Mitologia Slava
PERCORSI DI RICERCA
Quale saggio generale per
avvicinarsi alla cultura slava consigliamo
innanzitutto il bellissimo volume
Gli Slavi: Le civiltà dell'Europa centrale e orientale
di Francis Conte (Einaudi, Torino 1991). Sugli Slavi
orientali segnaliamo più specificatamente All'alba della cultura russa
di Alda Giambelluca Kossova, storia della Kievskaja Rus'
dagli esordi all'invasione mongola, che contiene anche una bella antologia
di testi (Studium 1996). E naturalmente
La letteratura russa antica
di Riccardo Picchio (Sansoni-Accademia 1968), che si trova
piuttosto facilmente nei reimanders'.
Di storia medievale si occupa,
a livello di divulgazione, Aldo Marturano, un autore che sa
coniugare una profonda erudizione col puro piacere dell'affabulazione.
Tra le sue molte opere, consigliamo senz'altro
Cristo e la mafia dei Rus
(Atena 2004), sulle origini dello stato russo,
La badessa delle paludi
(Atena 2000), un viaggio al femminile alla ricerca delle
radici della Bielorussia, e Andrea
deve morire (Atena 2001), sugli esordi
della Russia moscovita. Ma Aldo Marturano ha scritto
diversi altri libri, che si preannunciano altrettanto
affascinanti e piacevoli [http://www.mondimedievali.net/Medioevorusso/indice.htm]
.
Per quanto riguarda la
mitologia, vi è certamente molto meno materiale. Se volete
saperne di più sulle antiche divinità degli Slavi, a meno
di consultare - a vostro rischio e pericolo - le voci
frettolosamente sbrigate dai soliti dizionari mitologici, è
necessario rifarsi alla letteratura specializzata, che è
perlopiù in russo e in tedesco. La maggior parte dei saggi
in italiano dovrà essere reperito in biblioteca. Tra i più
interessanti segnaliamo Mitologia
Slava di Aleksandr Brückner (1923), la cui
edizione italiana è preferita da Vittore Pisani
all'originale polacco. A proposito del Pisani, il suo ormai
classico Il paganesimo balto-slavo
si trova nel secondo volume della Storia delle religioni
a suo tempo curata da
Padre Tacchi-Venturi (UTET 1949). Si consiglia poi
La religione degli Slavi
di Frans Vyncke, nel volume Le religioni
dell'Europa centrale precristiana, della nota serie curata
da Henry-Charles Puech (Laterza 1988). In tempi più recenti
segnaliamo due articoli di Régis Boyer
Slavi: Miti, riti e divinità
e Slavi e Germani: Due mitologie a
confronto, entrambi compresi nel terzo volume
del Dizionario delle mitologie e delle religioni di
Yves Bonnefoy (Rizzoli 1989). Infine La religione
degli Slavi e dei Balti, di Enrico Campanile,
pregevolissimo saggio pubblicato nel primo volume della
Storia delle religioni curata da Giovanni Filoramo
(Laterza 1994).
Un'antologia degli studi più
importanti, intitolata Mitologia
Slava (ECIG 1995), è stata curata dal prof. Nikolaj
Michajlov dell'Università degli Studi di Pisa e pubblicata nella collana «Studi
Slavi». Contiene, oltre ad alcuni dei testi sopra citati,
articoli di Afanas'ev, Potebnja, Zelenin, Brückner, Nederle,
Unbegaun, Stender-Petersen, Jakobson, Ivanov e Toporov,
Rybakov, etc. I testi sono in lingua originale.
Della
Cronaca degli anni passati
esistono un paio di traduzioni italiane. La prima,
curata Itala Pia Sbriziolo e intitolata Racconto dei tempi passati:
Cronaca russa del secolo XII (Einaudi 1971) non
è più in commercio da molto tempo. Recentemente è però
uscita, presso la collana «Storia del Cristianesimo»,
una pregevolissima edizione tradotta e commentata da Alda
Giambelluca Kossova, Cronaca degli
anni passati (San Paolo 2005), il cui autore è
espressamente indicato come Nestore l'Annalista.
Del
Canto della schiera di Igor',
esistono diverse edizioni italiane. Dettagliatamente
annotate sono la traduzione di Eridano Bazzarelli,
Il canto dell'impresa di Igor' e pubblicata
nella BUR (Rizzoli 1991), e quella di Edgardo Saronne, il
Cantare di Igor', nella collana «Biblioteca
Medievale» (Pratiche 1988).
Anche se il ciclo dei
bogatyri non è molto noto in Italia, esistono due buone
raccolte. La prima è Le Byline,
canti popolari russi, a cura di Bruno Meriggi
(Accademia 1974), anche se le analisi dell'autore risentono
un po' delle vecchie interpretazioni storistiche. La seconda, più compatta ma più
attentamente tradotta,
Giganti, incantatori e draghi,
a cura di Edgardo Saronne e Kamilla Danil'čenko,
fornita di utili interventi sui referenti storici dei
personaggi bylinici (Luni
1997). Consigliamo inoltre, per un'analisi antropologica
delle byliny,
L'epos eroico russo di
Vladimir Propp (Newton Compton 1978).
Chi ama le fiabe, adorerà
certo quelle russe. Non è difficile trovare in libreria
belle antologie, di cui quelle per ragazzi sono a volte
assai ben illustrate. Ma conviene rifarsi alla raccolta di
Aleksandr Afanas'ev (1824-1871), presente sul mercato
in due ottime edizioni:
Antiche fiabe russe (Einaudi 1982) e
Fiabe popolari russe
(Newton Compton 1994). Lette le fiabe, si consiglierà di
approfondirne gli schemi, i i significati e le origini
sugli studi di Vladimir Propp. Due le opere irrinunciabili: lo splendido
Le radici storiche dei racconti di
fate (Bollati Boringhieri 1985) e il più arido
Morfologia della fiaba
(Einaudi 1966). Entrambi i testi sono stati pubblicati in
un volume unico da Newton Compton. Da non perdere il saggio
Sulle fiabe Russe di Roman
Jakobson, anch'esso compreso in Premesse di storia
letteraria slava (Il Saggiatore 1975).
Per quanto
riguarda il folklore, bisognerà rivolgerci ancora una volta
all'instancabile Propp con altri due pregevoli
saggi: Feste agrarie russe
(Dedalo 1978) e I canti popolari
russi (Einaudi 1966), ancora oggi facilmente
rintracciabili nelle librerie universitarie. Per gli
appassionati di antropologia, imperdibile - se non altro per il suo valore
storico - il volumone Il
matriarcato slavo, di Evel Gasperini (Sansoni
1973), che però non è di facile reperimento: si consiglia
di rivolgersi alle biblioteche. Infine segnaliamo
Mitologia popolare bulgara,
di Ivanička Georgieva, denso studio sulle concezioni
cosmologiche e la demonologia del popolo bulgaro (Bulzoni
1991). |