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FONTI - La ricerca dei testi
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Antica Lirica Irlandese
Le Profezie della Mórrígan
 

 
INTRODUZIONE
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RIFERIMENTI

MITOLOGIA CELTICA - Fonti

CELTI > Irlandesi

Genere

Poema gnomico

Epoca

Secc. VIII-IX

Le profezie della Mórrígan

I due componimenti conosciuti come Le profezie della Mórrígan, sono conservati nel testo della (Seconda) battaglia di Mág Tuired, di cui costituiscono una sorta di affascinante quanto ambiguo finale. Dopo la grande battaglia contro i Fomoriani, con la quale i  Túatha Dé Dánann hanno ottenuto la suprema regalità su Ériu, la Mórrígan, la dea della guerra, si reca sulle alture e alle foci dei fiumi - così narra il racconto - e, dinanzi alle schiere dei síde, racconta la battaglia e annuncia la vittoria. «Che storia hai per noi?» le chiedono le genti di Ériu, ed ella canta la prima delle due profezie, narrando di un'età felice in cui la natura produce abbondanza di frutti ed in cui gli uomini vivono in pace e serenità. Subito dopo, però, con un secondo canto, la Mórrígan profetizza i tempi della fine del mondo, caratterizzati da una natura gelida e infeconda e da una società in cui regnano il tradimento e la violenza. Le due profezie costituiscono appunto le compilazioni che qui riportiamo.

Come altri passaggi interpolati nel testo della (Seconda) battaglia, perlopiù incomprensibili incantesimi pronunciati dai personaggi del racconto, le due Profezie della Mórrígan sono in una prosa ritmica e fittamente allitterata. Poiché in alcuni testi questi passi sono contrassegnati dalla dicitura .r., gli studiosi ne definiscono il genere come retoiric o roscad. Secondo un'azzeccata definizione, il roscad sarebbe appunto la terza forma metrica della letteratura antico-irlandese, dopo la prosa e la poesia. Detto questo, bisogna però aggiungere che questo antichissimo genere letterario è ancora al centro di studi e dispute tra i filologi, i quali sono ancora ben lontani dall'averne chiarito le origini, la natura e la denominazione.
 

Le difficoltà di interpretazione

Le difficoltà di interpretazione dei due brani che qui presentiamo si basano sul fatto che sono praticamente costituiti da una serie di immagini slegate tra loro, ragion per cui viene a mancare un contesto che permetta di sciogliere l'ambiguità di molti termini. Le due più importanti traduzioni della (Seconda) battaglia di Mág Tuired, eseguite rispettivamente da Withley Stokes (1891) e da Elizabeth Gray (1983), hanno ignorato la maggior parte dei roscada presenti nel testo. Per quanto riguarda le due Profezie, i due interpreti ne hanno consegnato soltanto delle traduzione frammentarie. Della prima profezia, Stokes riporta soltanto i primi quattro versi, la Gray i primi sette più l'ultimo; della seconda profezia, in entrambe le traduzioni mancano alcuni brani giudicati incomprensibili, anche se la Gray aggiunge un verso rispetto a Stokes. Si noti che la seconda profezia è mutila della parte conclusiva, come si evince anche per la mancanza di un dúnad (ripetizione del verso iniziale in coda alla poesia).

In questa pagina, pubblichiamo una traduzione integrale del primo componimento, basata sul recente lavoro di Johan Larsson; la traduzione del secondo componimento è purtroppo limitato alle parti disponibili, ma forniamo il testo originale integrale.  In appendice, le traduzioni inglesi di Stokes e della Gray.
 

Le Profezie della Mórrígan

 

Prima Profezia
 

 
7

Sith co nem.
Nem co doman.
Doman fo nim:
nert hi cach.
Án forlann
lan do mil;
mid co saith.

Pace fino al cielo.
Cielo giù sulla terra.
Terra sotto il cielo.
Forza in ognuno.
Una tazza ricolma
piena di miele;
idromele in abbondanza.
[1]


[4]


[7]
12 Sam hi ngam,
gai for sciath;
sciath for durnd.
Dunad lonngarg:
longaithir tromfoíd.
Estate nell'inverno,
la lancia sullo scudo;
lo scudo sul pugno.
Un possente accampamento:
il lamento è bandito.
[8]



[12]
16 Fod di uí;
ross forbiur;
benna a bau:
airbe imetha.
Il vello dalle pecore;
bosco in rigoglio;
corna del bestiame:
recinto sulla terra.


