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EPICA ANTICO-INGLESE

[SÆCC MǢLDŪNES]

[LA BATTAGLIA DI MALDON]
► EPICA ANTICO-INGLESE
► Sæcc Mǣldūnes
Sæcc Brunanburh
Dēor
Avviso e dedica
Schema
[SÆCC MǢLDŪNES]- Saggio
[SÆCC MǢLDŪNES]- Testo
Note
Bibliografia

Titolo (informale)

«La battaglia di Maldon»

Genere Poema storico
Lingua Antico inglese
Epoca
Composizione:
Redazione:
  tra il 991 e il 1100
tardo xi secolo (?)

Manoscritti

London, British Library, † Cotton Otho A xii

EPICA ANTICO-INGLESE

[SÆCC MǢLDŪNES]

[LA BATTAGLIA DI MALDON]
Il poema
Il manoscritto
Composizione
Contesto storico e conseguenze
La traduzione
 

IL POEMA

«Battaglia di Maldon» (Sæcc Mǣldūnes) è il titolo informale dato a un celebre poema di 325 versi (incompleto) scritto in lingua antico-inglese, giuntoci da una data incerta tramite un manoscritto ormai perduto e rientrante, insieme al Bēoƿulf, al Frammento di Finnsburh e al Ƿaldere, nel canone della poesia eroica. Esso, come la maggior parte dei testi poetici antico-inglesi, è scritto secondo la tipica metrica germanica del verso lungo allitterante. Il testo racconta della tremenda sconfitta subita nel 991 d.C. (sotto il regno di Æþelrēd ii) dagli anglosassoni sulle rive del fiume Pante (oggi Blackwater), nei pressi di Mǣldūn (oggi Maldon, nell'Essex), a opera di forze vichinghe guidate probabilmente da Óláfr Tryggvason (il poeta sembra non conoscere i nomi dei condottieri avversari).

Il tema centrale dell'opera non è tanto la battaglia in sé, quanto piuttosto il coraggioso sacrificio dei guerrieri anglosassoni, pronti a combattere fino alla morte pur di non cedere alla viltà (come faranno alcuni) e sopravvivere al loro comandante, l'ealdorman Byrhtnōð, in perfetto accordo con la tradizione del comitatus germanico. Proprio intorno alla figura del condottiero anglosassone si sviluppano i temi eroici del poema. Questo, infatti, pur non rappresentando una delle vette più alte di poesia antico-inglese (tanto da spingere la storica Florence Harmer a dire al collega Eric John: «You could write a poem as good as that if you only knew enough Anglo-Saxon») (Campbell 1982), si sofferma con particolari scelte lessicali sul comportamento tenuto da Byrhtnōð e, se da un lato l'idea che ci facciamo di lui è quella di un guerriero valoroso e onorevole, dall'altra uno specifico termine usato dal poeta, ofermod, ha spinto diversi critici a individuare nel testo una critica dell'autore all'eccesso di «galanteria militare» dimostrata dal comandante nei confronti dei nemici. L'errore fatale di Byrhtnōð consistette infatti nel permettere ai vichinghi di attraversare illesi un guado tra le due sponde del fiume, così da favorire uno scontro «alla pari», perdendo il notevole vantaggio di avere i nemici costretti in uno spazio angusto, essendo bloccati sui lati dalle acque.

Questa scelta, che può ricordare quella compiuta da Bēoƿulf di combattere Grendel senza armi (anche se in quel caso era presente anche l'elemento magico), fu appunto dettata dall'ofermōd, dall'eccessivo orgoglio (per J.R.R. Tolkien, overmastering pride) (Tolkien 2010) dimostrato da Byrhtnōð. Orgoglio che lo porterà alla morte, che costringerà quasi tutti i suoi soldati a seguirlo in nome dei legami di fedeltà e che dunque costerà la vittoria all'esercito anglosassone. In realtà gli storici tendono oggi a prendere in considerazione il fatto che Byrhtnōð potrebbe aver avuto poca scelta. Il poema infatti non fa menzione di dove si trovassero le navi vichinghe, dunque non è da escludere che il comandante abbia favorito l'avanzamento degli invasori norreni: così da poterli combattere su un terreno conosciuto ed evitare che scappassero, con le navi, verso un altro possibile approdo.

Qualunque sia la ragione di tale scelta, alla morte del condottiero si scatenò il panico tra le fila degli anglosassoni, tanto che alcuni di loro disertarono. Tra questi figurano i tre fratelli Godƿin, Godƿīġ e Godriċ, l'ultimo dei quali fuggì in groppa al cavallo appartenuto al suo signore, spingendo alcuni a credere che fosse lo stesso Byrhtnōð a fuggire. Il poema ci presenta allora gli accorati discorsi di coloro che rimasero invece fedeli al loro comandante: Ælfƿin, desideroso di non sfigurare come disertore con la sua nobile famiglia; Offa, adirato con il vile Godriċ e con quanti lo hanno seguito nella fuga; Leofsunu e Dunnere, intenzionati a vendicare il loro signore; Byrhtƿold, alla cui voce sono affidati i versi più celebri del poema (e forse i più citati dell'intero patrimonio poetico anglosassone), che invita i suoi compagni a dimostrare maggiore fermezza e decisione proprio in quei momenti in cui la situazione è più disperata.

Proprio le parole di questi valorosi guerrieri rappresentano la vetta dell'eroismo in Maldon, perché, come dice lo stesso Tolkien, esse sono pronunciate da semplici sottoposti, dettate esclusivamente dall'amore e dalla fedeltà nei confronti di Byrhtnōð e non da desideri di gloria personale (desideri che, come già detto, molti critici imputano al solo comandante). I grandi eroi di Maldon furono i semplici soldati che, in nome del più alto senso del dovere, combatterono e perirono con il loro comandante, colpevole (forse) di una decisione troppo sconsiderata.

IL MANOSCRITTO

Il testo del Sæcc Mǣldūnes, mancante sia dell'inizio che della fine, ci è noto tramite un solo manoscritto (Cotton Otho A xii, custodito alla British Library, London) e, in seguito alla distruzione di quest'ultimo nel grande incendio della biblioteca cottoniana del 1731, tramite le edizioni a stampa successive alla princeps pubblicata da Thomas Hearne nel 1726 e basata su una trascrizione cartacea fatta nel 1724 e ritrovata nel 1930.

A oggi il testo si presenta scritto prevalentemente nella variante sassone occidentale (Late West Saxon), anche se sono presenti tracce di dialetto merciano e diverse parole norrene, alcune delle quali compaiono qui forse per la prima volta (ċeallian, dreng, grið, ƿīċing). Tutti questi elementi fanno pensare che il manoscritto usato da Hearne sia una trascrizione sassone occidentale di un originale probabilmente merciano.

COMPOSIZIONE

Del testo non conosciamo né la data di composizione, né l'autore, anche se è opinione di alcuni (il primo fu Ernst Ettmüller) che, se il poema ci fosse giunto intero, sarebbe stato possibile trovare tra i primi o gli ultimi versi il nome, o quantomeno lo pseudonimo, dell'autore. Nonostante questo, diversi studiosi hanno avanzato delle ipotesi, tenendo conto tanto dell'aspetto linguistico, quanto del contesto storico in cui l'avvenimento narrato è inserito.

