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FONTI - La ricerca dei testi
FONTI - La ricerca dei testi

Antica Lirica Irlandese
LEstate è Venuta
 

 
INTRODUZIONE
TESTO
NOTE
BIBLIOGRAFIA

RIFERIMENTI

MITOLOGIA CELTICA - Fonti

CELTI > Irlandesi

Genere

Poema lirico

Epoca

Secc. IX

Il componimento

Composti nella prima metà del IX secolo, questi versi sono contenuti nel famoso manoscritto Ms Rawlinson B.502. Sono anch'essi attribuiti a Finn mac Cumaill, il mitico capo dei Fíanna. Secondo il testo, Finn avrebbe ordinato al suo aiutante di uscire ad attingere acqua; costui tentò di sottrarsi al compito adducendo a pretesto il freddo e il cattivo tempo, ma con questi versi Finn gli replica che il bel tempo è giunto: «l'estate è venuta, l'inverno è finito».

Il testo, ricco di assonanze e di allitterazioni, è metricamente di tipo lethrannaigecht mór, con rima b-d, tranne la quinta e l'ultima strofa che hanno verso di sei sillabe (Cataldi 1982). Edito inizialmente da J.C. Zimmer nel 1887, divenne tuttavia popolare quando Kuno Meyer lo comprese nel suo Four Old Irish Songs of Summer and Winter (Meyer 1903).

 

L' Estate è Venuta
 
1 Tánic sam slán sóer
d
íambi clóen cail cíar,
lingid ag seng snéid,
d
íambi réid rón rían.

L'estate è venuta, esuberante, libera,
fa incurvare il bosco ombroso;
salta la cerva, veloce, sottile,
e liscio è il percorso delle foche.



[1c]
[1d]

2 Canaid cuí céol mbinn mblaith,
d
íambi súan sáim séim,
lengait éoin c
ínin crúaich
ocus dailm l
úaith léith.

Dolce canzone canta il cuculo,
induce a sonni lievi;
saltellano gli uccelli sulle placide colline
e balzano gli agili cervi grigi.

 
3

Foss n-oss rogab tess,
gáir dess cass c
úan,
tibid trácht find fonn,
d
íambi lond ler lúath.

Il caldo ha invaso la tana del cerbiatto
e i cani lanciano grida armoniose;
la spiaggia sorride, bionda distesa
che inasprisce il rapido mare.

 
4

Fúam ngaeth báeth barr
dairi duib Drum Daill,
rethid graig máel m
úad,
d
íambi dín Cúan Caill.

Suono di folli venti sulla cima
dal nero querceto di Drum Daill;
corrono levigate mandrie di cavalli
ai quali è rifugio C
úan Caill.
 
5

Maidid glass for cach luss,
bilech doss dairi glaiss:
tánic sam. rofáith gaim,
gonit coin cuilinn caiss.

Il verde prorompe da ogni pianta,
frondosi i cespugli nel verde querceto.
L'estate è venuta, l'inverno è finito:
agrifogli contorti feriscono i cani.
 
6

Canaid lon dron dord
d
íambi forbb caille cerbb,
s
úanaid ler lonn líac,
foling
íach brec bedc.

Il merlo, erede del bosco spinoso,
canta vigorose melodie;
il mare selvaggio stanco si riposa
e salta il salmone screziato.
 
7 Tibid grían dar cach tírm
dedlai lim fris-sil snom,
g
árit coin, dáilit daim,
for-berat brain, tánic sam.

Il sole sorride su ogni terra
allontanando il brutto tempo.
Latrano i cani, i cervi s'aggruppano,
s'addensano i corvi. L'estate è venuta.

 
       

NOTE

1c - Ag indica, come daim (2d, 7c) e oss (3a) il «cervo»; ma ag può essere la cerva, in quanto daim è soltanto il maschio. È interessante notare che tutt'e tre i termini indicavano inizialmente in primo luogo il bue e la vacca, ma nella letteratura feniana cambiano significato attraverso l'ellissi di espressioni metaforiche (vere e proprie kenningar, se sia appropriato questo termine tratto dalla poesia germanica) come oss alta «bue che salta» e dam allaid «bue della foresta». (Cataldi 1982) [RITORNA]

1d - Rón rían «percorso delle foche» è un'altra metafora bardica, questa volta utilizzare a indicare il mare. Ma allo stesso tempo già rían nel linguaggio poetico già significa, con curiosa sovrapposizione semantica, «mare». (Cataldi 1982) [RITORNA]
 

Bibliografia

  • CATALDI Melita: Antica lirica irlandese. Torino, Einaudi 1981.

  • GIUSTI Giovanni: Antiche liriche irlandesi. Roma, Salerno 1991.

[BIBLIOGRAFIA CELTICA COMPLETA]

Sezione Antologia - Šāhrazād.
Area Celtica - Óengus Óc.

Traduzione di Melita Cataldi (1982)

Creazione pagina: 07.01.2005
Ultima modifica:
17.01.2006

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