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LE EDIZIONI ITALIANE DEL KALEVALA
In Italia, l'epopea finnica composta da Lönnrot ha avuto alterne fortune,
venendo pubblicata più spesso in prosa che in poesia e, nel dopoguerra, più in
riduzioni per ragazzi che nella sua versione completa. L'attenzione degli
studiosi italiani sul Kalevala si concentrò
nei due decenni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, con il suo culmine qualche
anno prima della Prima Guerra Mondiale. In linea con quella che era allora la
tendenza degli studi antropologici e folkloristici, già nel 1872 e poi nel 1881
erano stati pubblicati i primi studi di carattere accademico sull'epopea
finnica, ad opera di studiosi come Giovanni Targioni-Tozzetti, uno dei primi
membri dell'Accademia dei Georgofili.
Il primo saggio a occuparsi in maniera sistematica del Kalevala è, nel
1890, Il Kalevala, o la poesia tradizionale dei finni:
studio storico critico sulle origini delle grandi epopee nazionali,
scritto da Domenico Comparetti (1835-1927), tra i massimi filologi classici del
suo tempo.
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Igino Cocchi
(1827-1913) |
Bisogna però attendere quasi vent'anni per avere la prima traduzione
completa dell'opera di Lönnrot. Si tratta dell'ottima traduzione di Igino Cocchi
(con prefazione di Domenico Ciàmpoli) nel 1909. Professore di geologia
all'Istituto Superiore di Firenze, fu direttore per qualche anno dell'Istituto
di Geologia, tra i fondatori della Società Geologica Italiana, scrisse numerosi
saggi tra cui il libro divulgativo La Finlandia:
Ricordi e studi, pubblicato da Le Monnier a Firenze nel 1902. Nello
stesso anno l'editore Remo Sadron pubblica il saggio
Che cosa è il Kalevala, per mano di Giacomo Ernesto Parodi, filologo,
critico e docente presso l'università di Firenze. Poco dopo, nel 1912, viene
pubblicata la versione in prosa, a cura di Francesco Di Silvestri-Falconieri. La
ricerca della critica italiana si completa, infine, con la traduzione in metrica
del Kalevala, sempre per i tipi della casa editrice Sandron, nel 1910. È
quella di Paolo Emilio Pavolini, qui riportata, mai più ristampata in forma
integrale.
Da questo momento fino alla Seconda Guerra Mondiale cala però l'attenzione sulla
Finlandia e la sua epopea. Le uniche eccezioni sono, nel 1926, la prima di una
lunga serie di riduzioni per ragazzi, curata da Miguel Escalada all'interno
della Collana «Piccola Biblioteca di Scienze Moderne», e la ristampa della
traduzione curata da Pavolini, pubblicata il 28 febbraio 1935, in occasione del
centenario della pubblicazione originale in Finlandia. Si tratta però di
un'edizione abbreviata di un terzo rispetto all'originale, pubblicata per i tipi
della casa editrice Sansoni nella collana «Biblioteca Sansoniana Straniera»,
diretta dallo stesso Pavolini. Sono stati eliminati soprattutto i numerosi canti
magici, alcuni episodi epici eccessivamente lunghi e le assai frequenti
ripetizioni.
Nel Dopoguerra, il Kalevala interessa agli editori italiani soltanto per
le riduzioni per ragazzi. In tale forma è pubblicata nel 1941 la versione di
Elena Primicerio, Il Kalevala: Finlandia, terra d'eroi,
più volte ristampata (1961, 1966, 1967) e tradotta nel 1967 anche in francese.
Nel 1957 la SEI pubblica una nuova versione in prosa, tradotta e adattata da
Pino Bava. Lo stesso traduttore ammette di aver «qua e là ridotto il testo in
vista delle particolari esigenze della collana [...] ogni volta che l'originale
appaia troppo veristico». Il libro comprende sette pagine con brani scelti in
versi in finlandese, traduzione a fronte, tratti dal runo XXII. Un'altra
versione ridotta per ragazzi è curata da Giovanni Randone,
Tra gli eroi di Kalevala: miti e leggende finniche, nel 1971.