Come già detto, la battaglia avvenne durante il regno di Æþelrēd ii, passato alla storia come unræd, ovverosia lo «sconsigliato» (un gioco di parole basato sul fatto che il suo nome, composto da æþel e ræd, significa «nobile consiglio»). La cattiva fama di Æþelrēd è frutto di una tradizione di circa centocinquant'anni successiva alla sua morte: il fatto che nel poema non se ne faccia minimamente menzione dunque ha spinto lo studioso John Niles (Liuzza 2002) ad avanzare l'ipotesi che il testo sia stato composto nell'arco di quei centocinquant'anni, se non addirittura immediatamente dopo l'evento, forse da un diretto testimone dei fatti. Se così fosse, il candidato più probabile sarebbe uno dei monaci dell'abbazia di Ely, in quanto Byrhtnōð fu loro benefattore. Tale ipotesi non è però accolta da tutti, tanto che George Clark le contrappone motivazioni di ordine logico (se il poeta fosse stato un testimone, allora sarebbe tra i disertori che tanto critica, oppure, non prendendo attivamente parte alla battaglia, si sarebbe fatto raccontare i fatti da uno di loro) e di coerenza storiografica, mettendo in risalto come alcune descrizioni di Byrhtnōð siano fra loro discordanti, cosa che indicherebbe una limitata conoscenza della realtà dovuta a una data di composizione lontana dagli avvenimenti narrati (Clark 1968).

Un'ipotesi di datazione successiva a quella proposta da Niles vuole come periodo di composizione il tardo sec. xi, periodo a cui la maggior parte dei critici farebbe risalire anche la stesura del manoscritto distrutto, copiato probabilmente a Worcester.

CONTESTO STORICO E CONSEGUENZE

La battaglia di Maldon fu un evento di portata epocale, le cui conseguenze diedero inizio al declino dell'Inghilterra anglosassone, che culminò, meno di un secolo dopo, con la conquista normanna del 1066. La sconfitta subita spinse il re a versare, per la prima volta, un tributo agli invasori (il cosiddetto danegeld) affinché cessassero le razzie, e questo stesso meccanismo si ripeté ancora nel 994, 1002, 1007, 1012, e anche dopo la conquista del trono da parte di Knútr inn ríki (Canuto il Grande) nel 1018 e 1040, fino a che i vichinghi, nel giro di circa cinquant'anni, ottennero dagli inglesi l'equivalente di circa 250.000 sterline.

Come ulteriore misura «preventiva» nei confronti dei colonizzatori scandinavi, Æþelrēd aveva ordinato, nel 1002, il massacro di tutti i danesi presenti in Inghilterra, sospettati di voler rovesciare il governo inglese. Tale carneficina, passata alla storia come Massacro del giorno di san Brizio (13 novembre), fu all'origine di una serie di spedizioni vichinghe contro l'Inghilterra che videro come protagonisti in particolare Sveinn tjúguskegg («barbaforcuta»), figlio di Haraldr Gormsson blåtand («denteblù»), suo figlio Knútr inn ríki, futuro re d'Inghilterra, e Þorkell inn hávi («l'alto»). I tre furono al centro di una serie di avvenimenti tanto politici quanto militari, comprensivi di numerose alleanze (e altrettanto numerosi tradimenti) con i nobili inglesi, che terminarono solo con la pace stipulata nel 1016 tra Knútr e Ēadmund ii, figlio di Æþelrēd. Alla luce di quanto detto non sorprende l'importanza storica attribuita alla battaglia di Maldon, scintilla generatrice di un incendio di devastazione che segnò buona parte del regno di Æþelrēd ii, il quale, con la sua politica scellerata, contribuì senza dubbio ad alimentarlo, tanto da essere ricordato ancora oggi, insieme a John Lackland, come uno dei peggiori regnanti della storia d'Inghilterra.

LA TRADUZIONE

La seguente traduzione del Sæcc Mǣldūnes e le relative note sono state realizzate da Giorgio Lucarelli, il quale ha cercato di offrire una resa il più letterale possibile, pur tenendo in considerazione alcune traduzioni ufficiali, in particolare quelle proposte da Roberto Rosselli Del Turco e Giuseppe Brunetti (Rosselli Del Turco 2009| Brunetti 1998).

Per quanto riguarda lo studio della lingua, il traduttore si è affidato all'ottimo manuale (A guide to Old English) di Bruce Mitchell e Fred C. Robinson, completo di una dettagliata introduzione alla linguistica anglosassone, di una selezione di brani celebri e di un utile glossario  (Mitchell ~ Robinson 2012). Per maggiori dettagli sul lessico, si consiglia caldamente di consultare il dizionario online Bosworth-Toller. <http://bosworth.ff.cuni.cz/>.

EPICA ANTICO-INGLESE
[SÆCC MǢLDŪNES]
[LA BATTAGLIA DI MALDON]
[Sæcc Mǣldūnes], testo antico inglese
[La battaglia di Maldon], traduzione italiana
Note
  
 [SÆCC MǢLDŪNES] [LA BATTAGLIA DI MALDON]
   