[15]
19 Mess for crannaib
craob do scis
scis do áss.
Fronde sugli alberi:
un ramo pesante
pesante per la crescita.

[18-19]
23 Saith do mac
mac for muin
muinel tairb
tarb di arccoin.
Salute ad un figlio,
figlio sulle spalle,
collo del toro,
toro da macello.
 
29 Odhb do crann
crann do ten.
Tene a nn-ail.
Ail a n-uír
Uích a mbuaib
Boinn a mbru.
Groviglio di alberi,
legna per il fuoco.
Fuoco desiderato.
Un masso sul terreno,
muggiti dalle mucche
il Bóann nel suo corso.
 
32 Brú la fefaid
oss glas iaer errach
foghamar forasit etha.
Corso assai lungo,
alla foce l'azzurra corrente in primavera,
in autunno matura il grano.

[31]
36 Iall do tir:
tir co trachd la feabrae.
Bidruad rossaib
síraib rithmár.
Sostegno alla terra:
terra con coste taglienti;
Forza eterna ai boschi
durevoli e vasti.

[34]
[35-36]
38 Nach scel laut?
Sith co nemh
Che storia hai per noi?
Pace fino al cielo.

[38]
  Bidsirnae .s. Abbia a lungo l'umanità pace. (?) [CHIUSA]
 

 

 

 

Seconda Profezia
 

6 Ni accus bith nombeo baid,
sam cin blatha,
beti bai cin blichda,
mna can feli,
fir gan gail,
gabala can righ...
Vedrò un mondo che non mi sarà caro:
estate senza fiori,
mucche senza latte,
donne senza pudore,
uomini senza valore,
conquiste senza un re...

[1-6]
[2]

 

rinna ulcha ilmoigi beola bron

[Testo incomprensibile]  
8 feda cin mes,
muir can torad
...boschi senza alberi,
mari senza frutto...
 
 

Tuir bainbthine immat moel rátha, fás a forgnam locha diersit- dinn atrifit- linn lines sechilar flaithie faoilti fria holc, ilach imgnath gnuse ul-. Incrada docredb- gluind ili, imairecc catha, toebh fri ech delceta imda dala braith mc flaithi forbuid bron

[Testo incomprensibile]  

15

sen saobbretha,
brecfásach mbrithioman,
braithiomh cech fer,
foglaid cech mac.
Ragaid mac il-ligie a athar,
ragaid athair al-ligi a meic,
cliamain cach a bratar,
...iniqui giudizi degli anziani,
falsi precedenti dei giudici,
ogni uomo un traditore,
ogni giovane un ladro.
Il figlio entrerà nel letto del padre,
il padre entrerà nel letto del figlio,
ognuno sarà cognato di suo fratello...

[9-18]

 

Ni sia nech mnai assa tigh. Gignit- cenmair

[Testo incomprensibile]  
18 olc aimser.
immera mac a athair,
imera ingen [a máthair].
...un'età empia.
Il figlio tradirà suo padre,
la figlia tradirà [sua madre].



[18]

       

NOTE
 

Prima profezia

1 - Sith co nem «pace fino al cielo». Whitley Stokes ed Elizabeth Gray traducono questo verso, il quale viene anche ripetuto in chiusa, con «Peace up to heaven» (Stokes 1891, Gray 1982). Nella sua recente traduzione, tuttavia, Larsson preferisce tradurre «Peace up to sky»  (Larsson 2003). L'uso di sky invece di heaven è giustificato dall'autore col fatto che il Cielo, nelle antiche concezioni irlandesi, non aveva la medesima connotazione metafisica che avrebbe avuto con l'introduzione del Cristianesimo; anche se questo testo non è privo di risvolti religiosi, nessun antico documento irlandese associa il cielo a divinità o altri princìpi spirituali. È evidente che in traduzione italiana questa sfumatura viene perduta. [RITORNA]

4 - Whitley Stokes traduce «forza in tutti» [strenght in every one], che è senz'altro possibile (Stokes 1891); ma Elizabeth Gray legge cách e traduce «forza in ognuno» [strenght in each] riferendosi a nem «cielo» ed a doman «terra» (Gray 1982), che sembra la lezione preferibile (Larsson 2003). La traduzione fornita da Stokes si chiude con questo verso (Stokes 1891). [RITORNA]

7 - Mid può anche avere il significato di «fama, rinomanza», forse con un deliberato gioco di parole avente il senso di «quel famoso idromele» (Larsson 2003). La traduzione di Elizabeth Gray si chiude con questo verso, più la chiusa del verso 38 per evidenziare la ripetizione finale del primo verso (Gray 1982). [RITORNA]