Negli anni Ottanta si rinnova l'interesse per il Kalevala con la ristampa
dell'edizione del 1935 della traduzione di Pavolini e gli studi di critica di
Comparetti, oltre alla pubblicazione in più occasioni (1980 e 1987) di Racconti Finlandesi, una rielaborazione
della scrittrice Ursula Synge dell'epopea finnica, Land
of Heroes. A Retelling of the Kalevala.
Di grande interesse divulgativo è invece la traduzione in prosa curata da
Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini e pubblicata dalla Arnoldo Mondadori
Editore nel 1988. Intitolata Kalévala: miti incantesimi
eroi nella grande saga del popolo finlandese, è la versione più
conosciuta al pubblico italiano, anche se ristampata solo fino al 1991. Nella
nota alla traduzione del libro le autrici dicono di aver «compiuto minimi
interventi sull'originale, solo allorché l'eccessiva ripetizione degli
appellativi, dei nomi e, più raramente, dei concetti, che nei versi trovava una
sua precisa giustificazione, inceppava invece la lettura».
Da quel momento nulla più, a parte gli studi specialistici, che sono
aumentati in numero e dimostrano l'interesse ininterrotto che l'epopea finnica
suscita a diversi livelli, ma sono relegati in pubblicazioni a diffusione
limitata. Sono così oltre quindici anni che non è più disponibile al pubblico
una traduzione del Kalevala, sia essa in
metrica, prosa, in versione ridotta o per ragazzi.
In questa breve sintesi della storia editoriale del
Kalevala in Italia spiccano tre figure che hanno avuto un ruolo
determinante nello studio e nella diffusione dell'epopea finnica nel nostro
Paese già negli anni in cui veniva pubblicata in Finlandia e in Europa: Giuseppe
Acerbi, Domenico Comparetti e Paolo Emilio Pavolini.
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GIUSEPPE
ACERBI
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Giuseppe Acerbi
(1773-1846) |
Personaggio molto noto in Finlandia, il mantovano Giuseppe Acerbi (1773-1846)
è quasi dimenticato in Italia, già inviso ai suoi contemporanei, a causa dei
rapporti intrattenuti con l'invasore austriaco. Anche se non si occupò
espressamente del Kalevala, Acerbi ebbe
comunque un ruolo importante negli studi antropologici ed etnomusicologici. Nel
1816, l'Austria gli aveva affidato la direzione della rivista letteraria La
Biblioteca Italiana; cui collaborarono Vincenzo Monti, Silvio Pellico, Pietro
Giordani e Madame de Stäel. La rivista era finanziata dallo stesso governo
austriaco che intendeva così tenere gli intellettuali dalla propria parte ma la
maggior parte dei collaboratori nominati lasciarono nel tempo la rivista, pur
mantenendo la stima personale verso Acerbi. Nel 1826 Metternich gli conferì
l'incarico di console generale austriaco in Alessandria d'Egitto, dove rimase
fino al 1834. La reputazione storica della famiglia fu riabilitata dal nipote
Giovanni (1825-1869), il quale partecipò all'insurrezione milanese del '48, alla
difesa di Venezia e alla spedizione dei Mille.
Tuttavia negli ultimi anni la figura dell'Acerbi è stata rivalutata. La
relazione tra Acerbi e la Finlandia risale alla fine del Settecento quando, in
compagnia del colonnello Skjöldebrand arrivò a Capo Nord in slitta: nessuno
v'era mai giunto via terra durante la stagione estiva, a causa del terreno
paludoso. Al ritorno, Acerbi pubblicò a Londra il libro in due volumi: Travels through Sweden, Finland and Lapland, to the
North Cape in the years 1798 and 1799 che lo rese subito famoso ma
gli procurò anche le antipatie del regno di Svezia a causa dei suoi commenti sul
governo. Il libro fu ritirato e Acerbi, che si trovava in Francia, venne
arrestato. Il libro venne successivamente compendiato e pubblicato per la prima
volta in Italia da Giuseppe Belloni nel 1832 a Milano.
