MITI

BALTOFINNI
Finlandesi

MITI GERMANICI
IL RAPIMENTO DI LINDA
Liberazione e metamorfosi
Rimasta vedova, Linda vive nell'amore per i tre figli che le sono rimasti, rifiutando tutti i pretendenti che tornano a chiedere la sua mano. Ma ecco che un mago finno giunge a bussare alla sua porta...
1 - I PRETENDENTI ALLA MANO DI LINDA

he succedeva nel cortile di Linda, che ad ogni spuntare dell'alba si rimpiva di fremiti e di rumori? Chi erano tutti costoro che venivano alla porta della vedova e quindi se ne andavano con quell'aria insoddisfatta?

In realtà essi venivano a chiedere la mano di Linda. Dopo la morte di Kalev, si erano fatti avanti molti pretendenti, con la speranza di conquistare, assieme alla ricca vedova, il reame e l'eredità di Kalev. Essi tentavano con ogni mezzo di far cadere la donna nelle loro mani, ma fedele alla memoria del marito scomparso, tutti quanti, uno dopo l'altro, Linda li respingeva.

Linda viveva per i tre figli che le erano rimasti. Le ore di bellezza e di amore per lei si erano esaurite e il suo cuore mai più si sarebbe infiammato. La dolce rondinella non avrebbe mai abitato altro nido. E tutti i pretendenti, uno dopo l'altro, tristemente tornavano sui loro passi.

2 - IL MAGO FINLANDESE

n giorno, allorché la vedova si credeva alfine sbarazzata una volta per sempre dagli importuni, si presentò alla sua porta un mago giunto dalla Finlandia.

Il suo nome era Tuuslar. La sua potenza era enorme. Era in grado di comandare gli elementi del cielo e della terra. Ma Linda lo respinse senza nemmeno ascoltarlo.

Furioso il mago passò dalle profferte alle minacce, ma la vedova non ebbe alcun timore delle sue parole. I suoi tre figli, grandi e robusti, avrebbero difeso la madre a qualunque costo. E il mago Tuuslar dovette andarsene, giurando in cuor suo di vendicarsi.

Tuuslar rapise Linda ( 1976)
Heldur Laretei (1933-1994), illustrazione
MUSEO: [Laretei. Illustrazioni per il Kalevipoeg]►

3 - IL RAPIMENTO DI LINDA

olti anni passarono monotoni. Una bella mattina, simile alle altre belle mattine, i tre figli di Kalev uscirono per andare a caccia e Linda rimase sola in casa. Ella prese a occuparsi delle faccende domestiche, preparò la cena e risvegliò la fiamma nel focolare.

Intanto, Tuuslar, che da molto tempo attendeva l'occasione propizia, venuto a sapere, grazie alle sue facoltà meravigliose, che i tre giovani figli della vedova erano lontani da casi, gli aquilotti involati lungi dal nido, così che non avrebbero potuto sentire i pianti della loro madre, con la massima sollecitudine mise all'opera le sue arti per sorprendere la vedova sola in casa.

Giunto alla casa di Kalev, come un gatto che guati il sorcio, Tuuslar spiò Linda che, tranquilla e ignara del pericolo, era tutta intenta a rimestare la zuppa. Subito, il mago si precipitò in casa, assalì la donna e sollevatala tra le braccia, la trasportò di peso fuori dalla casa, oltre il cortile, trascinandola verso il battello che egli aveva nascosto n una piccola baia occultata.

Linda si dibatté con tutte le sue forze, pianse e implorò il suo rapitore di lasciarla. Ma questi, aiutato dai suoi incantesimi, era ben più forte della povera donna e restò sordo alle sue preghiere.

Linda ( 1868)
August Ludwig Weizenberg (1837-1921), scultura.
Copia in bronzo, Tallinn (Estonia)
MUSEO: [Weizenberg. Personaggi mitologia estone]►

4 - LA METAMORFOSI DI LINDA

e grida e i pianti della vedova risuonarono per la foresta: l'eco li trasportava lontano, ma morivano prima di giungere alle orecchie dei figli di Kalev.

Allo stremo delle forze, Linda implorò il cielo.

Gli dèi non rimasero insensibili alle sue lacrime. Ukko accorse sul suo carro le cui ruote infuocate sprizzavano faville e scagliò la sua folgore contro il mago. Tuuslar, colpito, cadde al suolo inanimato.

E Linda? Ella, ghiacciata dal freddo, non era più Linda.

Quando il mago riprese i sensi, egli non vide vicino a sé che una roccia affilata che guardava fissamente il mare. Così gli dèi avevano strappato la rondinella agli artigli crudeli del gufo.

Fonti

1-6

Friedrich Kreutzwald: Kalevipoeg [II].

