FONTI

CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
AIDED CHLOINNE TUIRILL
IL TRAGICO DESTINO DEI FIGLI DI TUIRELL

Titolo

Aided Chloinne Tuirend > Oidheadh Chloinne Tuireann

Genere Narrazione
Lingua Medio irlandese
Epoca
Redazioni:   XVIII - inizi XIX secolo
OIDHEADH CHLOINNE TUIREANN

L'Aided chloinne Tuirill

Appartenente al genere delle «storie meste» (medio irlandese aided; irlandese classico oidheadh, letteralmente «uccisione»), il racconto Aided chloinne Tuirill, il «Tragico destino dei figli di Tuirell», è un racconto collocabile nel ciclo delle invasioni, il cui svolgimento è in pratica un ampliamento di alcuni eventi compresi nel Cath Maige Tureid, di cui riporta personaggi ed eventi, anche se con qualche piccola incongruenza.

La vicenda

La prima parte della vicenda narra della mutilazione di Núada Aircetlám e di come Míach lo curasse trapiantandogli un vero braccio al posto di quello d'argento. Il racconto passa poi a narrare dell'oppressione che le Túatha Dé Dánann subiscono da parte dei Fomóire, per poi far fare a Lúg una sorta di entrata trionfale. Lúg uccide gli esattori fomóire e ne tiene in vita nove affinché riferiscano ai loro capi che le Túatha Dé Dánann rifiutano la sottomissione. I Fomóire reagiscono spedendo un esercito in Ériu, al comando di Bress, che prende a devastare le terre di Bodb Derg. Correndo in aiuto di questi, Lúg incontra suo padre Cían, insieme ai fratelli, Ceithen. I tre figli Cainte (Dían Cécht) promettono a Lúg di aiutarlo nella battaglia. Dopodiché Lúg giunge nel Connacht e, con l'aiuto del popolo dei síde,  sconfigge gli invasori a Mag Mór an Óenaig. Bress gli promette che i Fomóire sarebbero presto tornati con un esercito ancora più potente per risolvere definitivamente la contesa.

Mentre accadono questi fatti, Cían ha la sventura di incontrare Brian, Iuchar e Iucharba, i tre figli di Tuirell. Tra i figli di Cainte ed i figli di Tuirell corre un odio reciproco di cui il testo non spiega le ragioni. Disperando di non poter dare battaglia senza l'ausilio dei suo fratelli, Cían tenta di dissimularsi in un branco di porci trasformandosi egli stesso in maiale, ma viene scoperto e colpito da un giavellotto impugnato da Brian. Riassume allora forma umana tentando di farsi risparmiare dai suoi nemici, ma Brian è irremovibile e, insieme ai suoi fratelli, lo uccide.

Dopo la battaglia, Lúg viene presto a conoscenza del delitto e, dopo aver riunito in assemblea le Túatha Dé Dánann, denuncia l'omicidio del padre senza nominarne gli autori. Con la promessa di accontentarsi di una riparazione, Lúg induce i colpevoli a confessare il delitto. La sua astuzia è di non precisare la portata del prezzo della riparazione, se non dopo che i figli di Tuirell si sono impegnati a pagarla. Assicuratosi di aver vincolato gli assassini all'esaudimento della sua richieste, pretende che Brian, Iuchar e Iucharba gli portino alcuni oggetti magici che si trovano nelle parte più lontane della terra. Lúg intende infatti utilizzare tali oggetti per sconfiggere i Fomóire nella prossima battaglia, che si terrà a Mag Tuired. I figli di Tuirell sono costretti ad intraprendere un viaggio lungo e pericoloso ma, nonostante le mille difficoltà, riescono nella loro impresa e tornano in Ériu recando tutti gli oggetti richiesti.

Ma Lúg, che vuole in realtà che gli assassini di suo padre paghino con la vita, ricorda ai figli di Tuirell che devono ancora esaudire la sua ultima richiesta: lanciare tre grida sulla collina di Midchain. È un compito privo di qualsiasi utilità, che tuttavia sarà fatale ai figli di Tuirell. Brian, Iuchar e Iucharba tornano in Ériu  in fin di vita; il padre loro Tuirell si reca da Lúg chiedendogli la magica pelle di porco che, sola, potrebbe salvarli, ma Lúg rifiuta. I figli di Tuirell muoiono e loro padre con loro. Così si compie la vendetta di Lúg.

