, gli animali e i rettili, più tutti quegli idoli di pietra, Trojanŭ, Chorsŭ, Velesŭ e Perunŭ, ed essi adorarono come dèi questi dèmoni malvagi, e sono ancora nelle tenebre del male, perché ancora credono in essi.
Choždenie bogorodicy po mukam

FONTI

Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980]
Slovo o pŭlku Igorevě [88]
Choždenie bogorodicy po mukam
Slova i poučenija > Slovo Christoljubca
Slova i poučenija > Slovo sv. Grigorija ob idolach

BIBLIOGRAFIA
 | RIFERIMENTI
IMMAGINI
Velikij Chors
Viktor A. Korol'kov
Chors
Andrej Gusel'nikov
Vseslavŭ Brjačislavovičŭ
Monumento a Polock
Vseslavŭ Brjačislavovičŭ
Monumento a Polock
Vseslavŭ Brjačislavovičŭ
Monumento a Polock
PAGINE
Il Canone di Volodimirŭ - Gli dèi di Kiev
Chŭrsŭ - Sulla strada dei lupi

Creazione pagina: 26.10.2004
Ultima modifica: 09.01.2013

 
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