I - IL RAPIMENTO DI LINDA. DECLINAZIONE MITOLOGICA DEL COMPLESSO DI DAFNE

Il racconto della fanciulla che sfugge al giovane - o al dio - ben deciso ad amarla, trasformandosi in roccia, in un albero, in acqua, o comunque in un elemento naturale o del paesaggio, è un motivo diffuso nei miti di tutto il mondo. L'esempio più classico è il mito greco di Apóllōn e Dáphnē, in cui la ninfa, sfugge al tentativo di seduzione (ma potremmo anche dire di stupro) del dio, trasformandosi in una pianta di alloro. Da questo racconto gli psicologi hanno coniato un «complesso di Dafne» per definire il timore dell'accoppiamento da parte delle fanciulle.

Il racconto estone di Tuuslar e Linda, presente nel Kalevipoeg, fa parte certamente di questo mitema, anche se qui non si tratta di una fanciulla ma di una donna avanti con gli anni, madre di molti figli, ben decisa a rimanere fedele alla memoria del marito. Ignoro quali fonti siano state adoperate da Kreutzwald nel lavoro di stesura dell'epopea e come – e quanto – egli le abbia piegate alle esigenze narrative. Ricordiamo che il Kalevipoeg non è un autentico testo mitologico, ma una tarda rielaborazione letteraria. L'antica sapienza finnica, qualunque essa sia stata, vi è molto diluita e letta in chiave romantica.

Ma che questo racconto sia l'esito di una storia ancora più antica, sembra confermato dal fatto che vi è un episodio nel Kalevala finlandese che ricorda, da lontano, la vicenda estone. Qui è il cantore Väinämöinen a forzare la giovane Aino cercando di indurla a sposarlo, ma non volendo unirsi a un vecchio, la ragazza si getta in acqua da uno scoglio, annegandosi. In seguito Väinämöinen la ripesca in forma di pesce e lei gli rivela di essere Aino, dopodiché scompare per sempre. Väinämöinen non è certamente un personaggio omologo a Tuuslar, anche se sono detti entrambi grandi maghi e incantatori; ugualmente Aino non rassomiglia certo a Linda, l'una giovane vergine, l'altra madre di molti figli, mentre per certi versi (ad esempio le modalità del suicidio) pare avvicinarsi piuttosto a Saarepiiga, la fanciulla dell'isola amata da Kalevipoeg. Tuttavia rimane il motivo del ratto da parte di un mago ai danni di una fanciulla, la quale si sottrae alle grinfie del suo aggressore trasformandosi in un elemento naturale e confondendosi con il paesaggio.

Bibliografia
  • BLUMBERG Gustav, Quellen und Realien des Kalewipoeg [Kalevipoja allikad ja reaalid]. Tartu, 1869.
  • DI LUZIO Flavia ~ GIANSANTI Dario, Kreutzwald e il Kalevipoeg. LiberIter, La Spezia 2010.
  • GANANDER Christfried, Mythologia Fennica. 1789.
  • LAUGASTE Eduard, The Kalevala and Kalevipoeg. In: HONKO Lauri, Religion, Myth and Folklore in the World's Epic: The Kalevala and its Predecessor. Monton de Gruyter, Berlino 1990.
  • ORAS Ants, La letteratura estone. In: DEVOTO Giacomo (cura), Le letterature dei paesi baltici. Sansoni, Firenze / Accademia, Milano 1969.
  • PIERETTO Giorgio, La sparuta progenie di Kalev. In: «In forma di parole», 2. Bologna 2009.
  • PRAMPOLINI Giacomo, La letteratura finnica, estone, ungherese. In: ID., Storia universale della letteratura. UTET, Torino 1953.
  • PUHVEL Jaan, Finnish kalevala and Estonian Kalevipoeg. In: «Estonian Literary Magazine», 17. 2003.
  • RAUDSEP Nora ~ DE STŒCKLIN Paul [cura]: Le Kalewipoëg. Légende épique estonienne. Presses Universitaires de France, Parigi 1930. → ID., Kalewipoeg. La leggenda nazionale del popolo estone. Ausonia 1935.
  • SCHÜDLÖFFEL Gustav Heinrich, Kaallew's Sohn. In: «Das Inland», 32. 1836.
  • TALVET Jüri, Kalevipoeg, a great European epic. In: «Estonian Literary Magazine», 17. 2003.
BIBLIOGRAFIA
Intersezione: Aree - Holger Danske
Sezione: Miti - Asteríōn
Area: Finnica - Vaka Vanha Väinö
Ricerche e testi di Dario Giansanti e Oliviero Canetti.
Creazione pagina: 08.03.2004
Ultima modifica: 26.08.2014
 
POSTA
© BIFRÖST
Tutti i diritti riservati