8 - Secondo Johan Larsson il verso suggerirebbe non una caotica confusione delle stagioni, bensì una situazione di armonia in cui le qualità dell'estate sarebbero presenti nell'inverno e viceversa (Larsson 2003). Dissentiamo rispettosamente da questa interpretazione, in quanto il testo parla espressamente di «estate nell'inverno», senza accennare alla situazione inversa. Secondo il nostro parere, il canto profetico si riferirebbe a un'epoca escatologica caratterizzata da un clima in cui l'estate dura tutto l'anno e sono risparmiati agli uomini i rigori dell'inverno. Si tratta in definitiva del clima perfetto dell'età aurea. La situazione opposta è infatti attestata dal verso 2 della seconda profezia: «estate senza fiori». [RITORNA]

12 - Tromfoíd. La parola viene interpretata come un composto di  trom «tristezza» e foíd/faíd «pianto», con possibile riferimento alle lamentazioni funebri; la traduzione con «lamento» non è forse molto lontana dal senso originario. (Larsson 2003) [RITORNA]

15 - Il testo originale ha benna abu «corna del fiume»: secondo Larsson, una metafora per indicare il sistema di affluenti di un corso d'acqua (Larsson 2003). Accettiamo qui la correzione (suggerita sempre da Larsson) in benna a bau «corna del bestiame», in quanto permette di sciogliere la metafora e sembra adattarsi meglio al senso generale dei versi. [RITORNA]

18-19 - Per ragioni stilistiche Larsson dà due differenti traduzioni alla parola scis [a branch weighed down | heavy from growth] (Larsson 2003); si può tuttavia tradurre in entrambi i versi con «pesante» (si intendono sicuramente i rami degli alberi che si incurvano carichi di frutti). [RITORNA]

31 - La parola oss è alquanto problematica: La traduzione di Johan Larsson parte dal presupposto che si tratti di un prestito dal norreno óss «foce» (Larsson 2003). Se la parola fosse effettivamente di origine norrena, essa fornirebbe una data ante quam non per la composizione del testo, che non risalirebbe a prima del IX secolo. Il punto è che non vi sono indicazioni che la parola possa effettivamente essere derivata dal norreno. Secondo Marstrander, la parola sarebbe da mettere in relazione col gaelico scozzese òs «è» (Marstrander 1915). Si può tuttavia anche pensare al latino os «bocca» nel senso di «foce» (per quest'uso della parola in ambiente celtico, cfr. le Bouches du Rhône). La parola glas può essere tradotta sia come sostantivo «corrente» che come aggettivo «azzurro/verde»; seguiamo qui il suggerimento di Larsson che accosta entrambi i significati: «azzurra corrente»  (Larsson 2003). [RITORNA]

34 - Faebrae: sicuramente da leggere fáebra, plurale di fáebar «orlo affilato»  (Larsson 2003). Probabilmente si intendono le falesie e le coste irregolari d'Irlanda. [RITORNA]

35-36 - Bidruad: composto di bith-/bid- «permanente, perpetuo, eterno» e rúad «forza»; bid- può anche essere interpretato come futuro del verbo essere. Rossaib è dativo indipendente di ros «bosco». Rithmár è un altro termine composto: il significato generale di rith è «correre», ma in senso spaziale può essere inteso come «estensione». Può avere anche il senso temporale di «vita, carriera» (la stessa valenza di significati del latino cursum); ruit[h] rúaid è una «carriera importante». Larsson traduce «eterna forza nelle durevoli foreste di grande estensione» [eternal strenght | in lasting woods of great course] (Larsson 2003). [RITORNA]

38 - Sith co nem «pace fino al cielo». La ripetizione del primo verso ci assicura che si tratta dell'ultimo verso della composizione.  Come abbiamo già detto, iniziare e chiudere una poesia con una stessa frase o parola è un artificio, chiamato tecnicamente dúnad, il cui scopo era di dare compiutezza alle composizioni ma anche di impedire che vi aggiungessero indebitamente altre strofe, come era frequente nella trasmissione orale. [RITORNA]

Chiusa - In fondo alla composizione compare l'espressione «bidsirnae s.». La prima parola viene scissa da Larsson in bid sír nae, dove nae/noe avrebbe il senso di «umanità, genere umano». Se si ritiene che la sigla s. stia per la parola iniziale della composizione, sith «pace», la chiusa potrebbe essere una sorta di invocazione finale: «l'umanità abbia la pace». Tuttavia il dúnad (ripetizione nella chiusa del primo verso) si ha già nel verso 38 (Sith co nem «pace fino al cielo»), rendendo altamente ipotetica questa ricostruzione. [RITORNA]
 

