OIDHEADH
CHLOINNE
TUIREANN |
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L'Aided
chloinne Tuirill
Appartenente al genere delle «storie
meste» (medio irlandese aided;
irlandese classico oidheadh,
letteralmente «uccisione»), il racconto
Aided chloinne
Tuirill, il «Tragico destino dei
figli di Tuirell», è un racconto
collocabile nel ciclo delle invasioni, il
cui svolgimento è in pratica un ampliamento
di alcuni eventi compresi nel
Cath Maige Tureid, di
cui riporta personaggi ed eventi, anche se
con qualche piccola incongruenza. |
La vicenda
La prima parte della vicenda narra della
mutilazione di
Núada Aircetlám e di come
Míach
lo curasse trapiantandogli un vero braccio
al posto di quello d'argento. Il racconto
passa poi a narrare dell'oppressione che le
Túatha Dé Dánann
subiscono da
parte dei
Fomóire, per poi far fare a
Lúg una
sorta di entrata trionfale.
Lúg
uccide gli esattori fomóire e ne tiene in
vita nove affinché riferiscano ai loro capi
che le
Túatha Dé Dánann
rifiutano la sottomissione. I
Fomóire reagiscono spedendo un
esercito in Ériu, al comando di
Bress,
che prende a devastare le terre di
Bodb
Derg. Correndo in aiuto di questi,
Lúg
incontra suo padre
Cían, insieme ai fratelli
Cú,
Ceithen. I tre figli
Cainte (Dían
Cécht) promettono a
Lúg di
aiutarlo nella battaglia. Dopodiché
Lúg
giunge nel Connacht e, con l'aiuto del
popolo dei síde, sconfigge gli
invasori a Mag Mór an Óenaig.
Bress
gli promette che i
Fomóire sarebbero presto tornati con
un esercito ancora più potente per risolvere
definitivamente la contesa.
Mentre accadono questi fatti,
Cían ha la sventura di incontrare
Brian,
Iuchar e
Iucharba, i tre figli di
Tuirell. Tra i figli di
Cainte ed i figli di
Tuirell corre un odio reciproco di cui
il testo non spiega le ragioni. Disperando
di non poter dare battaglia senza l'ausilio
dei suo fratelli,
Cían tenta di dissimularsi in un branco
di porci trasformandosi egli stesso in
maiale, ma viene scoperto e colpito da un
giavellotto impugnato da
Brian. Riassume allora forma umana
tentando di farsi risparmiare dai suoi
nemici, ma
Brian è irremovibile e, insieme ai suoi
fratelli, lo uccide.
Dopo la battaglia,
Lúg
viene presto a conoscenza del delitto e,
dopo aver riunito in assemblea le
Túatha Dé Dánann,
denuncia l'omicidio del padre senza
nominarne gli autori. Con la promessa di
accontentarsi di una riparazione,
Lúg
induce i colpevoli a confessare il delitto.
La sua astuzia è di non precisare la portata
del prezzo della riparazione, se non dopo
che i figli di
Tuirell si sono impegnati a pagarla.
Assicuratosi di aver vincolato gli assassini
all'esaudimento della sua richieste,
pretende che
Brian,
Iuchar e
Iucharba gli portino alcuni oggetti
magici che si trovano nelle parte più
lontane della terra.
Lúg
intende infatti utilizzare tali oggetti per
sconfiggere i
Fomóire nella prossima battaglia, che
si terrà a Mag Tuired. I figli di
Tuirell sono costretti ad intraprendere
un viaggio lungo e pericoloso ma, nonostante
le mille difficoltà, riescono nella loro
impresa e tornano in Ériu recando tutti gli
oggetti richiesti.
Ma
Lúg,
che vuole in realtà che gli assassini di suo
padre paghino con la vita, ricorda ai figli
di
Tuirell che devono ancora esaudire la
sua ultima richiesta: lanciare tre grida
sulla collina di
Midchain. È un compito privo di
qualsiasi utilità, che tuttavia sarà fatale
ai figli di
Tuirell.
Brian,
Iuchar e
Iucharba tornano in Ériu in fin di
vita; il padre loro
Tuirell si reca da
Lúg
chiedendogli la magica pelle di porco che,
sola, potrebbe salvarli, ma
Lúg
rifiuta. I figli di
Tuirell muoiono e loro padre con loro.
Così si compie la vendetta di
Lúg.