1...] brocen ƿurde. …] fosse rotto.
2Hēt þā hyssa hƿæne
     hors forlǣtan,
Dunque [Byrhtnōð] comandò che ciascuno dei giovani guerrieri
     lasciasse il cavallo,
3feor āfȳsan
     and forð gangan,
lo spingesse lontano e proseguisse a piedi,
4hicgan tō handum
     and t[ō] hiġe gōdum.
ponesse mente all'azione e al nobile coraggio.
5Þ[ā] þæt Offan mǣġ
     ǣrest onfunde
Non appena il parente di Offa capì
6þæt se eorl nolde
     yrhðo ġeþolian,
che l'eorl non voleva tollerare la codardia,
7hē lēt him þā of handon
     lēofne flēogan
lasciò volar via dalle mani l'amato
8hafoc ƿið þæs holtes
     and tō þǣre hilde stōp.
falco verso il bosco e avanzò verso la battaglia.
9Be þām man mihte oncnāƿan
     þæt se cniht nolde
Da ciò chiunque poteva capire che il ragazzo non voleva
10ƿācian æt þām ƿīġe
     þā hē tō ƿǣpnum fēng.
apparire debole in guerra, quando impugnò le armi.
11Ēac him ƿolde Ēadriċ
     his ealdre gelǣstan
Oltre a lui anche Ēadriċ voleva seguire il suo comandante,
12frēan tō ġefeohte;
     ongan þā forð beran
il suo signore, in battaglia; allora portò avanti
13gār tō gūþe.
     Hē hæfde gōd ġeþanc
la lancia verso il combattimento. Ebbe animo coraggioso
14þā hƿīle þe hē mid handum
     healdan mihte
per tutto il tempo che poté tenere con le mani
15bord and brād sƿurd;
     bēot hē ġelǣste
lo scudo e la larga spada; obbedì al comando
16þā hē ætforan his frēan
     feohtan sceolde.
di dover combattere vicino al suo signore.
17Ðā þǣr Byrhtnōð ongan
     beornas trymian,
Allora Byrhtnōð cominciò ad allineare i guerrieri,
18rād and rǣdde,
     rincum tǣhte
cavalcò e istruì, mostrò agli uomini
19hū hī sceoldon standan
     and þone stede healdan
come dovevano disporsi e tenere la loro posizione
20and bæd þæt hyra randas
     rihte hēoldon
e li esortò a tenere gli scudi correttamente,
21fæste mid folman
     and ne forhtedon nā.
con le mani salde, e che non temessero alcunché.
22Þā hē hæfde þæt folc
     fæġere ġetrymmed,
Quando ebbe schierato accuratamente l'esercito,
23hē līhte þā mid lēodon
     þǣr him lēofost ƿæs,
smontò tra gli uomini che erano a lui più cari,
24þǣr hē his heorðƿerod
     holdost ƿiste.
dove aveva riconosciuto il suo più fedele seguito.
25Þā stōd on stæðe,
     stīðlīċe clypode
Dunque stette sulla riva, chiamò a gran voce,
26ƿīċinga ār,
     ƿordum mǣlde;
il messaggero dei vichinghi, proferì parole,
27se on bēot ābead
     brimlīþendra
riferì minacciosamente il messaggio dei naviganti
28ǣrænde tō þām eorle
     þǣr hē on ōfre stōd:
all'eorl mentre questo stava sulla riva:
29«Mē sendon tō þē
     sǣmen snelle,
«Mi mandano da te i valorosi uomini del mare,
30hēton ðē secgan
     þæt þū mōst sendan raðe
mi hanno ordinato di dirti che puoi inviare velocemente
31bēagas ƿið ġebeorge;
     and ēoƿ betere is
anelli in cambio di protezione; ed è meglio per voi
32þæt ġē þisne gārrǣs
     mid gafole forġyldon
comprare con un tributo questa tempesta di lance,
33þonne ƿē sƿā hearde
     [hi]lde dǣlon.
piuttosto che noi condividiamo una battaglia tanto dura.
34Ne þurfe ƿē ūs spillan
     ġif ġē spēdaþ tō þām;
Non c'è bisogno che ci distruggiamo, se avete ricchezze a sufficienza;
35ƿē ƿillað ƿið þām golde
     grið fæstnian.
noi desideriamo stipulare una tregua in cambio di oro.
36Ġyf þū þ[æ]t ġerǣdest
     þe hēr riċost eart
Se tu decidi questo, [tu] che qui sei il più potente,
37þæt þū þīne lēoda
     lȳsan ƿille,
che vuoi riscattare il tuo popolo,
38syllan sǣmannum
     on hyra sylfra dōm
dando agli uomini del mare, secondo il loro proprio giudizio,
39feoh ƿið frēode
     and niman frið æt ūs,
ricchezze in cambio di amicizia, e ricevere da noi pace,
40ƿē ƿillaþ mid þām sceattum
     ūs tō scype gangan,
noi con quel denaro ce ne andremo alle navi,
41on flot fēran
     and ēoƿ friþes healdan».
viaggeremo sul mare e resteremo con voi in pace».
42Byrhtnōð maþelode,
     bord hafenode,
Byrhtnōð parlò, sollevò lo scudo,
43ƿand ƿācne æsc,
     ƿordum mǣlde,
brandì la sottile lancia, proferì parole,
44yrre and ānræd
     āġeaf him andsƿare:
adirato e risoluto gli mandò indietro una risposta:
45Gehȳrst þū, sǣlida,
     hƿæt þis folc seġeð?
«Senti, marinaio, cosa dice questo popolo?
46Hī ƿillað ēoƿ tō gafole
     gāras syllan
Essi sono desiderosi di darvi le lance come tributo,
47ǣttrynne ord
     and ealde sƿurd,
la punta avvelenata e le antiche spade,
48þā hereġeatu
     þe ēoƿ æt hilde ne dēah.
un equipaggiamento da guerra che non vi sarà utile in battaglia.
49Brimmanna boda,
     ābēod eft onġēan:
Messaggero dei vichinghi, riporta indietro,
50seġe þīnum lēodum
     miċċle lāþre spell,
riferisci ai tuoi uomini un messaggio molto più ostile,
51þæt hēr stynt unforcūð
     eorl mid his ƿerode
che qui resta col suo esercito un nobile di impeccabile reputazione,
52þe ƿile ġealgean
     ēþel þysne,
che è intenzionato a difendere questa patria,
53Æþelrēdes eard
     ealdres mīnes
il regno di Æþelrēd, il popolo e la terra
54folc and foldan.
     Feallan sceolon
del mio signore. I pagani dovranno
55hǣþene æt hilde!
     Tō hēanliċ mē þinċeð
cadere in battaglia. Mi sembra troppo umiliante
56þæt ġē mid ūrum sceattum
     tō scype gangon
che voi ve ne andiate alle navi con il nostro denaro
57unbefohtene,
     nū ġē þus feor hider
senza combattere, ora che qua, così addentro
58on ūrne eard
     in becōmon.
nella nostra terra, siete giunti.
59Ne sceole ġē sƿā sōfte
     sinc ġegangan;
Non otterrete così facilmente un tesoro:
60ūs sceal ord and ecg
     ǣr ġesēman
Dovranno riconciliarci la punta e il filo
61grim gūðplega
     ǣr [ƿ]ē gofol syllon».
in un feroce gioco di guerra, prima che vi paghiamo un tributo».
62Hēt þā bord beran,
     beornas gangan
Allora ordinò che i guerrieri impugnassero gli scudi e avanzassero,
63þæt hī on þām ēasteðe
     ealle stōdon.
così che stessero tutti sulla riva del fiume.
64Ne mihte þǣr for ƿætere
     ƿerod tō þām ōðrum;
Non poteva, a causa dell'acqua, un esercito [raggiungere] l'altro:
65þǣr cōm flōƿende
