Carl
Emil Doepler der
Ältere |
DER RING DES NIBELUNGEN |
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L'imponente tetralogia lirica Der Ring des Nibelungen, composta da
Richard Wagner tra il 1848 e il 1874, ha offerto molte possibilità ad artisti e
costumisti di fornire una rappresentazione degli dèi e degli eroi germanici. Le
quattro opere del ciclo (Das Rheingold, Die Walküre, Siegfried, e
Götterdämmerung) vennero rappresentate di seguito, per la prima volta,
nell'agosto del 1876, all'inaugurazione del Bayreuth Festspielhaus, un teatro
fatto costruire dallo stesso Wagner a Beyruth (Germania), e appositamente
concepito per la rappresentazione delle proprie opere.
A occuparsi dei costumi, in quel primo Nibelungenfestspiel,
fu l'artista tedesco Carl Emil Doepler der Ältere, il «vecchio» (per
distinguerlo dal figlio,
Emil Doepler der
Jüngere, il «giovane», anch'egli noto illustratore di soggetti mitologici).
Riportiamo qui alcuni dei bozzetti dell'artista, tratti dal portfolio pubblicato
nel 1889, a cura di Clara Steinitz. |
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Carl
Emil Doepler der
Ältere |
DER RING DES NIBELUNGEN |
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Wotan [Óðinn]
Wotan, divino protagonista del ciclo
wagneriano, è ritratto, in questo primo bozzetto, non diversamente dalla diffusa
immagine del dio Óðinn, quale viandante
per le vie del mondo. Con un mantello azzurro, un cappello in testa e una lunga
lancia in pugno. |
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Wotan, ✍ 1876. |
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Wotan [Óðinn]
Wotan regge la lancia come fosse uno
scettro. Il bozzetto di Doepler ben rende l'immagine suntuosa e barbarica che,
nell'Ottocento, ci si faceva dei guerrieri teutonici. Elmo alato, abito ornato
di gioielli, bracciali e cavigliere. |
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Wotan, ✍ 1876. |
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Wotan [Óðinn]
Il bozzetto sembra rendere qui un abito di corte.
Wotan non è un guerriero: è un sovrano
dalle ricche vesti e ornamenti. |
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Thor oder Thunar, ✍ 1876. |
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Donner [Þórr]
Il bozzetto per Donner non si discosta
dall'immagine tradizionale del
Þórr scandinavo. Gli abiti sono ricchi, il
mantello rosso dai complessi drappeggi che sventola sulla veste azzurra. Una
mano guantata di ferro impugna il proverbiale martello. Capelli e barba, rossi,
presentano una curiosa acconciatura ottocentesca. |
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Freya, ✍ 1876. |
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Fricka [Frigg] e Freia [Freyja]
Secondo la filologia, le figure di Frigg e
Freyja derivano da un comune archetipo:
una antica dea teutonica che, giungendo in Scandinavia, si è evoluto in due
immagini distinte: la regale regina degli
Æsir, e la disinvolta dea dei Vanir.
Wagner, pur incentrando la sua tetralogia sulla tradizione tedesca, torna a
distinguere le due dee, facendone una coppia di sorelle:
Fricka e
Freia. |
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Freyer mit Skirnir, ✍ 1876. |
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Froh [Freyr] Dio della
primavera e della gioia, Froh (norreno
Freyr), fratello di
Freia, viene rappresentato in verde, con
un serto attorno al capo e con un falcetto in mano, come il dio romano
Saturnus. |
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Tyr der Schwertgott, ✍ 1876. |
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Loge [Loki]
Wagner interpreta Loki quale re del fuoco, secondo
una lettura ottocentesca del personaggio, che veniva assimilato al gigante
elementale Logi. Doepler lo veste di colori
caldi, rosso e giallo; fulva sono anche la chioma e la barba, e lo sguardo è
astuto e machiavellico. |
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Loge, ✍ 1876. |
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Erda [Jǫrð]
Jǫrð, l'antica dea-terra, diviene in
Wagner Erda, la cupa e misteriosa signora
della sapienza e del fato. Doepler la ammanta di grigio-azzurro, con un velo
gettato sopra i lunghi riccioli e un torques al collo. |
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Erda, ✍ 1876. |
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Nornen [Nornir]
Le Nornir, interpreti del fato,
sono, nella rielaborazione wagneriana, figlie di
Erda. Il bozzetto di Doepler non si
discosta dalla tradizionale iconografia ottocentesca. |
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Nornen, ✍ 1876. |
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Nibelungen
[Niflungar]
Nel mito scandinavo, Niflungar è uno dei
nomi della stirpe reale burgunda. Wagner, con decisa rielaborazione, li
trasforma in una stirpe di nani, avidi di tesori, i
Nibelungen. |
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Nibelungen, ✍ 1876. |
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Mime [Reginn]
Tra i Nibelungen, Wagner colloca i nani
Alberich e Mime, i quali corrispondono – mutatis mutandis – ad
Andvari e Reginn dei
poemi eddici. Fedele alla sua definizione, Mime/Reginn
viene qui ritratto con grembiule e attrezzi da fabbro. |
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Frigg als Olstara, ✍ 1876. |
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Brünnhilde [Brynhildr]
La Walküre Brünnhilde (norreno
Brynhildr), assoluta protagonista della seconda
opera del ciclo wagneriano, sembra quasi librarsi a mezz'aria, con l'elmo alato
e la lancia. Il mantello rosso fa un ottimo contrasto con la lunga veste bianca. |
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Heimdal verlangt die Rückkehr Iduns aus der Unterwelt, ✍ 1876. |
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Walküren [Valkyrjur]
Icone wagneriane per eccellenza, le indomiti Walküren
(norreno Valkyrjur) sono otto, nella tetralogia Der Ring:
Brünnhilde, Waltraute, Helmwige, Gerhilde, Siegrune,
Schwertleite, Ortlinde, Grimgerde e Rossweisse. Qui, i bozzetti che Doepler ha
realizzato per alcune di loro. |
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Walküre, ✍ 1876. |
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Walküre, ✍ 1876. |
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Walküre, ✍ 1876. |
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Walküre, ✍ 1876. |
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Walküre, ✍ 1876. |
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