Nonostante il testo non attenui per nulla l'odioso crimine di cui i tre fratelli si sono macchiati, è nondimeno partecipe delle sofferenze e dei patimenti in cui incorreranno per pagare al figlio dell'ucciso il prezzo del risarcimento. È anzi lo stesso Lúg, fermo e risoluto nel suo diritto di vendetta, a risaltare duro e spietato di fronte alla fierezza con la quale i tre fratelli vanno incontro al destino di morte che è stato loro preparato.

Il testo

L'Aided chloinne Tuirill è tramandato in una decina di manoscritti, tutti piuttosto recenti, compilati nel XVIII secolo o addirittura all'inizio del XIX, anche se nel testo sono compilati passi poetici più antichi. Spesso, i saggi e le storie letterarie riportano il titolo della narrazione nell'ortografia classico-irlandese di Oidheadh chloinne Tuireann, che è quella utilizzata negli stessi manoscritti. Noi abbiamo preferito normalizzare il titolo e i nomi.

Il più noto dei documenti che contengono il racconto è il Trí truaighe na sgéalaigheachta, i «Tre tormenti della narrazione» (il Ms. Egerton 142, composto nel 1821 e oggi custodito al British Museum), raccolta di tre racconti scelti non già sul soggetto, ma sul genere dei racconti stessi, che, in questo caso, è il genere delle «storie meste» [aided/oidheadh], nella quale l'Aided chloinne Tuirill è contenuto insieme ad altri due famosi racconti di argomento analogo: l'Aided chloinne Uislenn, il «Tragico destino dei figli di Uisliu, che ripropone con dovizia di particolari la vicenda dell'esilio e della morte dei figli di Uisliu, già conosciuta per una redazione più antica, e l'Aided chloinne Lir, il «Tragico destino dei figli di Lér», i cui giovani protagonisti sono trasformati in cigni e costretti ad un esilio di novecento anni tra l'Irlanda e la Scozia, che non si trova invece in nessun altro testo.

È da questa versione che è tratta la popolare traduzione in inglese di Eoghan Ó Comhraí (Eugene O'Curry, 1764-1862), pubblicata sul quarto numero della rivista The Atlantis (Londra 1863).

L'antichità della vicenda è tuttavia testimoniata da una citazione presente nel Sanas di Cormac mac Cuileannáin (fine IX sec.). Esiste anche una versione antica del racconto (risalente all'XI secolo), intitolata Imthechta Tuirill ocus a Mac, le «Peregrinazioni di Tuirell e dei suoi figli».

Lady Augusta Gregory ha inserito il racconto, in forma romanzata, nel primo volume del suo Gods and Fighting Men (1904).

Redazioni e manoscritti

I manoscritti che contengono l'Aided chloinne Tuirill sono i seguenti (tra parentesi quadre la data di compilazione):

  • British Museum - Ms. Egerton 106, f. 88 e segg. [1715]
  • British Museum - Ms. Egerton 188, f. 122 e segg. [1720]
  • British Museum - Ms. Egerton 164, f. 126 e segg. [1726]
  • Royal Irish Academy - Ms. 23 M 47, ff. 66-97 [1734] (incompleto)
  • Royal Irish Academy - Ms. 23 C 22 (Betham 76), ff. 221 e segg. [1763]
  • Royal Irish Academy - Ms. 23 G 10, ff. 45-67 [1805]
  • Royal Irish Academy - Ms. 23 E 16 (Betham 110), ff. 245-287 [1808]
  • National Library of Scotland, Edimburgo - Adv. Libr. 56 [XVIII sec.]
  • British Museum - Ms. Egerton 142 , f. 83b e segg. [1821] - Nella raccolta Trí truaighe na sgéalaigheachta
  • Royal Irish Academy - 23 B 21, ff. 245-287 [1824]
  • British Museum - Ms. Egerton 208, ff. 46 e segg. [XIX sec.]

Il racconto Imthechta Tuirill ocus a Mac è invece contenuto:

  • Bodleian Library Oxford  - Ms. Rawlinson 512, f. 93Va - 93Vb [XIV secolo]
  • Trinity College Dublino - Ms. H 2 17 (Lebor Mór Lecáin), f. 19Ra - 19Vb [inizio XV secolo]

Bibliografia

  • AGRATI Gabriella e MAGINI M.  Letizia [cura]. Saghe e racconti dell'antica Irlanda [2 voll.]. Mondadori, Milano 1993. Contiene una traduzione semplificata del testo.
BIBLIOGRAFIA
Intersezione: Sezioni - Alianora.
Sezione: Fonti - Nabū-kudurri-uṣur.
Area: Celtica - Óengus Óc.
Ricerche e testi di Dario Giansanti.
Creazione pagina: 25.06.2004
Ultima modifica: 29.04.2012
 
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