     flōd æfter ebban,
là giunse fluendo la marea dopo la bassa,
66lucon lagustrēamas.
     Tō lang hit him þūhte
le acque del fiume si chiusero. Sembrò loro troppo lunga [l'attesa]
67hƿænne hī tōgædere
     gāras bēron.
prima che portassero insieme le lance.
68Hī þǣr Pantan strēam
     mid prasse bestōdon
Rimasero lì schierati sulle rive del Pante,
69Ēastseaxena ord
     and se æschere.
l'avanguardia dei Sassoni orientali e l'esercito del mare;
70Ne mihte hyra ǣniġ
     ōþrum derian
nessuno di loro poteva ferire l'altro
71būton hƿā þurh flānes flyht
     fyl ġenāme.
a meno che uno non ricevesse la morte attraverso il volo di una freccia.
72Se flōd ūt ġeƿāt.
     Þā flotan stōdon ġearoƿe
La marea se ne andò. Allora i marinai stettero pronti,
73ƿīċinga fela,
     ƿīġes ġeorne.
una moltitudine di vichinghi, ansiosi per la battaglia.
74Hēt þā hæleða hlēo
     healdan þā bricge
Allora il protettore dei guerrieri ordinò di tenere il ponte
75ƿigan ƿīġheardne,
     se ƿæs hāten Ƿulfstān,
a un fiero combattente chiamato Ƿulfstān,
76cāfne mid his cynne;
     þæt ƿæs Ċēolan sunu
valoroso come la sua stirpe (egli era figlio di Ċēola),
77þe ðone forman man
     mid his francan ofscēat
che colpì con la sua lancia il primo uomo
78þe þǣr baldlīcost
     on þā bricge stōp.
che avanzò coraggiosamente sul ponte.
79Þǣr stōdon mid Ƿulfstāne
     ƿigan unforhte,
Stavano là con Ƿulfstān guerrieri senza paura,
80Ælfere and Maccus,
     mōdiġe tƿēġen,
Ælfere e Maccus, due coraggiosi,
81þā noldon æt þām forda
     flēam ġeƿyrċan,
che non volevano fuggire dal guado,
82ac hī fæstliċe
     ƿið ðā fȳnd ƿeredon
ma lo difesero fermamente contro il nemico
83þā hƿīle þe hī ƿǣpna
     ƿealdan mōston.
finché poterono impugnare le armi.
84Þā hī þæt onġēaton
     and ġeorne ġesāƿon
Quando capirono e presto videro
85þæt hī þǣr bricgƿeardas
     bitere fundon,
di aver trovato fieri difensori del ponte,
86ongunnon lytegian þā
     lāðe ġystas:
gli odiosi stranieri cominciarono ad agire d'astuzia:
87bǣdon þæt hī ūpgang
     āgan mōston,
chiesero di poter avere un passaggio a terra,
88ofer þone ford faran,
     fēþan lǣdan.
di viaggiare sopra il guado, di condurre le truppe.
89Ðā se eorl ongan
     for his ofermōde
Allora l'eorl, per il suo orgoglio,
90ālȳfan landes tō fela
     lāþere ðēode.
concesse troppo terreno all'odiosissimo popolo;
91Ongan ċeallian þā
     ofer cald ƿæter
gridò dunque sopra la fredda acqua,
92Byrhtelmes bearn
     (beornas ġehlyston):
il figlio di Byrhtelm (i guerrieri ascoltavano):
93«Nū ēoƿ is ġerȳmed;
     gāð riċene tō ūs,
«Ora è per voi aperto [il passaggio], venite in fretta da noi,
94guman tō gūþe.
     God āna ƿāt
uomini alla guerra. Dio solo sa
95hƿā þǣre ƿælstōƿe
     ƿealdan mōte».
chi potrà comandare il campo di strage».
96Ƿōdon þā ƿælƿulfas
     (for ƿætere ne murnon),
Allora i lupi votati al massacro avanzarono, senza curarsi dell'acqua,
97ƿīċinga ƿerod
     ƿest ofer Pantan,
la truppa di vichinghi, sul Pante occidentale,
98ofer scīr ƿæter
     scyldas ƿēgon,
sopra l'acqua splendente portarono gli scudi,
99lidmen tō lande
     linde bǣron.
i marinai portarono a terra gli scudi di tiglio.
100Þǣr onġēan gramum
     ġearoƿe stōdon
Là stavano pronti contro gli ostili [nemici]
101Byrhtnōð mid beornum;
     hē mid bordum hēt
Byrhtnōð e i guerrieri. Egli ordinò di formare
102ƿyrċan þone ƿīhagan
     and þæt ƿerod healdan
con gli scudi la siepe di guerra e che l'esercito resistesse
103fæste ƿið fēondum.
     Þā ƿæs f[e]ohte nēh
strenuamente contro i nemici. Dunque il combattimento era vicino,
104tīr æt ġetohte.
     Ƿæs sēo tīd cumen
la gloria in guerra; era giunto il tempo
105þæt þǣr fǣġe men
     feallan sceoldon.
che gli uomini condannati dovessero cadere.
106Þǣr ƿearð hrēam āhafen.
     Hremmas ƿundon,
Le grida si levarono in alto. I corvi volarono in cerchio,
107earn ǣses ġeorn.
     Ƿæs on eorþan ċyrm.
l'aquila avida di preda. A terra c'erano strepiti.
108Hī lēton þā of folman
     fēolhearde speru,
Lasciarono dunque volar via dalle mani lance dure come selce,
109[grimme] ġegrundene
     gāras flēogan.
aste crudelmente affilate.
110Bogan ƿǣron bysiġe;
     bord ord onfēng.
Gli archi erano impegnati, lo scudo accolse la freccia.
111Biter ƿæs se beadurǣs.
     Beornas fēollon
Il massacro fu feroce; i guerrieri caddero
112on ġehƿæðere hand,
     hyssas lāgon.
da entrambi i lati, i combattenti si accasciarono morti.
113Ƿund ƿear[ð] Ƿulfmǣr,
     ƿælræste ġeċēas
Ƿulfmǣr venne ferito, scelse un giaciglio di morte,
114Byrhtnōðes mǣġ;
     hē mid billum ƿearð
il parente di Byrhtnōð, fu ferocemente massacrato
115his sƿuster sunu
     sƿīðe forhēaƿen.
dalle spade, il figlio di sua sorella.
116Þǣr ƿearð ƿīċingum
     ƿiþerlēan āġyfen.
Ma fu dato il contraccambio ai vichinghi:
117Ġehȳrde iċ þæt Ēadƿeard
     ānne slōge
ho sentito che Ēadƿeard ne uccise fieramente
118sƿīðe mid his sƿurde,
     sƿenġes ne ƿyrnde
uno con la sua spada, non trattenne il colpo,
119þæt him æt fōtum fēoll
     fǣġe cempa.
così che quel campione condannato cadde ai suoi piedi;
120Þæs him his ðēoden
     þanc ġesǣde
per questo il suo signore lo ringraziò,
121þām būrþēne
     þā hē byre hæfde.
il ciambellano, non appena ne ebbe l'opportunità.
122Sƿā stemnetton
     stīðhicgende
Così stavano fermi e risoluti,
123hysas æt hilde;
     hogodon ġeorne
i giovani guerrieri in battaglia, pensavano desiderosi
124hƿā þǣr mid orde
     ǣrost mihte
a chi per primo, là, avrebbe potuto con la punta,
125on fǣġean men
     feorh ġeƿinnan,
vincere la vita di un uomo segnato,
126ƿigan mid ƿǣpnum.
     Ƿæl fēol on eorðan.
guerrieri con le armi. Gli uomini uccisi caddero a terra.
127Stōdon stædefæste;
     stihte hī Byrhtnōð,
Resistettero tenaci, Byrhtnōð li esortò,
128bæd þæt hyssa ġehƿylċ
     hogode tō ƿīġe
chiese che tutti i giovani combattenti fossero concentrati sulla battaglia,
129þe on Denon ƿolde
     dōm ġefeohtan.
loro che desideravano conquistare fama sui danesi.
130Ƿōd þā ƿīġes heard,
