LETTERATURA Dopo aver elencato,
in due strofe, tutti i fiumi dell'universo,
il
Grímnismál cita altri quattro corsi
d'acqua, tra cui compare appunto il Kǫrmt, che
Þórr
deve guadare
ogni giorno per recarsi al þing
degli dèi.
Kǫrmt ok Ǫrmt
ok Kerlaugar tvær,
þær skal Þórr vaða
hverjan dag
er hann dæma ferr
at aski Yggdrasils,
þvíat Ásbrú
brenn ǫll loga,
heilǫg vǫtn hlóa. |
Kǫrmt e
Ǫrmt
e i due
Kerlaugar,
questi deve
Þórr
guadare
ogni giorno
quando si reca al consiglio
presso il frassino
Yggdrasill,
altrimenti l'ásbrú
brucerebbe tutto in fiamme,
le acque sacre ribollirebbero. |
Ljóða Edda
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Grímnismál [29] |
È evidente che questi quattro fiumi hanno un carattere
cosmico: se
Þórr
è costretto a guadarli, è perché
non può transitare sul ponte Bifrǫst,
il quale si incendierebbe se lui vi passasse.
Si tratta dunque di fiumi che scorrono nel cielo. Rimane
tuttavia l'incertezza se, questa strofa
[29] sia tutt'uno con
l'imponente sistema fluviale dell'universo di cui si tratta
alle strofe [26-28], o se vi
stata artificialmente associata con esse da un compilatore
posteriore, per via dell'argomento analogo. Non sappiamo
dunque se il Kǫrmt, l'Ǫrmt
e i due
Kerlaugar siano da collocare
accanto ai fiumi che sgorgano dalla sorgente di
Hvergelmir, a
sua volta alimentata dalle gocce che
scendono dalle corna del cervo
Eikþyrnir
[26].
Forse è significativo il fatto che Snorri non tratta di
questi quattro fiumi laddove descrive il sistema fluviale
dell'universo (egli fa infatti una parafrasi del
Grímnismál
[26-28]
in Gylfaginning
[39]),
ma li cita precedentemente, in un contesto del tutto diverso, parlando del ponte Bifrǫst.
Egli riporta integralmente la strofa
Grímnismál [29]
in
Gylfaginning
[15 {22}].
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