MUSEO

CELTI
Galli

MITI CELTICI
MONVMENTA ARTIS ROMANAE
MERCURIUS GALLICUS
 
Schema
Introduzione
MERCURIUS - Iconografia gallo-romana
 
Genere Iconografia monumentale
Luogo Gallia, Germania, Britannia
Epoca I sec a.C. – III sec. d.C.

Iconografia del Mercurius gallico

L'archeologia ci ha consegnati numerosissimi monumenti figurati di epoca gallo-romana che ritraggono Mercurius e una dovizia di iscrizioni a lui dedicate, le quali ci tramandano i suoi molti epiteti. Ciò è perfettamente in linea con la testimonianza di Caius Iulius Caesar, il quale afferma:

Deorum maxime Mercurium colunt, huius sunt plurima simulacra, hunc omnium inuentorem artium ferunt, hunc uiarum atque itinere ducem, hunc ad quaestus pecuniae mercaturasque habere uim maximam arbitrantur. post hunc Apollinem et Martem et Iouem et Minerua.

Il dio che i Galli onorano di più è Mercurius: le sue statue sono le più numerose, essi lo considerano come l'inventore di tutte le arti, egli è per loro il dio che indica il cammino, che guida il viaggiatore, egli è il più abile ad assicurare i guadagni e a proteggere il commercio. Dopo di lui adorano Apollo, Mars, Iuppiter e Minerva.
Caesar: De bello Gallico [VI: 17]

Le molte testimonianze gallo-romane di Mercurius, raffigurato sia secondo i canoni classici sia con aspetto celtico, testimoniano un'assimilazione parziale del dio greco-romano con uno o più divinità locali. È forse questo il caso del Cissonius dei Treveri o del Gebrinius degli Ubii il cui nome e le cui immagini sono regolarmente associate al dio romano. Popolare soprattutto nel centro e nel nord-est della Gallia romana, Mercurius proteggeva i mercanti, i pellegrini e anche – caratteristica del dio gallico – gli artigiani.

Nel suo aspetto classico, il Mercurius è rappresentato nudo, o con un mantello, il petaso in capo, il caduceo stretto in mano e calzari ai piedi. A volte, le caratteristiche ali presenti sul petaso, che nel mondo classico simboleggiavano la rapidità di Mercurius, quale messaggero degli dèi, sono rappresentati come pinne piatte che emergono dalla capigliatura. Quest'anomalia indica la provenienza gallica delle immagini, dovuta ad artigiani che non avevano ben compreso la natura del petaso. Anche la borsa per il denaro, che il dio regge in mano, è un attributo presente nelle immagini galliche. Esso simboleggia il guadagno e, in generale, la prosperità. Le iscrizioni epigrafiche diffuse nella Gallia romana rivelano che erano devoti a Mercurius soprattutto i mercanti.

Alcune immagini del dio rivelano interpretazioni indigene. A volte Mercurius ha la barba, oppure indossa un ampio mantello con cappuccio. In certi casi è dotato di tre falli, ha tre teste, o è seduto a gambe incrociate. Queste letture riflettono probabili assimilazioni del dio classico con una o più divinità celtiche.

Caratteristica della figurazioni gallo-romane di Mercurius, una serie di animali caratteristici che accompagnano il dio: un gallo, un cinghiale, un caprone una tartaruga. Essi sono perlopiù ignoti all'iconografia classica, per quanto la tartaruga sembri riecheggiare il mito greco. Particolarmente degno di nota è il serpente criocefalo, con testa e corna d'ariete, che però non è esclusivo di Mercurius. In alcuni casi, Mercurius regge in braccio un neonato, il quale rappresenta, con ogni probabilità, Bacchus infante.

Sebbene il Mercurius romano non abbia una compagna o una paredra, in Gallia è spesso rappresentato accanto a una divinità femminile: questa in molti casi è Maia, la madre del dio, ma viene spesso sostituita, sopratutto nella parte centro-orientale della Gallia, con la dea indigena Rosmerta. Quest'ultima è generalmente rappresentata con aspetto classico e a volte identificata con Fortuna. Regge in mano una cornucopia o, in certi casi, un caduceo.