     ƿǣpen ūp ahōf,
Avanzò allora uno feroce in guerra, levò in alto l'arma,
131bord tō ġebeorge,
     and ƿið þæs beornes stōp.
lo scudo a difesa, e mosse contro il guerriero.
132Ēode sƿā ānrǣd
     eorl tō þām ċeorle;
Allo stesso modo il nobile risoluto avanzò contro il soldato;
133ǣġþer hyra ōðrum
     yfeles hogode.
entrambi pensavano al male dell'altro.
134Sende ðā se sǣrinc
     sūþerne gār
Il guerriero del mare mandò una lancia del sud,
135þæt ġeƿundod ƿearð
     ƿigena hlāford.
che ferì il signore dei guerrieri.
136Hē scēaf þā mid ðām scylde
     þæt se sceaft tōbærst
Allora questi colpì con lo scudo così che l'asta si spezzò,
137and þæt spere sprenġde
     þæt hit sprang onġēan.
e fece vibrare la punta che uscì fuori.
138Ġegremod ƿearð se gūðrinc;
     hē mid gāre stang
Il combattente divenne furibondo: con una lancia colpì
139ƿlancne ƿīċing
     þe him þā ƿunde forġeaf.
il fiero vichingo che gli aveva inferto la ferita.
140Frōd ƿæs se fyrdrinc:
     hē lēt his francan ƿadan
Il guerriero era esperto: fece sì che l'asta penetrasse
141þurh ðæs hysses hals,
     hand ƿīsode
il collo dell'avversario, la mano la guidò
142þæt hē on þām fǣrsceaðan
     feorh ġerǣhte.
così che vinse la vita di quell'incursore.
143Ðā hē ōþerne
     ofstliċe scēat
Dunque ne colpì rapidamente un altro
144þæt sēo byrne tōbærst;
     hē ƿæs on brēostum ƿund
così che la sua cotta di maglia s'infranse: questo fu ferito al petto
145þurh ðā hringlocan;
     him æt heortan stōd
attraverso la copertura di anelli, si fermò nel suo cuore
146ǣtterne ord.
     Se eorl ƿæs þē blīþra;
la punta mortale. Fu l'eorl che esultò:
147hlōh þā mōdi man,
     sǣde Metode þanc
rise quell'uomo spavaldo, ringraziò il Creatore
148ðæs dæġƿeorces
     þe him Drihten forġeaf.
per il giorno di imprese che il Signore gli aveva dato.
149Forlēt þā drenga sum
     daroð of handa
Allora uno dei vichinghi scagliò dalle mani una lancia,
150flēogan of folman
     þæt se tō forð ġeƿāt
la fece volar via dal pugno, così che troppo in profondità penetrò
151þurh ðone æþelan
     Æþelrēdes þeġen.
nel nobile vassallo di Æþelrēd.
152Him be healfe stōd
     hyse unƿeaxen,
Stava al suo fianco un guerriero non ancora adulto,
153cniht on ġecampe,
     se full cāflīċe
un giovane in battaglia, che molto coraggiosamente
154brǣd of þām beorne
     blōdiġne gār,
estrasse dal guerriero la lancia insanguinata,
155Ƿulfstānes bearn,
     Ƿulfmǣr se ġeonga
il figlio di Ƿulfstān, Ƿulfmǣr il giovane;
156forlēt forheardne
     faran eft onġēan;
lasciò viaggiare indietro l'arma ben temprata:
157ord in ġeƿōd
     þæt se on eorþan læġ
la punta penetrò a fondo così che giacque a terra
158þe his þēoden ǣr
     þearle ġerǣhte.
colui che prima aveva gravemente ferito il suo signore.
159Ēode þā ġesyrƿed
     secg tō þām eorle;
Allora andò un uomo armato dall'eorl;
160hē ƿolde þæs beornes
     bēagas ġefetiġan
voleva portar via i bracciali del guerriero del guerriero,
161rēaf and hringas
     and ġerēnod sƿurd.
l'armatura, gli anelli e la spada ornata.
162Þā Byrhtnōð brǣd
     bill of scēðe
Allora Byrhtnōð estrasse la spada dal fodero,
163brād and brūneccg
     and on þā byrnan slōh.
larga e con lama splendente, e colpì sulla cotta di maglia.
164Tō raþe hine ġelette
     lidmanna sum
Ma uno dei vichinghi lo prevenne troppo rapidamente,
165þā hē þæs eorles
     earm āmyrde.
ferì dunque il braccio dell'eorl.
166Fēoll þā tō foldan
     fealohilte sƿurd;
Cadde allora a terra la spada dall'elsa d'oro,
167ne mihte hē ġehealdan
     heardne meċe,
egli non poteva tenere la dura lama,
168ƿǣpnes ƿealdan.
     Þā ġȳt þæt ƿord ġecƿæð
stringere l'arma. Eppure proferì parole
169hār hilderinc,
     hyssas bylde,
il guerriero canuto, incoraggiò i combattenti,
170bæd gangan forð
     gōde ġefēran;
comandò che i compagni avanzassero.
171ne mihte þā on fōtum lenġ
     fæste ġest[a]ndan.
Poi non poté più restar saldo sui piedi;
172Hē tō heofenum ƿlāt:guardò il cielo:
173«Ġeþancie þē,
     ðēoda Ƿaldend,
«Ti ringrazio, Signore dei popoli,
174ealra þǣra ƿynna
     þe iċ on ƿorulde ġebād.
di tutte le gioie che ho vissuto al mondo.
175Nū iċ āh, milde Metod,
     mǣste þearfe
Adesso, Dio misericordioso, ho massimo bisogno
176þæt þū mīnum gāste
     gōdes ġeunne
che tu conceda una grazia al mio spirito,
177þæt mīn sāƿul tō ðē
     sīðian mōte
che la mia anima possa viaggiare sino a te,
178on þīn ġeƿeald,
     þēoden enġla,
nei tuoi domini, Signore degli angeli,
179mid friþe fēran.
     Iċ eom frymdi tō þē
venire in pace. Io ti prego
180þæt hī helsceaðan
     hȳnan ne mōton».
che i demoni dell'Inferno non possano offenderla».
181Ðā hine hēoƿon
     hǣðene scealcas
Dopodiché i pagani lo uccisero,
182and bēġen þā beornas
     þe him biġ stōdon:
ed entrambi i guerrieri che stavano vicino a lui,
183Ælfnoð and Ƿulmǣr
     bēġen lāgon
Ælfnoð e Ƿulfmǣr, tutti e due giacquero morti,
184ðā onemn hyra frēan
     feorh ġesealdon.
quando offrirono la vita accanto al loro signore.
185Hī bugon þā fram beaduƿe
     þe þǣr bēon noldon.
Allora si ritirarono dalla battaglia coloro che non volevano essere lì:
186Þǣr ƿearð Oddan bearn
     ǣrest on flēame
i figli di Odda fuggirono per primi,
187Godriċ fram gūþe
     and þone gōdan forlēt
Godriċ [fuggì] dal campo di battaglia e abbandonò il coraggioso
188þe him mæniġne oft
     mearh ġesealde.
che spesso gli aveva donato molti cavalli;
189Hē ġehlēop þone eoh
     þe āhte his hlāford
montò sul cavallo che apparteneva al suo signore,
190on þām ġerǣdum
     þe hit riht ne ƿæs,
sull'imbracatura, come non era giusto,
191and his brōðru mid him
     bēġen ærndon,
e i suoi fratelli con lui, entrambi fuggirono,
192God[ƿ]ine and Godƿīġ
     gūþe ne ġȳmdon,
Godƿin e Godƿīġ, non si interessarono alla battaglia,
193ac ƿendon fram þām ƿīġe
     and þone ƿudu sōhton,
ma si ritirarono dal combattimento e cercarono il bosco,
194flugon on þæt fæsten
     and hyra fēore burgon,
fuggirono al sicuro e assicurarono la propria vita,
195and manna mā
