Søkkmímir compare,
innanzitutto, nel
Discorso
di Grímnir, in cui viene presentato
come un gigante [jötun]
ucciso da
Óðinn,
per l'occasione dissimulato
sotto i nomi di
Sviðurr e
Sviðrir.
Sviðurr ok Sviðrir
er ek hét at Søkkmímis,
ok dulða ek þann inn
alda iötun,
þá er ek Miðviðnis vark
ins mæra burar
orðinn einbani. |
Sviðurr e
Sviðrir
sono chiamato presso
Søkkmímir
e ingannai quell'antico gigante
quando io stesso divenni
del prode figlio di Miðviðnir
il solo uccisore. |
Edda poetica >
Discorso di Grímnir
[50] |
La seconda occorrenza si
trova in una strofa nel
Catalogo degli Ynglingar
di
Þjóðólfr
ór Hvíni:
En dagskjarr
Dúrnis niðja
salvörðuðr
Sveigði vélti,
þás i stein
enn stórgeði
Dusla konr
ept dvergi hljóp,
ok salr bjartr
þeira Sökmímis
jötunbyggðr
við jöfri gein. |
Guardingo del giorno,
il guardiano della sala
dei figli di
Dúrnir,
illuse Sveigðir,
quando il magnanimo
nipote di Dusli
balzò nel macigno
seguendo il nano,
e la fulgida sala
di quelli di
Søkkmímir,
gremita di giganti,
ingoiò il principe. |
Þjóðólfr ór Hvíni:
Catalogo degli Ynglingar
[2]
Traduzione di Ludovica Koch (con qualche
variazione) |
Questa la spiegazione fornita da Snorri: Sveigðir, uno dei primi
sovrani di Svezia, aveva fatto giuramento di trovare il paese
degli dèi e incontrare il suo antenato
Óðinn. Una sera, dopo
il tramonto, mentre tornava a casa dopo una solenne bevuta,
egli vide un nano seduto su una grossa roccia. Questi invitò
Sveigðir a seguirlo
all'interno del macigno, dove avrebbe potuto incontrare
Óðinn. Il re saltò in
un'apertura spalancatasi nella pietra, questa si richiuse alle sue
spalle e nessuno lo rivide più (Saga
degli Ynglingar
[12]). Il riferimento a
Søkkmímir fa dunque parte di una kenning
in cui la «fulgida sala di quelli di
Søkkmímir»
[salr bjartr
þeira Sökmímis] si
riferisce all'interno stesso della pietra. Poiché questa sembra essere a
tutti gli effetti un tumulo funerario, la sala «gremita di
giganti» [jötunbyggðr]
potrebbe suggerire il regno dei morti.
Il parallelismo delle
due kenningar con le quali Þjóðólfr ór Hvíni
definisce l'interno del macigno,
«sala
dei figli di
Dúrnir»
e «fulgida sala di quelli di
Søkkmímir»,
ha suggerito ad alcuni mitografi una
possibile identificazione tra
Dúrnir e
Søkkmímir (Rydberg
1886). Che le
þulur
definiscano il primo un nano e il secondo un
gigante sembra un dettaglio di poco peso,
visto che i testi norreni tendono spesso a
confondere le varie categorie di esseri
soprannaturali. Il guaio è che su
Dúrnir ne sappiamo meno ancora che su
Søkkmímir, e dunque l'identificazione
non ci illumina né sull'uno né sull'altro
personaggio.
Più accortamente, altri
studiosi hanno ipotizzato che
Søkkmímir possa essere una variante di
Mímir.
In questo caso il nome del gigante potrebbe interpretato
come «Mímir
del pozzo», con riferimento alla sorgente o
pozzo di
Mímisbrunnr
(Branston 1955). Peccato che non sia
attestato alcun mito nel quale
Óðinn sia responsabile
della morte di
Mímir.
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