MONVMENTA ARTIS ROMANAE

MERCVRIVS GALLICVS
Mercurius di Schwarzenacker

Immagine in bronzo di Mercurius rinvenuta a Schwarzenacker (presso Homburg, Saarland, Germania). Il dio è ritratto secondo l'iconografia classica (nudo, con mantello, caduceo e petaso sul capo) ma è accompagnato da animali che poco hanno a che vedere col mito greco: un cinghiale, una capra e un gallo.

 

Statuetta in bronzo: possibile copia della statua arverniate di Mercurius Dumiatis

Questa statuetta in bronzo è forse una copia della statua monumentale dedicata a Mercurius Dumiatis, alta più di cento piedi [30 metri], che il toreuta greco Zēnódōros realizzò per gli Arverni nel I sec. a.C. La statua originale era collocata in un famoso tempio, eretto sulla cima al monte Dumus [il Puy-de-Dôm], splendente di marmi pregiati e con il tetto rivestito di piombo.

Il dio, nudo, è raffigurato accovacciato su una pietra. Regge in una mano la tartaruga, e ai suoi piedi troviamo il caratteristico gallo delle figurazioni celtiche del dio. Si noti, ai suoi piedi, il petaso alato; un altro paio di ali si dipartono tuttavia dalla capigliatura del dio.

Musée Historique Saint-Remi, Reims (dép. Marne, Francia).
Foto © Vassil.
Mercurius di Argentomagos

Immagine in bronzo e argento di Mercurius, risalente al II sec. e rinvenuta nel sito di Argentomagos, oppidum dei Bituriges (⇒ Saint-Marcel, presso Argenton-sur-Creuse, dép. Indre, Francia). Anche qui il dio è ritratto secondo l'iconografia classica: nudo, con mantello drappeggiato su una spalla, borsa per il denaro e il petaso in capo.

 
Pilastro della Sainte-Chapelle:
Mercurius e Rosmerta

Immagini di Mercurius e Rosmerta, scolpite in bassorilievo su due delle quattro facce di un pilastro in calcare alto 1,56 m, forse originariamente sormontato da una colonna recante il gruppo statuario del cavaliere e dell'anguipede, o la statua di un'altra divinità. Nelle altre due compaiono Apollo e un genio alato.

Il pilastro, scoperto nel 1784 dietro la Sainte-Chapelle, sull'Île de la Cité (Paris, Francia), risale al I sec. a.C. ed era stato eretto all'aria aperta, in Lutetia Parisiorum. Tale tipi di monumenti erano abbastanza diffusi in Gallia orientale e in Renania, soprattutto a partire dal II sec. d.C.

Mercurius appare nel suo tipico aspetto classico, sebbene accompagnato dal gallo e dalla capra; regge il caduceo in una mano e nell'altra la borsa per il denaro. Rosmerta è invece abbigliata con velo e tiara, come una dea romana, ma in assenza di un'iscrizione è facilmente riconoscibile grazie al caduceo che regge in mano.

Musée des Antiquités Nationales, Saint-Germain-en-Laye (dép. Yvelines, Francia).

Statuette di Champoulet:
Mercurius e Rosmerta

Coppia di figurine in bronzo rinvenute nel 1935 a Champoulet, piccolo villaggio vicino a Saint-Fargeau (dép. Loiret, Francia), nel territorio dei Carnutes, e raffiguranti Mercurius e Rosmerta. Il primo è nudo, con il capo ornato da riccioli, mentre la seconda indossa una tunica e ha un diadema sul capo. Forse reggeva in origine una patera nella mano destra, o una cornucopia nella sinistra.

Le statuette sono degli ex voto, come si evince dalle iscrizioni dedicatorie presenti sui piedistalli. Entrambi gli dèi sono caratterizzati dall'epiteto Dubnocaratiacus, legato forse alla località dove sorgeva il loro tempio.

