LETTERATURA Il nome Brimir è citato ben due
volte nella
Vǫluspá.
La prima occorrenza e là dove si
parla della nascita dei nani,
dove si dice che costoro
dovettero essere creati
«dal sangue di Brimir
| e
dagli ossi di
Bláinn».
...hvárt skyldi dverga
dróttir skepja
ór Brimis
blóði
ok ór Bláins
leggjum. |
...chi dovesse dei nani
le schiere foggiare
dal sangue di Brimir
e dagli ossi di
Bláinn. |
Ljóða
Edda >
Vǫluspá
[9] |
Poiché, stando a Snorri, i
nani erano sorti spontaneamente
nelle profondità della terra,
come vermi nelle carni
putrefatte del gigante
Ymir,
e solo in seguito gli dèi
concessero loro sapienza e
discernimento, si è voluto
dedurre che sia
Brimir
che Bláinn fossero epiteti
dello stesso
Ymir. I
nomi sono infatti impiegati in
due kenningar dove «sangue
di
Brimir» è probabile metafora a
indicare il mare, mentre «ossi
di
Bláinn»
a significare le montagne. L'uno e l'altro concetto sono espressi da alcune
kenningar attestate nella poesia scaldica: ad esempio brimir
blóðugr
«onda insanguinata» indica il mare, laddove
il sangue altro non è che quello di
Ymir; analogamente, bláins leggr «gamba
dell'azzurro», indica lo scoglio o le rocce (Meli 2008).
Nel
loro parallelismo, i due semiversi «dal sangue di Brimir |
e dagli ossi di
Bláinn»
sembrano indicare che i nani sarebbero
nati dagli elementi che
costituiscono la terra.
La medesima strofa (Vǫluspá
[9]) è anche citata da Snorri
(Gylfaginning
{15}),
pur senza altre spiegazioni e
varianti.
Più oltre, la
Vǫluspá,
in un lugubre passo dove viene
tracciata rapidamente la
topografia degli inferi,
afferma che
Brimir
avesse una
«sala da birra» [bjórsalr]
in un posto chiamato
Ókólnir
«mai freddo».
...en annarr stóð
á Ókólni,
bjórsalr jǫtuns,
en sá Brimir heitir. |
...una seconda [dimora] si trova
in Ókólnir
sala da birra del gigante
che è chiamato
Brimir. |
Ljóða
Edda >
Vǫluspá
[37] |
Nella Prose Edda, Snorri
tenta una spiegazione di questo
brano, e afferma che, dopo la
fine del mondo, una delle più
accoglienti dimore
escatologiche in cui andranno
ad abitare gli uomini buoni e
giusti, si troverà nel cielo di
Gimlé.
Là – dice Snorri, fraintendendo
Vǫluspá [37]
– si trova una sala da birra
chiamata
«Brimir»:
Bazt er þá at vera á Gimlé á himni, ok allgott er
til góðs drykkjar þeim er þat þykkir gaman í þeim
sal er Brimir heitir, hann stendr ok á himni [á
Ókólni]. |
Il miglior [luogo] per abitarvi
sarà
Gimlé,
nel cielo, ottimo per buone bevute,
per coloro che là troveranno
piacere, in quella sala che si
chiama
Brimir
e sta in cielo [a
Ókólnir]. |
Snorri
Sturluson:
Prose Edda
>
Gylfaginning [52] |
Nello
Skáldskaparmál, Snorri
tenta una spiegazione
evemeristica di tale sala, giocando sull'assonanza tra Brimir e Priamus, ma con risultati, bisogna
dire, assai poco convincenti:
Priamus konungr í Troju var hǫfðingi mikill yfir ǫllum her Tyrkja ok hans synir
váru tignastir af ǫllum her hans. Sá salr hinn ágæti er Æsir kǫlluðu Brimis sal
eða bjórsal, þat var hǫll Priamus konungs. |
Re Priamo a Troia fu un grande condottiero per tutta la moltitudine dei Turchi e
i suoi figli erano i più rinomati di tutta la sua armata. Quella meravigliosa
sala che gli Æsir chiamarono «sala di
Brimir» o «sala da birra» [bjórsal], questa era la
hǫll di re Priamo. |
Snorri
Sturluson:
Prose Edda
>
Skáldskaparmál [8] |
Un Brimir è infine citato in
una strofa assai oscura inclusa
nel
«catalogo delle
rune» presente nel
Sigdrífumál.
Á bjargi stóð
með Brimis eggjar,
hafði sér á hǫfði hjalm;
þá mælti Mímis hǫfuð
fróðligt it fyrsta orð
ok sagði sanna stafi. |
Sul monte stava
con la «lama di Brimir»,
sulla sua testa un elmo.
Allora pronunciò la testa di Mímir
con sapienza la prima parola
e disse parole di verità. |
Ljóða
Edda >
Sigdrífumál
[14] |
Il
nome è qui incluso nell'oscura
kenning «lama di
Brimir»
[Brimis eggjar],
il cui significato continua a
sfuggire. Non è nemmeno detto
chi sia colui che impugna tale
«lama»: forse lo stesso
Óðinn. Né è chiaro quale
sia il collegamento tra la
figura ritta sul monte e la
testa di
Mímir
citata subito dopo.
Chi sia questo
Brimir non è
tuttora chiaro. L'annotazione
in
Vǫluspá
[37],
secondo la quale i nani
sarebbero stati creati dal suo
sangue, potrebbe avvicinarlo a
Ymir.
D'altronde, il riferimento alla
«sala da birra», unito al fatto
che il nome di
Brimir è
etimologicamente legato alle
onde dell'oceano, fa pensare
piuttosto ad
Ægir.
L'una e l'altra ipotesi
rimangono assai fragili.
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