     þonne hit ǣniġ mǣð ƿǣre
e [così anche] più uomini di quanto sarebbe stato giusto,
196ġyf hī þā ġeearnunga
     ealle ġemundon
se tutti loro avessero ricordato i benefici
197þe hē him tō duguþe
     ġedōn hæfde.
che egli aveva fatto a loro vantaggio.
198Sƿā him Offa on dæġ
     ǣr āsǣde
Così aveva detto loro Offa in precedenza quel giorno
199on þām meþelstede
     þā hē ġemōt hæfde
durante l'assemblea, quando aveva tenuto consiglio,
200þæt þǣr mōdiġlīċe
     manega sprǣcon
ché molti che là parlavano coraggiosamente,
201þe eft æt þear[f]e
     þolian noldon.
poi al momento del bisogno non avrebbero voluto resistere.
202Þā ƿearð āfeallen
     þæs folces ealdor,
Cadde dunque morto il capo dell'esercito,
203Æþelrēdes eorl;
     ealle ġesāƿon
l'eorl di Æþelrēd. Tutti i compagni più fedeli
204heorðġenēatas
     þæt hyra heorra læġ.
videro che il loro signore giaceva morto.
205Þā ðǣr ƿendon forð
     ƿlance þeġenas,
Allora avanzarono i fieri nobili,
206unearge men
     efston ġeorne;
gli uomini coraggiosi si affrettarono con impeto;
207hī ƿoldon þā ealle
     ōðer tƿēġa,
tutti loro volevano una di due cose:
208līf forlǣt[a]n
     oððe lēofne ġeƿrecan.
perdere la vita o vendicare l'amato signore.
209Sƿā hī bylde forð
     bearn Ælfriċes,
Così li incitò il figlio di Ælfriċ,
210ƿiga ƿintrum ġeong
     ƿordum mǣlde;
guerriero giovane di inverni, proferì parole,
211Ælfƿine þā cƿæð,
     hē on ellen spræc:
Ælfƿin parlò (lo fece con coraggio):
212«Gemun[aþ] þā mǣla
     þe ƿē oft æt meodo sprǣcon,
«Ricordate quante volte abbiamo parlato davanti all'idromele,
213þonne ƿē on benċe
     bēot āhōfon
ogni volta che sulle panche levammo voti,
214hæleð on healle,
     ymbe heard ġeƿinn.
eroi nella sala, riguardo dura battaglia;
215Nū mæġ cunnian
     hƿā cēne sȳ.
adesso chi è coraggioso può provarlo.
216Iċ ƿylle mīne æþelo
     eallum ġecȳþan,
Voglio mostrare a tutti le mie nobili origini,
217þæt iċ ƿæs on Myrcon
     miċċles cynnes:
che sono [nato] tra i merciani di grande stirpe;
218ƿæs mīn ealda fæder
     Ealhelm hāten,
mio nonno si chiamava Ealhelm,
219ƿīs ealdorman
     ƿoruldġesǣliġ.
saggio vassallo prospero di ricchezze.
220Ne sceolon mē on þǣre þēode
     þeġenas ætƿītan
I nobili guerrieri di quella nazione non potranno rimproverarmi
221þæt iċ of ðisse fyrde
     fēran ƿille,
di aver voluto abbandonare questo esercito,
222eard ġesēċan,
     nū mīn ealdor liġeð
cercato la patria, ora che il mio comandante giace
223forhēaƿen æt hilde.
     Mē is þæt hearma mǣst:
massacrato in battaglia. Questo è per me il dolore più grande:
224hē ƿæs ǣġ[ð]er mīn mǣġ
     and mīn hlāford».
egli era sia mio parente, sia mio signore».
225Þā hē forð ēode,
     fǣhðe ġemunde,
Allora avanzò, ricordando la faida,
226þæt hē mid orde
     ānne ġerǣhte
e con la lancia ferì uno,
227flotan on þām folce,
     þæt se on foldan læġ
un marinaio di quella torma, che giacque a terra morto,
228forƿeġen mid his ƿǣpne.
     Ongan þā ƿinas manian
ucciso dalla sua arma. Esortò gli amici,
229frȳnd and ġefēran
     þæt hī forð ēodon.
i compagni e i camerati ad avanzare.
230Offa ġemǣlde,
     æscholt āsceōc:
Offa parlò, agitò la lancia di frassino:
231«Hƿæt þū, Ælfƿine, hafast
     ealle ġemanode
«Ebbene, tu, Ælfƿin, hai ricordato a tutti
232þeġenas tō þearfe,
     nū ūre þēoden līð
i nobili l'obbligo. Ora che il nostro signore giace,
233eorl on eorðan.
     Ūs is eallum þearf
l'eorl a terra, è per tutti noi necessario
234þæt ūre ǣġhƿylċ
     ōþerne bylde
che ciascuno incoraggi l'altro,
235ƿigan tō ƿīġe
     þā hƿīle þe hē ƿǣpen mæġe
guerriero in battaglia, fintanto che può tenere
236habban and healdan
     heardne mēċe,
E mantenere l'arma, la dura lama,
237gār and gōd sƿurd.
     Ūs Godriċ hæfð,
la lancia e la buona spada. Godriċ, codardo
238earh Oddan bearn,
     ealle besƿicene.
figlio di Odda, ci ha traditi tutti;
239Ƿēnde þæs formoni man,
     þā hē on mēare rād
moltissimi uomini credettero, quando lui fuggì a cavallo,
240on ƿlancan þām ƿicge,
     þæt ƿǣre hit ūre hlāford;
sullo splendido destriero, che quello fosse il nostro signore;
241forþan ƿearð hēr on felda
     folc totƿǣmed,
perciò qui sul campo l'esercito si divise,
242scyldburh tōbrocen.
     Ābrēoðe his anġin,
il muro di scudi si ruppe. Fallisca la sua impresa,
243þæt hē hēr sƿā maniġne
     man āflȳmde!».
per aver fatto fuggire così tanti uomini!».
244Lēofsunu ġemǣlde
     and his linde āhōf,
Leofsunu parlò e sollevò il suo tiglio,
245bord tō ġebeorge;
     hē þām beorne oncƿæð:
lo scudo a difesa; rispose al guerriero:
246«Iċ þæt ġehāte
     þæt iċ heonon nelle
«Io questo prometto, che non ho intenzione
247flēon fōtes trym,
     ac ƿille furðor gān,
di arretrare di un passo, ma voglio andare avanti,
248ƿrecan on ġeƿinne
     mīnne ƿinedrihten.
vendicare in battaglia il mio caro signore.
249Ne þurfon mē embe Stūrmere
     stedefæste hælæð
Non avranno motivo gli inflessibili guerrieri di Stūrmer
250ƿordum ætƿītan,
     nū mīn ƿine ġecranc,
di rimproverarmi, ora che è caduto il mio amico,
251þæt iċ hlāfordlēas
     hām sīðie,
che senza il mio signore io sia tornato a casa,
252ƿende fram ƿīġe,
     ac mē sceal ƿǣpen niman
scappando dalla battaglia; ma le armi mi prenderanno,
253ord and īren».
     Hē ful yrre ƿōd,
la punta e la lama». Furibondo avanzò,
254feaht fæstliċe,
     flēam hē forhogode.
combatté con fermezza, disprezzò la fuga.
255Dunnere þā cƿæð,
     daroð ācƿehte
Allora parlò Dunnere, agitò la lancia,
256unorne ċeorl,
     ofer eall clypode,
un semplice paesano, chiamò tutti forte,
257bæd þæt beorna ġehƿylċ
     Byrhtnōð ƿrǣce:
pregò che ognuno dei guerrieri vendicasse Byrhtnōð:
258«Ne mæġ nā ƿandian
     se þe ƿrecan þenċeð
«Non può in nessun modo indietreggiare chi pensa di vendicare
259frēan on folce,
     ne for fēore murnan».
il signore sull'esercito [nemico], né preoccuparsi della vita».
260Þā hī forð ēodon,
     fēores hī ne rōhton.
Dunque avanzarono, non si curarono della vita;
261Ongunnon þā hīredmen
