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È qualche anno ormai che assistiamo all'affermarsi, nella cultura e nel costume, del mito dei Celti. Alla base c'è certamente il desiderio di molti popoli europei di ritrovare la dignità delle proprie origini. E certo il riconoscimento dell'importanza, troppo a lungo ignorata, che la cultura celtica ha avuto, nella letteratura, nella poesia e nella religione, dell'intera Europa.
La moda ha cavalcato questo revival fin-de-siècle della cultura celtica. Da un lato vi è stato il successo che un certo tipo di musica irlandese ha riscosso tra i giovani, dagli U2 a Enya. Musica che, fin troppo spesso, si atteggia a «celtica» solo per una frettolosa definizione di genere o di ispirazione.
Dall'altro lato c'è stata la diffusione della new age. Questa forma di spiritualità moderna, sorta in opposizione con la religione ufficiale, considerata troppo formale e rituale, si è subito trasformata in vero e proprio mercato, accogliendo nel suo seno tutto e il contrario di tutto, e svilendosi immediatamente in una moda. Sull'onda della New age, tuttavia, si è andati a cercare nella cultura Celtica una sorta di conoscenza perduta. Culti neo-druidici, rune e neo-paganesimi si sprecano, ma si tratta per la maggior parte di deliranti spiritualità da supermercato. Il ché ha dato eccessiva notorietà alle più strane fantasie pagane, per lo più deliranti rivelazioni sulla sacralità della natura e dello stare-bene-con-sé-stessi.
I Celti, insomma, vanno di moda, e il lettore italiano che voglia approfondire per suo conto la cultura di questo popolo, può provare confusione di fronte al gran numero di libri che trattano (o pretendono di trattare) l'argomento. Di fronte a una gran quantità di presunte rivelazioni spirituali o fantasie neo-pagane, i testi «serî» sono pateticamente pochi.
Per informazioni dettagliate e aggiornate sui Celti, soprattutto per quanto riguarda l'archeologia, rimandiamo al grosso volume I Celti, catalogo della mostra di Venezia del 1991, curato da Sabatino Moscati (Bompiani). Altri due buoni libri di divulgazione, per quanto non molto aggiornati, sono I Celti: alle origini dell'Europa di Jan Filip, e Il mistero dei Druidi di Stuart Piggott (entrambi infaticabilmente riproposti dalla Newton & Compton). Un altro vecchio classico sull'argomento è I Celti di T.G.E. Powell (oggi di nuovo disponibile presso Il Saggiatore).
Il lettore interessato alla storia dei Celti, potrà trovare le loro migrazioni e battaglie narrate con piglio avvincente da Peter Berresford Ellis, ne L'impero dei Celti (PiEmme): un libro davvero prezioso, nonostante il titolo.
Riguardo alla religione celtica, è purtroppo difficile trovare testi esaustivi, che siano al tempo stesso scientificamente attendibili. Il migliore di essi è senz'altro I Celti di Jan De Vries (un volume della Storia della Religioni pubblicata dalla Jaca Book), per quanto cominci anch'esso ad essere un po' datato. Consigliamo anche il bel libro Il druidismo di Jean Markale, stampato dapprima dalle sconcertanti Edizioni Mediterranee, ma in seguito ripreso dalla Mondadori, in cui l'analisi delle divinità celtiche viene condotta con grande competenza, per quanto con risultati che non ci sentiamo sempre di condividere.
In Italia, l'insigne indoeuropeista Vittore Pisani ha scritto a suo tempo due ottime sintesi della religione celtica, tuttora citate dagli specialisti: il libretto Divinità dell'antico paganesimo europeo, presso la UTET, e il saggio La religione degli antichi Celti (nella Storia delle religioni curata da Pietro Tacchi Venturi, sempre per la UTET). Si tratta di testi molto esaurienti, per quanto riguarda le singole divinità, di cui vengono riportate le fonti classiche ed archeologiche, ma come sempre in Pisani le etimologie risultano alquanto cervellotiche e le interpretazioni sono essenzialmente naturalistiche, di stampo ottocentesco.
Altri buoni saggi sono La religione dei Celti di Françoise Le Roux (in Religioni dell'Europa centrale precristiana, volume della Storia delle Religioni curata da Henri-Charles Puech, pubblicata sia dalla Laterza che dalla Mondadori). Degli ottimi articoli su singole divinità galliche sono presenti nel Dizionario delle mitologie e delle religioni a cura di Yves Bonnefoy (Rizzoli). Più aggiornato, per quanto troppo stringato, è il saggio La religione dei Celti di Enrico Campanile, compreso nel primo volume della Storia delle religioni curata da Giovanni Filoramo per la Laterza.
Per quanto riguarda la conoscenza della mitologia celtica in generale, alcune case editrici hanno dato recentemente alle stampe dei classici sull'argomento, per quanto assai attempati. Per la Longanesi v'è il ponderoso I miti celtici di T.W. Rolleston, un'opera del 1911 e riproposta come una novità al lettore italiano odierno, buona nel compendiare le varie leggende gallesi e irlandesi ma decisamente sorpassata nella loro interpretazione. Lo stesso dicasi per Miti e leggende dell'antico popolo celtico, di Charles Squire, risalente al lontano 1912, ma uscito nel '99 negli Oscar Mondadori, che ha il dubbio pregio di riproporre le leggende celtiche presentandole come varianti di quelle classiche. L'uno e l'altro sono tuttavia, a loro modo, degli ottimi libri.