AE [1980: 641]: [immagine]✦
AE [1980: 643]: [immagine]✦

Musée des Antiquités Nationales, Saint-Germain-en-Laye (dép. Yvelines, Francia).
Altare con dedica a Mercurius e Rosmerta

Altare con immagini e dedica a Mercurius e Rosmerta, trovato nei pressi di Eisenberg (Rheinland-Pfalz, Germania).

Deo Mercu(rio)
et Rosmer(tae)
M(arcus) Adiuto-
rius Mem-
{m}or [sic] d(ecurio) c(ivitatis) St(...?)
ex voto
s(olvit) l(ibens) m(erito)

CIL [xiii: 11696]
Historisches Museum der Pfalz Speyer, Speyer (Rheinland-Pfalz, Germania)
Bassorilievo di Reims: Mercurius e Rosmerta

Presumibilmente Mercurius e Rosmerta, abbigliati in costume gallico. Bassorilievo risalente al 150, rinvenuto a Reims (dép. Marne, Francia), nel 1912. (Assai criticabile il nome Teutatés apposto in targhetta dal personale del museo.)

Musée Historique Saint-Remi, Reims (dép. Marne, Francia).
Foto © QuartierLatin1968.
Bassorilievo di Strasbourg: Mercurius e Rosmerta

Bassorilievo raffigurante Mercurius e presumibilmente Rosmerta, abbigliati in costume gallico. Risalente al IV sec., la stele è stata rinvenuta a Châtenois (dép. Bas-Rhin, Francia).

Musée archéologique de Strasbourg, Strasbourg (dép. Bas-Rhin, Francia).
Foto © Ji-Elle.

Colonna di Cruciniacum:
Mercurius e Fortuna

La base di una colonna rinvenuta nell'importante città gallo-romana di Cruciniacum (Bad Kreuznach, Rheinland-Pfalz, Germania), presenta quattro bassorilievi raffiguranti Mercurius, Fortuna, Hercules e Iuno (CIL [xiii, 7530]). Le figurazioni presentano la normale iconografia classica. Mercurius porta un mantello e regge un caduceo a forma di «8». Fortuna, interpraetatio romana di Rosmerta, regge invece una cornucopia.

 
Mercurius di Oberdorf-Spachbach

Bassorilievo di Mercurius con dedica, trovato a Oberdorf-Spachbach (dép. Bas-Rhin, Francia). L'immagine segue criteri classici. Il bimbo portato in braccio dal dio è probabilmente Bacchus. L'iscrizione dice:

Mercurio sac(rum)
Gentili Africani f(ilius) v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito)

CIL: [xiii 11684a]


 
Mercurius di Oppenheim

Bassorilievo di Mercurius con dedica, trovato a Buconica, in Germania Superior, od. Oppenheim (Rheinland-Pfalz, Germania). L'immagine segue criteri classici. L'iscrizione è la seguente:

In h(onorem) d(omus) d(ivinae) D[eo Mercur]io
[a]edem cum sign[o]

CIL: [xiii 6276]


 

Mercurius di Gundershoffen 1

Bassorilievo di Mercurius con dedica, trovato a Gundershoffen (dép. Bas-Rhin, Francia). L'immagine segue criteri classici; la presenza del galletto è invece una costante gallica. L'iscrizione dice:

D(eo) M(ercurio)
Iulius Coventi et
exsuperator taluppe
v(otum) s(olverunt) l(ibenti) l(aeti) m(erito)

CIL: [xiii 6028]

 

Mercurius di Gundershoffen 2

Bassorilievo di Mercurius con iscrizione dedicatoria, anch'esso rinvenuto a Gundershoffen (dép. Bas-Rhin, Francia). Anche qui, all'immagine classica si associa la presenza tipicamente celtica del galletto. L'iscrizione dice:

Deo Mer(curio) Iulius
Matutinus ex v(oto) p(osuit)