     heardlīċe feohtan
i guerrieri combatterono ferocemente,
262grame gārberend
     and God bǣdon
i fieri armati di lance, e pregarono Dio
263þæt hī mōston ġeƿrecan
     hyra ƿinedrihten
di poter vendicare il loro amato signore
264and on hyra fēondum
     fyl ġeƿyrċan.
e procurare morte ai loro nemici.
265Him se ġȳsel ongan
     ġeornlīċe fylstan:
L'ostaggio cominciò ad aiutarli alacremente;
266hē ƿæs on Norðhymbron
     heardes cynnes,
era di una fiera stirpe della Norðhymbra,
267Ecglāfes bearn,
     him ƿæs Æscferð nama.
figlio di Ecglāf, il suo nome era Æscferð.
268Hē ne ƿandode nā
     æt þām ƿīġplegan,
Egli non indietreggiò affatto dal gioco di guerra,
269ac hē fȳsde forð
     flān ġenehe.
ma scoccò spesso frecce;
270Hƿīlon hē on bord scēat,
     hƿīlon beorn tǣsde;
delle volte colpiva uno scudo, altre lacerava un guerriero,
271ǣfre embe stunde
     hē sealde sume ƿunde
in ogni occasione procurava alcune ferite,
272þā hƿīle ðe hē ƿǣpna
     ƿealdan mōste.
fino a che poté impugnare l'arma.
273Þā ġȳt on orde stōd
     Ēadƿeard se langa,
Stava ancora in prima linea Eadƿeard se langa [il «Lungo»],
274ġearo and ġeornful
     ġylpƿordum spræc
pronto e desideroso [di combattere]; disse parole di vanto,
275þæt hē nolde flēogan
     fōtmǣl landes,
che non voleva fuggire di un solo piede di terra,
276ofer bæc būgan
     þā his betera leġ.
voltare la schiena, quando l'uomo migliore giaceva.
277Hē bræc þone bordƿeall
     and ƿið þā beornas feaht
Ruppe il muro di scudi e combatté con i guerrieri
278oð þæt hē his sincġyfan
     on þām sǣmannum
finché non ebbe vendicato onorevolmente su quei marinai
279ƿurðlīċe ƿrec
     ǣr hē on ƿæle lǣġe.
il suo donatore di anelli, prima di accasciarsi sul campo di battaglia.
280Sƿā dyde Æþeriċ,
     æþele ġefēra,
Allo stesso modo fece Æþeriċ, nobile compagno,
281fūs and forðġeorn
     feaht eornoste.
desideroso e impaziente di avanzare, combatté con determinazione,
282Sībyrhtes brōðor
     and sƿīðe mæniġ ōþer
il fratello di Sībyrht, e moltissimi altri
283clufon cellod bord,
     cēne hī ƿeredon.
spezzarono lo scudo decorato, si difesero valorosamente.
284Bærst bordes lǣriġ,
     and sēo byrne sang
Il bordo dello scudo si infranse e la cotta di maglia cantò
285gryrelēoða sum.
     Þā æt gūðe slōh
un canto di terrore. Nel combattimento Offa
286Offa þone sǣlidan
     þæt hē on eorðan fēoll,
uccise un marinaio, così che cadde a terra,
287and ðǣr Gaddes mǣġ
     grund ġesōhte.
e là il parente di Gadd cercò il suolo.
288Raðe ƿearð æt hilde
     Offa forhēaƿen;
Subito Offa fu massacrato in battaglia;
289hē hæfde ðēah ġeforþod
     þæt hē his frēan ġehēt
comunque mantenne ciò che aveva promesso al suo signore,
290sƿā hē bēotode ǣr
     ƿið his bēahġifan
così come aveva in precedenza giurato al suo donatore di anelli
291þæt hī sceoldon bēġen
     on burh rīdan
che avrebbero cavalcato insieme verso il castello,
292hāle tō hāme,
     oððe on here crin[c]gan,
illesi a casa, oppure sarebbero periti nello scontro,
293on ƿælstōƿe
     ƿundum sƿeltan;
sul campo di battaglia, uccisi dalle ferite.
294hē læġ ðeġenlīċe
     ðēodne ġehende.
Giacque lealmente accanto al signore.
295Ðā ƿearð borda ġebræc.
     Brimmen ƿōdon
Poi ci fu uno schianto di scudi. I vichinghi avanzarono
296gūðe ġegremode;
     gār oft þurhƿōd
furiosi per lo scontro. Spesso la lancia perforò
297fǣġes feorhhūs.
     For[ð] þā ēode Ƿīstān,
il corpo di un uomo segnato dal fato. Allora Ƿīstān avanzò,
298Þurstānes sunu
     ƿið þās secgas feaht;
il figlio di Þurstān, combatté contro i guerrieri.
299hē ƿæs on ġeþrange
     hyra þrēora bana
Nella folla fu il carnefice di tre dei loro,
300ǣr him Ƿīġel[m]es bearn
     on þām ƿæle lǣġe.
prima di giacere tra i morti, il discendente di Ƿīġelm.
301Þǣr ƿæs stīð ġemōt.
     Stōdon fæste
Ci fu un duro scontro. Resistettero con fermezza
302ƿigan on ġeƿinne.
     Ƿīġend cruncon
I guerrieri in battaglia. I combattenti cadevano
303ƿundum ƿēriġe.
     Ƿæl fēol on eorþan.
sfiancati dalle ferite. I morti cadevano a terra.
304Ōsƿold and Ēadƿold
     ealle hƿīle
Per tutto il tempo Ōsƿold e Ēadƿold,
305bēġen þā ġebrōþru
     beornas trymedon,
entrambi i fratelli, incitarono i guerrieri,
306hyra ƿinemāgas
     ƿordon bǣdon
dissero ad amici e parenti
307þæt hī þǣr æt ðearfe
     þolian sceoldon,
che dovevano resistere nel momento del bisogno,
308unƿāclīċe
     ƿǣpna nēotan.
fare coraggiosamente uso delle armi.
309Byrhtƿold maþelode,
     bord hafenode
Byrhtƿold parlò, sollevò lo scudo,
310(se ƿæs eald ġenēat),
     æsc ācƿehte;
il vecchio servitore, agitò la lancia di frassino;
311hē ful baldlīċe
     beornas lǣrde:
arditamente istruì i guerrieri:
312«Hiġe sceal þē heardra,
     heorte þē cēnre,
«La mente sia tanto più salda, il cuore più audace,
313mōd sceal þē māre
     þē ūre mæġen lȳtlað.
il coraggio tanto maggiore, quanto più le nostre forze diminuiscono.
314Hēr līð ūre ealdor
     eall forhēaƿen
Qui giace il nostro comandante massacrato,
315gōd on grēote.
     Ā mæġ gnornian
il valoroso nella polvere. Possa dolersi per sempre
316se ðe nū fram þisum ƿīġplegan
     ƿendan þenċeð.
chi desidera andarsene ora da questo gioco di guerra.
317Iċ eom frōd fēores;
     fram iċ ne ƿille,
Io ho esperienza di vita; non voglio fuggire,
318ac iċ mē be healfe
     mīnum hlāforde,
ma desidero giacere accanto al mio
319be sƿā lēofan men
     licgan þenċe».
signore, vicino a un uomo tanto amato».
320Sƿā hī Æþelgāres bearn
     ealle bylde
Allo stesso modo il figlio di Æþelgār,
321Godriċ tō gūþe.
     Oft hē gār forlēt
Godriċ incoraggiò tutti alla guerra. Spesso lanciò aste,
322ƿælspere ƿindan
     on þā ƿīċingas;
agitò lance mortali contro i vichinghi;
323sƿā hē on þām folce
     fyrmest ēode,
così andò tra i primi contro l'esercito,
324hēoƿ and hȳnde
     oð þæt hē on hilde ġecranc.
ferì e uccise, finché non cadde in battaglia.
325Næs þæt nā se Godriċ
     þe ðā gū[ð]e forbēah.
Non era affatto il Godriċ che era fuggito dallo scontro.
 [... [...
   