Durante il viaggio, Acerbi annotò molto canti e trascrisse melodie popolari
di grande importanza per quel che concerne l'aspetto etnomusicologico e
filologico. Rimase a Oulu in attesa del disgelo dei fiumi ben due mesi, durante
i quali altri musicisti lo raggiunsero. Qui Acerbi compose alcuni quartetti con
clarinetto – il suo strumento preferito sebbene egli fosse un poli-strumentista
– in uno dei quali utilizzò direttamente un tema tratto da una melodia
tradizionale. Oggi viene considerato la prima composizione classica in cui sia
usata la cosiddetta «melodia kalevaliana» e i quartetti di Acerbi sono tuttora
trasmessi dalla Radio Nazionale Finlandese. Egli descrisse, inoltre,
l'esecuzione dei runot da parte dei vecchi runoja, anche se tale
descrizione viene ritenuta imprecisa.
Acerbi era interessato all'etnologia e fu dei primi stranieri ad aver
raccolto poesie popolari finlandesi, alcune delle quali ancora oggi notissime in
Finlandia. Sebbene alla spedizione si fossero uniti in Svezia un meteorologo, un
medico, un entomologo e un botanico, Acerbi stesso riportò le sue osservazioni
sui costumi delle popolazioni (riferisce per primo la parola finlandese sauna),
sulla letteratura, la musica popolare e la botanica, e nel 1999 la Televisione
Finlandese gli ha dedicato un programma speciale.
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DOMENICO COMPARETTI
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Domenico Comparetti
(1835-1927) |
Domenico Comparetti nacque a Roma nel 1835 e morì a Firenze nel 1927.
Ostacolato dalla famiglia negli studi prediletti di filologia, si laureò in
Farmacia e Scienze naturali e dovette superare controversie e difficoltà per
approdare alla professione che più lo interessava, amorosamente seguito da amici
e protettori, fra cui don Michelangelo Caetani.
Nel 1859, giovanissimo ma già conosciuto a livello europeo grazie alle sue
prime dissertazioni filologiche, ebbe in affidamento la cattedra di Lingua e
letteratura greca all'Università di Pisa. Qui insegnò fino al 1872, anno in cui
ottenne il trasferimento all'Istituto di Studi Superiori di Firenze (oggi
Università). Nel 1887, dopo quindici anni d'insegnamento, Comparetti preferì
lasciare l'incarico per dedicarsi esclusivamente alle proprie ricerche: lo
sostituì alla cattedra l'ex allievo Girolamo Vitelli.
Temperamento solitario, fu però sempre circondato da un vasto stuolo di
discepoli che lo seguirono in quell'indirizzo di studi basati sul metodo
storico-filologico creato da lui stesso con l'amicizia e la collaborazione del
professor Alessandro D'Ancona, con il quale pubblicò una raccolta di canti e
racconti popolari italiani, alcuni dei quali trascritti per la prima volta.
Comparetti dette un altissimo numero di contributi agli studi classici, con
saggi di letteratura comparata (Virgilio nel Medioevo rimane uno dei più
importanti), novellistica e tradizioni popolari, filologia, mitologia,
archeologia. Durante la sua lunga e operosa esistenza si occupò di diversi rami
delle scienze umanistiche coprendo un periodo storico che andava dall'antichità
preclassica al Medioevo. Importante fu anche il suo contributo in campo
epigrafico, e in particolare il suo impegno per la nascita e lo sviluppo degli
studi papirologici in Italia.
I suoi studi sul Kalevala seguirono una serie di fruttuosi viaggi in
Finlandia. Nel 1891 pubblicò i canti della cultura orale finnica e uno studio
sul Kalevala in cui, sulla base della critica omerica, analizza il caso per
alcuni discutibile del poema epico finlandese: composto in età moderna
dall'intreccio di canti tradizionali preesistenti. Senatore dal 1891, Comparetti
non abbandonò gli studi fino all'ultimo e si spense all'età di novantuno anni. |
Il FONDO COMPARETTI
L'attività scientifica e gli interessi di Comparetti sono ampiamente
attestati nel fondo librario, in cui sono conservate opere monografiche,
collane, estratti e riviste, pervenuto dopo la sua morte alla Biblioteca della
Facoltà di Lettere e Filosofia, per volere testamentario. Amante del libro e di
edizioni rare, egli possedeva cinquecentine e pregevoli edizioni del Seicento e
del Settecento. La parte più consistente del fondo è tuttavia quella
ottocentesca, a lui contemporanea, e che ci testimonia l'evolversi degli studi a
cui si dedicò nella sua lunga esistenza. La composizione del fondo è eterogenea
e, oltre a testimoniare, attraverso i testi appartenutigli, i campi in cui si
era svolta la sua attività, rivela anche le sue conoscenze linguistiche e i
contatti avuti con colleghi e amici.