Seconda profezia

1-6 - La Mórrígan traccia qui il profilo di un mondo giunto alla sua età più oscura, secondo un motivo presente in molte mitologie indoeuropee, dalla Scandinavia (con il mito del Ragnarøkkr) all'India (con il concetto di Kaliyuga). Il crollo investe tutti i campi dell'essere, lasciando la natura infeconda e sterile (2-3) e un'umanità priva di qualità eroiche e morali (4-6). [RITORNA]

2 - «Estate senza fiori»: questo verso si oppone col verso 8 della prima profezia: «estate nell'inverno». In quel caso avevamo l'idea di un anno dal clima ideale, dove l'estate perdurava nei mesi invernali. Qui viene tracciata la situazione opposta: un anno dove l'inverno è ininterrotto per tutto il corso dell'anno ed i mesi estivi sono spogli di germogli e di fiori. Troviamo un esempio di questo motivo escatologico esempio nel mito norreno del Ragnarøkkr, in cui l'età ultima del mondo sarebbe caratterizzata dal Fimbulvetr, un inverno ininterrotto della durata di tre anni. [RITORNA]

9-18 - Il ritratto di quest'umanità della futura «età empia» [olc aimser] ha più di un eco con l'era di asce e di spade, di venti e di lupi, di cui tratta un noto passo della La profezia della Veggente islandese. Un confronto formale non è possibile, ma la rassomiglianza di certi motivi tra la composizione irlandese e il possente poema nordico, è innegabile. [RITORNA]

18 - L'ultimo verso è mutilo. La restituzione con a mathair «sua madre» è stata suggerita da Stokes sulla base di un probabile parallelismo col verso precedente (Stokes 1891). Giustamente Elizabeth Gray lascia nella sua traduzione il verso incompleto (Gray 1982). [RITORNA]
 

Bibliografia

  • CATALDI Melita: Antiche storie e fiabe irlandesi. Torino 1985.

  • GRAY Elizabeth [traduzione]: Cath Maige Tuired: The Second Battle of Mag Tuired . Irish Texts Society, 1982.

  • LARSSON Johan: Cath Maige Tuired: Aspects of Transmission < «Celtic Studies D-Essay», Uppsala 2003.

  • MARSTRANDER Karl J.S.: Bidrag til det norske sprogs historie i Irland. Oslo 1915.

  • STOKES Whitley [traduzione]: The Second Battle of Moytura < «Revue Celtique» 12. Parigi, 1891.

[BIBLIOGRAFIA CELTICA COMPLETA]

Traduzione di Whitley Stokes (1891)

Traduzione di Elizabeth Gray (1982)

Prima Profezia

Peace up to heaven,
Heaven down to earth,
Earth under heaven,
Strength in everyone, etc.

Peace up to heaven.
Heaven down to earth.
Earth beneath heaven,
Strength in each,
A cup very full,
Full of honey;
Mead in abundance.
Summer in winter...

Peace up to heaven.

Seconda Profezia

I shall not see a world that will be dear to me.
Summer without flowers,
Kine will be without milk,
Women without modesty,
Men without valour,
Captures without a king...

Woods without mast,
Sea without produce...

Wrong judgments of old men,
False precedents of brehons,
Every man a betrayer,
Every boy a reaver.
Son will enter his father's bed,
Father will enter his son's bed,
Everyone will be his brother's brother-in-law...

An evil time!
Son will deceive his father,
Daughter will deceive her mother...

I shall not see a world which will be dear to me:
Summer without blossoms,
Cattle will be without milk,
Women without modesty,
Men without valour.
Conquests without a king...

Woods without mast.
Sea without produce...

False judgements of old men.
False precedents of lawyers.
Every man a betrayer.
Every son a reaver.
The son will go to the bed of his father,
The father will go to the bed of his son.
Each his brother's brother-in-law.
He will not seek any woman outside his house...

An evil time,
Son will deceive his father,
Daughter will deceive...

Sezione Antologia - Šāhrazād.
Area Celtica - Óengus Óc.

La traduzione della prima profezia è basata su quella inglese di Johan Larsson.
La traduzione della seconda profezia è di Melita Cataldi, basata su quella inglese di Elizabeth Gray.

Creazione pagina: 01.01.2006
Ultima modifica:
27.08.2006

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