Un altro buon libro, meno esauriente dei precedenti ma senz'altro più aggiornato, è Miti Celtici di Miranda Jane Green, uscito nei Piccoli Saggi della Mondadori. Si tratta di un testo agile, non esauriente, ma che ha comunque il pregio di mettere in risalto tanto la religione gallica quanto la mitologia dei Celti insulari.
Ricordiamo qui il libro per ragazzi Dèi e eroi della mitologia celtica, di Anne Ross, edito a suo tempo dalla Mondadori in una bella collana di mitologia, oggi purtroppo in via di esaurimento. È una panoramica piena di fascino di alcune delle più belle leggende della mitologia irlandese e gallese, corredata da splendide illustrazioni.
Chi voglia cercare una storia della letteratura celtica, rimarrà alquanto deluso. Le molte «letterature universali» che circolano in librerie ed edicole ignorano nel modo più assoluto l'esistenza di una letteratura, così antica e vasta, quanto quella celtica. È il caso della bella collana Letterature dal mondo della Sansoni, e della più recente Letteratura universale della Fabbri. Dunque, non posso che rimandare il lettore interessato alla letteratura celtica alla vecchia Storia universale della letteratura del Prampolini, a sua tempo edita dalla UTET, che ha il pregio di soffermarsi con attenzione e perizia su tutte le letterature celtiche (irlandese, scozzese, gallese, mannese, cornica e bretone), senza mai trascurare nulla di rilevante.
Per quanto riguarda i veri e propri testi della mitologia dei Celti insulari, esistono in Italia alcune antologie, più o meno ben fatte, le quali si limitano purtroppo a presentare una scelta più o meno arbitraria dell'immensa letteratura disponibile. Questi libri sono adatti per farsi un'idea della mitologia irlandese o gallese, ma non certo per uno studio approfondito e completo.
Il volume più curato nella scelta dei titoli è lo splendido Antiche storie e fiabe irlandesi che raccoglie molte delle più belle leggende d'Irlanda, pregevolmente tradotte e annotate da Melita Cataldi; lo si trova nella collana I Millenni, della Einaudi. Sempre la Cataldi ha curato la Grande Razzia, edizione integrale della parte centrale dell'epica del Táin Bó Cúailnge, pubblicato nella collana dell'Adelphi.
Gabriella Agrati e Maria Letizia Magini, esperte nella riduzione popolare di antichi poemi epici e cavallereschi, hanno curato per la Mondadori molti volumi di argomento celtico. Ricordiamo il cofanetto Saghe e leggende celtiche, nei due volumi: I racconti gallesi del Mabinogion e La saga irlandese di Cú Chulainn, il primo una traduzione un po' semplificata della celebre antologia medievale gallese, il secondo una riduzione dei racconti del ciclo dell'Ulaid; questo cofanetto è disponibile negli Oscar Mondadori. In seguito è uscito, sempre negli Oscar Mondadori, anche il cofanetto di Saghe e leggende celtiche, anch'esso in due volumi, che riporta altri testi più o meno noti, purtroppo ridotti e semplificati secondo le esigenze editoriali.
Il lettore attento, potrà trovare Dèi e guerrieri, le rinarrazioni dei miti celtici di Lady Augusta Gregory, in un bel cofanetto di due volumi uscito nelle Edizioni Studio Tesi: Gli dèi e I Fíanna: si tratta della giustapposizione e rielaborazione della mitologia celtica, condotta con amore ma con scarsa critica delle fonti, secondo una moda ben viva nella rinascita celtica di fine ottocento. Una lettura agile e affascinante.
Per quanto riguarda il mondo delle fiabe, i testi migliori sono senz'altro Fiabe Irlandesi di Yeats (Newton & Compton), e Accanto al fuoco di Douglas Hyde (Guanda).
Non ce la sentiamo qui di consigliare i molti volumi che, sulla moda della new age, pretenderebbero di insegnarci qualcosa della spiritualità celtica: nessuna cosiddetta scuola esoterica può oggi pretendere di aver conservato le conoscenze dei druidi, né si può pretendere di ridurre tale religione (qualunque essa sia stata) a qualche forma di pseudo-spiritualismo di marca indù. Per chi in ogni caso vuole affrontare questo lato esoterico del celtismo, consigliamo I Celti: una antica tradizione europea della Caitlín Matthews (Xenia), che contiene tra l'altro esercizi sciamanici.
Il libro migliore che sia stato scritto in tal senso, tuttavia, è La Dea Bianca di Robert Graves (edito dalla Adelphi). L'asse portante di questo libro è però la poesia: ed è proprio nel suo cercare di andare alla base del significato religioso della poesia che Graves conduce le sue ricerche sulla mitologia greca, ebraica e celtica. Si tratta di una lettura affascinante, che consiglio a chiunque, per quanto non possa assolutamente essere presa con scrupolo scientifico.
Per quanto riguarda il cristianesimo (e la spiritualità) dei Celti, in Italia esistono due ottimi libri: Come gli irlandesi salvarono la civiltà di Thomas Cahill (Fazi), e La Cristianità celticadi Anthony Duncan (Mondadori): quest'ultimo, essendo stato scritto da un religioso, coniuga mirabilmente la storia della civiltà celtica alla spiritualità. Anche Anam þCara, il cui autore è ugualmente un religioso, può mostrare molti lati affascinanti del cristianesimo celtico.