Il nucleo maggiore dei volumi comprende libri di letteratura classica,
letterature nordiche, papirologia, filologia classica, una sezione di filologia
romanza e una di archeologia; quest'ultima, con segnatura Gab. Arch.,
comprende un consistente numero di testi d'epigrafia e archeologia classica.
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PAOLO EMILIO PAVOLINI
Paolo Emilio Pavolini (Livorno, 1864 – Quattordio, Alessandria, 1942) autore della
traduzione italiana in metrica qui pubblicata del Kalevala, fu linguista,
traduttore e studioso della lingua e letteratura sanscrita, estone, polacca ed
albanese, oltre che finnica.
Pavolini era ordinario di sanscrito e civiltà dell'India antica presso la
Facoltà di Lettere dell'università di Firenze, che già alla fine dell'Ottocento
l'università di Firenze si era distinta per gli studi in orientalistica. Nel
1887 era stata fondata la Società Asiatica Italiana, che pubblicava il «Giornale
della Società Asiatica Italiana», e di cui fu presidente Pavolini stesso.
Seguace di Domenico Comparetti, Pavolini fu sensibile alle tradizioni epiche
e folcloriche, e noto specialmente per le sue eleganti traduzioni, quelle del
Rāmāyaṇa e del
Mahābhārata, e del Kalevala naturalmente. Pavolini ne pubblicò la
prima traduzione integrale per l'editore Sandron nel 1910, come detto. Si
trattava di un volume in-quarto, a due colonne, di 368 pagine, più ben
ventiquattro di introduzione, con nove figure e cinque tavole in fototipia.
Presto iniziò a lavorare alla seconda edizione, abbreviata di un terzo rispetto
all'originale, pubblicata per la casa editrice Sansoni nel 1935, l'anno del
centenario della prima edizione originale in Finlandia. Lo studioso aveva
eliminato i numerosi canti magici e alcuni episodi epici eccessivamente lunghi,
oltre alle moltissime ripetizioni. Questa stessa edizione ebbe poi altre tre
ristampe, l'ultima delle quali nel 1984.
Pavolini fu docente di Sanscrito dal 1901 al 1935, e dal 1926 al 1930 e poi
dal 1933 al 1935, fu preside della Facoltà di Lettere, che negli anni Venti e
Trenta costituì il più importante complesso di studi umanistici presenti in
Italia. In quegli anni furono vivi presso l'ateneo di Firenze anche i rapporti
internazionali, in particolare lo Smith College di Northampton (Massachusetts)
inviò alcune studentesse a studiare un anno in Italia, privilegiando Firenze
rispetto a Roma. Le ragazze furono alloggiate presso famiglie e furono
organizzati corsi speciali per loro, tenuti dai maggiori docenti della facoltà.
Pavolini stesso fu il coordinatore dell'esperimento, che riuscì tanto bene da
inaugurare una fruttuosa consuetudine di interscambi.
Dal 1907 al 1919 Pavolini diresse la rivista «Atene e Roma», che aveva
l'ambizione di imboccare la via della promozione reale degli studi classici
(anche attraverso i convegni e il dibattito sulle traduzioni) e di fungere da
raccordo col mondo della scuola. |
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GLI AUTORI
Cecilia Barella è traduttrice e saggista. Ha lavorato con diverse case
editrici e da alcuni anni collabora con il programma televisivo La Compagnia
del Libro [LINK]. I suoi specifici campi di interesse sono: la letteratura
per ragazzi, la fiaba, la letteratura inglese. In particolare, ha partecipato ad
alcune raccolte di saggi su Tolkien, ha curato l’edizione italiana per ragazzi
del Bēowulf (Nuove Edizioni Romane 2007).
Insieme a Saverio Simonelli e Roberto Arduini, è autrice de La biblioteca di
Bilbo. Percorsi di lettura tolkieniani nei libri per ragazzi (Effatà 2011). Vive e lavora a Roma.
