La presente
versione dell'Edda in prosa
di Snorri Sturluson è stata
tradotta da Stefano Mazza appositamente per Bifröst.
Forniamo così una nostra edizione di questo capolavoro del
medioevo islandese, di inestimabile importanza per la
nostra conoscenza della mitologia e della cultura
germanica, augurandoci che diventi un
punto di riferimento per tutti gli appassionati di
materia nordica e un'utile fonte di consultazione per gli
articoli che compariranno in questo e in altri siti.
Questa edizione
dell'Edda in prosa si
prefigge di colmare alcune delle lacune delle pur ottime
traduzioni di Giorgio Dolfini (Adelphi
1975) e Gianna Chiesa Isnardi (Rusconi 1975, Tea 2003), e di fornire,
per la prima volta in lingua italiana, una traduzione
completa dell'opera. Apparirà qui il
Fórmali
(ignorato nelle edizioni di cui sopra),
Gylfaginning e il testo completo del
Skáldskaparmál (di cui le edizioni italiane portano
soltanto le sezioni narrative, saltando le molte citazioni nelle quali Snorri presenta un gran numero di metafore
poetiche
importantissime dal punto di vista mitologico).
La traduzione è
stata eseguita sul testo stabilito da Stefano Mazza sulla
base del Codex Regius [R], che dei quattro
manoscritti dell'Edda è quello
normalmente utilizzato come testo
diplomatico, con integrazioni e confronti eseguiti
su tutti i codici. Il
Prologo si basa invece sul Codex
Wormianus [W], che è quello che sviluppa
maggiormente il testo, ma anche qui si è tenuto conto
delle lezioni degli altri codici. Le versioni norrene
utilizzate sono tratte dal bellissimo sito di Eysteinn
Björnsson, Jörmungrund <http://www.hi.is/~eybjorn>,
il quale fornisce il testo di tutti e quattro i codici,
sia in
ortografia originale che normalizzata.
Alla classica
numerazione dei capitoli (1,
2,
3...) abbiamo
aggiunto, per comodità, una suddivisione dei singoli
paragrafi (1a,
1b,
1c...) che va intesa unicamente come una nostra scelta
editoriale e non fa parte delle edizioni del
testo. Le strofe poetiche citate sono
contrassegnate da una numerazione aggiuntiva tra parentesi
graffe ({1}, {2}, {3}...).
Le kenningar, soprattutto nel
Discorso sull'arte scaldica,
sono contrassegnate tra virgolette alte “...”.
Le note che
accompagnano il testo sono di Stefano Mazza e Dario
Giansanti. Si ringraziano Luca Taglianetti e Antonio Scalas
per i consigli e le correzioni.
Attenzione. I diritti di
questa traduzione dell'Edda in prosa
appartengono a Stefano Mazza, il quale ha
gentilmente concesso a Bifröst e alla casa editrice
Vocifuoriscena il permesso di
pubblicare l'opera. È vietato qualsiasi utilizzo
del testo a scopo di lucro o comunque al di fuori del normale uso
privato. Dato che
l'opera è al momento da considerarsi non definitiva, si
vieta qualsiasi pubblicazione o duplicazione della
stessa.
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