Nonostante il testo non attenui per nulla
l'odioso crimine di cui i tre fratelli si
sono macchiati, è nondimeno partecipe delle
sofferenze e dei patimenti in cui
incorreranno per pagare al figlio
dell'ucciso il prezzo del risarcimento. È
anzi lo stesso
Lúg,
fermo e risoluto nel suo diritto di
vendetta, a risaltare duro e spietato di
fronte alla fierezza con la quale i tre
fratelli vanno incontro al destino di morte
che è stato loro preparato. |
Il testo
L'Aided chloinne
Tuirill
è tramandato in una decina di manoscritti,
tutti piuttosto recenti, compilati nel XVIII
secolo o addirittura all'inizio del XIX,
anche se nel testo sono compilati passi
poetici più antichi. Spesso, i saggi e le
storie letterarie riportano il titolo della
narrazione nell'ortografia
classico-irlandese di Oidheadh chloinne
Tuireann, che è quella utilizzata negli
stessi manoscritti. Noi abbiamo preferito
normalizzare il titolo e i nomi.
Il più noto dei documenti che contengono il
racconto è il Trí
truaighe na sgéalaigheachta, i «Tre tormenti della narrazione»
(il Ms. Egerton
142,
composto nel 1821 e oggi custodito al
British Museum), raccolta di
tre racconti scelti non già sul soggetto, ma
sul genere dei racconti stessi, che, in questo caso, è il genere delle «storie meste»
[aided/oidheadh], nella quale l'Aided chloinne
Tuirill è contenuto insieme ad
altri due famosi racconti di argomento
analogo: l'Aided chloinne
Uislenn, il «Tragico destino dei figli di Uisliu,
che
ripropone con dovizia di particolari la vicenda dell'esilio e della morte dei figli di
Uisliu, già
conosciuta per una redazione più antica, e l'Aided chloinne
Lir, il «Tragico destino dei figli di Lér»,
i cui giovani protagonisti sono trasformati in cigni e costretti ad un esilio di novecento anni tra l'Irlanda e
la Scozia, che non si trova invece in nessun altro testo.
È da questa versione che è tratta la
popolare traduzione in inglese di Eoghan Ó
Comhraí (Eugene O'Curry, 1764-1862),
pubblicata sul quarto numero della rivista
The Atlantis (Londra 1863).
L'antichità della
vicenda è tuttavia testimoniata da una
citazione presente nel
Sanas
di Cormac mac
Cuileannáin (fine IX sec.). Esiste anche una versione antica del racconto (risalente
all'XI
secolo), intitolata Imthechta Tuirill ocus a Mac,
le «Peregrinazioni di Tuirell e dei
suoi figli».
Lady Augusta
Gregory ha inserito il racconto, in forma
romanzata, nel primo volume del suo Gods and Fighting
Men
(1904). |
Redazioni e manoscritti
I manoscritti che contengono l'Aided
chloinne Tuirill sono i seguenti
(tra parentesi quadre la data di
compilazione):
-
British Museum - Ms. Egerton
106, f. 88 e segg. [1715]
-
British Museum - Ms. Egerton
188, f. 122 e segg. [1720]
-
British Museum - Ms. Egerton
164, f. 126 e segg. [1726]
-
Royal Irish Academy - Ms. 23 M 47,
ff. 66-97 [1734]
(incompleto)
-
Royal Irish Academy - Ms. 23 C 22
(Betham 76), ff. 221 e segg. [1763]
-
Royal Irish Academy - Ms. 23 G
10, ff. 45-67 [1805]
-
Royal Irish Academy - Ms. 23 E 16
(Betham 110), ff. 245-287 [1808]
-
National Library of Scotland,
Edimburgo - Adv. Libr. 56 [XVIII sec.]
-
British Museum - Ms. Egerton
142 , f. 83b e segg. [1821] - Nella raccolta Trí
truaighe na sgéalaigheachta
-
Royal Irish Academy - 23 B 21,
ff. 245-287 [1824]
-
British Museum - Ms. Egerton
208, ff. 46 e segg. [XIX sec.]
Il racconto
Imthechta Tuirill ocus a Mac
è invece contenuto:
- Bodleian Library Oxford -
Ms. Rawlinson 512, f.
93Va - 93Vb [XIV secolo]
-
Trinity College Dublino -
Ms. H 2 17
(Lebor
Mór Lecáin),
f. 19Ra - 19Vb [inizio XV secolo]
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