 
 

NOTE
 

1[…] brocen ƿurde: come già detto, il poemetto è incompleto e manca sia dell'inizio che della fine. Per Rosselli Del Turco: «50-55 circa all'inizio e un po' di più, 60-65 circa, alla fine» (Del Turco 2009).

2Het: il soggetto non espresso è Byrhtnōð, citato al v. 6 come se eorl. — hyssa: hyse è, insieme a beorn e ƿiga, il termine per «guerriero» più ricorrente nel poema.

4hicgan tō handum: lett. «porre mente alle mani».

5Offan mǣġ: non conosciamo il nome di questo personaggio, ma è significativo che venga identificato solo in relazione a Offa, che è unanimamente considerato il secondo per rango dopo Byrhtnōð.

6 se eorl: Byrhtnōð, qui indicato con l'equivalente poetico antico inglese del norreno jarl, termine che entrò nella prosa anglosassone a partire dalle invasioni vichinghe (cfr. Brunetti 1998).

12ongan […] beran: sebbene il verbo onginnan significhi «cominciare» (cfr. il moderno begin), si è scelto, in ogni occasione in cui esso compare, di non tradurlo, in quanto indica non tanto l'inizio di un'azione, quanto piuttosto il suo svolgersi.

17Byrhtnōð: nato probabilmente nel 930-931 d.C., fu benefattore dell'abbazia di Ely ed ealdroman dell'Essex dal 956 fino alla sua morte. Fu originariamente seppellito proprio presso l'abbazia di Ely, accanto all'arcivescovo Ƿulfstān.

22 folc: «popolo, nazione», in questo caso da intendere come «esercito» nella sua interezza, da non confondere con heorðƿerod (lett. «truppa del focolare»), più vicino al concetto di comitatus, di «seguito personale».

23 —  þǣr him lēofost ƿæs: metonimia, lett. «dove a lui era più caro».

24heorðƿerod: vedi nota a [22].

31beagas: sineddoche, si parla di «anelli» per indicare un tesoro.

32garræs: si tratta di una kenning abbastanza tipica per «battaglia» (gar, «lancia» + ræs, «assalto», «impeto»).

33hilde: da hild, «battaglia» (cfr. norreno hildr).

43æsc: «frassino», tipica metonimia della poesia eroica.

53Æþelrēdes: Æþelrēd II, re d'Inghilterra dal 978/979 al 1016, passato alla storia come lo «sconsigliato».

69ord: lett. «punta», «cima», indica qui le prime fila. — æschere: lett. «l'esercito del frassino». Non è chiaro se qui æsc indichi il legno delle lance o delle navi vichinghe.

74bricge: difficilmente si trattava di un vero ponte. Probabilmente era solo un tratto di strada rialzato e percorribile con la bassa marea.

86lytegian: è un hápax e uno dei termini più oscuri del poema, generalmente tradotto con «agire d'astuzia» per la sua vicinanza all'agg. lytig, «astuto», «furbo».

89for his ofermōde: è l'espressione su cui si basa l'intera interpretazione data al poema. Come già detto nell'introduzione, un'interpretazione fortemente negativa è voluta da Tolkien, che propone di tradurre ofermōde con «orgoglio», e non con «audacia». Il termine è anche attribuito a Lucifero in Genesis B [272a].

95ƿælstōƿe: composto formato da ƿæl, «strage», e stōƿe, «luogo», «campo». Ƿæl ha anche significato di «caduti in battaglia» (cfr.norreno Valhǫll e valkyrja).

102ƿīhagan: «siepe [haga] di guerra [ƿīg]», ossia «muro di scudi», corrispondente a scyldburh [242] e bordƿeall [277].

105fǣġe: «segnati dal fato», «condannati a morte», termine ricorrente nella poesia eroica (vedi Sæcc Brunnanburh [28]).

109[grimme] ġegrundene: l'integrazione è necessaria per fini metrici.

115forhēaƿen: il termine, ricorrente più volte nel poemetto, è formato da un prefisso intensivo for- e dal verbo heaƿan, «tagliare», «fare a pezzi».

117Ġehȳrde ic: unica volta in cui il poeta fa riferimento a se stesso.

121būrþēne: «servo [þēgen] della camera [būr]», «segretario».

126  Ƿæl fēol on eorðan.: si ripete a [303].

131bord to ġebeorge: si ripete a [245].

132ċeorle: indica un soldato semplice, di basso rango.

134 sūþerne gār: «lancia prodotta a sud», quindi sul continente (forse di origine franca).

149drenga: prestito dal norreno drengr, «guerriero», «giovane in armi».

153cniht on ġecampe: cfr. giungne æt guðe, in Sæcc Brunnanburh [44].

166fealohilte: lett. «dall'elsa [hilt] gialla [fealo]».

175Metod: lett. «il misuratore», da metan, «misurare».

204heorðġenēatas: «i compagni [ġenēatas] del focolare». Cfr. nota al v. [22].

210ƿintrum ġeong: l'esprimere l'età sulla base degli inverni vissuti è tipico di tutta la tradizione germanica.

242scyldburh: cfr. nota al v. [102].

244linde: «tiglio», usato metonimicamente per «scudo».

248ƿinedrihten: «signore amico, amato». Cfr. norreno vinr (feringio e islandese vinur), da un proto-germanico *winiz.

250-251 — già Tacito, nella Germania, ci aveva introdotto il tema del disonore destinato a cadere sui membri del comitatus che sopravvivevano al loro comandante.

278sincġyfan: «colui che dona [ġyfa] un tesoro [sync]», cfr. beahgifa, in Sæcc Brunnanburh [2].

283cellod bord: aggettivo di origine oscura, si tende generalmente a tradurlo con «decorato», «intarsiato», anche se varie ipotesi etimologiche puntano verso un'interpretazione basata sulla forma ricurva (da ceol, «chiglia» (Del Turco 2009)).

287Gaddes mǣġ: probabilmente Offa.

290bēahġifan: cfr. nota al v. 278.

297feorhhūs: altra kenning, composta da hūs, «casa», e feorh, «vita».

313mæġen: non è chiaro se siano da intendersi come forze fisiche o forze militari (quindi fila, ranghi).

317 fram iċ ne ƿille: il verbo è sottinteso.
 

BIBLIOGRAFIA

  • BATTAGLIA 2016. Marco Battaglia, Medioevo volgare germanico, Pisa University Press, Pisa 2016.
  • BATTAGLIA 2017. Le civiltà letterarie del Medioevo germanico, a cura di Marco Battaglia, Carocci, Roma 2017.
  • BRUNETTI 1998. Giuseppe Brunetti, La battaglia di Maldon. Eroi e traditori nell’Inghilterra vichinga, in Biblioteca Medievale, Luni, Milano, 1998.
  • CAMPBELL 1991. James Campbell, The Anglo-Saxons, Penguin Books, London 1991.
  • CROW 1897. Charles Langley Crow, Maldon and Brunanburh, two old english songs of battle, Ginn & Company, Boston – New York – Chicago – London 1897.
  • FRANCINI 2017. Marusca Francini, La letteratura Anglosassone, in Battaglia 2017, pp. 137-275.
  • GODDEN ~ LAPIDGE 2013. Malcolm Godden, Michael Lapidge, The Cambridge companion to Old English literature (second edition), Cambridge University Press, Cambridge, 2013.
  • MITCHELL ~ ROBINSON 2012. Bruce Mitchell, Fred C. Robinson, A guide to Old English (8th Edition), Wiley-Blackwell, Hoboken 2012.
  • ROSSELLI DEL TURCO 2009. Roberto Rosselli del Turco, La battaglia di Maldon, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2009.
  • SCRAGG 1981. D. G. Scragg, The battle of Maldon, Manchester University Press, Manchester, 1981.
  • TOLKIEN 2010. J.R.R. Tolkien, Il ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhtelm, Bompiani, Milano 2010.
BIBLIOGRAFIA
Archivio: Biblioteca - Guglielmo da Baskerville
Sezione: Fonti - Nabū-kudurri-uṣur
Area: Germanica - Brynhilldr
Introduzione, traduzione e note di Giorgio Lucarelli.
Creazione pagina: 25.12.2018
Ultima modifica: 26.12.2018
 
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