Mitologia Slava
PERCORSI DI LETTURA
Se il mercato sforna
continuamente saggi e romanzi - per lo più di infima
qualità - ispirati alla mitologia celtica e germanica, raro
è trovare del materiale relativo al mondo slavo. Per
qualche motivo, la tradizione slava sembra riscuotere molto
meno successo presso il grande pubblico. Si tratta forse
della mancanza di valide proposte: il fatto di essere meno
conosciuta, e sicuramente meno di moda, non le giova molto
presso gli editori nostrani, assai più attenti a venire
incontro al gusto del pubblico con interminabili saghe di
ispirazione celto-germanica. Ma non dobbiamo dimenticare
che le letteratura slave sono tra le più importanti del
mondo, sia come qualità che come quantità.
Anche se la letteratura russa
ha essenzialmente un'impronta realista, molti grandi
autori del passato si sono cimentati con opere e racconti
ispirati al materiale tradizionale. Ricordiamo tra tutti Aleksandr
Sergeevič
Puškin (1799-1837), che con il poema Ruslan e
Ljudmila (1820) creò una vicenda costruita negli stilemi e
nelle forme tipiche delle fiabe popolari, tant'è vero che
alla storia di Puškin, non meno che alle autentiche fiabe
popolari, si ispirano ancora oggi i pittori artigianali di
soggetti mitologici. Anche Lev Nikolaevič Tolstoj
(1828-1910), rielaborò fiabe e vario materiale bylinico per i
Quattro
libri di lettura (1873)
che scrisse per la sua scuola di Jasnaja Poljana. Citiamo
ancora Michajl Nikolaevič Zagoskin (1789-1852) con il
romanzo La tomba di Askol'd
(1833), ispirato alla figura del mitico condottiero variago.
Al materiale folkloristico
ucraino si ispirò per primo Orest Michajlovič Somov
(1793-1833) con il racconto Le
streghe di Kiev (1833), tragica storia di una
strega che rinuncia ai suoi poteri per amore di un umano, a
cui seguirono altri racconti di argomento tradizionale, tra
cui Gajdemak (1826) e
Rusalka (1829). Il
favore che questo genere mitico-fantastico incontrò nel
pubblico aprì la strada alle opere del grande Nikolaj
Vasil'evič Gogol' (1809-1952), con i macabri racconti
delle Veglie nella fattoria presso
Dikan'ka (1832), in cui il materiale folkloristico ucraino, trasposto in chiave apparentemente
realistica, veniva interpretato in funzione di un'angosciosa
visione del male. Assolutamente da non perdere, nel
complesso dell'opera fantastica di Gogol',
Il Vij (1835, 1842), splendido racconto
ispirato al famigerato dèmone del folklore
ucraino.
Abbiamo anche
del materiale ispirato alle tradizioni boeme. Da non perdersi il deliziosissimo
Racconti e leggende della Praga
d'Oro di Alois Jirásek (1851-1930), una
rielaborazione letteraria di storie e leggende legate alla
meravigliosa capitale boema, pubblicato non molto tempo fa
negli Oscar (Mondadori 1989). A questa lettura si consiglia
di associare Praga Magica
di Angelo Ripellino, un tuffo profondo,
quasi onirico, attraverso le ombre e i bagliori di una
Praga mitica e letteraria (Einaudi 1991). E si
può ancora aggiungere la Libussa
di Johann Musäus, rielaborazione in
chiave simbolista, da parte di uno scrittore tedesco dell'Ottocento, della
leggenda della fondazione di Praga.
Per quanto riguarda le
leggende della Jugoslavia, se ne occupò il nostro Niccolò
Tommaseo con la sua raccolta di
Canti toscani, corsi, illirici, greci (1842)
dove con «illirici» si intendeva piuttosto sloveni, serbi e
croati. L'opera integrale non è più stata pubblicata da
tempo; esiste tuttavia una riduzione limitata al materiale
jugoslavo, intitolata Canti
popolari serbocroati e curata da Gheorghe
Carageani (Sansoni 1992).
Gli estimatori del genere
fantasy, sommersi come sono di infinite saghe
pseudo-celtiche, non troveranno
praticamente nulla che riguardi, sia pur da lontano, la
tradizione slava. Fa eccezione Poul Anderson con
I figli del Tritone
(1979), romanzo ad episodi la cui quarta ed ultima parte è
ambientata nella Croazia medievale e rivela con amore e
attenzione le creature soprannaturali del folklore
jugoslavo.
Per i ragazzi non sarà
difficile trovare in libreria
belle antologie di fiabe russe, a volte splendidamente
illustrate. La raccolta «canonica» di Aleksandr Afanas'ev (1824-1871)
è presente sul mercato in due ottime edizioni:
Antiche fiabe russe (Einaudi 1982) e
Fiabe popolari russe
(Newton Compton 1994). Segnaliamo inoltre la lussuosa
antologia di Pavel Petrovič Bažov,
Racconti Russi (La Scuola 1978). Usufruibile
anche dagli adulti, di
Elizabeth Warner, Dèi, eroi e
mostri della mitologia russa (Mondadori 1985),
uno straordinario libro per ragazzi che raccoglie sia
leggende storiche, racconti epici e fiabe, impreziosito
dalle bellissime illustrazioni di Aleksandr Koškin. Il
volume purtroppo non è più in commercio
da diversi anni, ma si può facilmente rintracciarlo nelle
biblioteche scolastiche, oppure
ordinare in internet.
|