Roberto
Arduini, giornalista, presidente dell’Associazione Romana di Studi
Tolkieniani, è membro del comitato scientifico della collana «Tolkien e
Dintorni», pubblicata da Marietti 1820. Ha partecipato alla stesura di The
J.R.R. Tolkien Encyclopedia: Scholarship and Critical Assessment, a cura di
Michael Drout (Routledge University 2006). Insieme a Claudio Testi ha curato
La trasmissione del pensiero e la numerazione degli Elfi (Marietti 2008),
La Falce spezzata. Morte e immortalità in J.R.R. Tolkien (Marietti 2009) e
Tolkien e la Filosofia (Marietti 2011). È traduttore della postfazione di
Tom Shippey in Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm di J.R.R.
Tolkien, curata da Wu Ming 4 (Bompiani 2010). È autore di numerosi articoli
sulle opere di Tolkien, ha tenuto conferenze in Gran Bretagna e Italia, anche in
occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione del Signore
degli Anelli.
Roberto Arduini e Cecilia Barella hanno curato la ristampa del
Kalevala
nella traduzione di Paolo Emilio Pavolini (Il Cerchio 2007). Il libro è
acquistabile su IBS: [LINK]. |
BIBLIOGRAFIA
- AGRATI Gabriella ~ MAGINI Maria
Letizia:
Il Kalevala (riduzione per
ragazzi). Collana «Mirabilia». Mondadori, Milano 1987.
- AGRATI Gabriella ~ MAGINI Maria
Letizia: Kalévala: Miti incantesimi eroi
(riduzione in prosa). Mondadori, Milano 1988, 1991.
- BARELLA Cecilia ~ ARDUINI Roberto.
Il Kalevala in Italia. Appendice al
Kalevala. Il Cerchio, Rimini 2007.
- BAVA Pino:
Kalevala (riduzione per ragazzi). Sei, Torino 1957.
- CIÀMPOLI, Domenico: Il Kalevala, poema finnico.
Introduzione alla traduzione italiana di Igino Cocchi. Società Tipografica
Editrice Cooperativa, Firenze 1909. Amiedi, Milano 2008. [BIBLIOTECA]
- COCCHI Igino (trad.):
Kalevala: Poema finnico.
Società Tipografica Editrice Cooperativa, Firenze 1909.
Amiedi, Milano 2008.
- COMPARETTI Domenico: Il Kalevala o la poesia
tradizionale dei Finni. Roma, 1891. →
Ristampa anastatica con premessa di Giovanni Pugliese Caratelli.
Guerini, Milano 1989.
- DI SILVESTRI FALCONIERI Francesco:
Kalevala: Epopea nazionale
finlandese (riduzione in prosa). Carabba, Lanciano 1912.
- GABRIELI Manlio: Vita di Giuseppe Acerbi.
Mantova, 1971.
- PAVOLINI Paolo Emilio (trad.):
Il Kalevala: Poema nazionale
finnico (edizione integrale). Collana «Biblioteca dei Popoli», Casa
Editrice Remo Sandron, Palermo 1910. Il Cerchio, Rimini 2007. [BIBLIOTECA]
- PAVOLINI Paolo Emilio (trad.):
Il Kalevala: Poema nazionale
finnico (edizione ridotta). Collana «Biblioteca Sansoniana
Straniera», Sansoni, Milano 1935 [1984].
- PRIMICERIO Elena:
Finlandia, terra d'eroi: Racconti
di Kalevala (riduzione per ragazzi). Bemporad,
Firenze 1941. → ID. Il Kalevala: Finlandia terra
d'eroi, collana «Leggende di popoli, gesta di
eroi». Giunti-Marzocco, Firenze 1961 [1971]. Giunti, Firenze 2007.
- RANDONE Giovanni:
Tra gli eroi di Kalevala: miti e
leggende finniche (riduzione per ragazzi). Editori Stampatori Associati,
Palermo 1971.
- SYNGE Ursula: Land
of Heroes: a Retelling of the Kalevala. Atheneum,
New York, 1978. → ID.
Racconti finlandesi, in
«Racconti di tutto il mondo». La Scuola, Brescia 1980
[1987].
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