Mitologia
C
eltica

MITOLOGIA CELTICA - Appendici

APPENDICI

GLOSSARIO
TERMINOLOGIA ESSENZIALE DELL'ANTICO IRLANDESE
 

  • Áes dána. «Gente d'arte», termine collettivo per indicare tutti coloro che praticano professioni libere, creative, quali artigiani, medici, musici, giuristi, eccetera.

  • Áes síde. «Gente delle colline fatate», termine per indicare il popolo soprannaturale che dimora nelle colline fatate [síde] e nei tumuli d'Irlanda

  • Banfíli. Donna fíli.

  • Carn (pl. cairn). Tumulo di pietre.

  • Claideb corthaire. «Spada a frange». Verga druidica. L'espressione indica più precisamente la rocca per filare, onde per cui l'idea-base di queste bacchette magiche è forse il fuso.

  • Corach. La tipica imbarcazione gaelica (meglio conosciuta col nome inglese coracle).

  • Cuirm. Tale termine indica sia la birra che una festa in cui si beve birra.

  • Cumal (pl. cumala). Letteralmente «schiava», ma pure indicante il valore commerciale di una schiava. Venne poi ad indicare un'unità di valore corrispondente per lo più a quello di tre mucche da latte.

  • Curadmír. «Porzione dell'eroe». Porzione scelta di cibo che nei banchetti veniva offerta al più grande campione presente.

  • Duin (pl. daoine). Persona.

  • Daoine maithe. «Brava gente». Eufemismo per indicare il popolo dei síde.

  • Deisil. Da deas «sud». Giro in senso orario, considerato apportatore di influssi positivi.

  • Dún. Fortezza, villaggio circondato da una palizzata.

  • Éiric. Nelle antiche leggi irlandesi, l'ammenda o guidrigildo a danno del colpevole, e consisteva ora in denaro ora nell'obbligo di prestazioni varie.

  • Faitche. Lo spiazzo erboso entro la recinzione esterna di una fortificazione [ráth].

  • Fían (pl. fíanna). Schiera, divisione militare.

  • Fidchell. «Legno di intelligenza». Gioco da tavolo in uso presso la classe aristocratica, simile agli scacchi.

  • Fíli (pl. fílid). Poeta e veggente.

  • Fír flaitheman. «Verità del regnante». Termine gaelico che indica il concetto di regalità.

  • Fisid. Veggente. Letteramente: «colui che possiede la vista [fís]».

  • Geis (pl. geissa). Ingiunzione rituale personale con originaria funzione sociale, la cui trasgressione comporta la perdita dell'onore e del ruolo. Nelle narrazioni epiche, la geis assume il valore di interdizione magica che, se trasgredita, può provocare sventura o morte.

  • Grían. Sole.

  • Imbas forosnaí. «Luce della preveggenza», una forma di conoscenza soprannaturale.

  • Inber. Foce (termine geografico).

  • Mág. Pianura (termine geografico).

  • Popa. Termine che indica insieme confidenza e rispetto verso una persona cara ma più anziana. Può essere compreso tra «amico» e «maestro».

  • Ráth. Fortificazione, generalmente composta da una recinzione di alti pali di legno e da un terrapieno, innalzata intorno ad un villaggio per proteggerlo.

  • Remscél (pl. remscéla). Storia accessoria a qualche grande ciclo epico.

  • Retoiric. Composizione poetica, di genere gnomico-magico, caratterizzato da versi fittamente allitterati, generalmente oscuri e di difficile tradizione.

  • Scélaige. Narratore ufficiale di storie [scéla].

  • Senchae. Custode delle tradizioni, ovvero di ciò che è antico [sén].

  • Síd (pl. síde). Tumulo, collina fatata. Con questo termine si indicano anche gli abitanti fatati di tali colline [áes síde].

  • Sliab. Montagna (termine geografico).

  • Sirite. Spiritello, folletto, demonietto. Termine indicante coloro che vivono al confine tra il mondo umano e l'oltremondo.

  • Timpán. Originariamente un timballo, qui indica un piccolo strumento metallico a corde, sorta di cetra dal suono dolcissimo, sovente associato agli esseri dei síde.

  • Túath (pl. túatha). Tribù.

  • Tuathbet. Il giro in senso antiorario, apportatore di influssi nefasti.

Sezione Miti - Holger Danske.
Area Celtica -
Óengus Óc.


Creazione pagina: 25.06.2005
Ultima modifica: 13.11.2005

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