CIL: [xiii 6029]

 

Mercurius di Gundershoffen 3

Bassorilievo di Mercurius con iscrizione dedicatoria, di nuovo a Gundershoffen (dép. Bas-Rhin, Francia). Il dio questa volta non è nudo, ma abbigliato con un mantello. Borsa del denaro e, in luogo del caduceo, un bastone (forse da viandante o da pellegrino), fanno da contrappunto all'immancabile galletto. L'iscrizione dice:

D(eo) M(ercurio)
Lupercia-
nus lutulli v(oto) f(ecit)
l(ibens) l(aetus)
m(erito)

CIL: [xiii 6031]

 

Mercurius di Gundershoffen 4

Bassorilievo di Mercurius con iscrizione dedicatoria, di nuovo a Gundershoffen (dép. Bas-Rhin, Francia). Valgono le stesse considerazioni fatte per le immagini precedenti. L'iscrizione dice:

D(eo) M(ercurio) S(acrum) Pervin-
ca Paterni ex v(oto)
p(osuit)

CIL: [xiii 6033]

 
Mercurius di Gundershoffen 5

Altro bassorilievo di Mercurius con iscrizione proveniente da Gundershoffen (dép. Bas-Rhin, Francia), questa volta mutilo. Il dio regge in braccio un bambino, probabilmente Bacchus infante. L'iscrizione dice:

D(eo) M(ercurio) S(acrum) Severus
Equoni ex p(romisso) l(ibens) l(aetus) m(erito)

CIL: [xiii 603 4]

 
Altare con dedica a Mercurius Cissonius

Bassorilievo di Mercurius Cissonius con dedica, risalente alla seconda metà del II sec., proveniente da Tabernae, in Germania Superior (od. Rheinzabern, presso Karlsruhe, Baden-Württemberg, Germania). Il dio è ritratto nudo secondo l'iconografia classica, ha il petaso alato in capo e stringe nella sinistra il caduceo. Con la destra tocca l'ariete che il dedicatario dell'immagine ha evidentemente offerto in sacrificio. L'iscrizione dice:

Deo Mercurio
Cissonio C(aius) Atu[l(ius)]
Gorgias v(otum) s(olvit)

CIL: [xiii 6085]

Fotografia in bianco e nero con maggiore contrasto: [altare con dedica a Mercurius Cissonius]✦


 
Serie di altari con dedica a Mercurius Gebrinius

Una serie di altati trovati a Castra Bonnensia (od. Bonn, Nordrhein-Westfalen, Germania), quindi nel territorio degli Ubii (e quindi germani celtizzati), è dedicato a Mercurius Gebrinius. Le immagini seguono un canone ben stabilito dove il dio è raffigurato mentre pone la mano destra sulla testa di un ariete, mostrando di aver gradito il sacrificio che gli è stato fatto all'atto di dedicazione dell'altare stesso. All'altro lato, compare di solito il gallo che affianca il dio nelle figurazioni gallo-romane.

A destra, Nesselhauf [190]

Per altre figurazioni:

Nesselhauf [188]: [immagine]✦
Nesselhauf [189]: [immagine]✦
Nesselhauf [191]: [immagine]✦

Rheinisches Landesmuseum, Bonn (Germania)
Altare con dedica a Mercurius Gebrinius

In uno degli altari di Castra Bonnensia (Bonn, Germania), Mercurius Gebrinius è affiancato da una seconda figura, forse una dea, di cui non viene fatto il nome. L'iscrizione è la seguente:

Mercurio Gebri-
nio M(arcus) Cu[†]o-
nius Vict[o]r
pro se et su[is] s(olvit) l(ibens) m(erito)

Nesselhauf: [191]
Rheinisches Landesmuseum, Bonn (Germania)
Intersezione Sezioni: Alianora
Sezione Museo: Līlīth
Area Celtica: Óengus Óc
Annotazioni di Eleonora Dispetti
Creazione pagina: 08.03.2004
Ultima modifica: 23.01.2016
 
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