LA SCRITTURA E LA MEMORIA
Dall'ogam al Libro di Kells

MITOLOGIA CELTICA - Sommario

Se gli antichi druidi non amavano mettere per iscritto le loro conoscenze, nondimeno in Ériu si sviluppò, soprattutto in ambito monastico, una forte e sentita tradizione scritturale che permise di salvare e tramandare le antiche tradizioni irlandesi.

NARRATIVA
  1. L'alfabeto ogamico
  2. Il calendario arboreo
    Fonti

SAGGISTICA
  1. Lúg: il nome e gli epiteti
  2. Lúg: esito irlandese del Mercurius gallico
  3. Lúg e Bress: simmetria e scambio di valenze nei testi mitologici irlandesi
  4. Lúg, il polifunzionale
  5. Lúgnasad, la festa di Lúg

1 - L'ALFABETO OGAMICO

Il corso delle stagioni con la fioritura successiva dei diversi alberi, aveva ispirato ai saggi irlandesi un alfabeto arboreo. L'inventore di tale metodo di scrittura era Ogma dei Túatha Dé Dánann, e da lui l'alfabeto si era chiamato ogam.

Le lettere dell'alfabeto ogamico erano costituite da linee che venivano intagliate sul bordo di un'asse di legno o d'una pietra, preferibilmente in direzione verticale, ed erano costituite da quattro serie di cinque lettere ciascuna poste da un lato o l'altro dello spigolo. Ogni lettera prendeva il nome da un albero o da un arbusto di cui era l'iniziale.

 
 

Il nome di questo alfabeto era beth-luis-nion, dal nome di quelle che erano le prime tre lettere in una forma tradita dello stesso.

L'alfabeto ogamico cominciò ad essere usate nelle iscrizioni pubbliche solo con il declino del druidismo: prima di allora erano protette da un rigoroso segreto e i druidi le usavano per scambiarsi messaggi cifrati. Di questo alfabeto esistevano anche versioni mute. Pare che le quattro serie di cinque caratteri rappresentassero le dita usate in una sorta di linguaggio di segni: le lettere corrispondevano alle punte, alle due giunture e alle basi delle cinque dita e per formare qualunque parola era sufficiente toccare sulla mano sinistra i punti corrispondenti alle lettere usando l'indice della mano destra. Dunque il numero di tacche di ciascuna lettera corrispondeva a un dito (una tacca il pollice, due tacche l'indice, e via dicendo), mentre il tipo di tacche indicava la posizione della lettera sul dito. Il Libro di Baile an Mota parla di un «ogam delle gambe» [cos-ogam], nel quale il segnalatore era seduto e usava come riga lo stinco appoggiandovi sopra le dita a mo' di tacche; nell'«ogam del naso»  [sron-ogam] si usava allo stesso fine il naso.

 
6 - IL CALENDARIO ARBOREO

Secondo alcune interpretazioni di certi moderni studiosi che cercano di comprendere le antiche dottrine druidi - talvolta a costo di inventarle di sana pianta - l'alfabeto ogamico sarebbe stato in relazione con una sorta di antico calendario formato da tredici mesi lunari (simboleggiati dalle consonanti) più cinque giorni intercalari (le vocali).

Calendario Lettera
ogamica

Albero o arbusto corrispondente

24 dicembre - 20 gennaio B Beth - Betulla
(Betula pendula)
21 gennaio - 17 febbraio L Luis - Sorbo selvatico
(Sorbus aucuparia)
18 febbraio - 17 marzo N Nion - Frassino
(Fraxinus excelsior)
18 marzo - 14 aprile F Fearn - Ontano
(Alnus glutinosa)
15 aprile - 12 maggio S Saille - Salice
(Salix alba o Salix fragilis)
13 maggio - 9 giugno H Uath - Biancospino
(Cratægus monogyna o Cratægus lævigata)
10 giugno - 7 luglio D Duir - Quercia
(Quercus robur)
8 luglio - 4 agosto T Tinne - Agrifoglio
(Ilex aquifolium)
5 agosto - 1 settembre C Coll - Nocciolo
(Corylus avellana)
2 settembre - 29 settembre M Muin - Vite
(Vitis vinifera)
30 settembre - 27 ottobre G Gort - Edera
(Hedera helix)
28 ottobre - 24 novembre Ng Ngétal - Giunco
(Phragmites australis)
25 novembre - 23 dicembre R Ruis - Sambuco
(Sambucus nigra)
Giorni Intercalari A Ailm - Abete argentato
(Abies alba)
O Onn - Ginestrone
(Ulex europæus)
U Úr - Erica
(Calluna vulgaris)
E Eadad - Pioppo bianco
(Populus tremula)
I Ibor - Tasso
(Taxus baccata)

 

Fonti

1-4

II - IL CALENDARIO CELTICO E LA RUOTA DEL TEMPO

Robert Graves (1895-1986), poeta, romanziere, esperto della tradizione mitologica mediterranea, ha proposto ingegnose idee sul pensiero pre-indoeuropeo, basato sul culto di una ipotetica «Dea Bianca», che egli pretenderebbe di mettere a base della cultura «dionisiaca» neolitica, poi soppiantata dalla cultura «apollinea» importata dagli invasori indoeuropei. La summa del pensiero gravesiano è un po' La Dea Bianca, un'affascinante viaggio negli occulti significati del mito e della poesia. Qui Graves propone, tra l'altro, l'idea di un oscuro calendario arboreo, che i Celti avrebbero derivato dagli antichi popoli pre-indoeuropei, le cui tracce si troverebbero nascoste nell'alfabeto ogamico e, in maniera più criptica, nella poesia sapienziale dei Celti insulari, come il Canto di Amairgin o la Battaglia degli Alberi. Graves disseziona tali canti, li riordina secondo i suoi criteri, li trasforma in indovinelli e riesce a trarne un'infinità di significati. Il risultato è una lettura affascinante, che ha ispirato celtofili, romanzieri e sognatori, ma purtroppo del tutto inattendibile dal punto di vista scientifico. (Graves 1948-1961)

Un'idea di quale potesse essere il calendario celtico, non è certo l'ipotetico «Calendario degli Alberi» di Robert Graves: non esistono prove atte a suggerire che i Celti dividessero l'anno in mesi degli alberi, e le iscrizioni ogamiche costituiscono un alfabeto arboreo e non un calendario. Senza dubbio a tempi diversi dell'anno erano associati simboli diversi.

 

Che il tempo annuale venisse considerato dai Celti in forma circolare non è certo una novità: il Medioevo europeo conobbe il medesimo concetto, esemplificate dalle figurazioni della «ruota dell'anno», in cui i mesi procedevano

 

Sezione Miti - Holger Danske.
Area Celtica -
Óengus Óc.

IL REGNO DI BRESS

MITOLOGIA CELTICA - Sommario

LA NASCITA DI LÚG

Creazione pagina: 22.04.2004
Ultima modifica: 19.04.2005

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